Pagine

mercoledì, aprile 26, 2006

HO PAURA DI CIO' CHE E' CHIUSO

N° di riferimento: 993131897 Età: 45 Non riesco più ad andare avanti. So di avere bisogno diun medico ma finora nessuno mi ha guarita. Ho paura di tutto ciò che è chiuso.Io sono pendolare e la mattina è sempre un terrore prendere il treno perchè nonci sono i finestrini, non prendo aereo e ascensori; al cinema cerco di staresempre nella fila verso il corridoio per scappare all\'occorenza; alsupermercato mi gira la testa non mi sento l\'equilibrio, porto con me sempreuna bottiglietta d\'acqua e delle pillole antipanico da sciogliere sotto lalingua; ho paura della paura; la notte non riposo perchè la mattina devoaffrontare un viaggio con i treni senza finestrini è tremendo, non riesco adaffrontare la vita ed elimino tutto pur di vivere tranquilla. per esempio perarrivare al lavoro cambio treni fin quando non c\'è più gente e la sera escotardissimo almeno il treno è meno affollato. Mi domando spesso come fanno lepersone ad essere tranquille, io vivo nell\'angoscia. E\' un\'ora di viaggio mami distrugge la vita. A questo sono associati anche disturbi intestinali; vadomolto al bagno prima di uscire di casa e per paura che i sintomi persistanoprendo un antidiarroico ogni mattina; però ho già sperimentato che quando nonlavoro non vado così spesso al bagno; ho paura di guidare ma lo faccio perchèmio marito non ha la patente; per lavoro dovrei viaggiare ma mi sono semprerifiutata adducendo scuse perchè l\'aereo o i bus gran turismo sono ancorapeggio; la sensazione che ho è quella che non c\'è aria, comincia a ronzarmi ilcervello e allora se posso comincio a disturbare il vicino perchè parlando nonpenso ai miei problemi, ma non sempre è possibile perchè chi viaggia non vuoleessere disturbato. Oggi mi sento a pezzi sono arrivata al lavoro alle 11 perchèho cambiato due treni e uno l\'ho preso perchè avevo cominciato a parlare conuna persona. Ho tutti i miei accorgimenti sperimentati: mi metto vicino alleporte almeno quando aprono alle fermate entra un pò di aria, mi metto nei primivagoni, almeno sale meno gente, se posso faccio spegnere il termosifone, ma nonmi risolve molto. Ogni mattina è un pò come morire ed è un\'ansia senza fine lasera non dormo pensando al treno e la sera esco dall\'ufficio alle 8 e arrivoalle 10. Sento che tutto mi si sta ristringendo, io non vivo più. saprebbedarmi il nome di qualche bravo medico in Italia? La cosa strana è che inmetopolitana la folla non mi disturba, non mi sento oppressa. Ora poi che vieneil caldo è peggio e la cosa ancora peggiore è che non posso cambiare lavorochetra l\'altro amo molto e neanche trasferirmi vicino all\'ufficio. A tuttoquesto si aggiunge la solitudine. Io sono sola dal mattino alla sera, viaggiosola, non ho amici, in ufficio ho una stanza da sola e la sera abito in unposto abitato principalmente d\'estate e non ci sono vicini.In famiglia hoavuto gravi problemi che non riguardavano me ma mi hanno coinvolto totalmente;l\'unica cosa positiva è la mia situazione affettiva; sto insieme a mio maritoda quando ero adolescente e lo adoro, soltanto a lui confido tutto il miomalessere e dipendo totalemte da lui, anche se a volte mi dice che miaccompagnerebbe in ufficio, io non voglio perchè non è di un altro che hobisogno ma di stare bene io. Queste parole mi sono uscite di getto, quasiincontrollate, ci sarebbe molto da dire ma già avere scritto questo mi fa starebene. Chiedo dottore, lo so che non esiste la bacchetta magica, ma ci sarà purqualcosa che può aiutarmi in questa odissea. Ho visitato due dottori: uno mi haimbottito di psicofarmaci perchè ho avuto attacchi di panico, l\'altro non miha fatto parlare a sufficienza e dunque mi sono un pò arresa. Vorrei parlarecon qualcuno che mi curi in modo olistico cercando di capire il perchè diquesto, arrivare alla radice ed estirpare questo male e mi dia anche delledritte da seguire.Grazie da aiuto.
La sua situazione è abbastanza complessa. Bisogna agire sia sulla sintomatologia che sulle cause. Cosa non semplice, vista l'intensità, con cui vive il tutto, ma neanche impossibile. Per quanto riguarda la sintomatologia può essere utile attuare qualche strategia comportamentale fissa, che l'aiuti ad arrivare in ufficio con il minor disagio possibile. In questo senso deve sperimentare quale dell strategie attuate finora è stata la più utile, o se è necessari sperimentarne qualcun'altra. Per quanto riguarda le cause, qui occorre l'aiuto di uno specialista con cui lei riesce ad instaurare una buona relazione teraputica. Per motivi deontologici non "consiglio" nessuno e tantomeno libri da leggere. Per quanto riguarda quest'ultimi ce ne sono tanti che sono pieni d'indicazioni utili per affrontare attacchi di panico e fobie. Scelga appunto quelli che trattano le tecniche, e non quelli che affrontano l'argomento in modo generale. "Dritte" non ne posso dare perchè esulano dai limiti di una consulenza online. Invito chi legge la sua email a suggerirne qualcuna. Cordiali saluti.

1 commento:

teresa racca ha detto...

io sto nella tua stessa situazione, figurati che tra qlch giorno devo partire per la croazia e mi sto ionventando mille scuse pur di non andare ed è tutto pagato. da qlche giorno avverto dolori al fianco destro ela sola idea di avere l'appendicite mi fa morire qst è il mio contatto se vuoi parliamo un pò
teresa.83@hotmail.it