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martedì, luglio 07, 2009

NON HO MAI AVUTO UN BUON RAPPORTO CON MIO PADRE

Butterfly Salve, sono una ragazza di 21 anni.Se devo fare una descrizione di me, posso dire che sono carina, simpatica,intelligente, matura, grande osservatrice, selettiva, responsabile, seria, caparbia, coraggiosa e tenace, un poco permalosa, a volte impulsiva ed un poco aggressiva. Vivo in casa con i miei genitori, sono figlia unica, frequento l'università. Con mio padre non ho mai avuto un buon rapporto: non mi ha mai stretto a se,non mi ha mai dato una carezza, un bacio, un abbraccio, non mi ha mai fatto un complimento, non mi ha quasi mai fatto gli auguri di buon compleanno (se non era mia madre a ricordarglierlo), raramente mi è stato d'aiuto e di conforto: il più delle volte è stato una grande delusione e fonti di rinfacci, problemi e sofferenze.Penso che non mi abbia mai accettata per come sono: molte volte infatti mi poneva come modello a cui raffrontarmi delle mie cugine, che secondo lui, erano femminili, graziose, ma soprattutto silenziose e succubi alla volontà dei genitori: loro erano il modello a cui io dovevo aspirare. Io invece sono sempre stata l'opposto: capelli corti, jeans, felpa, scarpe da ginnastica, amante della musica, un poco anticonformista (nel senso buono del termine), molto diretta nei modi, sincera, ambiziosa (obbiettivi di vita e realizzazione parlando), sensibile e mai succube.Il suo modo di manifestarmi l'affetto è materiale: ti mantengo e per questo ti voglio bene.Ma per me non è così: penso che i figli non sono di chi li fa, ma di chi li cresce con amore e affetto.Mio padre nella sua vita non ha mai ricevuto amore: a 11 anni è stato mandato in collegio e ha fatto ritorno alla casa paterna all'età di 20 anni.In quegli anni ha ricevuto pochissime visite dai parenti, mai fatto un Natale ed una Pasqua in famiglia, mai ricevuto gli auguri di compleanno. Ha abbandonato l'università (media del 27) non per volere suo, ma perchè lasua famiglia glielo ha impedito: l'hanno costretto a lavorare 14-16 ore algiorno, portandolo al collasso, ad un anno di ospedale e alla rinuncia ai suoi studi.Di amici non ne ha mai avuti, se non uno solo, che purtroppo è morto 13 annifa.Le persone che conosce sono solo conoscenze, più che amicizie.Non è soddisfatto di ciò che ha raggiunto nella sua vita.Ha spesso compiuto degli errori, che hanno messo a dura prova (economicamente ea livello di armonia parlando) il nostro nucleo familiare: quasi sempre sonostata io a porre rimedio ai suoi errori, a fare da spalla morale a mia mamma, afar andare avanti la carretta con lei.Per di più mio padre rinfaccia a me e a mia madre, qualsiasi cosa gli passa perla testa, ma soprattutto i suoi errori.L’ultima cosa che mi ha rinfacciato è l’università, perché durante questo annoho messo un freno ed ho assistito la famiglia, causa problemi di saluti vari dimia nonna materna, e mi ha detto a gran voce che questa non è casa mia ma sua ele valigie posso farle quando voglio.La cosa che mi da più fastidio è il fatto che mette sempre davanti a tutto lamorale cattolica, anche se lui non la mette in pratica, dimostrandosicontraddittorio.Io non mi faccio influenzare da ciò, anche perché credo in qualcuno lassù nelcielo blu, ma senza avere il paraocchi.In questi ultimi 6-8 anni sono sempre stata la ragazza tutta di un pezzo,quella con le palle, quella che ha rinchiuso tutte le sue emozioni in unbunker, con tanto di combinazione segreta, per potere andare avanti sulla suastrada, per evitare nuovi problemi e nuove grandi delusioni. A causa dei suoi errori io ho compiuto delle rinunce che vanno dalle piùsemplici come le uscite con gli amici, a quella più grande: avere paura diavere accanto un amore, per la paura di incappare in una delusione tale e qualea mio padre.Faccio molta fatica a relazionarmi con l’altro sesso: ho paura, ed è come se inconsciamente, io vedessi la figura di mio padre in ogni uomo.Con mia madre il rapporto è l'inverso: lei ha cercato di darmi non solo il suo amore ed il suo affetto, ma anche quello che sarebbe dovuto provenire da mio padre, cosa che non può darmi in quanto lei non è la figura paterna.Mia madre cerca di avere un buon dialogo con me, e ci mette tutta se stessa, equesto lo apprezzo moltissimo, però a volte travalica i confini e diventa unpochino soffocante: lei è conscia del fatto che io soffro per la situazione che c'è con mio padre, e non vuole che soffra ancora di più, e cerca in tutti imodi di proteggermi da tutti i possibili pericoli che si mettono sulla miastrada, soprattutto in campo amoroso. Lei ha sposato per amore mio padre, e per amore gli sta vicino, sperando diaiutarlo ad aprirsi e a cambiare, ma ormai mio padre invece di andare avanti,sembra solo regredire.Facendo questo però non mi aiuta a prendere il volo, ma mi tarpa le ali: non mipermette di compiere quegli “errori” e quelle esperienze (se così si possono chiamare) che mi permettono di crescere, di aprirmi alla vita.Poco tempo fa ho conosciuto un uomo di 12 anni più grande di me, con cui sto bene: quando sono con lui mi sento serena, rilassata, felice.Con lui ho avuto i miei primi approcci sessuali, ma mai il rapporto completo,perchè mi salgono un angoscia ed un ansia indescrivibili al solo pensiero, e misorge il dubbio che questo possa derivare dal cattivo rapporto affettivo chec’è con mio padre.Inoltre non riesco a lasciarmi andare, e voglio tenere tutto sotto controllo,perché ho paura che la persona dall’altra parte mi voglia prendere in giro.Per quanto riguarda la vita sessuale quindi mi trovo ad avere dei problemi: mi sento inibita e combattuta tra il fatto che io sento il desiderio di avere lapersona che mi piace, ma non posso per questa folle angoscia, ed inoltre misento combattuta perchè in casa mio padre in silenzio mi osserva e mi giudica,e mia mamma continua a negare il fatto di poter vivere una passione in modosereno e libro. Ho paura di sentirmi giudicata e questo non mi fa vivere l’esperienza nel modocorretto.Ormai è diventato difficile, pesante, riuscire a vivere in questa casa e conquesta situazione, però devo tener duro, perchè il mio obbiettivo è finire l'università e poi fare la valigia e andarmene via, per poter finalmente farela mia vita, senza sensi di colpa.

CONSEGUENZE DI UNA VIOLENZA SESSUALE

anna Età: 23 Ho 23 anni, qualche anno fa ho subito una violenza sessuale ma non l'ho raccontato a nessuno perchè non ne ho avuto il coraggio nè la forza. Da quell'episodio ho la paura al contatto, sia che a toccarmi fosse una donna che un uomo.Con il passare del tempo riesco a controllare di più la situazione, ho imparato a vivere con il minimo contatto, e con i miei cari e i miei amici ho superato la paura, ma solo fino ad un certo punto perchè se qualche amico mi abbraccia un pò di più mi irrigidisco comunque. Non sono più riuscita ad avere una relazione con un ragazzo, ci ho provato più volte ma ogni volta che i ragazzi si sono avvicinati un pò di più io mi irrigidivo e mi scostavo e poi mi tremavano le mani e le gambe; questo mi ha portato ad essere sempre più fredda e distaccata, lo sono diventata così tanto che nessun ragazzo si avvicina più. Non so come fare per uscire da questa specie di cappa di freddezza che ho creato intorno a me. Io vorrei riavere un rapporto con ragazzo e lasciarmi andare ma credo che i paletti che ho messo intorno a me si vedano anche dall'esterno e anche a distanza.

IN FONDO LA BULIMIA E' UNA CONSEGUENZA

soffocata Età: 18 Ho 18 anni, da qualche anno soffro di bulimia nervosa. all'inizio è stato davvero difficile da accettare, da credere; ma qualche mese fa sono arrivata ad un punto molto critico di questa "malattia". mi hanno dovuto ricoverare. dopo 40 giorni di degenza, mi sentivo forte, imbattibile,credevo finalmente di essere guarita. invece era solo un'illusione, ci sono ricasata, di nuovo.la MIA BULIMIA, è stupida, com'è stupida quella parte di me che ogni volta che si abbuffa deve andare a vomitare o andare a prendere 4,5 scatole di lassativi.fa male sentirsi in colpa, f male non riuscire a controllarsi, fa male vivere.adesso, dopo nanche 4 mesi dal ricovero, verrò ancora ricoverata, stavolta in un ospedale dove la degenza è piu' lunga. da sola una bulimica non ce la fa, e io non ce la faccio. non voglio l'aiuto della famiglia, perchè quell'aiuto è soffocante. Voglio rimanere da sola, e voglio guarire, perchè così io non voglio andare avanti. lo sfondo, le cause della mia bulimia le conosco. non posso cambire il passato, ma non resco nemmeno ad accettarlo, e così facendo mi auto-distruggo, ne sono cosciente.un domanda che mi pongo sempre, e che pongo anche alla mia psicologa è "ma io,che dico di voler guarire in realtà da cosa voglio guarire?", in fondo la bulimia è una conseguenza. in realtà non voglio guarire, voglio cancellare quel passato.

STO MALE A CAUSA DI UNA STORIA INIFINITA

Età: 26 Argomento: salve,le scrivo perchè sto male a causa di una storiafinita dopo 6 anni.Ma sento che il mio disagio risale molto più indientro.dapiccola son sempre stata una bambina molto timida,che tendeva a chiudersi e chefaceva fatica a relazionarsi con i compagni,ne ho sempre soffertomolto,piangevo perchè mi sentivo sola e perchè mi sembrava che gli altri miisolassero.poi mi sono legata a due ragazze del mio paese e abbiamo passatoalcuni anni da vere amiche,ci vedevamo spesso,facevamo un diario in cuiscrivere i nostri pensieri,ci confidavamo le prime cotte..poi per uno stupidomalinteso ci siamo divise,io sono stata incolpata di qlcosa che non avevo dettoda una delle due, l'altra ritrovandosi tra due fuochi non è venuta in mio aiutoe è "passata" dalla parte dell'altra,io sono stata molto dura e mi sentivoferita,ho tagliato da subito i rapporti e col senno di poi mi son pentita diaverlo fatto.alle superiori nn mi sn mai inserita bene nella mia classe,hosempre fatto fatica ad espormi e a parlare davanti agli altri,mi son isolataancora una volta.in più cominciavo ad avere paura di andare a scuola per nnessere interrogata,il mio andamento è sempre stato altalenante finchè sonoscoppiata nel periodo della maturità:gli ultimi mesi mi rifiutavo di andare a scuola,fingevo malori per nn andare e per nn affrontare le prove,poi a casapassavo il tempo a dormire e a guardare la tv in apatia totale.mia mamma èarrivata al punto di prendermi per i capelli e percuotermi per farmi reagire emi ha portato anche in un consultorio per 2 volte.alla fine passata per unpelo.ho subito cercato lavoro come insegnante di sc.materna, all'inizio avevo problemi a relazionarmi con gli altri,poi un pò alla volta con l'esperienza e il fare da sola sono un pò migliorata.il mio lavoro mi piace e non ci sono grossi problemi,unica cosa mi sento ancora poco sicura quando dialogo coi genitori.ora sono ricaduta nel baratro...la storia con questo ragazzo è sempre stataaltalenante fin dal primo anno,ogni anno una crisi che ci vedeva separati persettimane-mesi a causa di sciocchezze,sosprattutto i miei impegni a cui io nnvolevo rinunciare,lui dice che si è sempre sentito uno dei miei tanti impegni,un tappabuchi.sn consapevole che il nostro nn era un rapportoidilliaco,entrambi molto permalosi e orgogliosi,ogni volta che si litigava eraper qalcosa che io avevo-nn avevo fatto,ma io sn sempre andata a cercarlo.inquei momenti mi colpevolizzavo molto,dicendo che ero io che nn andavo bene e chiedendogli scusa,anche se sapevo inconsciamente che anche lui aveva dellecolpe.stavo a casa a piangere di continuo.e gli amici erano sempre piùrari.ultimamente lui ha cominciato a prendersi degli impegni fuori dallavoro,cosa che prima aveva mai fatto,dicendomi che era stanco di come andavanole cose e cosi mi avrebbe fatto capire cosa aveva provato lui in questianni.dopo un periodo altalenante ci siamo lasciati,ma io lho ricercatochiedendogli di poter chiarire e di cercare di risolvere le cose parlando insieme.in mezzo c'era anche la questione convivenza,lui era convinto mentre io son caduta nel panico,paure e ansie e insicurezze..lui mi dice che pensava che il nostro rapporto fosse in fase matura e pronto per concretizzarsi in qlcosa.io ho avuto paura e ho passato mesi con l'ansia da una parte della risposta da dargli e se ne fossi stata capace e dallaltra di perderlo e rimanere sola.dentro di me sentivo che qsto cambiamento alla mia vita mi faceva paura,in più perchè lui nn voleva star vicino ai miei,alla fine ci siamo lasciati,ma io nn son per nulla convinta del passo fatto.sto malissimo,anche se faccio la dura,ho sempre tirato su qsta maschera da acida e un pò aggressivacon gli altri per non far vedere la mia parte debole e timida.la sto prendendo proprio male,perchè ho un sacco di brutti pensieri,gli stessi che facevo nelperiodo della maturità:pochissima autostima di me,che non valgo nulla e nn sn buona di far nulla,ho un brutto carattere,che sono sola e nn mi vuolenessuno,che nn ce la faccio senza di lui,continuo a dirmi che è tutta colpamia, e so che nn è cosi ma nn riesco a convincermene.piango,son apatica, credo che la gente mi disprezzi e qindi la evito,sto al max con due amiche con cui misn confidata,loro mi dicono che non sn cosi come mi vedo,ma io nn riesco acrederci,perchè?? perchè nn riesco a pensare positivo?? nn è solo una questionelegata a qsto momento,io sento di nn avere la forza di modificare un pò la miavisione di me,vorrei accettarmi e imparare a relazionarmi senza ansie con glialtri.sbaglio lo so nel sperare in un ricongiungimento con lui, perchè ci siamo ripromessi di nn allontanarci, sappiamo entrambi che ci vogliamo ancora bene,lasperanza alimenta qlcosa che invece deve aver tempo di sedimentare lo so.continuo a dirmi che voglio cercare aiuto,magari tornare al consultorio da uno psicologo..ma nn so se ci riesco...cosi scrivo qui..almeno è un primo passo.quando cado nel baratro,nn so se è depressione o meno,capisco di nn essere lucida, mi piango addosso e sn disperata,apatica e il mio fisico nerisente,sn sempre stanca e dopo il lavoro nn riesco a far nulla,il sonno èaltalenante.Quando invece mi riprendo e sono impegnata nel lavoro o altrocapisco che ce la posso fare,che nn sn cosi sola e inutile..ma poi mi manca sempre qel qlcosa per crederci davvero e andare avanti. Mi piacerebbe frequentare anche qualche corsi di rilassamento emeditazione,poichè son sempre molto nervosa..spero di ruscire a fare almeno una di queste cose che mi propongo!