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giovedì, marzo 30, 2006

PAURA PER IL PROPRIO CORPO


N° di riferimento: 110410716 Età: 26 Salve, le chiedo un consiglio.Soffro di un disturbo che credo abbia origine psicologica e che ha avuto inizio circa 8 anni fa con un episodio isolato, adesso è frequente ed è andato intensificandosi proprio per il timore che risuccedesse.Quando sono in situazioni in cui il mio corpo viene \"messo alla prova\", adesempio esami invasivi (come l\'esame del sangue o visite mediche in cui non socome si possa intervenire su di me), o quando mi faccio male (soprattutto perquanto riguarda tagli e la visione del sangue) ho un cedimento.I battiti si alzano molto, inizio a sudare freddo, la pressione sembra alzarsiinizialmente per poi crollare, e vado incontro ad un vero e proprio collasso,lungo e terrificante, durante il quale lentamente mi abbandonano le forze, lavista si attenua e a volte perdo anche l\'udito. Capita anche di arrivare allosvenimento.Provo un disagio del tutto simile anche alla vista del sangue su altre persone.Non capisco cosa mi succeda, di solito sono perfettamente conscia di non stareprovando dolore, cerco di tranquillizzarmi, ma la reazione fisica prendesopravvento.Ad esempio quando mi effettuano un prelievo sono molto tesa per la paura cheinsorga questo problema, ma cerco di reagire, e una volta terminato l\'esame,ho il crollo. So di non provare dolore, ma è più forte di me.Mi taglio? Anche se capisco che è una cosa da nulla e non occorreràl\'intervento di un dottore, si innesca questo processo. A volte riesco acontenerlo, e non arrivare allo \"stadio finale\" in cui non riesco più acontrollare la situazione ed essere lucida.Mi sono resa conto che gli episodi sono andati aumentando proprio per la paurache potessero accadermi nuovamente in situazioni simili. Mi chiedo cosa possa fare e soprattutto quale sia il problema, può suggerirmiqualcosa?Nb: ho effettuato esami neurologici, elettroencefalogramma e controlli generalima non ho nulla.grazie mille
"Quando sono in situazioni in cui il mio corpo viene messo alla prova" E' in questa sua frase una possibile spiegazione. Probabilmente lei non ha un sereno rapporto col suo "vissuto corporeo". Rapporto non sereno fino al punto da arrivare a propri e veri attacchi di panico se il suo corpo viene "violato". Di solito questi timori hanno radici profonde e lontane, nella nostra infanzia. ad esempio. E lì che deve indagare e trovare le possibili cause del tutto. Potrebbe essere utile l'aiuto di uno psicologo. Cordiali saluti.

UN'ALTRA POSSIBILITA'

N° di riferimento: 281329974 Età: 29 Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni, da 9 sto con un ragazzo e stavamo quasi per sposarci poi (5 mesi fa) abbiamo avuto dei dubbi sudove andare a vivere..nell\'appartamento sopra i suoi genitori o da soli? Io protendevo x la seconda ma lui voleva a tutti i costi vivere li con i suoi.Abbiamo cominciato a litigare e questo ci ha portato un pò alla rottura e lui è anche entrato in depressione...poi da una email ho scoperto che aveva cominciato un rapporto di amicizia un pò stretto con una collega e lì sono morta di dolore..lui mi ha giurato di non avermi tradita ma questo ci ha ancora di più allontanati. negli ultimi mesi mi cercava un giorno si e un giorno no.Ci siamo presi e lasciati infinite volte. Lui ora vuole tornare a stare con me come stava prima ma proprio ieri gli ho chiesto se mi ama ancora e lui mi ha risposto che non lo sa. Può non saperlo dopo 9 anni? Alla fine gli ho detto di starmi lontano fino a quando non avrà le idee chiare. Io comunque lo amo da morire e gli ho sempre perdonato tutto. Che devo fare? Lo devo lasciar perdere o devo darlgi un\'ultima possibilità? Tornerà da me? Sono confusa e sto malissimo.Tutti mi dicono di lasciarlo solo per un pò. Vorrei un consiglio.Grazie
Dopo 9 anni insieme, alla vigilia di un matrimonio, è possibile che ci possa essere qualche incomprensione e dubbio. L'essenziale è parlarne. Per cui propenderei nel dargli un'altra possibilità (non esiste l'ultima) finalizzata, però. ad un profondo dialogo sulla relazione passata, presente e futura. In tal senso le invio questo significativo brano di Gandhi:
Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli: "Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?" "Gridano perchè perdono la calma" rispose uno di loro. "Ma perchè gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore. "Bene, gridiamo perchè desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore. Allora egli esclamò: " Voi sapete perchè si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perchè? Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano." Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare." (Mahatma Gandhi)

CONFLITTO OMO

N° di riferimento: 384511204 Età: 18 Salve Dott, prima di tutto voglio ringraziarla per quelloche sta facendo ci sta aiutando!!! Grazie!!!Inizio a parlare di me ho 18 anni vado alle scuole superiori, la cosa più importante da dirle è che sono \"Gay\", e voglio una spiegazione da lei. Ora le spiego, io ed un mio amico eravamo amici dall\'infanzia avevamo un buon rapp d\'amicizia, ma qualche anno fa abbiamo scoperto di essere entrambi gay e quindi abbiamo avuto der rapporti, che tutt\'ora abbiamo, il problema è che da quando abbiamo avuto questi rapporti, la nostra amicizia è cambiata e tanto, a stento per strada ci salutiamo è nato un antagonismo tra noi che non si spiega, io quasi ho vergogna di lui e lui vergogna di me, come mai? non riesco a capire mi aiuti,anche perchè lo amo, ma con questi comportamenti non potrei dirglielo mai. Lo amo è davvero,secondo lei devo dirglielo?? Perchè dopo aver avuto dei rapp, nasce questo antagonismo??? la ringrazio nuovamente.
Nei rapporti omo, si tende a vivere in maniera più estremizzata, anche se più profonda, qualsiasi tipo di relazione d'amicizia o affettiva. E' quello che può essere capitato a voi, visto anche che è la prima relazione affettiva per entrambi. La "vergogna" che provare può derivare dal fatto che, inconsciamente, riteniate di avere "tradito" la profonda amicizia che vi legava. Posso solo invitarvi a cercare assolutamente di discutere del tutto. E' l'unica strada.

sabato, marzo 25, 2006

ASSERTIVITA'

fabio N° di riferimento: 410227279 Età: 17 Salve dott. le scrivo perchè sto veramente male, io nonce le faccio più, la prego di aiutarmi!!!Ho 17 anni vivo in un piccolo paese dove ho molti amici e amiche, con questiamici io ho un rapp straordinario, sono simpatico e li faccio crepare dallerisate insomma ho un comportamento eccezionale. comportamento che non riesco adavere nella mia classe di scuola,in classe io sono un altra persona, \"timida\"e \"intimorito\" da tutti, questo comportamento fa in modo che i bastardi deimiei amici possano approfittare di me e della mia bontà. ( dott. io in quellaclasse sembro essere il fantozzi della situazione)! Ora le spiego cosa mi èsuccesso ( mi aiuti la prego): Oggi in classe mentre stavamo facendo lezione unmio amico mi ha chiesto di prestargli il cellulare ( noi abbiamo il celluguale), io senza esitare gliel\'ho prestato convinto che dovesse chiamare, maalla fine cosa mi combina\'\'? mi cambia la batteria o si frega qualche pezzoche serviva al suo cell. Quando mel\'ha restituito io mi sono accorto deldanno, ma non ho detto niente. (Ecco questo è il mio dramma, in quella classe qualunque cosa mi facciano nonso reagire, se mi dessero uno schiaffo io non saprei reagire Ma perchè?), nelfrattempo che io guardavo il mio cell, lui parlava con i suoi amici e spiegavail fatto e lei non sa come mi sono sentito in quel momento \" deriso datutti\"!!! Ora io sto male ma proprio male perchè ho il cell rotto, ma più ditanto non mi importa, a me importa che situazioni come queste non accadano più,e voglio fare il possibile per non farle accadere ma non ci riesco!!! questasituazione mi fa perdere anche la voglia di andare a scuola, non so che fare.Io ora sto davvero male soprattuto se vedo il cell sopra al comodino rotto enon funzionante. La prego di aiutarmi mi dica perchè mi comporto cosi!!! ( SonoTimido?,Troppo Buono? o Troppo Scemo?, isomma Fantozzi???), io non voglio essere il fantozzi della situazione.Ho un nervoso. Ora che torno in classe che dovrei dirgli? Io odio essere deriso e non voglio neanche che gli altri abbino compassione di me. Insomma non so che fare sono in crisi. spero che lei possa aiutarmi dandomi dei consigli, Prima come dott, e poi come uomo, la prego non sottovaluti il mio caso, ne ho veramente bisogno. penso di non ritornare mai più in quella classe, ma non voglio dargliela vinta. Mi dia lei la forza la prego!! Come devo fare a non pensare più a questo problema???? Io sono fattocosì, qualunque cosa negativa mi facciano la penso sempre, e così mi rendo lavita impossibile. Io voglio Vincere!!! Ma non sò perchè questa voglia che ho non riesco a metterla in atto! ho paura soprattutto della violenza, forse è pe rquesto che non reagisco, io sono alto circa 1.68, e la maggior parte dei mieiamici sono quasi il doppio, e mi intimoriscono. La prego mi aiuti, \"Voglioavere un carattere\" lei è la mia unica Speranza. Ammiro il suo lavoro, egrazie per quello che sta facendo per noi.!!!
Nel tuo caso può essere utile applicare i diritti assertivi. Ti allego l'estratto dal sito.
Diritti assertivi
I diritti assertivi comprendono il rispetto di se stessi, delle proprie esigenze, sentimenti e convinzioni. Tali diritti sono necessari per costruire sentimenti e pensieri positivi come l'autostima e la fiducia. Riconoscerli e rispettarli significa anche riconoscerli e rispettarli negli altri.
Ma vediamo quali sono questi diritti assertivi. Innanzitutto il più importante:
DIRE NO ALLE RICHIESTE ALTRUI SENZA SENTIRSI IN COLPA
Di seguito
• il diritto di fare qualsiasi cosa, purchè non danneggi nessun altro.• il diritto di mantenere la propria dignità agendo in modo assertivo, anche se ciò urta qualcun altro, a condizione che il movente sia assertivo e non aggressivo.• il diritto di fare richieste ad un’altra persona, dal momento che riconosco all’altro l’identico diritto di rifiutare.• il diritto ridiscutere il problema con la persona interessata, e di giungere a un chiarimento.• il diritto ad attuare i propri diritti ed al rispetto altrui dei propri diritti.
il diritto di avere idee, opinioni, punti di vista personali e non necessariamente coincidenti con quelli degli altri
il diritto a che le proprie idee, opinioni e punti di vista siano quanto meno ascoltati e presi in considerazione (non necessariamente condivisi) dalle altre persone
il diritto ad avere bisogni e necessità anche diverse da quelle delle altre persone
il diritto a provare determinati stati d’animo ed a manifestarli in modo assertivo se si decide di farlo
il dirittodi commettere degli errori, in buona fede
il diritto di decidere di sollevare una determinata questione o, viceversa, di non sollevarla
il diritto di essere realmente se stessi, anche se questo significa a volte contravvenire a delle aspettative esterne
il diritto di chiedere aiuto.

Essere assertivi non è facile, costa sacrificio ed esercizio costante al fine di ottenere risultati soddisfacenti. Importante è, comunque, iniziare a praticarli, se non tutti insieme, anche uno alla volta. Come si è riusciti superarne uno, passare a quello successivo. Come recita un aforisma zen "un cammino è fatto di mille passi". Incominciamo, un passo alla volta, a fare il cammino verso l'assertività

NON SONO INTELLIGENTE ?

N° di riferimento: 649351307 Età: 37 Gent.mo dott. il mio è un problema che risale a quando avevo 14 anni. Allora mio padre beve e sfoga su di me la sua rabbia picchiandomi e dicendomi cose offensive del tipo sei un 'handicappata. 17 anni=primo ricovero al quale ne seguono diversi altri. Mi è stato detto che soffro di disturbo bipolare.Il problema che sento è che mi sento inferiore agli altri, che ho limitazioni,davvero sento che in alcune cose io non ci arrivo. E come si puòrisolvere un problema così? Mi dispiace nei confronti di mio marito e mi dispiace nei confronti di mia figlia che un giorno si chiederà: \"Ma perchè miamamma non arriva a capire questo? Ma perchè mia mamma non arriva a capire quello?\"Insomma è un gran pasticcio e penso che non sia giusto che l\'intelligenza non venga distribuita in modo equo.
Le posso assicurare che l'intelligenza "scarseggia" proprio nelle persone normali, mentre nelle "anormali" c'è una ricchezza interiore da far invidia. La sua email è un barlume di luce in questo senso. Non si preoccuppi un giorno sua figlia capirà che la vera intelligenza è quella dei sentimenti e lei ne ha da vendere. Cordiali saluti.

TRANSFERT

N° di riferimento: 182595418 Età: 44 Da circa sette mesi vado da uno psicologo, perche\' non mi piacevo.. mi spiego meglio, sono sposata da 10 anni con un uomo che non homai amato, e che ho sempre tradito,nelle mie storie d\'amore do tutta mestessa, amo fino allo sfinimento e pretendo di essere ricambiata sempre con lastessa intensita\', purtroppo non sempre ho conosciuto uomini sinceriaffidabili, e il mio amore spesso si trasformava in attacchi di vera e propriaaggressivita\',causati da gelosie a volte giustificate a volte esagerate,cosi\' arrivavo al punto di non riuscire piu\' ne\' ad amare in modo sereno naa vivere bene quei momenti sempre piu\' frequenti di rabbia enorme, nondormivo, non mangiavo, vivevo solo della mia rabbia, e impotenza nel nonriuscire a troncare una relazione che mi faceva stare male, quindi oltre aidisagi che si creavano in famiglia, nel quale cercavo il completo isolamentoanche con i figli, mi sono detta che almeno i miei figli avevano bisogno dime,e il diritto di avere una madre presente e dovevo uscire da questo tunnel.Lo psicologo ha cercato in prima cosa di \"aggiustare\" i rapporti un po\'persi con la famiglia, mi ha dato la forza di lasciare l\'ultimo amante,cercando di far ricadere la mia attenzione su di lui..e ora..eccomi qua.. nellastessa identica situazione..di prima, lui mi asseconda..risponde ai miei sms,mi telefona quando mi sente triste, sento molto la sua presenza, mi fa scriveresu un quaderno tutto quello che mi passa per la mente, sa che la mia\"attenzione\" ora e\' qualcosa di molto forte, io lo provoco in tutti i modi,so di piacergli anche come donna, lo sento..Io so che i miei sentimenti per lui sono una patologia, e che non sono nemmenoin grado di amare veramente, e la cosa e\' ancora piu\' umiliante, ma la cosatriste e\' che ho la consapevolezza di dovermi allontanare da lui, e Dio solosa quanto ne ho bisogno.
Non si preoccupi, quello che lei prova per il suo psicologo è il "transfert", descritto molto bene da Freud. E' un processo molto complesso, che tende a riproporre col proprio terapeuta schemi relazionali passati. Sarà il suo psicologo a fare in modo che tale sentimento diventi "utili" per il processo terapeutico. Di più non posso dirle perchè entriamo nel campo della relazione paziente-psicologo che non può essere oggetto di una consulenza online.

martedì, marzo 21, 2006

CONFLITTO CON LA MADRE

N° di riferimento: 26381926 Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni, apparentemente felice. Mia mamma mi opprime da sempre. Bisogna fare sempre ciò che lei desidera: in ogni situazione dà il suo parere che però è vincolante. O si fa come vuole lei o si litiga. E non esiste compromesso. Da ragazzina non potevo uscire, frequentare chi desideravo e fare lo sport che preferivo. Sono stata anoressica (lei mi ha costretto a mangiare in modi terribili), poi bulimica (la compensazione era la dieta ferrea, non ho mai vomitato) e poi ho sofferto di binge. Sono passata dai 50 ai 43 ai 65 kg epoi di nuovo 50 kg in questi ultimi 7/8 anni. Ora non desidero altro che andarmene di casa per poter finalmente vivere la mia vita. Con lei non si parla, non si ragiona. Gli psicologi per lei sono stupidate, risolve tutto da sola. Aiutatemi.
Non posso entrare nel merito del rapporto con tua madre, anche se è probabile che sia alla base dei tuoi disturbi del comportamento alimentare. Personalmente ritengo che se vuoi puoi poter acquisire una maggiore autonomia da tua madre, senza andare via di casa. Anzi una fuga in tal senso potrebbe rivelarsi peggiore del male che si cerca di combattere. Ti consiglio di provare un distacco graduale da tua madre, eventualmente, con un supporto di uno psicologo. Puoi rivolgerti a qualcuno che lavora in un servizio pubblico, non paghi e non sei tenuta a darne conto a tua madre. Cordiali saluti.

giovedì, marzo 16, 2006

DIPENDENZA DA GIOCO


N° di riferimento: 915221718 Età: 28 il mio problema e' che mio marito gioca.non so piu come fare a fargli capire che deve smettere di giacare anche perche abbiamo avuto da poco un bambino e speravo che questo figlio lo cambiava.lui mi aveva promesso che con la nascita di nostro figlio sarebbe cambiato invece continua a giocare.come devo fare?
Le dipendenze sono difficili da combattere e le promesse lasciano il tempo che trovano. Suo marito è stato "sincero" quando le ha promesso che avrebbe smesso. E non sarà neanche l'ultima delle promesse che farà. Ma la "piovra" della dipendenza è più forte di qualsiasi sincerità e promessa. Deve convincere ed ottenere da suo marito che si rivolga ad un gruppo d'auto-aiuto sulle dipendenze da gioco, che sono presenti su tutto il terreno nazionale. Ma sopratutto deve motivarlo a farlo, altrimenti rischia che ci vada solo per farla contenta. Per motivarlo serve anche un atteggiamento più rigido da parte sua. E' una lunga lotta ma le possibilità di riuscita ci sono. Cordiali saluti.
Altra consulenza sullo stesso tema
Le porgo i miei saluti e i miei complimenti,sono un ragazzo che ha problemi con sua madre. Le chiarisco in parole povere che mia madre è affetta da dipendenza da gioco o meglio videopoker,anticipandole che le ho provate tutte per cercare di dissuaderla dal giocare, dalle maniere forti a quelle più spicce,a quelle più complesse. Lei è una mamma di 40 anni con un lavoro come operaia in una scuola superiore,con 3 figli, uno di 25, una di 20 e l'ultima di 8 e con un marito che stà spesso fuori per lavoro. Può gentilmente indicarmi alcune strade da intraprendere per risolvere il mio problema? La ringrazio in anticipo e le porgo i miei saluti.
E' probabile che i suoi tentativi sono falliti, perchè col gioco sua madre riempe un "vuoto" che può essere affettivo, relazionale o altro. A questo punto se i tentativi di curare i "sintomi" sono falliti è necessario intervenire sulle cause. Ciò non lo può fare lei direttamente perchè è coinvolto emotivamente, ma deve rivolgersi ad uno psicologo. Sicuramente dalle sue parti, all'interno anche di una struttura pubblica, troverà chi potrà esserle utile in tal senso. Cordiali saluti.

I SUOI NON VOGLIONO

N° di riferimento: 469375772 Età: 24 caro dottore,le scrivo per chiederle consiglio riguardo ad un piccolo grossissimo problema che sta rendendo la relazione con il mio ragazzo un tormento: i suoi(naturalmente sopratutto la madre che non sopporta più neppure di vedermi).Sono, penso io (perchè altrimenti l'astio fortissimo nei miei confronti non si spiegherebbe davvero), morbosamente gelosi del figlio, per la qual cosa ogni volta che sanno che lui sta con me è un'inferno.Questo atteggiamento a quanto ho capito non è iniziato con me, ma esisteva già prima nei riguardi di tutto e tutti...il chè gli aveva creato anche un forte senso di isolamento e solitudine molto spesso.Liti su liti, divieti assurdi,niente soldi, niente auto(lui sta ancorastudiando e ha un piccolo lavoro), io non posso andare da lui, difficoltà create apposta che in realtà non avrebbero motivo di esserci, qualsiasi cosa lui faccia o non faccia è colpa mia, della mia cattiva influenza(cose che non dico solo x esperienza e impressioni mie..a cui, tra l'altro faticavo a credere, ma anche perche me le racconta e ammette lui stesso) poi a volte x giorni interi lui diventa freddo e distaccato..allora io penso che magari tutti questi scontri lo mettono davvero in confusione riguardo a me..tutto questo è assurdo e non ha il benchè minimo senso perchè noi ci vogliamo bene davvero e siamo innamorati, ma ho seriamente paura che se il martirio continua prima o poi lui crollerà..o io crollerò...oppure comunque questa cosa creerà ostilità tra di noi..o tra lui e la mia famiglia a lungo andare forse(quando si accorgeranno del loro atteggiamento nei miei confronti).. e se..dovessimo "portare la nostra relazione ad un livello superiore"..che cosa succederebbe? Nonostante io abbia una famiglia numerosa e calorosa il chè mi faceva desiderare fortissimamente di avere un bel rapporto con i soui..mi rendo conto che forse non è proprio possibile, per quanto amabile e paziente possa cercare di essere con loro.; ma spero ci sia una soluzione per vivere serenamente almeno. che comportamento dovrei adottare con loro?Dovrei allontanarmi completamente? Insistere e prima o poi impareranno a volermibene? Essere più cattiva di loro?...e con lui..?se iniziasse a farsi soggezionare dai suoi? non avesse la forza di "ribellarsi" alle loro decisioni prese per lui, e a quelli che sono pur sempre i suoi genitori, per paura dinegargli la sua...ehm...non so come spiegarmi..fedeltà?xkè infondo tutti abbiamo un sentimento di fedeltà verso i nostri genitori...e loro lo mettono purtroppo difronte ad una qualche sorta di pazzesca scelta. devo essere distaccata forse anche con lui?..e fargli capire che io non lo obligo: se mivuole deve seguirmi ed è una scelta sua..devo cercarlo io..dimostrargli che ilmio amore è sincero?che quello che dicono i suoi non sono cose reali?non devofare niente..?Che si fa in queste situazioni ?Le chiedo consiglio..perchè sicuramente lei si intende più di me dei meandri contorti della mente della gente..io non so proprio che cosa fare o che atteggiamento sia meglio tenere..quali fili bisogna toccare per..disinnescare la bomba prima che esploda.La ringrazio cordialmente.
Innanzitutto dovresti cercare d'indagare quali motivazioni danno al figlio per tenerlo lontano da te. Tu sospetti la gelosia, ma anche se fosse, loro addurrebbero sicuramente qualche altro motivo d'opposizione. Una volta appurato ciò ne discuterai, in maniera per lo più serena col tuo lui, senza creare contrapposizioni con la sua famiglia. Anzi la "tattica" vincente è anche quella di riconoscere le ragioni dell'avversario e il cercare di andare incontro a queste ragioni. Vedrai che cambiando strategia qualche risultato lo otterrai sicuramente. e dimostrerai sopratutto a lui che cosa significa amare veramente. Ti riporto anche un bel brano di Ghandi
"Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli: "Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?" "Gridano perchè perdono la calma" rispose uno di loro. "Ma perchè gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore. "Bene, gridiamo perchè desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore. Allora egli esclamò: " Voi sapete perchè si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perchè? Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano." Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare." (Mahatma Gandhi)"
Caro dottore parlando con il mio ragazzo l\'atmosfera si è fatta un po\' più rilassata....tra di noi...:lui mi ha detto che loro non riescono a sopportarmi perchè in pratica con me perdono il controllo che avevano su di lui, perchè non contrasto, ma spesso lo appoggio in quello che vuole fare...perchè parla con me più di come abbia mai fatto con loro (a parte il fatto che io questo dialogo me lo sono faticosamente cercata e continuo a farlo, perchè lui, pur essendo sincero ed è uno che si mette in gioco, è anche una persona non molto abituata ad aprirsi, o a confrontarsi o confidarsi, per quando riguarda sè stesso, e per me non è stato e non è davvero facile a volte).Naturalmente tutte queste motivazioni sono mascherate da alibi, mi dice lui.Che sono una stramba e rimbambita quanto lui, che non correggo i suoi difettima li accentuo e con me sarà un fallito, che gli faccio consumare troppi soldiin benzina (io da lui non posso andare perchè non vogliono), che gli faccioscordare che vive da un\'altra parte e lo faccio tornare tardi(semplicementelui abita a mezz\'ora da me..lavora tutta la settimana fino a tardi e se ungiorno stiamo insieme non è che va via subito..perchè insiste lui di restare),che io ho il diabete e con me avrà una vita difficile, che è pericoloso se avremo dei bambini, che per colpa mia non studia più (ma lo hanno obligato loroa smettere di andare all\'università, perchè era \"vecchi\" e doveva mantenersi invece di perdere tempo lì che tanto non riusciva a fare nulla e perdeva solotempo...io, davvero, ero disposta anche ad impiegare i miei risparmi perchè potesse realizzare i suoi sogni e pagargli la prima tassa d\'iscrizione...ionon capisco perchè dicano queste cose..).Insomma...va avanti così..non è che lui non mi difenda o mi tenga nascostequeste cose, o le prenda per buone, ma io ho paura che avendo questo stress tutte le volte che ci vediamo, a dover sentire e sopportare sempre tutte queste cose a volte mi veda come...\"un problema\"..e se iniziasse a vedermi così sempre più...sarebbe un grosso problema!Si immagini: e se quest\'estate volessimo andare via una settimanainsieme?...poi ci asrebbe un periodo in cui dovrebbe pagare un prezzo x questa\"fuga\"..e poi...io davvero...vorrei tanto avere un bel rapporto con loro..vorrei andarea fare shopping con mia \"suocera\"..preparare il pranzo di Natale con lei emia madre..aiutare suo padre a pulire il giardino..mi addolora molto e tantopiù che in questo modo sembra che la sua famiglia sia esclusa da ogni gioco eci sia solo la mia.A volte temo che lo possa addolorare e fargli avere rancore..un po\' di invidiacontro la mia famiglia per il fatto che ci siano solo i miei a scherzare connoi, a cena con noi, che ci invitino a passare magari un weekend con loro...maio non ho intenzione di dover escludere i miei, nè la mia famiglia dalla miavita a causa di questa situazione che, per altro, proprio non vorrei e non mipiace...In conclusione, anche se nè abbiamo parlato di nuovo e io, diversamente dallealtre volte, gli ho detto apertamente le mie paure(che si faccia coinvolgere,che possa vedermi come un problema etc., etc.), chiarendo che io non sonoostile nei loro confronti e che mi piacerebbe comunque poter avvicinarmi aloro, di cercare di non oppormi a loro e di fargli capire che le sue decisionie comportamenti sono solo suoi..che lui è una persona adulta separata da meanche se stiamo insieme.. e tra noi la tensione è molto diminuita, perora..nonostante questo, secondo me questa tensione che gli deve venireriversata cosi tanto addosso \"per colpa mia\" è deleteria, distruttiva e molto molto pericolosa..è come una logorante guerra di trincea e a me non piace...per niente..Se si potesse fare qualcosa...per lui soprattutto...le sarei molto , davvero molto grata.
Tu non hai niente da rimproverarti, ma hai timore che i suoi riescono, col tempo, a "dissuaderlo" dall'amarti. Non preoccuparti, ho visto amori, superare barriere molto più grandi di quelle dell'opposizione dei genitori. Anzi ha volte le difficoltà, le ostilità, rinforzano un rapporto piuttosto che indebolirlo. Per lui potrebbe anche essere l'occasione per acquistare una maggiore autonomia dai suoi. Saluti.

venerdì, marzo 10, 2006

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

N° di riferimento: 950334627 Età: 28 Salve,avrei bisogno di un consiglio su come comportarmi con la mia fidanzata che soffre da circa 10 anni di OCD è in cura da tanti anni anche se segue solo una terapia farmacologica e rifiuta la psicoterapia.La nostra storia è nuova,ci frequentiamo da circa 9 mesi anzi per ora non ci frequentiamo piu'.Lei è sparita, non vuole piu' vedermi perchè ha l'ossessione che io sia innamorato della mia ex fidanzata che non vedo e non sento da anni. L'elemento scatenante è stato un incontro per caso fra noi ad un compleanno di amici in comune dove c'era anche la mia ex, la mia fidanzata ha sostenuto che io non fossi stato abbastanza affettuoso nei suoi confronti, cosa assolutamente FALSA. Non ho MAI fatto NULLA che potesse realmente farle credere che io potessi pensare ancora alla mia ex.MAI MI CREDA.Non sono servite a nulla le mie rassicurazioni e neanche tutto quello che ho fatto per lei.Hoavuto una pazienza che nessuno avrebbe mai avuto.Ha iniziato ad essere ossessionata dalla mattina alla sera da questo pensiero e non ci dormiva neanche la notte.Pensi che prima che succedesse tutto questo lei mi amava talmente tanto che si parlava di matrimonio, abbiamo infatti convissuto per qualche mese ma ora se n'è andata di casa a detta di lei per sempre e non mi vuole piu' vedere.Mi ha escluso dalla sua vita come se fossi la peggiore persona sulla terra.é mai possibile che da amarmi cosi' tanto ora mi offende e mi odia come lei stessa mi dice?il tutto è accaduto in pochissimi giorni.Mi dia lei un consiglio, non faccio che colpevolizzarmi anche se oggettivamente non ho colpe...che interesse avrei a negarle se le avessi?Sono davvero straziato perchè la amo e non vedo via d'uscita pechè io sono impotente di fronte alle sue ossessioni.Forse sarebbe meglio non chiamarla piu'?é difficile ma se sono io la causa come lei dice forse è meglio cosi'?Mi faccia capire un po' cosa ne è stato della persona che conoscevo e che ora non esiste piu'...la ringrazio tanto.
La persona che lei ha conosciuto è la stessa che l'ha lasciato. Non è cambiato niente, tranne che nel frattempo si è insinuata un pensiero ossessivo che ha comportato la rottura della relazione. Anche se non fosse successo adesso, il rapporto comunque avrebbe rischiato in futuro. Ad esempio sarebbe potuto bastare uno suo scambio di sguardi e parole con un altra donna, per attivare nella sua ex il meccanismo ossessivo. Non si colpevolizzi. Cordiali saluti
Dottore la ringrazio tantissimo per aver risposto allaquestione che le ho sollevato circa le ossessioni dela mia ragazza.Lei mi hadetto di non colpevolizzarmi e io grazie alle sue sagge parole mi sento giàmeglio...la cosa che non riesco a capire è pero ' come sia possibile passaredall'essere "ADORATI" da queste persone all'essere abbandonati con unafreddezza da rabbrividire in pochi giorni.Non si puo' provare un amore cosi' profondo e dopo una settimana sparire...Con questo messaggio comunquedesidero ringraziarla vivamente.Le sue parole sono state di grande sollievo per me.

A volte il malessere psicologico può essere così forte da superare la stessa forza dell'amore. Và capito anche chi ne soffre. In questi casi non ci sono vittime e carnefici. Si è vittime entrambi. Di nuovo cordiali saluti.

BALBUZIE ?

N° di riferimento: 899875458 Età: 35 Da qualche giorno mia figlia, 3 anni appena compiuti, che ancora non parla in modo corretto, ha iniziato ad avere problemi nel "trovare le parole" (non era mai successo prima) manifestando apertamente la sensazione di disagio con la frase: "papà non riesco a parlare bene". Dobbiamo pensare ad un prinicpio di balbuzie ? Come dobbiamo comportarci ?Grazie
Innanzitutto non bisogna assolutamente stigmatizzare il comportamento della bambina, col rischio solo d'ampliare le sue eventuali ansie. E' prematuro parlare di balbuzie, potrebbe anche essere un problema di diversa origine psicologica. Comunque a fugare ogni dubbia potete effettuare visita specialistica sia foniatrica che neuropsichiatrica. La rinvio comunque all'articolo sulla balbuzie (http://www.iltuopsicologo.it/balbuzie%20infantile.asp) Cordiali saluti. Dott. Rosalia Cipollina

giovedì, marzo 09, 2006

AGGRESSIVITA' REPRESSA

Anna N° di riferimento: 924293098 Età: 36 Buongiorno, vorrei sapere se per un problema di aggressività repressa (e ora sono stufa!)ci sono delle terapie particolari. Sono 10 anni che invece di rivolgerlaall\'esterno la rivolgo verso me stessa, mangiandomi le unghie, non dormendo dinotte per il nervoso, rielaborando 1000 e più volte ciò che avrei voluto dire ofare e invece non sono riuscita a fare. Sognando di urlare,picchiare ucciderecon violenza (tipo strangolare) soprattutto una persona che mi crea tuttoquesto nervoso. Ora che sono cresciuta riesco un pò più a buttarla fuori,riuscendo a reagire quando una volta non avrei mai avuto il coraggio di farecausa un\'educazione molto rigida. Ma vedo che comunque l\'altra persona non capisce, e ogni volta che mi ferisceio di notte non dormo, mi fa molto male e non riesco a far capire a questapersona che mi ha rovinato la vita.Non fa altro che denigrare ciò che faccio,trovare dei difetti e delle cose che non vanno in quello che faccio o nellepersone che frequento, ora anche sul lavoro.. lei lo saprebbe fare sempremeglio di me.Le poche cose positive che riconosce nella mia vita sono comunquemerito suo, deve essere sempre al centro dell\'attenzione, parla anche se nonconosce gli argomenti, insomma è insopportabile! Mi sono allontanata e stavomeglio, ora che purtroppo per vari problemi purtroppo molto gravi sonocostretta a rifrequentarla sento un movimento di rabbia che sta per esplodere estavolta forse non avrei nemmen voglia di frenarla, anche se uscirebbe temo controppa violenza, giustificata solo da 10 anni di repressione.. ma agli occhidegli altri sembrei una pazza ingrata.. che fare? Mi verrebbe voglia di fare uno sport tipo kikboxing .. lei crede che possaessere una soluzione per buttar fuori tutta questa rabbia che non mi sono maipermessa di tirar fuori? e se ho bisogno di una terapia, quale potrebbe esserela più adatta? pratico spesso il training autogeno e mi aiuta molto, ma ora sento proprio ilbisogno di tirar fuori grazie per la cortese attenzione

Un'attività sportiva come il kikboking l'aiuterebbe a "scaricarsi" un pò, ma non risolve la problematica. Le cause sono ben più profonde e lontane. Vanno ricercate nel perchè accetta una relazione per lei fonte d'umiliazione e frustazione, e perchè rivolge questa rabbia verso sè stessa. La vera aggressività è quella che l'altro rivolge a lei, sopratutto questa deve combattere, unitamente alle cause. Qualche piccolo e timido progresso lei dice di averlo fatto, dia adesso un'accellerazione a questo processo. Cordiali saluti.

lunedì, marzo 06, 2006

GRAZIE


Oggi ho avuto il piacere di scoprire il suo sito, voglio farle i complimenti... sono una ragazza di 26 anni, da qualche settimana soffro di stati d'ansia...i segni fisici sono stati palpitazioni continue, sono stata in pronto soccorso e mi hanno dato dei tranquillanti...non ne ho parlato con i miei, ho paura di questo esternarsi del mio malessere interno, ho paura che mi possa ammalare e non riuscire a controllarmi... dal suo sito ho trovato ottimi consigli che cercherò di seguire...dal test risulta un livello di ansia basso, spero quindi che un giorno passi tutto senza neppure accorgermene...

Grazie a lei, sono apprezzamenti come i suoi che mi danno la forza di andare avanti con i miei siti, senza nessun compenso di tipo economico, ma con compensi enormi dal punto di vista dei riconoscimenti. Grazie ancora. Dott. Roberto Cavaliere

MASTURBAZIONE COMPULSIVA

ezekkiele N° di riferimento: 891536658 Buongiorno.Ho letto l\'articolo riguardo la masturbazione compulsiva e sono convinto diavere questo problema.Sono assolutamente d\'accordo con tutti i sintomidescritti e felice nello stesso tempo di sapere che il problema esiste,e\' bendefinito,ed esiste una via di fuga(Lo spero tanto).La prima volta che mi sono masturbato e\' stata all\'eta\' di 12 anni,e\' daallora e\' stata una costante quotidiana nella mia vita.Non solo fisica maanche mentale,in quanto la mia realta\' quotidiana era(ed e\') spessoincentrata su quel pensiero e la masturbazione controllata e\' cominciata adiventare un flagello per la mia vita.Sono una persona abbastanza timida,di bell\'aspetto fisico e ho avuto il primorapporto sessuale a 22 anni.Poi ho sempre pensato alla vita come un continuoraggiungimento del sesso...ho lavorato su navi da crociera,ho girato il mondo eho avuto le mie avventure (circa 30 dalla prima volta ad oggi,mai conprostitute.) sono sempre andato benissimo ma il desiderio spariva subito.Hoavuto tante belle donne ma non sono mai riuscito a innamorarmi di nessunaperche\' il desiderio e\' sempre sparito subito,e questo a prescindere dallasituazione.(sia sulle navi,che a casa).Ancora oggi penso che la mia vita sia sprecata.Vorrei tanto avereinteressi,vorrei tanto avere passioni, ma la masturbazione controllata,il fattoche piu\'ore passano piu\' il desiderio diventa ossessivo, stroncano sulnascere ogni mio interesse. Vorrei tanto navigare in pace su internet,me loriprometto ogni volta che accendo il computer,controllare siti e apprenderecose,ma non passano 30 minuti che sono lì.........Generalmente non mi giudico un mediocre,nel senso che non sono depresso e lamia vita scorre relativamente bene......ma dico che e\' sprecata perche\'sonocerto che avrei molti margini di miglioramento,sotto tanti punti di vista,seriuscissi ad eliminare QUESTA passione........Vi ringrazio per la possibilta\' offertami di poter finalmente condividerequesto problema e spero di poter ottenere anche un piccolo suggerimento che mipossa aiutare a fare qualche passo avanti.Cordialmente, Ezekkiele.
La ringrazio della email. Purtroppo le debbo suggerire di stare lontano il più possibile da internet perchè rappresenta, per ovvi motivi, un fattore di "facilitazione" del suo problema. Inoltre le suggerisco nel momento in cui prova quel "desiderio" di buttarsi subito in una qualsiasi altra attività fisica che le piaccia (correre ad esempio). Infine sarebbe anche utile un consulto specialistico per meglio comprendere le cause di tutto ciò, oltre che per meglio curare la sintomatologia. Quest'ultima non è in sè preoccupante ma nella misura in cui le impedisce di avere una normale vita relazionale. Cordiali saluti.

sabato, marzo 04, 2006

RELAZIONE A TRE ?

Ary N° di riferimento: 286250866 Età: 35 Salve,Ho trovato la vostra pagian web navigando in internet, e mi permettodi scrivervi perche mi trovo in un periodo della mia vita un poco\"strano\" e non sapendo con chi parlare ho pensato che forse voi miavreste potuto dare qualche consiglio...Passo subito alla mia questione... Cominciando dal principio...Sto da qualche mese con un ragazzo molto piu giovane di me... Io 35lui 24... la nostra vita sessuale va benissimo... pero... Ultimamenteho avuto delle strane sensazioni...Circa due settimane fa eravamo a casa mia, e il mio ragazzo hainvitato un suo amico... L\'amico e rimasto a dormire a casa mia, e hoavuto la sensazione che mi si stesse facendo la proposta di fare sessoa tre... Non mi e stato detto chiaramente, e io, ho fatto finta diniente... come se non capissi, o non cogliessi le frasi a doppiosenso...Stessa cosa e successa questo fine settimana, con la differenza chequesta volta c\'era aparte l\'amico, anche la ragazza dell\'amico, eanche qui ho fatto un po la \"tonta\"...ho fatto la \"tonta\" perche se il ragazzo con il quale sto vuole averedei rapporti con altre persona mi sembra corretto che prima ne parlicon me a quattr\'occhi, e non che si dicano frasi a meta mentre si etutti insieme... perche mi sono sentita veramente incomoda...Premetto che solo una volta nella mia vita ho avuto un rapporto a tre,con un\'amica e un amico...Ora mi ritrovo a vivere una relazione con questa persona, alla qualetengo, pero sinceramente non so come comportarmi... E sbagliatopensare che sarebbe giusto che lui prima ne parli con me??? O sarebbemegli che la cosa sorgesse cosi???Altro dubbio... Il rapporto tra i due (lui e me) potrebbe risentirne???La mia paura e che dopo un\'esperienza del genere non avrei il coraggiodi guardarlo negli occhi...So che sembro una stupida, pero come ho detto non ho mai avutoun\'esperienza di questo tipo, e in piu hio ricevuto un\'educazioneabbastanza rigida...Spero in una vostra risposta.un saluto,
I suoi dubbi sono fondati. Un esperienza del genere all'interno di una relazione che è anche affettiva e sentimentale rischia di cambiare in maniera irremediabile la relazione stessa. A ciò unisca anche la differenza d'età e la modalità con lui le è stato chiesto, mi permetta, senza rispetto per lei. La decisione finale spetta a lei ma non dimentiche che una relazione o un amore è anche rispetto per l'altro.

AGGRESSIVITA' ADOLESCENZIALE

ELVIRA N° di riferimento: 196842174 Età: 44 HO UNA FIGLIA DI 11 ANNI SECONDA DI TRE FIGLIE CHE MI FA DISPERARE. HA DEGLI SBALZI DI UMORE è AGGRESSIVA CON SGUARDI MINACCIOSI SI ARRABBIA PER NULLA, RAPPORTO DI AMORE E ODIO CON LE DUE SORELLE DI 16 E 3 ANNI E MEZZO.
LE HO PROVATE TUTTE CON DOLCEZZA CON PUNIZIONI E SCULACCIONI,
HO CHIESTO AIUTO AL SERVIZIO DI PSICOLOGIA INFANTILE DELLA USL CHE A PREVE MI
CHIAMERA.
DIMENTICAVO CHE HA AVUTO IL SUO 1° MENARCA A 10 ANNI
ASPETTO UN CONSIGLIO GRAZIE ELVIRA

Nella e.mail non ha indicato se tale comportamento si presenta da sempre o solo da poco e avrei avuto bisogno di più elementi sull'ambiente familiare. In ogni caso potrebbe essere ricondotto ad una "tempesta emozionale" tipica dell'adolescenza che può essere stata accentuata dalla comparsa prematura del menarca. Sicuramente all'ASL saranno eserle più precisi. Cordiali saluti.

AUTOSTIMA

kimmy N° di riferimento: 411742194 Età: 24 In questo periodo mi ritrovo a sentirmi molto insicura,soprattutto in amore..ma anche nella amicizie, forse anche in relazione alfatto di aver passato una storia che mi ha deluso tanto nei valori e mi haferito in modo molto brutto e di essermi sentita tante volte tradita, in quelperiodo sopratutto, e trattata con superficialità dagli amici che avevovicino..ho sempre paura delle bugie, dei tradimenti..dei sorrisi che e delle parole chenon hanno contenuto...delle parole dette alle spalle..dell\'apparenza cheillude e di una realtà brutta, vuota che ci si nasconde dietro..che la gente migiudichi superficiale o stupida perchè mi piace scherzare, ridere e essereottimista e entusiasta.ho paura dei no, delle assenze nel bisogno...e dichiedere e di dimostrare il mio affetto...che il mio ragazzo mi veda butta onoiosa...o stupida..che non valgoooooo abbastanza.Mi sento molto insicura insomma...per tutto e mi preoccupo continuamente,ossessivamente di tutto...può darmi dei piccoli consigli...esercizi...che mi smuovano un po\'...con cuiposso cercare pian piano di riconquistare la fiducia in me?Grazie, kimmy..
Le problematiche che mi indichi sono inerenti alla tua autostima. L'autostima corrisponde alla misura con la quale una persona si accetta e si approva. Per migliorare l'autostima, ed è ciò che nel tuo caso ti consiglio, è necessario riconoscere le proprie idee irrazionali e saperle criticare, riconoscere i diritti assertivi e farli propri. I diritti assertivi comprendono il rispetto di sè stessi, delle proprie esigenze, sentimenti e convinzioni, (ad esempio: "ho il diritto di rifiutare senza sentirmi in colpa" "ho il diritto di chiedere aiuto", ecc.). Tali diritti sono necessari per costruire connessioni positive come la fiducia e la familiarità. Riconoscerli e rispettarli significa anche riconoscerli e rispettarli negli altri.Di seguito ti dò, inoltre, alcuni consigli per migliorare la tua autostima e la tua comunicazione.
1. Mostra la tua tristezza e i tuoi sentimenti a qualcuno di cui hai fiducia
2. Chiediti se non dubiti troppo di te
3. Cerca di imparare qualcosa anche da un errore che hai commesso o da un insuccesso. Puoi aiutarti completando questa frase: "Una volta ho fallitoa... Quella volta ho imparato che ... Quindi la prossima volta mi comporterò ...".
4. Pensa alle cose che hai fatto bene nella tua vita e fai un elenco delle qualità che ti hanno permesso di raggiungerle
5. Aumenta i contatti con i tuoi coetanei
6. Dai ascolto ad una persona che sa apprezzarti
7. In caso di bisogno sentiti libero di chiedere aiuto. Tutti abbiamo bisogno dell'aiuto degli altri.
Saluti