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sabato, aprile 22, 2006

BULIMIA E AUTOSTIMA

Chiara N° di riferimento: 199115215 Età: 13 E' iniziato tutto con il passaggio dalle elementari alle medie, ho iniziato a sentirmi a disagio nel mio corpo, bastava una semplice allusione per farmi cadere in una lunghissima crisi di pianto, dipendevo completamente dal giudizio degli altri su di me e spesso mi spingevo a fare cose assurde solo per provocare i miei prof o i miei genitori, altre voltequando proprio non ce la facevo più mi tagliavo più volte il palmo della mano nella speranza che qualcuno se ne accorgesse e mi aiutasse. Ma le cose sonopeggiorate quando i miei genitori hanno preso in affidamento un dodicenne delMarocco, molto attaccato alla sua religione (musulmana) e ad uno strano modo divedere le donne come esseri inferiori. Il mio rapporto con lui è stato terribile da subito, io credevo che avrei potuto sentirmi utile aiutandolo, ad esempio ad imparare l'italiano, ma lui si è sempre rifiutato di parlarmi inquanto essere inferiore e non degno della sua attenzione, questo mi ha portato ad un drasticissimo calo della mia autostima, già molto bassa e tante volte ho desiderato essere un maschio, un'altra persona o, ancora più ardentemente, di annularmi, evaporare e non esistere più. Ed è così che, per protesta contro il mondo che mi faceva stare così male, per punirmi per non essere capace di fargliela vedere, e per la voglia di non avere più peso, ho iniziato a mangiare sempre di meno, concentravo tutta la mia attenzione sul perdere peso, e funzionava, perchè mi bastava perdere un chilo, e un altro ancora per esserefelice. Ma adesso non più, sono ossessionata dal mio peso e mi importa solo diquello, quando mia mamma mi costringe a mangiare o io non resisto, corro in bagno, mi ficco lo spazzolino in gola e vomito. Purtroppo non sempre basta e il mio peso è ancora troppo alto per le mie aspettative, ed è per questo che vorrei non dover uscire dalla mia camera, vorrei che nessuno vedesse quantosono grassa, ma vorrei anche poter tornare a mangiare senza farmi questi problemi, purtroppo non ci riesco, e nessuno sembra capirmi, a nessuno interessa, e io mi sento intrappolata nel mio corpo senza via di fuga, le persone che mi avevano illuso di volermi bene, sembrano non accorgersi di come sto e questo mi fa stare ancora peggio. Vorrei tanto riuscire a stare meglio,ma proprio non sò come fare.
Cara chiara,dalle tue parole percepisco un senso di rabbia e di sconforto direttoprincipalmente ai tuoi genitori e associato ad una sete di attenzione e diaffetto che senti di non ricevere, tutto ciò ti ha portato a commettere azioni"assurde",come tu stessa le definisci, a desiderare di annullarti o di nonesistere, fino allo sviluppo di un disturbo alimentare. Noto il rapporto complesso che hai con te stessa, con gli altri e con la tuaautostima, tutto ciò ti porta ad essere insicura e a dare peso anche ai pareridi persone che, a causa di una diversa cultura, o a causa dell'età o per altridisagi che hanno vissuto e che non possiamo conoscere, la pensano in modocompletamente diverso da te.Capisco che tu ti senta sola con il tuo problema e non compresa da chivorresti, ma tante volte le persone che ci vogliono bene hanno paura di vedereper paura di soffrire troppo, forse basta solo aprirgli gli occhi e urlare iltuo disagio. Insieme poi saprete farvi aiutare, se vorrete, da qualche psicologo . Non lasciar passare troppo tempo. In bocca al lupo. Dott.ssa Roberta Santoro.

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