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martedì, luglio 29, 2008

PORNODIPENDENTE

Gentile dr. Cavaliere,
Ho 37 anni, sono laureato e ricercatore.
Sono sposato e vivo con mia moglie che ha 35 anni e non ho figli. Ho una sorella sposata che mi ha dato la gioia di diventare zio di un bellissimo bambino. Il motivo per cui Le scrivo riguarda la mia porno-dipendenza. Il mezzo che uso di solito per soddisfare questa mia ossessione verso il sesso è Internet. Mi ricordo ancora quando misi Internet a casa per la prima volta (circa 9 anni fa). All’inizio ebbi la semplice curiosità di guardare il materiale pornografico, provando emozioni e piaceri “forti” verso quello che consideravo fino a quel momento “materiale proibito”. Con il tempo la ricerca del cybersesso in rete si è trasformata in una vera e propria droga, di cui difficilmente, ancora oggi, riesco farne a meno.
Le descrivo brevemente la mia situazione. Il mio lavoro mi permette di passare una metà della settimana in ufficio e l’altra a casa grazie al telelavoro. Tutto va bene quando devo lavorare in ufficio. Non guardo mai siti pornografici forse con la paura di essere scoperto dagli altri colleghi e colleghe che lavorano insieme a me.
Il dramma arriva quando sono da solo a casa (mia moglie non c’è quasi mai per motivi di lavoro). E lì che si manifesta il disturbo. Ci sono dei giorni, specialmente se non sono pressato da troppo lavoro, che passo diverse ore davanti allo schermo nella ricerca del cybersesso senza quasi accorgermene.
Il disturbo ha tuttavia subito un’evoluzione. Nei primi anni di cybernauta sessuale guardavo e collezionavo soltanto fotografie ed immagini. Con l’introduzione dell’Adsl, cioè con una connessione più veloce, la mania si è spostata nello scaricare e collezionare film pornografici. Rispetto a prima navigo molto meno nei siti con foto pornografiche perché li sto trovando sempre più ovvi ed insoddisfacenti, mentre ricerco clip o veri e propri film hard da scaricare. Al momento ho un’enorme quantità di cd-rom con film e clip scaricati. Ma non sembrano bastare. Più scarico e più cerco altri filmati da scaricare. Molto spesso mi capita di vedere solo per pochi secondi o di non vedere affatto i filmati che ho scaricato. Il motivo? Forse perché li trovo noiosi. Ma allora mi chiedo: perché ho questa compulsione?
Ho provato a cancellare dal mio hard disk tutti i filmati e a gettare i cd-rom che mi piacevano di meno, ma il risultato è che nel giro di poco tempo mi ritorna la tentazione, a cui purtroppo non so resistere, di incrementare la mia collezione di film hard.
E’ davvero un bel problema e non credo di essere in grado di uscirne da solo. Ho parlato a mia moglie di questa mia ossessione e mi è sembrata molto comprensiva. Anche lei ritiene che un aiuto esterno sia fondamentale.
Esistono delle regole comportamentali che possono cambiare questo disturbo, riportandomi ad una vita normale?
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che mi potrà accordare
Gentile dr. Cavaliere,
Le parlo di alcuni punti (più intimi) che ho trascurato di dire nel primo messaggio e che vanno ad integrare le informazioni che Le ho già esposto.
RAPPORTI SESSUALI
Per quanto riguarda i rapporti sessuali con il coniuge, facendo i debiti scongiuri, fino ad oggi non ho mai avuto particolari problemi. Leggendo l’articolo nel suo sito ho visto a quali conseguenze può portare la pornodipendenza. Per quanto mi riguarda l’unico disturbo che accuso è “la masturbazione compulsiva prolungata e controllata, finalizzata a massimizzare il piacere della visione pornografica”. E’ molto difficile che termini la masturbazione con un’eiaculazione finale liberatoria. Nell’arco di un mese ciò può avvenire mediamente 3-4 volte, ma non di più.
Questo mi permette di essere quasi sempre nella condizione di fare l’amore con mia moglie. E’ ovvio, tuttavia, che quando la masturbazione finisce con l’eiculazione, cerco di evitare il rapporto proprio il giorno stesso e di rinviarlo ai giorni successivi. Comunque, Le ripeto, questo caso mi capita molto raramente.
CONIUGE
Le voglio parlare di mia moglie. E’ da molto tempo che stiamo insieme. Dopo 10 anni di fidanzamento ci siamo sposati 5 anni fà. Stiamo bene insieme e parliamo di tutto. Mia moglie sa che ho questo problema e che Le ho scritto. Sono stato io a parlargli del disturbo perché non ce la facevo più a tenermi tutto dentro. Alcune volte (per la verità poche) mia moglie è incappata, usando il nostro computer di casa, in fotografie o filmati pornografici, sebbene io abbia sempre cercato di mettere tutto il materiale porno in “cartelle nascoste”. Con mia moglie ho sempre cercato di minimizzare questi episodi di casuale scoperta, dicendole che dopotutto si trattava di cose normali di cui gli uomini di tanto in tanto sentono il bisogno.
A giustificazione di questa mia tesi vi era poi un precedente tra noi due. Infatti, quando abbiamo messo tre anni fa la tv satellitare, abbiamo comprato (su mia iniziativa) e visto insieme dei film pornografici (in tutto ne abbiamo visti 6 o 7). In pratica, facevamo l’amore guardando questi film e sperimentando insieme una sorta di ipereccitazione mai provata prima. Devo dire che durante quel periodo la mia pornodipendenza si era un po’ attenuata ma non era assolutamente scomparsa. Curiosamente mia moglie ad un certo punto disse basta. “Quando faccio l’amore voglio farlo con te e non ho bisogno di stimoli esterni”, così furono le sue testuali parole. Io rimasi un po’ sorpreso perché avevo visto che lei provava piacere durante la visione di quei film. Tuttavia era una sua legittima decisione e dovevo rispettarla. E così ho fatto. Da quella volta non le ho più chiesto di vedere insieme film hard. Ho ricomprato successivamente dalla tv satellitare film pornografici ma ho sempre cercato di tenerli nascosti usando delle piccole astuzie tecnologiche (prima con il registratore vhs e poi con il dvd recorder) in modo che mia moglie non se ne accorgesse.
TV SATELLITARE
Le spiego perché ho la tv satellitare. Ebbene la giustificazione ufficiale che ho dato a me stesso, a mia moglie e ai miei familiari è che questa sarebbe stata molto utile per tenermi in allenamento con le lingue straniere (tenga presente che ho lavorato per un po’ di tempo all’estero). In realtà, la vera ragione era un’altra. Tre anni fa, quando ho messo il satellite, la mia pornodipendenza da Internet era più o meno agli stessi livelli di oggi. Pian piano maturò in me la convinzione che la tv satellitare fosse un’ottima fonte alternativa ad Internet per ridurre il tempo dedicato al porno. La tv satellitare, infatti, ha il vantaggio di essere ad offerta limitata con un determinato costo, mentre Internet è a offerta illimitata con costo zero. Sul piano teorico questo ragionamento è giusto ma sul piano pratico le cose stanno in modo molto diverso. Le spiego perché. Quando compro dal satellite un film pornografico non so mai dove vado a parare. Non ci sono le preview come in Internet. A volte mi capita di azzeccare il film giusto, che mi piace e che soddisfa le mie aspettative. Ma in altri casi m’imbatto in film noiosi, brutti e deludenti. Per compensare questa mancata soddisfazione c’è di nuovo Internet che interviene in mio soccorso. Restando con il bisogno insoddisfatto di vedere del “porno di qualità”, finisco per cercare in Internet ciò che mi aspettavo dalla visione del film. Insomma il mio tentativo di utilizzare la tv satellitare come mezzo alternativo al web è miserabilmente fallito.
RAPPORTO CON LE ALTRE PERSONE
Per quanto riguarda il rapporto con le altre persone, devo dire che mi sento molto più sicuro e in grado di affrontare meglio le relazioni interpersonali se faccio meno uso di materiale pornografico. Se ad esempio durante la notte mi metto a cercare materiale pornografico sulla rete, difficilmente sono in grado, la mattina dopo, di relazionare con gli altri perché, prima di tutto, sono più stanco e poi la scarsissima stima di me stesso mi porta ad evitare qualsiasi tipo di rapporto. Divento un vero “asociale”.
RAPPORTO CON LE DONNE
Con le donne sono un po’ timido. Le ero comunque di più in passato. Tenga presente che da ragazzi è stata mia moglie a farmi la corte e poi alla fine me ne sono innamorato. Oggi non arrossisco più se una donna mi rivolge la parola, cosa che avveniva in passato e per la quale ero oggetto di presa in giro da parte dei miei coetanei.
Devo aggiungere che in tutti questi anni in cui sto insieme a mia moglie, non mi è mai capitato di avere la classica “sbandata” per un’altra donna.
PERCHE’ CHIEDO AIUTO ALLO PSICOLOGO SOLTANTO ORA
La mia pornodipendenza dura ormai da quasi 9 anni. Alla luce dei fallimenti riguardanti i vari tentativi che ho messo in atto per eliminare o, quanto meno, arginare questa mania per il porno, c’è stato un punto in cui ho realmente pensato che l’unica soluzione fosse quella di convivere con questa dipendenza. Dicevo dentro di me: “Meno che io, chi altri può sapere di questa mia condizione. Se tengo sotto controllo questa mia perversione, nessuno potrà accorgersi di quello che sono realmente”.
Il problema è che ora la situazione mi è sfuggita di mano. Da quasi due anni a questa parte, nel tentativo di trovare in Internet del “porno di qualità”, ho iniziato a sottoscrivere una serie di abbonamenti mensili per quei siti pornografici che neanche gli hacker più bravi sanno craccare. All’inizio ero in grado di controllare quanto spendevo, ma adesso sono quasi sempre in banca per far fronte allo scoperto. Non so esattamente quanto abbia speso finora per questi siti, ma credo che negli ultimi due anni abbia speso in tutto, senza esagerare, circa 2.500-3.000 euro. Un po’ tantino, non trova? Mia moglie sa che ho speso dei soldi ma non le ho mai confidato questa cifra perché me ne vergogno. Era meglio se questo denaro lo usavo per andare in vacanza visto che negli ultimi due anni non ci sono mai andato. Ma si è tutti bravi ex-post. La vera sfida è ex-ante.
Insomma, come vede si è verificato un peggioramento del mio stato mentale che suona come un campanello d’allarme. E allora devo intervenire perché non so che piega prende questa situazione se perdura in futuro.
Mi scuso se mi sono dilungato un po’ troppo ma mi sembrava utile darLe tutte queste informazioni per avere il quadro più completo possibile della mia condizione. Se ha bisogno di ulteriori indicazioni non fa altro che chiedere
La ringrazio di nuovo per il suo interessamento
Cordiali saluti

martedì, luglio 08, 2008

SONO CADUTA NELL'AUTOLESIONISMO

Giulia Età: 16 Salve, Ho 16 anni e sono ormai consapevole di essere autolesionista.Ho paura,paura di me stessa.Ormai sono passati circa tre mesi, credo, forse anche 4 o 5... non ricordo con esattezza... Era un periodo abbastanza difficile per me, troppi problemi, in famiglia, la salute, violenze che ho subito in passato, molestie e situazioni non molto gradevoli.. tante cose che io riuscivo a mettere in un angolo della mia mente trascurandole totalmente. All'apparenza nessuno penserebbe mai che io soffra di problemi di questo genere, "una ragazza perfetta" mi dicono e continuo tutt'ora a sentirmi dire, allegra vivace con voglia di fare e sempre entusiasta, questa era la mia maschera perfetta... è la mia maschera perfetta...che ormai da qualche tempo ha iniziato a crollare... da qualche giorno. Quella notte.. prima di addormentarmi.. ho pensato.Per la prima volta nella mia vita ho incominciato a tirare fuori da quell'angolino del mio incoscio un problema, poi un altro... poi un altro ancora.. e ancora.. e ancora. Ero sola a casa. Le lacrime scendevano da sole...poi si trasformavano in pianto, urla, lamenti... poi sfocatamente vidi quella lametta...il suo luccichio.. e dopo quello solo più il rosso del mio sangue.Tremavo... avevo veramente paura.. però stavo incredibilmente bene, mi sentivo svuotata, libera.Il primo taglio me l'ero procurato quasi incosciamente.. ma dopo.. non riuscivo più a fermarmi.. osservavo il sangue scendere dal mio polso..e sorridevo, compiaciuta. Quella sensazione... mi faceva stare bene. Dopo essermi tagliata ripetutamente sul polso provavo ancora più soddisfazione nel bendarmi.. Alcuni miei amici vennero a sapere di questo mio problema "smettila!" "ti fai solo del male" "ti prego non farlo mai più"....Per qualche tempo smisi, ma il solo vedere il mio polso senza quelle ferite mi infastidiva, stavo male...e quei problemi continuavano ad assillarmi, tormentarmi.... Adesso la notte piango.. piango..e poi nuovamente..ricado. Se non ho le lamette, le forbici o altro sottomano non importa, mi graffio, mi mordo... tutto pur di sforgarmi su me stessa...non riesco più a trattenermi ed ho molta paura per questo motivo, il mio braccio si sta riempiendo di cicatrici ben visibili. Sono consapevole di autolesionarmi per sfogarmi, e so che non è il modo giusto. Dentro di me non penso di essere pazza, malata, so che sono tante le persone come me; prima che io iniziassi a tagliarmi mai avrei pensato di poter "cadere" anche io. Devo anche dire che dopo queste esperienze sono cambiata, ad esempio tendo adallontanare tutte le persone che mi vogliono bene e ho continui sbalzi d umore ai quali però non reagisco mai. Sono confusa e non so bene quale sia la cosa giusta da fare ma intanto il tempo passa e le mie notti si tingono di rosso.

LE FERITE DEL BULLISMO NON GUARIRANNO MAI

Età 18 La colpa dei fenomeni di bullismo è degli adulti, non del bullo o della vittima. Gli adulti etichettano la vittima come asociale, timida, con un carattere difficile, distratta e demotivata a scuola, mentre di solito il bullo si dimostra brillante, scherzoso, altruista. Ma la vittima sembra asociale e timida perchè l'isolamento e la derisione a cui è esposta la fanno chiudere in se stessa, e lo stress a cui è sottoposta la rendono irascibile e scontrosa, oltre che mediocre a scuola, mentre il bullo non è affatto altruista, usa la tattica dell'altruismo per circondarsi di "idioti sgherri"ed utilizzarli. A scuola, strano ma vero, anche gli insegnanti spesso sono incantati dal bullo, e non riconoscono le azioni del bullo che fa di tutto per danneggiare la psiche della vittima. Potrei scrivere pagine intere a questo proposito.Per fortuna ho avuto finora un rendimento scolastico eccellente ed una famiglia che mi ha sorretto, ma questo purtroppo ha solo limitato i danni dovuti alle sofferenze subite, anche per colpa dei docenti che non sono assolutamente all'altezza del compito di educatori e si schierano quasi sempre dalla parte del prepotente. Le ferite prodotte dalla mia "compagna carnefice" non guariranno mai!