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giovedì, agosto 13, 2009

PROBLEMATICHE AFFETTIVE

Betta Età: 26 Ho un dubbio che mi assilla. Sto con il mio primo e unico ragazzo da quando avevo 15 anni. 4 anni fa, durante una profonda crisi, l'ho tradito. Ho subito troncato la relazione perchè ho preferito impegnarmi nel cercare di recuperare la mia storia d'amore con l'unico uomo che avrei voluto accanto per l'eternità. Insieme abbiamo ritrovato la nostra serenità e ora stiamo iniziando a parlare di matrimonio. Non so però se confessare la mia debolezza di allora dando a lui un dispiacere ma anche la possibilità di scegliermi per quella che sono, oppure vivere nel senso di colpa e nell'assoluta certezza che non gli farò mai più un torto simile. Insomma,dovrei essere onesta oppure tacere?
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Rubik Età: 28 Salve, dopo 8 anni di rapporti etero, la mia ragazza ha scoperto di essere lesbica e non può + avere rapporti con me.Ci siamo lasciati da alcune settimane ma il cuore ci spinge prepotentemente a tornare insieme,contro la ragione e il corpo. Potremmo mai tornare insieme? Grazie
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kiara Età: 23 Ho un grosso problema con il mio ragazzo. Lo amo e mi piace molto fisicamente però ha un carattere molto dificile. All'inizio aveva scatti di rabbia ma nella maggior parte del tempo era affettuoso ora invece è sempre nervoso, gli da fastidio tutto e si lamenta di continuo di ogni cosa.Provo a capirlo ad essere affettuosa, ma mi risponde sempre male e mi manca sempre di rispetto, ho provato a lasciarlo ma è insistente perchè ci tiene a me. La situazione mi sta sfinendo, come posso calmarlo?
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Francesca Età: 27 Dopo 2 storie importanti si ripresenta lo stesso identico problema... La noia, non va più bene nulla, non mi ami abbastanza, non mi consideri abbastanza etc... Sono contraddittoria in molti aspetti della mia vita, nel senso che vorrei comportarmi in un certo modo,anche in ambito lavorativo o di amicizie, e poi chissà perchè mi comporto nel modo totalmente opposto. Nonostante ostento sicurezza e carattere credo di non averne molto, di essere insicura e piena di incertezze su tutto. non mi va mai bene nulla e quindi in amore dopo 3/4 anni mi passa tutto, anche l'amore. tanto che a voltemi chiedo se mi sono mai innamorata davvero....
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Irene Età: 35 Gentile Dottore, una semplice domanda. Il mio compagno ha sofferto in precedenza della sindrome che lei chiama "amare troppo".Osservando il suo comportamento nei miei confronti è lampante che continua ad avere gli stessi atteggiamenti con me. Principalmente cerca di cambiarmi. Mi ha conosciuto in un modo, si è innamorato di me per quella che sono, ma con il tempo sta cercando di cambiare ogni mio atteggiamento. Inoltre le faccio prensente che è un uomo molto geloso e possessivo. Quindi la domanda è: se un uomo ama troppo, viene lasciato dalla donna, e ne rincontra un'altra, nonostante abbia capito i suoi errori, ma soprattutto ha capito che "amava troppo.." può cadere nello stesso errore? E se la risposta è affermativa come fortemente credo, come posso aiutarlo? Grazie.
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FOLLIA87 Età: 22 SALVE SN UNA RAGAZZA KE DOPO 5 ANNI DI FIDANZAMENTO HA TRADITO IL SUO RAGAZZO CON UNA PERSONA CONOSCIUTA IN INTERNET TRAMITE CHAT...NN SO PERCHè MA ADESSO NN SO PIU COSA FARE MI SENTO MALE INFATTI STO SOFFRENDODI CRISI ANSIOSE E ATTACCHI DI PANICO... FORSE SOLO ADESSO HO CAPITO KE ERA SOLO UN INCONTRO OCCASIONALE E ME NE SONO PENTITA... VI PREGO VORREI QUALCHE CONSIGLIO PER POTER SUPERARE QUESTA SITUAZIONE MOLTO COMPLICATA GRAZIE.
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doida Età: 28 Salve sono una ragazza di 28 anni volevo capire se c'è speranza con un ragazzo con cui mi sto frequentando......siamo usciti 3 volte insieme la prima volta siamo andati a cena e poi le altre due a farci una passeggiata...abbiamo parlato molto ci siamo conosciuti e lui mi ha detto tutto di lui e del suo passato anche brutto ha sofferto di bipolarismo dovuto all'uso di cannabis ma è anche un fattore genetico, ora ne è fuori....quando lo chiamo viene subito dove sto io etc....però c'è un problema che lui non si vuole legare perchè ha un concorso in veneto e mi ha detto che non vuole illudermi e che non può contraccambiare e che non sa che fare....ma io gli ho spiegato che non ho fretta e che se lui vorrà ci sarò.....poi mi ha detto che mi vuole già bene....devo lasciar perdere? l'interesse c'è ma forse è troppo preso dallo studio....non so.....di fisico non è successo nulla....grazie apresto
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Mario Età: 21 Ciao,i miei problemi sono iniziati da circa 2anni, esattamente da quando mi son lasciato con la mia ragazza, ero molto innamorato,lei dopo pochissimi giorni è andata con un altro,da allora la mia vita è un inferno, sono dimagrito di quasi 20 kg, tutt'ora non riesco a mangiare regolarmente,ho problemi a socializzare, ho attacchi d'ansia e spesso rimango moltissimo tempo a pensare a tutto quello che ho passato,vorrei avere il suo parere. Infinitamente grazie.Mario.
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eliana Età: 31 Sono sposata da 6 anni,ho un bambino,ho perso il lavoro.l'anno scorso ho scoperto che mio marito frequentava un'altra,in teoria l'ho perdonato ma realmente nn l'ho fatto,poi qualche mese fa sono rimasta incinta ma ho perso il bambino che x me rappresentava una rinascita,una speranza di ricominciare una nuova vita. ora a distanza di 1 mese mi rendo conto di non farcela mi sento sola, stanca e non ho piu' la forza di lottare x il mio matrimonio,ne' tantomenno di vivere, cerco di perdere peso ma mi ritrovo a mangiare schifezze perche' non un ho motivo per vivere,vedo tutto nero,vorrei solo morire.se non ho fatto qualche sciocchezza è per mio figlio, ma non credo abbia bisogno di una madre come me,non so cosa fare.
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sole Età: 31 Stiamo insieme da 12nni di cui 3e mezzo di matrimonio, se ne è andato di casa 2giorni fa,dicendomi che ha bisogno di stare solo,è dai suoi genitori(con cui non ha mai legato molto).2mesi fa ha iniziato a dirmi che fra noi c'erano dei problemi,mi ha detto che da circa 1anno e mezzo ha cercato di sitemare le cose,mi vede come la sua migliore amica e la nostra vita si era seduta.e mi ha chiesto come ho fatto a non accorgemene! negli ultimi due anni abbiamo venduto casa, siamo stati 1anno e mezzo nella stessa casa con i suoi genitori intanto che ne stavamo costruendo un altra con l'aiuto dei miei genitori, nel frattempo lui con i suoi, che hanno una ditta di famiglia hanno deciso di smettere l attività e piano piano stanno riducendo il lavoro! è vuoto dentro e non ha più niente da dare mi dice che è un fallito, lo amo come fosse il primo giorno ma lui dice di non amarmi più e di non provare più l attrazione di una volta!! come devo reagire......può essere cosi?mi devo arrendere....
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Invito tutti coloro che presentano una problematica affettiva a porre le domande relative all'inter del forum del sito www.maldamore.it (http://www.maldamore.it/public/FORUM/)
Gazie
Dott. Roberto Cavaliere

martedì, agosto 04, 2009

SOLITUDINE: SONO TUTTI IN VACANZA, SONO TUTTI VIA

mgmontenegro Età: 34 Ho bisogno di parlare con qualcuno, la città è vuota, nonce la faccio più , vorrei uscire dal lavoro e poter parlare per ore, giorni e piangere all'infinito ma non c'è nessuno. sono tutti in vacanza, sono tutti via ...
Premessa: Ho 34 anni, da dieci anni sono da sola in Italia, vivo e lavoro a Milano. Ho un lavoro e dei colleghi che mi piace moltissimo. Ho fatto tanta fatica, sacrifici e ho pagato prezzi altissimi ma per quanto riguarda l'aspetto lavorativo non mi posso lamentare.
Mah...Sono esausta, stanca fisica e mentalmente, ; vuota, apatica...non sono neanche l'ombra della persona ch'ero: solare, allegra, felice, propositiva, piena di vita, di sogni; mi sono persa per strada, non mi riconosco allo specchio. Sono diventata acida, incattivita, triste. Ho perso tutti i miei sorrisi, non riesco ad ingranare la marcia e reagire. sono diventata estremamente disordinata, incurante degli adempimenti minimi (bollette,), disinteressata dalle questione ordinario, tipo rinnovo carta d'identità, gestione del conto bancario, ècc..
Vorrei solo rimanere da sola, con il mio lavoro, una mia casetina piccola e basta. Sono peggiorata, mi scendono le lacrime silenziose, mi alzo con attacchi di panico, mi guardo attorno e vedo vuoto...mi costringo a venre al lavoro ...
Mi pento di essere nata ogni giorno, vivo una vita sbgliata, 34 anni a cercare di radrizzare un destino di merda...Ho cominciato ad accumulare odio, ha provare odio ...
Le cose sono precipitate in due momenti precisi e continuano a precipitare: Quando avevo 28 anni in seguito ad una diagnosi di un tumore all'encefalo, completamente sola in quanto il mio fidanzato non era in grado di affrontare la situazione quindi sono diventata forte e ho ingoiato tanto, nello stesso periodo ho scoperto di essere incinta del terzo mese all'uscita dell'ospedale. Di fronte alla risposta negativa del mio compagno, s'è deciso per un'interruzione di gravidanza (da lui non voluta); ho provato ad alzarmi da quel lettino quel giorno, non ho avuto nella forza nel coraggio di fare quello che desideravo veramente. Dopodichè sono crollata in tutto e per tutto, mi ci sono voluti due anni per rimettermi in piedi, girovagavo per la città chiedendomi cosa facevo quà. Mi sono rimessa in piedi, sono andata avanti come un panzer. Mi sono tirata fuori, sono diventata ancora migliore e più di prima, ero piena di speranze,progetti. Ero al top 8 pensavo, in realtà ho solo ingoiato dei rospi piu grandi di me), sei grassa, non sei alta, se dimagrisci sembri più alta...
Il rapporto con il mio fidanzato (di otto anni più grande, 8 anni di cui 6 di convivenza) aveva dei lati deboli, quali passare tutti i week end a a casa dei suoi, oltre lavorare; lavoravo anche per lui per darle una mano, non ho mai festeggiato un compleanno (una cena, un panino ad un bar) in otto anni ma ero consapevole di essere fortemente inamorata, ero conscia del fatto che avrei avuto una famiglia con lui seppur pagando un prezzo altissimo ma ci stavo. Avrei pagato e pagherei qualsiasi prezzo per avere, creare, credere e dare amore ad una famiglia; anche se il personaggio è uno che quando ti sta riportando in dietro dall'ospedale dopo l'interruzione di gravidanza e tu vorresti fermarti al primo Autogrill a mangiare come una disperata ti dice "ma propio non riesce a tratenerti? Devi propio mangaire adesso?" per principio l'avrei lasciato seduta istante, ma con la storia dell'ospedale avevo perso il lavoro, e non avevo dove andare; dopo ho lavorato tanto su "amare e perdonare", quando l'ho perdonato, l'ho amato nuovamente. Dopodichè il nulla, ho deciso di porgere l'altra guancia, sono scesa a tutti i compromessi possibili... L'ho lasciato non perche non l'amassi ma perche non ce la facevo più ... Abbiamo cominciato entrambi ad allontanarci per motivi di lavoro, tanto stress, pressioni, ma s'era parlato ch'era un periodo, ed io aspettavo, aspettavo lui, non ho mai smesso di amarlo lui e i nostri progetti ma gli equilibri ormai erano spaccati. Ho lottato come un'animale per quel ragazzo, per il rapporto ma sapevo che prima o poi avrei perso... mi sembrava di essere ostaggio della teoria del "effetto farfalla" o "sliding doors".Sempre a perdere, a perdere tutto, famiglia, illusioni, tutto ... senza mai avere una bricciola di niente ...
Ora sono solo una perdente, perdente con se stessa, con una vita vuota, zitellona, senza gioia di vivere, che rimpiange tutta la sua vita sbagliata ... Sono crollata e ho fatto diventare anche mia vita un'incubo, sono tornati gli attacchi di panico, la tristezza infinita, la malinconia, l'acidia, lo odio e lo amo.
Amo e odio la mia vita.
Mi trovo a 34 anni che ho fatto tutto sbagliato, non ho una famiglia, e non ho la possibilità in mano di decidere e progettare un futuro che sia mio...qualsiasi cosa mi sembra completamente condizionata, surrogata, di serie b,
Combatto ogni giorno con il ricordo del figlio non avuto e non c'è niente,niente che mi dia un istante di felicità, di serenità, di voglia di vivere. e non c'è mai nessuno ...
Grazie anche solo del tempo che ci dedica per leggerci.
Cordialmente, Maria

lunedì, agosto 03, 2009

FANTASIE SESSUALI

Barby Età: 19 Caro dottore,il mio ragazzo dopo aver saputo che mi masturbo pensando a donne che fanno l'amore è rimasto totalmente scioccato tanto chè quando facciamo l'amore si sente bloccato perchè nel momento che ha l'orgasmo gli vengo in mente io con le mie fantasie e si blocca.

Questa rivelazione sta rovinando la nostra vita di coppia perchè lui quando siamo per strada e guardo una ragazza pensa che lo stia facendo con malizia ma non è così in quanto nella vita reale non sono mai stata attratta da donne e non voglio avere categoricamente rapporti con il mio stesso sesso. Sono attratta dagli uomini fisicamente e sessualmente, infatti la vita sessuale con il mio ragazzo era fantastica e non ho bisogno delle fantasie per raggiungere l'orgasmo o anche solo eccitarmi. Però nelle fantasie e solo nelle fantasie il corpo femminile mi eccita, è come se pensassi cosa sta provando la mia fantasia, invece se fantasticassi su un atto etero mi mancherebbe la penetrazione. Il problema è che il mio ragazzo non riesce nemmeno più a masturbarsi perchè pensa a ma che mi masturbo pensando a delle donne. Io non ho nessun problema con me stessa mi ritengo etero e in vita mia non mi sono mai sentita a disagio a masturbarmi su donne, so chi sono e so cosa mi piace ovvero gli uomini. Ci aiuti La prego, come facciamo a recuperare la nostraintimità?ci tengo a precisare che per me sono solo fantasie che non voglio che accadano nella vita reale.Mi aiuti la prego

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Spesso le fantasie possono creare nella coppia più problemi di atti reali. Non sempre è utile rivelare al proprio partner le proprie fantasie, sopratutto se quest'ultimo è una personalità insicura. Le consiglio di far decantare il tutto, senza più parlarne. Col tempo sarà solo un vago ricordo.

Saluti

Dott. Roberto Cavaliere

TESTIMONIANZE SULLA DIPENDENZA AFFETTIVA

NADIA Età: 33 Salve a tutti, ho 33 anni e credo di avere un problema di dipendenza affettiva. Ho perso mio padre dopo una lunga malattia a 16 anni, non è mai stato un padre affettuoso come nemmeno mia mamma lo è stata. Ho avuto diversi uomini nella mia vita, alcuni che mi hanno amata molto, mi hanno dato quella sicurezza che cercavo e non so come misteriosamente li lasciavo sempre io.Dopo un rapporto di tre anni finito con un tradimento e per la prima volta sono stata lasciata, sono caduta nel baratro della disperazione. In me tutto è cambiato, sono emerse insicurezze, paure, la mia autostima è crollata. Dopo quasi 1 anno da quell'evento ho conosciuto un ragazzo in una chat, ci siamo incontrati e fidanzati. E' iniziato così il mio calvario, lui si è mostrato subito freddo e insensibile nei miei confronti, ha scaricato su di me la frustrazione e la rabbia di un suo precedente rapporto finito male. Sapevo che per il mio bene dovevo chiudere ma non ci riuscivo, mi sentivo come se gli dovessi qualcosa, come se dovessi dimostrare a lui e alla sua famiglia di essere meglio della ragazza che lo aveva fatto soffrire tanto. Ho subito umiliazioni, diffidenza, venivo costantemente messa alla prova. Vivevo nell'incertezza più assoluta, perchè alle domande nelle quali chiedevo chiarezza sui sentimenti le uniche risposte erano la sua aggressività verbale e la durezza verso di me. E' andata avanti così per 5 mesi, tra le mie lacrime e il mio bisogno di conferma che diventava sempre più esasperato. Ora sono riuscita a mollare ma non mi sento sicura, sono nel panico totale, nonostante tutto quello che ho passato mi sembra che andare avanti senza di lui sarà impossibile. Temo il suo giudizio, il giudizio degli altri, della sua famiglia, non riesco più a prendere decisioni per il mio bene e a portarle avanti...sempre lo stesso schema che si ripresenta, come quando ero piccola...essere accondiscendente per meritare l'affetto degli altri, chiedere sempre conferme sui loro sentimenti, quelle "maledette" parole che ricerco furiosamente da lui come dai miei genitori, quel "ti amo", "mi manchi" che non arrivano mai e che per me sono diventati una "ragione di stato".Non riesco a dire di no a nessuno, finito questo rapporto corro il rischio di doverne subito iniziare uno nuovo per paura della solitudine, per scacciare la sofferenza, per riempire quel vuoto che mi porto dentro da una vita...
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MARY Età: 28 E' POSSIBILE GUARIRE DA UNA DIPENDENZA AFFETTIVA E OSSESSIONE VERSO UNA PERSONA? CONOSCIUTO UNA PERSONA DA POCO,VISTO SOL 2 VOLTE, PRIMA DI INCONTRARCI CAPISCO IL SUO INTERESSE PER ME. DOPO GLI INCONTRI SENTO CHE NON GLI INTERESSO PIU', COMINCIO A CERCARLO SPESSO, MI ARRABBIO DEL FATTO CHE NN MI CERCA E LO ACCUSO DI TANTE COSE. NON LO SENTO PER QUASI UNA SETTIMANA BEH SINTOMI ASSURDI DOLORE IMMENSO COME SE VIVESSI UN LUTTO, PIANTI, ANGOSCIA, APATIA. UN DOLORE GRANDE INSPIEGABILE. MI RICHIAMA MA POI NON LO SENTO PER 2 SETTIMANE. LO CERCO IO (DI NUOVO I STESSI SINTOMI)MI DICE CHE STA FREQUENTANDO UNA RAGAZZA ED E' MOLTO PRESO, VORREBBE FARE UNA COSA SERIA. APRITI CIELO ALTRI SINTOMI: NAUSEA, VOMITO, ANGOSCIA. OGNI VOLTA CHE PENSO A LUI E CIOE NEI MINIMI PARTICOLARI, LA CERCA TANTO, VUOLE STARE CON LEI, IN OGNI MOMENTO PENSO CHE STANNO INSIEME, BEH MI VIENE NAUSEA E VOMITO. CRISI DI PIANTO E QUASI PANICO,SCENDE LIVELLO DI CONCENTRAZIONE AL LAVORO (FACCIO ERRORI,VORREI SCAPPARE DAL LAVORO,DIVENTO UN PO NERVOSA,LA GENTE MI PARLA MA IO NON ASCOLTO NESSUNO) QUASI NON VIVO PIU',SENZA DI LUI SVANISCE LA MIA QUOTIDIANITA'.CI SONO NELLA VITA PROBLEMI MOLT PIU GRAVI, MA A ME QUESTE SENSAZIONI SPAVENTANO, NON CE LA FACCIO PIU A STARE COSI, C'E QUALCHE RIMEDIO O DEVO EVITARE CONOSCENZE? CON PIU PERSONE MI E'CAPITATO QUESTO.. PIU SI ALLONTANANO PIU COMINCIA TUTTO QUESTO PANDEMONIO NELLA MIA TESTA GRAZIE!
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Maddalena Età: 35 Buongiorno, dopo anni di "inconsapevole" dipendenza verso il prossimo, ora sto cercando di analizzare la mia situazione perchè ho un grosso desiderio di crescere e distaccarmi da questa mia morbosità verso gli altri. In realtà mi rendo conto che quando tengo ad una persona (amici, fidanzato, famigliari) tendo a voler piacere a tutti i costi, e soffro terribilmente quando dall'altra parte non ho un riscontro. Desidero terribilmente non soffrire più quando una persona a cui tengo non è presente, o non si fa sentire. Vorrei non soffrire più quando sento che un sentimento non è ricambiato allo stesso modo (un'amica che non dice "ti voglio bene" non vuol dire che non mi voglia bene... ne sono consapevole, ma ci soffro comunque).Cosa mi consigliate? Ho già provato con la psicoterapia, ma dopo alcuni colloqui non ne sono uscita soddisfatta. Cosa ne pensate del training autogeno? come si può imparare?Grazie
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Dott. Roberto Cavaliere

MIA MADRE S'INTROMETTE NELLA MIA FAMIGLIA

federica Età: 34 Da 9 anni mia madre è vedova e da quel giorno vuole vivere la mia vita, nella mia famiglia, si intromette in tutto ciò che riguardala mia privacy, il rapporto con i miei due bambini piccoli che in tutti questi anni hanno visto le litigate, hanno sentito gli insulti che faceva a me e mio marito. Sarebbe troppo lunga da raccontare, ma vivendo in due appartamenti vicini, con la scusa di aiutare economicamente la mia famiglia, si permette di darci dei falliti, di farmi dire che non mi interessa niente dei miei bambini davanti a loro, cerca di farmi litigare con mio marito inventandosi storie. Ha sicuramente dei problemi, ma queste scene le fa solo con la mia e con la famiglia di mia sorella. Fuori con gli estranei è tutta un'altra persona falsa. Ogni giorno di più mi sta portando all'esasperazione, ogni giorno cambia idea, quello che dovevo fare ieri, oggi non va più bene. Sono al limite, mi sta distruggendo psicologicamente.

domenica, agosto 02, 2009

LA PERDITA DI MIO PADRE

Lalli Età: 40 Il giorno di natale, mio padre ha smesso di soffrire, alle 7 del mattino del 25dicembre scorso. Avevo da pochi anni ripreso ad amare il Natale perche la vita me ne aveva riservati ben pochi di sereni e quando tutto era meraviglioso di nuovo un dramma. Vedere mo padre smettere di respirare è ancora oggi il mio pensiero del mattino e la mia immagine prima di dormire. Mio padre stava bene 10 mesi prima, viveva amando la vita, e, la gioia di esserci Lui si che la dimostrava...a tutti, e tutti gli sorridevano perchè era un buono.Poi la frattura al femore così senza far nulla cade in casa, e poi la corsa al pronto soccorso l'intervento del giorno dopo e la voce di quel medico che uscito dalla chirurgia dice "frattura da metastasi preparatevi al peggio". Ma come può essere,ho pensato, andava in campagna mio padre a raccogliere le olive, portava mia madre a ballare come è possibile,stava bene!!! Dieci mesi di viaggi su e giu' in ogni luogo di cura dove potevano darci speranze o cure, ma nulla. Diagnosi: primario del polmone in stadio terminale nelle ossa. Mio padre è stato un grande Lui si che nei mesi di malattia ha dato lezioni di vita e di gioia,non ha mai smesso di ridere e ringraziare tutti, dall'autista di ambulanza al medico piu' luminare. Ha riempito i giorni miei e di mia sorella e mia madre di amore e tanti tanti baci.Voleva vivere perchè amava tutto cio' che era vivo. Ora che e' li in quel cimitero dove la calma ha un senso vero, dove entri e chissà perchè tutti vanno piano non corrono come fanno fuori, mi sembra impossibile che non possa tornare e non posso piu'parlare con Lui ridere assieme a Lui... porto i fiori ne porterei a quintali ma non ci stanno,e tutti mi dicono che ci vorrà il tempo per abituarmi e non devo fare così.Non è vero so perfettamente che non mi devo abituare ma solo adattare ad una nuova situazione,come accade molte volte nella vita,ti adatti e adegui a situazioni che si presentano, e piano piano forse fanno meno male. La mia vita si adatterà all'assenza di mio padre ma io non mi abituero' mai a vivere senza di Lui. Grazie d'avermi ascoltata, ho solo un piccolo pensiero da dedicare a chi leggera' la mia testimonianza: non perdete tempo ad aspettate che passi iltempo, amate chi vi è vicino, dite a vostro padre, marito,moglie, figlio o figlia ,madre, sorella, fratello, nonni, che li amate e che è sempre Natale affianco a Loro.Io lo fatto prima e dopo la perdita di papa'.Grazie di nuovo.

DIPENDO DA UNA MIA AMICA

gigi Età: 19 Salve......vivo in un famiglia poco unita. con mio padre non ho nessun rapporto e non riesco neanche a chiamarlo "papà". da lui non ricevo neanche gli auguri per il compleanno. sono cresciuto con molta paura nei suoi confronti. con mia madre le cose vanno decisamente meglio. comunque non riesco a confidarmi pienamente neaneche con lei. dopo una violenta litigata avvennuta fra noi 3 a marzo, i miei potrebbero separarsi. ho scoperto di essere dipendente dall'affetto. mi è successo poco dopo aver litigato, circa 2settimane fà, con una mia amica a cui tengo in maniera indescrivibile. in questo periodo siamo in 2 città diverse e nonostante i miei numerosi tentativi riesco a sentirla di rado. da lei non ricevo mai una chiamata o un sms. questa è stata la ragione del nostro litigio. mi ha risposto dicendomi che ha provato a contattarmi, anche se io non ho ricevuto nulla. io comunque le voglio credere perchè per me è troppo importante. lei ha 16 anni e da quando ci conosciamo,più o meno da ottobre, ci vediamo quasi tutti i giorni. per me è come una sorella minore da proteggere da chiunque la faccia soffrire. non riesco mai a dirle di no ed esaudisco ogni suo richiesta, anche se a volte devo rinunciare ai miei bisogni. le sto accanto in qualsiasi momento e per qualsiasi richiesta di aiuto. l'importante è che lei stia bene con me e che non sia triste. la cosa più bella è vederla sorridere e felice. questo mi fà sentire soddisfatto.faccio e farei di tutto e di più per lei. sono sempre sincero e le confido tutto. per lei non ho nessun tipo di segreto e riesco a parlare di qualsiasi cosa. anche se mi capita una brutta giornata, basta che lei mi regali un suo abbraccio e di colpo mi passa il malumore. vista la mia estrema insicurezza e la mia autostima inesistente, vorrei sempre essere abbracciato e coccolato da lei. purtroppo sono geloso di chiunque stia con lei. vorrei tenerla sempre con me. so che sbaglio, perchè devo accettare che lei ha giustamente la sua vita e i suoi amici. in poche parole ho bisogno sempre e costantemente di prove e segni del suo affetto. io vorrei solo il suo bene e che magari a volte fosselei che si facesse sentire. sbaglio a pensarla cosi? ho bisogno di sentirmi importante per lei, come lei lo è per me. ho tantissima paura di perderla. è sempre al centro dei miei pensieri. questa è la seconda volta in tutta la mia vita che mi capita di attaccarmi in maniera cosi forte ad una ragazza. la prima volta, proprio per la distanza, ho perso la mia amica e non la sento più da oltre un anno. cosi mi sono rivisto questa amicizia del passato e ho litigato, ma sempre per la paura di perdere la mia attuale amica. purtroppo, ma giustamente, la mia amica ci è rimasta male e per questo mi sento in colpa.tutte le sere ho delle crisi di ansia e panico pensando che l'ho fatta stare male e penso: mi vorrà ancora bene? lei dice si, ma se lo dicesse solo per non farmi stare male? tornerà tutto come prima? come sta adesso? perchè non si fàsentire? e se avesse bisogno del mio aiuto? è cambiato qualcosa tra noi? non so come spiegarle tutto il caos che ho dentro e farle capire che non sono arrabbiato con lei. sto malissimo e non la vedo tra 3 settimane. cosa posso fare? sono disperato........grazie per il suo aiuto.

sabato, agosto 01, 2009

AUTOLESIONISMO

Selene Età: 14 Salve, sono una ragazzina di soli 14 anni, fra pochi giorni 15, ma per quanto sia difficile da credere sono disperata. Ho dei genitori che mi vogliono bene, nonostante nell'ambito dei parenti ci siano diversi problemi, e degli amici, che però sento allontanarsi sempre più da me.
Negli ultimi due anni sono diventata autolesionista (e non so neppure il perchè dato che non ho avuto gravi traumi), negativa e pessimista: non riesco mai a vedere il lato positivo, di nulla! Mi sento sola, come se agli altri non importasse nulla di me.. e poi non ho un ragazzo. Non che sia molto importante,ma a me piace sempre la persona sbagliata, e ogni volta rimango delusa. Le persone a cui ero molto attaccata mi hanno deluso tutte. Mi odio, perchè non capisco nemmeno io i miei comportamenti, e vorrei essere diversa ma non ci riesco. Ho un braccio pieno di segni, che non so come nessuno nota, a parte alcune amiche a cui ho parlato di ciò che mi sono fatta. Prima mi guardavano preoccupate, poi come per dirmi che sono una stupida. E anche io lo penso, ma non posso farne a meno di graffiarmi. C'è stato un periodo in cui pensavo spesso al suicidio, ma ho talmente paura di morire che non ho avuto nemmeno il coraggio di tagliarmi veramente. Vorrei qualcuno che mi capisse, che mi dicesse cosa fare, perchè sto male e ormai non vedo più alcuna via d'uscita.
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Età: 25 Salve, sono una ragazza che soffre di autolesionismo e purtroppo mi sono resa conto di non essere in grado di uscirne da sola. Non lavorando, non sono però economicamente indipendente e non posso parlarne con nessuno a casa. Le vorrei chiedere se esistono delle strutture gratuite con personale competente cui potermi rivolgere per risolvere il mio problema e anche parlare di un mio disturbo del comportamento alimentare (o presunto tale), in mniera ovviamente completamente anonima. Distinti saluti
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Ad entrambe consiglio di rivolgersi, per un primo approccio, ai servizi psicologici dell'ASL di appartenenza. Quest'ultime valuteranno se è il caso di un invio presso strutture specializzate in tali problematiche. L'importante è cominciare a chiedere aiuto.
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere

NON VOGLIO PIU' AVERE LA CLAUSTROFOBIA

Fabiana Età: 42 Da qualche mese, in seguito alla permanenza in metropolitana in blocco una mattina, ho sviluppato nuovamente la claustrofobia.premetto che 10 anni fa ne soffrivo, in forma lieve, pero' e' scomparsa e fino a poco tempo fa, e ho viaggiato per il mondo senza piu' sentire questo problema, in modo assolutamente naturale, per anni.ora, da quando e' accaduto l'evento sopra citato, in un semplice magazzino o in un ascensore sconosciuto tendo a sentirmi ''male'' e cerco un'uscita all'aria aperta subito (mentre il mio di casa, per quanto sia al 6 piano continuo a prenderlo, ma ogni situazione nuova mi crea ansia e tendo ad evitare il luogo se posso). Ognivolta che non vedo via d'uscita, provo queste sensazioni bruttissime (anche se all'aperto). Facendo un lavoro di un certo tipo (sono manager in una multinazionale) e'chiaramente molto invalidante, e temo che il mio lavoro possa subire qualche problema, con rischi alla mia posizione. Per ora ho viaggiato comunque, meno, ma con xanax prima della partenza, ma non vorrei evitare i viaggi o pian piano peggiorare, ne' riferire ai miei superiori che ho questo problema (per ora nessuno se ne e' accorto).Solo l'idea pero' di fare un lungo viaggio (possibile) tipo in Giappone (sebbene in passato ci sia gia' andata piu' volte) sto male...
I problemi correlati alla cosa alla quale penso potrebbero essere:
- la paura di perdere il lavoro, questo problema ormai e' molto pesante, e avendo (da sola, sono separata con un figlio) un mutuo consistente per 20anni...logicamente mi fa pensare.
- una relazione con il mio compagno, da 10 anni quasi, che recentemente si e'trasferito a casa mia (lui non e' ossessivo, anzi il contrario, e questo a volte mi crea '\'gelosia'\' dato che e' un tipo che guarda le donne...).-
mia madre, invece molto ossessiva e molto insistente, che pero' tengo a giusta distanza...(ma non sempre riesco a farlo per ovvie ragioni).
insomma non saprei a cosa dare la colpa, se non a me stessa, di tutto questo. voglio togliermi questo problema al piu' presto, non voglio piu' avere questa claustrofobia.

ABBUFFATE COMPULSIVE (DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA)

mara87 Età: 21 Buongiorno,Sono una studentessa di 21 anni. Dal primo anno di liceo soffro di disturbi alimentari, in particolare di abbuffate compulsive che a volte degenerano in bulimia nervosa. Non riesco a parlare del problema con nessuno, neanche in famiglia perchè credo che tutto abbia avuto origine proprio da essa a causa di continui commenti sul mio fisico fin dall'infanzia, nonostante fossi normopeso. Essendo già insicura di carattere la situazione in famiglia ha solo peggiorato il mio stato d'animo. Col tempo però a causa dei miei disturbi sono ingrassata, ho avuto alti e bassi per anni e adesso la ferita non si è ancora rimarginata. Ogni volta mi prometto che è l'ultima, invece ci ricado sempre soprattutto quando sono a casa da sola, senza i miei genitori. Non ho voglia di uscire , non riesco a parlarne con nessuno. Il fatto strano è che, studiando fuori sede, sono fuori la maggior parte dei mesi dell'anno e quando non sono a casa mi sembra di rinascere e non mi capita mai di abbuffarmi. Ma come torno a casa torna tutto come prima. Non so cosa fare. è difficile e mi sembra di non poterne uscire...Vorrei riuscire a guarire, anche se a volte sento di non potercela fare. Ogni volta mi prometto che è l'ultima, ma ci ricado sempre. è possibile guarire da soli? Grazie della disponibilità.
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carpediem Età: 18 Mia mamma è la mia migliore amica, mi riempie di affetto in modo giusto. con mio papà litigo spesso e non riesco molto spesso a creareun vero dialogo. ho un buon numero di amici, non so quanto possa definirli veri, però con loro mi trovo abbastanza bene.ho avuto un ragazzo carino, per il quale, una volta finita la relazione ho sofferto molto. ora sembra mi sia passata. vivo in una bella casa, di una bella cittadina, sono coperta di attenzioni, di amore, e di bei regali. mi vesto alla moda, sono molto carina, e ne sono consapevole, timida ma simpatica, romantica e sognatrice. frequento il liceo e vado bene, certo non sono una secchiona, ma non posso lamentarmi. nonostante chi mi vede da fuori pensi che io abbia una vita quasi perfetta, ho un problema per il quale soffro molto. dipendo dal cibo. penso molto spesso ad esso. quando mangio sono contenta e mi sento bene. spesso però mi capita di abbuffarmi con tutto ciò che ho a portata di mano.questo mi sta creando problemi perchè sto ingrassando e spesso mi sento uno schifo, mi vedo grassa e orribile, non all'altezza. vorrei mettermi a dieta,ma appena cerco di alimentarmi in modo idoneo ricasco nel vortice del cibo, il quale occupa gran parte dei miei pensieri, anche di notte, quando studio,quando sono in compagnia. non vomito mai e non assumo metodi di ricompensazione per perdere peso. sono sempre stata una buona forchetta, ma mai a questi livelli come nell'ultimo anno, durante il quale ho assunto 10 kili. secondo lei si può parlare di disturbo alimentare? è giusto se mi preoccupo? ho iltimore che se lo dico ai miei genitori, che il mio potrebbe essere un disturbo alimentare, loro non mi credano o lo sottovalutino. io però sono stanca di dipendere dal cibo. voglio avere con esso un buon rapporto. la prego mi dia lei un consiglio. grazie. mi scuso per un'eventuale forma scorreta di scrittura causata dalla fretta e dall'imbarazzo.

NON SOPPORTO DI AVERE L'UTERO

Età: 26 Salve, sono una ragazza di 26 anni e ho un problema che davvero non riesco a risolvere: io non sopporto di avere l'utero. Mi piace essere donna e sono etero ma non sopporto nè la gravidanza nè l'organo che la porta a compimento.Io vivo in una famiglia "normale" in cui però mio padre è quasi del tutto sottomesso a mia madre, mentre quest'ultima determina tutto: se lei accetta qualcosa, tutti dobbiamo accettarla, se a lei non va o ci sta male, tutti dobbiamo rifiutarla. Lei è molto ossessiva, guarda il sesso come fosse la peggiore delle cose che possa fare un essere umano e per impedire che io ne faccia (mio fratello può farne quanto ne vuole, io no... rischierei grosso),mi ha sempre impedito di avere una vita normale: non posso uscire se non entro certi orari e ovviamente niente discoteche, pub o cose del genere. Io passo da fasi di bulimia a fasi di anoressia dall'età di 11 anni (anche se la prima volta che mi astenni pericolosamente dal cibo risale ai 2 anni d età!!) ma lei non si accorge per mia fortuna.Controlla se fumo (non lo faccio), se vedo un ragazzo(meglio di no),chi sono i miei amici (che non le vanno mai bene)..una sola volta ricordo che sospettò che io fossi bulimica e quel giorno ricordo che mi minacciò di buttarmi in ospedale..per lei sarebbe stata una grande vergogna scoprire ciò.Il sesso per me è la più crudele delle invenzioni perchè se solo mi avvicino ad un uomo, ho sensi di colpa paragonabili a quelli di un serial killer. Gli ormoni non mi mancano ma c'è qualcosa che mi frena a priori. Io sono arrivata ad un punto di non ritorno: o qualcuno si decide a togliermi l'utero oppure sento che peggiorerò irreversibilmente. Non ho altre speranze, non ho un ragazzo.. la vita mi ha tolto anche chiamo, senza pietà.. ma era logico del resto: lui è bello,mentre io sono un mostriciattolo.. si sarebbe rovinato la reputazione con me. So di avere amato con il cuore e di aver fatto il possibile.. ho tentato, non ci sono riuscita e idolori di quella storia finita 5 anni fa,non si sono mai esauriti. Detesto detestare il cibo,allontanare gli uomini a causa delle mie paure e non sopporto l'utero. Ma soprattutto non sopporto chi mi dice che quando mii nnamorerò,vorrò i figli.. io ho amato ma non ho mai voluto figli..non ce la faccio più.. sogno l'amore come una qualsiasi persona ma non sono in grado di vedermi come madre. E i miei genitori sono felici così: mi vedono sempre chiusa in camera da anni e sono tranquilli che la loro bambina non fa sesso e non si droga. Ma la verginità è un valore più importante della vita stessa? e perchè pe rsentirmi donna a tutti gli effetti devo tenermi quell'odiosissimo organo??