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martedì, settembre 22, 2009

ANSIA GENERALIZZATA

iris Età: 22 Salve, ho 22 anni e sono iscritta al terzo anno di università.
Il mio disagio credo dipenda da vari fattori, in primo luogo l'università dato che mi mancano ancora 8 esami e andrò fuori corso, ma anche dal fatto che non ho più amici e passo tutto il mio tempo con il mio ragazzo o con mia sorella. Non riesco ad uscire da questa situazione, penso sempre al fatto che i miei genitori contano su di me e che stanno spendendo soldi per me mentre io ormai non riesco più a studiare e ad andare avanti, ormai l'ansia mi accompagna in tutti i momenti, persino quando esco a fare una passeggiata, mi vengono sempre crisi di panico, quando esco mi porto dietro di tutto per paura di aver bisogno di qualcosa, ombrello, qualcosa da mangiare, una bottiglia d'acqua, analgesici... insomma vivo nel terrore che possa succedermi qualcosa e non essere preparata. Questo problema credo sia iniziato già quando stavo alle superiori, a un certo punto ho iniziato ad avere il terrore dei compiti in classe e delle interrogazioni nonostante fossi piuttosto brava. Forse questo è dipeso dal fatto ke fino alla scuola media ero la prima della classe e andavo d'accordo con quasi tutti i miei compagni, avevo molti amici, mentre alle superiori detestavo quasi tutti i miei compagni e i miei voti non erano più i più alti dato ke non sono mai stata il tipo che si ammazza di studio fino a notte fonda mentre le mie compagne si. Ciononostante non era un problema così rilevante per me perchè dentro di me pensavo che una volta iniziata l'università avrei trovato nuovi amici e finalmente avrei potuto dimostrare quanto valevo. cosa che invece non è successa perchè da quando ho iniziato l 'università e mi sono fidanzata ho perso il gruppo di amici che frequentavo perchè il mio ragazzo era molto geloso e io non volevo avere problemi con lui.Inoltre la mia migliore amica mi ha voltato le spalle e mi ha dimostrato di nonessere minimamente legata a me visto che è sparita nel nulla da quando ha iniziato a frequantare un'altra ragazza che ha conoscuto all'università. Il primo anno di università è andato piuttosto bene, poi però le cose sonoiniziate a peggiorare, quelle poche amicizie che ho fatto all'università sisono rivelate pessime e le ho abbandonate, con le poche che ho mantenuto non esco mai per motivi di distanza, praticamente è una saltuaria amicizia telefonica ed è solo un'amicizia di interesse sia da parte loro che da partemia che ho paura di restare completamente sola anche se in realtà lo sono già. Il mio ragazzo per starmi vicino si è trasferito nella mia città e abita dasolo ma ha problemi a trovare un buon lavoro anche perchè non è laureato e dapiù di un anno si ritrova a fare il cameriere in un ristorante dove lo sfruttano e lo pagano pochissimo e io mi sento in colpa per questo anche perchèha lasciato la sua famiglia e i suoi amici per stare con me e io non sono in grado di aiutarlo. inoltre proprio per il lavoro che fa non possiamo mai passare un giorno diverso dagli altri magari facendo una gita, non possiamo mai organizzarci una vacanza...insomma io non riesco a capire come superare questo problema, in alcuni momenti ho paura che un pò sia proprio colpa del mioragazzo e della situazione che si è creata da quando sto con lui, del fatto che ho paura per il nostro futuro visto che non ha un lavoro stabile e a voltepenso anche che la differenza di cultura un giorno per me potrà diventare pesante...per quanto riguarda l'università non riesco a concentrarmi nellostudio, non ho nessuno a cui poter chiedere aiuto quando non capisco qualcheargomento e quando devo fare un esame mi sento male nel vero senso della parola, sia fisicamente che mentalmente, mi manca il respiro e ho tremende fitte allo stomaco. Inoltre da alcuni anni ho paura di tutto, del minimorumore, del buio, degli insetti e ho ricominciato a soffrire di vertigini...insomma più vado avanti e più peggioro, quando parlo con le persone che non conosco mi tremano le mani...
Come posso fare? Io non ne posso più, sto davvero male...Mi scuso per la lunghezza della domanda e anche per la pessima grammatica ma inquesto momento sono molto provata...

HO PAURA DEGLI AGHI

millymonkey Età: 17 Caro psicologo, sono figlia unica...faccio la studentessa...sono molto socievole... da sempre ho paura degli aghi...è successo che un anno fa sono andata a vaccinarmi e li sono stata presa dall'ansia, avrei fatto di tutto per non farmi fare quel vaccino... alla fine si è aggiunta un infermiera che mi ha tenuta ferma e abbracciata mentre la dottoressa mi faceva il vaccino... oggi è successo che sono andata dal gioielliere siccome da anni mi si sono chiusi i buchi alle orecchie e non sono riuscita a farmi fare i buchi perchè avevo il terrore dell'ago della pistola... non so cosa fare...ci tenevo molto a rifarmi gli orecchini ma ogni volta che la signora mi si avvicinava per bucarmi mi allontanavo, sentivo il cuore a mille e le mani mi sudavano tantissimo... non so cosa fare.. .mio padre si è arrabbiato moltissimo perchè siamo stati un'ora dentro e non ci sono riuscita...questa cosa mi frustra molto perchè non riesco nemmeno a mettere gli orecchini e nemmeno a vaccinarmi... mia madre dice che forse ne ho paura perchè da piccola all'età di4 anni ho dovuto togliere gli adenoidi e siccome in sala operatoria non riuscivo a stare calma mi hanno infilzato una siringa nel piede per addormentarmi...cosa devo fare per superare il problema?La ringrazio

CONSIDERO SOLO LA RELAZIONE SESSUALE

frankie Età: 15 Salve, come si vede dall'età sono un ragazzo adolescente. Ho una vita familiare e sociale normale, ma ormai da qualche tempo ho notato un aspetto del mio carattere che mi lascia perplesso: il ripudio istintivo di ciò che riguarda la sfera prettamente sentimentale del rapporto uomo-donna.
La parte inconscia di me tende a considerare rivelare solo l'aspetto sessuale, sebbene razionalmente non sia assolutamente il mio pensiero. Ad esempio, ho avuto una relazione con una ragazza che è terminata proprio perché ero assolutamente chiuso nei confronti delle romanticherie (messaggi d'amore, balli lenti, regali e cose varie), ma non per pigrizia, proprio perché m'infastidiscono. Mi chiedo se forse questo possa essere dovuto alla mia scoperta sessuale non spontanea in tenera età (8 anni, trovai per caso un giornaletto porno e da lì venne il resto) quando non ero ancora pronto psicologicamente o da qualche preconcetto creatosi nella mia mente. Ma questo per me non vuol dire non amare, anzi, provo emozioni molto intense, ma l'ambito sessuale mi sembra l'unico accettabile per comunicarle. La ringrazioin anticipo per la consulenza,Francesco

DEPRESSIONE ED AUTOLESIONISMO

felicia Età: 29 Sono una ragazza sposata da quasi un anno ho un bimbo di5 mesi in passato ho sofferto di depressione e pensavo di esserne uscita con la gravidanza è tornata ma mi avevano detto che è normale succede sempre, poi ho conosciuto un ragazzo che in qualche modo mi ha reso le giornate solari avevo nuovamente la voglia di alzarmi dal letto e vivere so che mi renderebbe felice se gli dessi la possibilità di vivermi accanto, cmq nello stesso tempo mi son resa conto che quella depressione nn è mai andata via. Ora mi ritrovo con le braccia tagliate e a cercare il vostro aiuto. Mio marito ha scoperto della relazione con quel ragazzo che dice di amarmi tanto e che mi chiede di mollare tutto e andare da lui ma nello stesso tempo mio marito giura di togliermi mio figlio se dovessi lasciarlo. vorrei fare la scelta giusta ma in passato le mie scelte sono sempre state sbagliate non ho piu' la forza di lottare vorrei lasciarmi scivolare in un sonno profondo non sentire piu' questo dolore dentro e oggi istintivamente ho preso un coltello e mi son tagliata il braccio e mentre sentivo quel pizzichio che da la lama mentre ti tagli è tornato un ricordo di infanzia che avevo rimosso... frequentavo le medie e mi tagliavo lebraccia con una lametta. sono andata in bagno e ho rifatto quello che in passato mi aveva dato sollievo ora ho il braccio tutto lesionato e mio marito tornerà stasera ..nn ho risolto nulla sono una donna insicura che confida nell'amore di un ragazzino, ho un marito che nn mi ha mai amata o amata a suomodo ma nn abbastanza per me ho paura di perdere mio figlio se sapessero chesono ancora in depressione lui userebbe anche questo ne sono sicura vorrei cancellarmi da questo mondo questi tagli nn bastano a cancellare quello che ho dentro. la mia famiglia? dicono che sono io che pretendo troppo da mio marito che continuo a sbagliare come in passato..amici? ho solo un amica che viene picchiata dal marito e nn posso darle anche il carico dei miei problemi ..il lavoro? sono in maternità facoltativa perchè sono riuscita a rompere i rapporti anche li, mobbing o no non voglio tornare, li mi hanno fatto passare anni d'inferno..Cosa mi farebbe star meglio? non lo so piu' non so piu' cosa fare qualsiasi scelta io faccia mi farebbe soffrire ho paura di tornare a letto e tornare a guardare il soffitto con quel vuoto dentro che ti consuma anche i bei ricordi, che ti toglie quella spinta vorrei che quel ragazzo venisse a prendermi facendomi sentire protetta prima che i tagli nn servano piu' a cancellare l'idea del vuoto. mi sento sola ho bisogno di aiuto

martedì, settembre 01, 2009

HO FATTO CREMARE MIO MARITO

vince Età: 54 Mio marito, il grande amore della mia vita, e' morto un anno fa e non l'ho mai sognato, mi sento in colpa e mi sembra che lui non mi appare in sogno xche' vuol farmi "pagare" qualcosa o che voglia allontanarsi da me. L'HO FATTO CREMARE, che non era una sua richiesta, per averlo vicino e perche' amava troppo stare a casa sua, cosi ho messo il cofanetto sul como' insieme alle mie gioie, xche' lui era la mia gioia! Vorrei sognarlo per vederlo e sentirlo parlare di nuovo. Durante il giorno mi sembra che lui debba ritornare da un momento all'altro. ringrazio anticipatamete per la Sua cortese risposta.

EIACULAZIONE PRECOCE

eviron Età: 24 Caro dott, la situazione è la seguente: sono fidanzato da circa un anno e mezzo e non riesco a capire perchè ho dei tempi di eiaculazione molto brevi.Le dico così perchè nei precedenti rapporti non succedeva.. ammetto però che sono molto attratto dalla mia ragazza al punto di avere una fortissima erezione già prima di cominciare l'atto sessuale in se per sè.Con le precendenti non era così forte l'attrazione come con l'attuale che ritengo di amare alla follia e forse mi comporta forse il diritto di dover soddisfare per forza. Nonostante tutto riesco benissimo a soddisfare subito dopo col rapporto successivo però vorrei capire come fare per evitare di raggiungere con poco tempo una eccitazione fortissima, che riesco addirittura a riconoscere, e mi comporta di perdere appunto il controllo dell'eiaculazione.
Premetto che facciamo sesso 2/3 volte a settimana e pratichiamo anche il sesso orale. Ad esempio noto che per l'eccitazione il pene appena eiaculato rimane duro e subito pronto per un secondo rapporto ravvicinato (nonostante la circoncisione che ho riduca la facilità nel farlo subito). Vorrei anche dirle che in passato la mia masturbazione era fatta in modo sbagliato nel senso che per la paura di esser scoperto penso di aver sbagliato il mio approccio col mio sesso. Sperando di aver fornito un quadro chiaro le porgo distinti saluti.G

MATRIMONIO... BIANCO

granatina Età: 24 Salve, grazie in anticipo per questo servizio che offrite on line. Dunque, sono fidanzata da 5 anni con il mio ragazzo di 23, gli voglio un mondo di bene, è una persona molto intelligente, brillante, educata... insomma ci troviamo su tutto, discutiamo ore ed ore di tutto, ci confidiamo i problemi e lui mi aiuta anche ad affrontare i problemi della vita quotidiana( università,relazioni ) dato che sono una ragazza chiusa e un pò debole... insomma, su questo punto di vista il mio ragazzo è davvero 30 e lode! Però sento che solo questo non mi soddisfa e che dentro mi sento comunque infelice e sola... perchè non lo sento come un vero fidanzato! Infatti, anche se ciò può sembrare assurdo, io e lui non viviamo mai momenti d'intimità e la cosa più grave è che a lui non viene mai nemmeno la voglia... in un anno abbiamo al massimo 4 "rapporti"( il motivo è sempre lui). Di questo aspetto la cosa che più mi fa stare male è che mi sento come se fossi io il problema e di conseguenza mi sento una "nullità", mi sento non amata, non desiderata... e ciò amplifica ancora di più la mia insoddisfazioe interiore e le mie insicurezze... L'altro giorno, dopo anni che andiamo avanti così, ne ho parlato con lui e lui si è mostrato molto dispiaciuto e m'ha confidanto che anche lui non riesce a darsi una spiegazione del perchè non riesce a vivere la sessualità come i suoi coetanei...e ciò rappresenta anche per lui un "problema", però ha detto che con me non gli viene, ma che allo stesso tempo vuole stare solo cone me, non ci pensa nemmeno a lasciarmi. Ripeto, a me non fa stare male la mancanza del sesso di per sè, ma mi mancano tutte quella serie di atteggiamenti, attenzioni,passioni che dovrebbero esistere tra 2 fidanzati. Spero di ricevere una risposta per riuscire a capire qualcosa...non riesco a vivere in pace perchè non so cosa fare e cosa pensare e soprattutto se ci sono consigli per il mio ragazzo, del motivo per cui si comporta così con me. Grazie per l'attenzione, distinti saluti.
P.S: non so se può essere utile, ma io e lui non abbiamo avuto altri rapporti...la nostra "prima volta" e stato poco meno di 4 anni fa...però le cose sono andate quasi sempre così

RELAZIONI DI COPPIA E AMORE

mati80 Età: 29 Salve,vorrei in qualche maniera risolvere un grosso problema interiore, e pensando che il tempo affivolisse il dolore (cosi mi è stato detto) sono arrivata ad un punto che non posso piu andare avanti.Sono insieme al mio ragazzo da 13 anni è stata la mia unica esperienza.4 annifa ho scoperto del tradimento con una ragazza della sua compagnia.non c\'eranoproblemi tra di noi solo che lui viveva in funzione degli amici sbagliati direie data la vita sua che a me non piaceva proprio all\'inizio litigate poi era come se preferivo non sapere pensando che un giorno sarebbe maturato e capiva da solo ma non è mai accaduto.peggiorava alla sera io andavo a casa e luifaceva le ore piccole con gli amici e a me mentiva il giorno dopo anche secapivo che mentiva.Poi ho iniziato a percepire strani comportamenti e scenatedi qst ragazza ma che lui davanti a qst suoi sfoghi in compagnie(pianti quandobeveva ecc.)mi protggeva abbracciandomi anche davani a lei e portandomi via conscuse.ho vissuto per quasi due anni con la paura che potesse tradirmi miconfidavo con le amiche che mi dicevano che era impossibile che era capace ditradirmi ....lui mi dava della pazza scherzando e anche un suo migliore amico(che poi ho scoperto che lo copriva) e io mi cullavo da quelle frasi perche lapaura era troppa!i segnali aumentevano sempre legate ai scleri di lei e luisempre piu legato agli amici.Poi l\'estate sono partita con i miei (lui dopo una settima dovevaraggiungermi) e il giorno dopo ho provato a chiamarlo era occupato....dopomezzora era occupato.E\' come se mi sono sentita di cercare sulla rubrica deltelefono il numero di casa di lei l\'ho fatto e anche quello era sempreoccupato e dopo un ora entrambi erano liberi...ho iniziato a tremare e da li non vado avanti coi racconti lunghi ho scoperto che mi tradiva.Lui di fronte a tutto qll che erava venuto fuori piangeva diceva che quandosuccedeva era sempre ubriaco marcio era la vita che faceva e il giorno dopo sisentiva una merda per me ha detto che è successo in tre mesi ma io so chedurava da 1 anno e mezzo....fatto sta che l\'ho lascitao per un anno ma nelfrattempo lui si è rinchiuso in casa ha iniziato ad uscire sempre di meno ecambiando stile di vita, lei era innamoratissima di lui ma mi ha anche dettoche a lui di lei non gliene è mai interessato nulla.sono tornata insieme e ora ho di fianco una persona totalmente diversa halasciato gli amici e li vede raramente (io non gli ho mai chiesto dicambiare)abbiamo passato i primi due anni drastici molte crisi e lo trattavo davvero male a tal punto che lui piangeva perche stava male vedermisoffrire...ma siamo andati avanti e gli scleri sono diventati meno!oggiconviviamo da un anno se non stessi male dentro, insieme stiamo da dio è comese siamo una cosa sola facciamo tutto insieme e lui vive in funzione dime....se mi chiedessero "ma lui potrebbe vivere senza te?" la mia risposta èno!ridiamo litighiamo ma stiamo sempre insieme in casa mi da una mano in tuttovorrebbe un figlio....direi una vita perfetta se non vosse che dentro mi stadeteriorando sempre di piu...vivo con la paura che di nascosto continua larelazione gli faccio mille domande al giorno ma qualsiasi risposta che mi danon mi basta per tranquillizzarmi....capita una volta al mese che inizio a stare male per qll che mi ha fatto...ma sono passati 4 anni, con lui sto bene ma non ho piu nessuna fiducia!se lei era talmente innammorata e tra loro tra alti e bassi è durata 1 anno e mezzo cosa ha fatto si che smettesse?e se è una copertura qst bella vita ma che in realta ce ancora qlc? lei diciamo che è sparita ha avuto una storia di un anno con un ragazzo e ora so che sta con unaltro.....tutti qst pensieri mi uccidono e l'anno prossimo dovre isposarmi...ma qst pensieri ho paura che mi uccideranno! se sto bene e ora è la vita che ho sempre voluto perche non risco a viverla? non so cosa fare
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lilla Età: 39 Ci siamo sposati a 22 anni, io ero incinta, sono passatiquasi 18 anni. Abbiamo fatto tanti sacrifici e abbiamo comprato casa, garage,auto....il normale percorso delle famiglie. Il nostro problema è sempre statolegato ai rapporti sessuali. Io mi sono sempre sentita inadeguata, mi sonosempre vergognata,...e alcune situazioni mi davano fastidio. Ora tutto èscoppiato, lui non sa se mi ama più, dice che si sente solo,vuole tempo. Iltempo fa paura. Io lo amo ancora, ma mi sento ugualmente sola, abbiamo erettofra di noi un muro di silenzio che solo raramente riusciamo a varcare... diceche non se ne vuole andare, dice che ama troppo suo figlio da dargli questadelusione, dice che ha bisogno di compagnia di distrazioni,....non dice mai diavere bisogno di me.... io senza di lui sono persa, è il mio pilastro. mi sentouno straccio e lui anche - non sappiamo se e da dove ripartire
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Andrea N° Età: 39 Salve, 9 mesi fa ho conosciuto una collega di lavoro piùgiovane di me di 9 anni (io ne ho 39). Inizialmente ci siamo quasi ignorati,Lei una bella ragazza ma mi stava un pò antipatica. Poi l\'ho conosciutameglio, le ho fatto conoscere la mia famiglia ma ho iniziato a guardarla conocchi diversi. Lei da un certo punto in poi ha iniziato a cercarmi spesso inufficio e diverse volte siamo stati a pranzo insieme. Un giorno mi confida isuoi segreti: era appena uscita da una relazione con un uomo sposato pervolontà di Lui e mi racconta di una subita violenza sessuale (senza mettere ledue cose in ordine temporale). Io l\'ho sostenuta, gli sono stato vicino, le hodato coraggio le mandavo 10 sms al giorno e ci sentivamo spesso al telefono,poi un bel giorno, mentre facevamo una passeggiata ci siamo dati la mano e poici siamo baciati. Ci siamo baciati anche in altre due circostanze (nel giro diuna settimana) poi più nulla. Da quel momento penso che la mia vita siacambiata, credo di amare mia moglie ma Lei è sempre nei miei pensieri. E' vero non c'è stata mai l'intenzione da parte di entrambe di iniziare una storia mapoi ci siamo comportati come due fidanzatini. Quello che non capisco è perchèLei, nonostante sappia quali siano le mie reali intenzioni ovvero continuare avederla e avere anche dei rapporti di tipo sessuale, è uscita con me da sola(una volta a pranzo e una volta a cena) senza che durante l'incontro accadesse nulla!!. Io penso di aver già tradito mia moglie e questo mi da frustrazione Lei ce l'ho sempre nella testa (perchè non sono riuscito ad avere quello chevolevo) e anche questo mi da frustrazione e quindi sono poco sereno.Le sarei grato se potesse darmi qualche consiglio Grazie
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nadia Età: 20 Sono passati tre anni dalla non più ritrovata serenità.Ho conosciuto Lucio tre anni fa e fin dal primo istante mi sono innamorata dilui. Inizialmente lui sembrava interessato spudoratamente a me, cosìspudoratamente che io impreparata e timorosa mi sono negata e ho mostratoindifferenza usando la solita scusa di non stare bene,di passare un momentodifficile ecc..Lui così se ne andò, giustamente, dicendomi che stava male senzaspiegarmi il motivo. Nel frattempo dopo che superai l'inaspettato salutosuperai un momento difficile perdendo 10 chili in poco più di un mese.Ritrovata la mia serenità (grazie anche all'aiuto di un altro ragazzo)luiritorna tre mesi dopo. Ero al settimo cielo e di nuovo tremedamente innamorata. Lasciai l'altro ragazzo. Lucio diceva di passare un momento difficile e iopresa dall'euforia di quell'inaspettato ritorno ho creduto e mi sono illusache il motivo fossi io anche perchè non era stato mai esplicito come non lo eroio. Abbiamo giocato per un pò di mesi a stuzzicarci senza mai dichiaraci ma nel concreto era come stessimo insieme ci sentivamo tutti i giorni ogni ora. Presila decisione di dichiarami non ce la facevo più a stare sospesa e quando lofeci(senza nulla di melenso) lui reagì come se scendesse dalle nuvole.Figuriamoci io ci rimasi male e sparì. Poi ritornò di nuovo come se nulla fossesucccesso.Abbiamo ricominciato a frequentarci, da lì però iniziai e rimanerefredda e consapevole che qualcosa non tornava. Non sapevo cosa.Una piccolaparte di me pensava che forse anche lui era come me, anche lui aveva paura diamare, anche lui pensasse come una donna non rendomi conto che era un uomo atutti gli effetti.Poi saltà fuori il nome di una donna, di un altra donna senza niente diesplicito ma si sa l'intuito femminile capisce subito. Era innamorato di un altra lo era sempre stato anche quando stava male e mi illudevainvolontariamente.Ora.Ora sono successe altre mille cose e io ora voglioguaarire.Una cosa stupida,forse adolescenziale forse forse.So che è da tre anni che non vivo più.Nessuna frase fatta. Mangio si e no. Bevotutte le sere.Sono arrivata a drogarmi.Nessuno sa niente. Nessuno sa che stomale. Nessuno lo deve sapere.Troppo orgoglio.Troppa vergogna.Troppo.Perfino qua su questo spazio bianco senza un viso davanti ho censurato.Perfinoqua.Non riesco a togliermelo dalla testa.Non riesco a rassegnarmi.Sono consapevole del fatto che non mi amerà mai.Non voglio essere amata.Bo
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Rinnovo sempre l'invito, per questo tipo di problematiche, a visitare il sito www.maldamore.it e ad iscriversi al forum http://www.maldamore.it/public/FORUM/
Dott. Roberto Cavaliere

MOLESTIE SESSUALI E DESIDERIO DI GIUSTIZIA

camilla Età: 41 Ho subìto per molti anni molestie sessuali da parte di amici di famiglia.dai 10-11 ai 18 ho sopportato le mani di persone adulte su di me (e non solo). io pietrificata dalla situazione, ho dato l'impressione "di starci", ma in realtà il mio era puro terrore.quando ho avuto il coraggio di dirlo ai miei, loro non mi hanno creduta e mi hanno imposto di frequentare ancora e con gentilezza quelle persone. ora sono adulta, ma vivo di molte fobie, ossessioni e disturbo di depersonalizzazione.sono in cura da anni da psicologi e psichiatri, ma ancora non ho risolto la questione. Quello che mi farebbe stare meglio sarebbe il poter ottenere giustizia, ma non ho testimoni e i fatti risalgono a più di vent'anni fa.come posso avere il mio riscatto, almeno nei confronti dell'unico rimasto invita? grazie!

SONO INSENSIBILE AGLI ALTRI ?

chiara Età: 14 Gentile Dottore, ho 14 e non sono mai stata una ragazza molto aperta. Da un po' di tempo però mi tormenta l'idea di essere diventata anche insensibile, nel senso che non riesco mai ad essere triste e dispiaciuta "sul serio" per un'altra persona...
Ad esempio se vedo una mia amica piangere, chiaramente non ne sono felice, le dico che mi dispiace, cerco di consolarla e di risolvere il problema...ma non mi sento mai veramente male per lei.Per farle un altro esempio quest'estate sono andata in vacanza una settimana con le mie migliori amiche. Abbiamo incontrato delle persone della nostra età e abbiamo stretto amicizia. Alla fine della vacanza, quando ci dovevamo lasciare,vedevo le mie amiche piangere e abbracciare i nostri amici e mi sentivo adisagio perchè io non mi sentivo così tanto dispiaciuta e non riuscivo a piangere dalla tristezza come loro.
Ero praticamente indifferente.Ho pensato che fosse dovuto al fatto che sono un po' "chiusa" come persona: non sono una di quelle che incontrano una persona e 5 minuti dopo hanno stretto amicizia; non mi piace ballare, nel senso che non mi diverto; se non ho niente da dire sto zitta; a volte sento il bisogno di starmene da sola con i mieipensieri; anche quando sono con altri a volte mi capita di "staccare il cervello" e di cominciare a fantasticare su cose che mi piacerebbe succedessero senza prestare troppa attenzione alla/e persona/e che stanno con me; etc etc... Ho pensato che forse sono così indifferente perchè non riesco astabilire dei legami veri e profondi con le persone e quindi mi è difficileessere dispiaciuta per qualcosa che le riguarda...Lei crede che sia colpa della "asocialità"? Se sì cosa posso fare? Perchèquesta situazione mi mette proprio a disagio, mi sento diversa daglialtri...Questa cosa che non riesco mai ad "aprirmi" completamente con lealtre persone comincia a preoccuparmi seriamente...Vedo le mie amiche cheovunque vanno si fanno degli amici, che hanno mille corteggiatori e cambiandofidanzato come si cambiano le mutande...Mentre io sto sempre con i soliti 4 amici e sono quasi l'unica nella mia classe a non aver mai nè avuto nè baciato un ragazzo (e anche questo mi mette molto a disagio perchè quando le miecompagne raccontano le loro esperienze io non ho mai nulla da dire non avendomai provato questo tipo di esperienze...e continuo a dirmi che un giorno toccherà anche a me ma per ora mi sembra di illudermi soltanto...). Sono anche molto preoccupata per settembre perchè inizierò il 1° anno di liceoe nella nuova scuola non conosco nessuno (non so se sia un bene o un maleperchè in effetti l'idea di cambiare completamente aria e di andare in unposto in cui nessuno mi conosce e nessuno ha pregiudizi su di me mi piace, ma al tempo stesso ho paura di non riuscire a trovare delle persone che mi piacciono). In più avrò quasi 15 anni e probabilmente sarò una delle poche a non aver mai avuto e/o baciato nessuno...Mi chiedo se riuscirò a liberarmi di questa situazione che sta diventando insostenibile...Non riesco mai a capire cosa voglio e se sono felice... A volte mi sembra dichiedere solo un po' di riconoscimento, ma poi mi chiedo se è quello chevoglio davvero..Forse agli occhi di un estraneo questi possono sembrare solo i capricci di una ragazzina che stra attraversando l'adolescenza, ma le assicuro che ci sto male e che mi sento totalmente diversa dalle altre, che mi sembrano molto più sicuredi me... Un'altra cosa: non sono mai completamente sincera con nessuno...In effetti penso che questa sia la prima volta che dico a qualcuno come mi sento veramente...Per farle un esempio alle mie amiche dico che la cosa di non aver mai baciato un ragazzo non mi pesa affatto e che non ci penso mai anche se non è vero (ci penso costantemente, tutti i santissimi giorni, e tutte le serefantastico su delle possibili storie con dei ragazzi)...Oppure, quando quest'estate abbiamo dovuto salutare quei ragazzi che avevamo conosciuto, ho finto di essere molto dispiaciuta anch'io mentre anche quello non era vero...Probabilmente ho scritto un'e-mail parecchio confusa e ripetitiva...
Mi dispiace e la ringrazio se ha avuto voglia di leggerla tutta,Grazie di cuore in anticipo,Chiara

SONO FORSE OMOSESSUALE ?

acquarium70 Età: 39 Salve, ho 39 anni e sono sposato da 7. Fin dall'adolescenza il mio rapporto con la sessualità è sempre stato di tipo "ossessivo". Mi masturbavo spessissimo ma il problema è che ho cominciato a capire che non erano sempre atti legati ad un effettivo bisogno sessuale e che sotto c'era probabilmente qualcosa di più, ovvero la necessità di soddisfare un impulso, di "sfogarmi" in qualche modo. Questa virtualizzazione della sessualità è stata quindi una costante fin da adolescente, per cui credo di aver talmente radicato in me questo atteggiamento da non riuscire più a liberarmene.Continuando in questo atteggiamento infatti, il problema era che le fantasie alle quali ricorrevo per eccitarmi durante la masturbazione non "bastavano" più, dovevo sempre inventare e pensare a situazioni nuove, più trasgressive, per ottenere piacere. A lungo andare, complice anche l'avvento di internet, ho cominciato ad avere anche fantasie omosessuali, forse perchè rappresentano l'ultima "frontiera" della mia immaginazione sessuale.Ho cominciato quindi a guardare filmati di uomini che facevano sesso (sottolineo "sesso", cioè puramente un atto fisico), a immaginare di fare io stesso sesso con uomini che raffiguro sempre come persone dotate, ben fatte e muscolose. Ultimamente mi sono spinto fino a presentarmi in chat come un maschio "passivo" : per due-tre volte mi sono quindi sentito telefonicamente (in maniera anonima) con uomini che mi parlavano come se fossi una donna e mi sono masturbato al telefono immaginando di soddisfare quella persona che mi diceva cose sconce (e dicendole io stesso a lui).Sul momento mi sono eccitato ma poi ho provato vergogna e una sorta di depressione derivata da questa sorta di ambiguità tra la mia sessualità reale e quella virtuale. Quando vivo la mia vita restando sul reale e sul presente, tutto sembra normale: giro per la strada e mi accorgo di guardare ogni bella ragazza che passa, ho rapporti soddisfacenti (anche se non frequentissimi, ma non per mia scelta) con mia moglie, non ho mai provato sentimenti o attrazione fisica per uomini, mi trovo a disagio se devo stare a contatto fisico con uomini in certe situazioni (ad esempio in un ascensore) mentre al contrario, nellestesse situazioni, comincio a "vibrare" se mi trovo in compagnia di donne attraenti. Arrivo a dire che quando riesco a stare completamente sul reale, mi sento sicuro di me stesso e trovo risibile la preoccupazione di poter essere omosessuale. In questi periodi mi capita infatti di avere comunque le suddette fantasie ma si instaura un circolo virtuoso per cui, pur accogliendole, le catalogo come normali e non rilevanti, fino a che diventano sempre più rade. Invece quando la "virtualità" ha il sopravvento si instaura il discorso opposto e incominciano i dubbi : sono forse omosessuale ? Oppure ho sviluppato una sorta di perversione che mi porta a cercare la soddisfazione sessuale solo con la masturbazione entrando in un universo virtuale dove tutto è permesso ? Ho notato che il problema si accentua (al punto da provocarmi grande disagio) in situazioni di grande stress emotivo o quando, per qualche ragione, mi sento "lontano" da mia moglie. In queste situazioni infatti mi risultadifficilissimo stare sul piano reale e la mente comincia aspaziare e a pensare troppo .... Aggiungo che ho sempre avuto una grande insicurezza e problemi nei rapporti con le donne : mi attraevano da morire ma ero convinto che non avrei mai avuto una fidanzata perchè avevo troppa paura diconfrontarmi con loro. Mia moglie è stata (ed è) il mio unico vero rapporto sentimentale e l'unica donna con la quale ho avuto rapporti sessuali.Potete dirmi qualcosa che mi sia d'aiuto ? Grazie infinite

MI MANCA LA VERA ME' STESSA

martina Età: 18 Sono martina e tra poco ho 18 anni. sono una bella ragazza, abbastanza intelligente, ma con dei problemi che ora sono diventati delle zavorre. sono perfettamente cosciente che la maggior parte dei problemi che ho adesso non sono altro che frutto di una situazione di per sè banale, ma che mi ha toccato molto, così tanto da avermi impedito di vivere certe situazioni in maniera positiva. sono nata in un piccolo paesino nel nord italia da una famiglia di agricoltori, mio nonno paterno era un agricoltore, e ora mio padre lo è. mia madre provieneda una famiglia ricca, ed è irlandese. sono stata fortemente voluta dai mieigenitori, e ho un buonissimo rapporto con loro, anche se non è sempre stato così. mia madre mi ha raccontato che quando avevo un anno mi ha portato, su consiglio della mia pediatra, da una psicologa, perchè non avevo ancoracominciato a muovere i primi passi. in studio c'è andata con me e mio padre.mio padre diceva che era colpa di mia madre se io non camminavo, perchè secondo lui lei mi "soffocava", non mi lasciava "crescere", con tutte le sue premure. invece, dalle varie sedute è emerso che mia madre non c'entrava nulla, anzi, che il vero problema non era lei, ma mio padre. mio padre era (ed è ancora) molto stressato dal suo lavoro, in primis perchè gestisce un'azienda molto grande e poi perchè è in società con mio zio, un uomo che purtroppo non ha mai voluto crescere, scaricando tutte le responsabilità sugli altri. miop adre e mio zio litigano spesso perchè mio zio non collabora, se ne frega, econduce una vita fin troppo comoda. molto spesso li sento litigare, e mio padrequando rientra a casa (spesso molto tardi) è nervoso e arrabbiato, oltre chestressato. così era anche a quel tempo, e secondo la psicologa, mio padreinvolontariamente \"scaricava\" su di me le sue ansie, o forse io assorbivoinconsciamente la sua tensione. la dottoressa voleva continuare le sedute conmio padre, ma lui non ha voluto continuare, anche se io, nel frattempo, avevocominciato a camminare. crescendo sono diventata una bambina insicura e moltotimida, con un odio quasi viscerale nei confronti del cibo, che non toccavoquasi mai. gli alimenti che mi piacevano erano pochi, ma anche su quellitrovavo sempre qualcosa da ridire. all\'asilo ho passato bei momenti, e colcibo sembrava che andasse bene, anche se non mangiavo molto; alle elementariperò tutto è cambiato. secondo mio padre avevo dei forti complessid\'inferiorità perchè mi lasciavo prendere in giro dagli altri, che micriticavano perchè avevo una fattoria, perchè mi lasciavo \"mettere i piedi intesta\" dalla mia migliore amica e perchè mi sentivo sempre un gradino sottogli altri. per avere amici mi riducevo a fare da valvola di sfogo, molto spessorinunciando a farmi valere, anche quando venivo presa in giro. poi, per unanno, un ragazzino di tre anni più grande di me ha pensato bene diapprofittarsi della mia ingenuità, sbattendomi contro il muro e tentando dibaciarmi e toccarmi dappertutto. io mi divincolavo e gli tiravo calci, e venivoa casa disperata e impaurita. mia madre, stanca, prese il ragazzino e lo umiliònello scuolabus, dicendogli che se solo avesse cercato di farmi del maleun\'altra volta si sarebbe rivolta al preside. per un po\' ha smesso, ma poi haricominciato. nel frattempo era entrato a scuola mio fratello, di due anni piùgiovane di me, che a suon di pugni aveva saputo mettere al suo posto ilragazzino impertinente. ricordo che rimasi molto sconvolta da quellaesperienza, e per un po’ di tempo nutrii sentimenti di odio verso i maschi..litrovavo solo sporchi.alle medie passai periodi molto brutti. in seconda rischiai di essere bocciata(anche se studiare mi piaceva) perchè ero stanca di tutto e di tutti,continuavo a litigare con la solita migliore amica che continuava a farmidispetti, ce l’avevo col mondo ostile che mi circondava. ma poi, grazie ad unaprofessoressa, che mi fece capire tante cose, cominciai a riflettere..e inun’estate analizzai i miei errori, le mie debolezze, il mio passato. e capiiche ero una persona che aveva il diritto di essere rispettata, di avere delleamiche sincere e una buona media scolastica. e allora diventai quella chevolevo essere: estroversa, simpatica, fiduciosa, grintosa.. misi in chiaro lecose con la mia migliore amica, che non mi trattò più male, e cambiai versoalla mia vita. passai anni meravigliosi.. ma non sempre tutto è positivo..sono sempre stata un po’ più matura delle miecoetanee, eppure non sono mai riuscita ad avere un ragazzo..ed è questo il veroproblema. la mia eccessiva “grinta” impauriva i ragazzi, che mi vedevano piùcome un’amica o presunta tale, che come fidanzatina..oppure ero talmentesfacciata che li facevo scappare come agnellini impauriti. ho provato molte volte a modificare il mio carattere, ma in un modo onell’altro la vera me stessa veniva fuori.. i pretendenti non mi mancavano, maa me non piacevano.. e quelli che mi piacevano mi snobbavano. è sempre statocosì fino a qualche anno fa… quando però, incontrato finalmente il tipo chericambiava i miei sentimenti, non successe che un’amica, invidiosa, corazzassel’intera “squadra” dei suoi amici per farmi mollare la presa. venni insultatapesantemente per una semplice amicizia, e per un bel po’ di tempo, quandoscendevo dalla corriera, venivo chiamata con urla e ghigni “puttana”. fuicostretta a cambiare bus, e per un anno vissi col terrore di essere derisa.. fudavvero brutto. l’unica che mi stava vicino era mia madre, che per poco nonstava per denunciare i bulletti.. avevo paura di tutto, perchè le aggressioniverbali, la vergogna, mi facevano sentire una nullità completa. mi sentivocolpevole per una cosa che non avevo fatto, per un peccato che non avevocommesso. mi tenni distante dai maschi per ancora un bel po’, ferita e delusa.nel frattempo ebbi delle incomprensioni con delle amiche, che purtroppo mifecero passare un altro brutto periodo, da cui non riesco ad uscirne. con lorosi è risolta, perchè abbiamo scoperto che tutto era partito da una ragazza chevoleva mettere zizzania nel gruppo, ma nonostante gli sforzi da parte di tutte,le cose non sono tornate come prima. abbiamo preso delle strade diverse, e,nonostante non sia stato facile accettarlo, abbiamo molto poco da spartire.così ho raccolto il coraggio e sono uscita dal gruppo, supportata da tra uniciamici sinceri.. per staccare la spina sono stata per un po’ in Irlanda, col progetto leonardo, per un mese. è stato difficile, eppure è stata l’esperienza più bella della mia vita..ho conosciuto persone fantastiche e provato esperienze uniche, tanto da soffrire, al ritorno. eppure, nonostante quello,qui a casa non esco più, ho il timore di non incontrare più amici veri. quando vengo invitata mi salgono insicurezze che non facevano più parte di me, misento inadeguata e così rifiuto..cosa mi prende? sembra che i fantasmi del passato si siano impadroniti di nuovo di me.. e coi ragazzi va malissimo. ho tanta voglia di innamorarmi ma non ce la faccio…è una cosa che mi fa paura ecredo che i ragazzi lo capiscano..e mi stanno lontani per questo..sono davveroconfusa, non so che fare, e la situazione mi fa star male. io ho davvero vogliadi ricominciare tutto, ma non so cosa fare..la confusione mi sembra uno spessostrato di nebbia..e io sono stanca di stare sempre a disagio. io non sonoquesta persona.. mi manca la vera me stessa, non so dove l’ho persa.. grazie di tutto. mi scuso per la lunghezza….Martina

HO 55 ANNI E CONTINUO AD ESSERE AUTOLESIONISTA

Marina Età: 55 Sono una donna di 55 anni che si toglie le croste in qualsiasi parte del corpo trovi una ferita. Sono divorziata due volte con 3 figli ormai grandi e lavoro in un ente pubblico. Ho una relazione da 10 anni con un uomo sposato che non ha nessuna intenzione di venire a vivere con me e che forse tutto sommato in questi ultimi anni non ho più voglia di avere accanto come compagno neanche io. All'inizio soffrivo di questa situazione, ora sinceramente sto bene con i miei due figli e non lo vorrei tra i piedi. Soffro di depressione dalla nascita del mio secondo figlio, ma sono circa dieci anni che mi curo con delle medicine e da allora sto bene. Ho letto diversi siti sull'autolesionismo e vedo che ne prendono parte tutte ragazze molto giovani, ma io ho 55 anni e continuo ad essere autolesionista. Fin da bambina mi toglievo le croste, cosa di cui mia madre mi sgridava e di cui si vergognavaquando mi portava al mare. Ho continuato a togliermi le croste per tanti anni, ma ora da due o tre anni mi ci sono accanita ancora di più perchè quando non riesco a togliere con le unghie (che mi mangio insieme alle pellicine) adopero il coltello per aiutarmi a sollevarle. Non provo piacere quando me le tolgo e se non vengono via mi innervosisco molto, ma non mi piace quando mi faccio male o quando esce il sangue, lo faccio quasi per togliere un'imperfezione dalla pelle. Il risultato è che d'estate cerco di mettere sempre gonne lunghe o pantaloni per coprirmi le gambe, le braccia a volte le lascio libere, ma mi vergogno a far vedere le ferite anche perchè tutti mi chiedono cosa ho fatto. E' da circa un mese che, oltre a prendere le medicine, vado anche da uno psicologo, però è ancora presto per trarre conclusioni.Vorrei sapere cosa pensa di quanto Le ho scritto, se ci sono soluzioni e se esistono anche delle altre persone della mia età che hanno lo stesso problema.Grazie
Le ho scritto poco fa della mia storia ma mi sono dimenticata di dire che dopo che ho tolto una crosta il piacere sta nel metterla in bocca e masticarla: è questa la cosa che mi fa più piacere.Grazie Marina