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mercoledì, ottobre 31, 2012

PROBLEMI PER LA MIA IMMIGRAZIONE


anonimo Età:   23
Vorrei solo sapere cosa ne pensa e come posso migliorare
la mia vita.Non faccia caso agli errori grammaticali.
Sono un Indiano nato in India.Appena nato mi sono trovato pieno di cugini
coetanei e alcuni piu grandi.Ovviamente ero molto felice e trascorrevo le
giornate con loro a divertirmi,pero i miei genitori non erano mai presenti.Mia
madre era preside di una scuola. Trascorreva solo 2 ore al giorno con me
difficilmente,ma mi amava e per questo lavorava e voleva mandarmi in una buona scuola.Lo stesso posso dire di mio padre che pero non trascorreva neanche un ora con me perche impegnatissimo con il suo lavoro(tornava tardi e partiva mattina presto) in un negozio di attrezzi elettrici(che non andava bene) poi qnd avevo 3 anni si trasferi in Italia da solo per cercare un lavoro.Entrambi mi amavano moltissimo ma mia madre era molto severa con me per lo studio.Noi non parlavamo d\'altro che di studio dopo di che si metteva a correggere i compiti di altri ragazzi perchè in India anche i presidi insegnano.Mi picchiava ogni giorno per lo studio. Appena scendeva dal bus mi chiedeva se avevo fatto i compiti di scuola e altri compiti che lei mi aveva assegnato altrimenti Baaaam!.Avevo cominciato ad evitarla e mi avvicinavo solo quando era di buon umore.Cmq la amavo un po. Lunica persona che mi coccolava era la nonna.La mamma,di fine settimana mi preparava molte cose buone da mangiare.Andavo a scuola ma ero un tipo solitario anche perche avevo gia molti cugini in casa e amici nella via in cui abitavo.Poi cmq a scuola cera molta competizione per lo studio tra i ragazzi quindi erano tutti nemici un contro l\'altro.Cmq,non avevo un riferimento per il futuro,non sapevo cosa fare e perche stavo studiando ,i grandi dicevano solo che se studi diventi ricco da grande e sarai contento altrimenti un mendicante e dovrai soffrire molto.Pero nessuno mi diceva cosa e come studiare.Cosi studiavo altrimenti gli insegnanti picchiavno di brutto e cera sempre una paura continua.All\'eta di 8 anni mia madre si trasferi in Italia e mi aveva lasciato indietro perche continuassi a studiare in una prestigiosa scuola privata(inglese,cattolica e solo per maschi).Ma appena mia madre sene ando non ero piu vincolato a studiare e a scuola le prendevo ma studiavo solo materie matematica,scienze,geografia che mi piacevano molto.Passavo il mio tempo a giocare e in altri hobby come studiare la piante (soppratutto quello di mango) e crescerle.Mi piacevano anche gli animali ma i miei non ne volevano uno.Vedevo la povertà ogni giorno quando andavo a scuola e
mi dispiaceva moltissimo non poterli aiutare soppratutto quelli vecchi.Visitai
i miei per un mese in italia.Il mio interesse erano i giocattoli che in india
non potevo avere.Io sapevo che dovevo far contento i miei genitori studiando ma non riuscivo,ero troppo accecato dai giocattoli,cosi
resi la vita difficile a coloro con cui stavo in india,facevo finta che mi
mancavano i genitori spesso facendo finta da piangere,ero uno stupido.La nonna vedendo mi piangere piangeva pure lei e questo non mi piaceva per niente,e cmq Lei voleva che io andassi a vivere con i miei per il mio bene.Insomma non
capivo piu niente,i miei zii mi crescevano solo perche cosi ricevevano i soldi
dai miei.Ma non mi aiutavano neanche per una virgola e quando volevo mangiare un po di piu ,si arrabiavano.Avevo cominciato a scappare
dalla scuola e non ero piu fra i piu  bravi della classe anzi...Poi un giorno
la nonna mori.Sentivo spesso un peso enorme su di me e per questo scappavo
dalle mie responsabilità e ciò mi aiutava a dimenticare.Cosi all\'eta di 11
anni mi trasferi in Italia.Adesso ero contento perche avevo giocattoli e tanto
cibo ma avevo molta nostalgia della casa in cui ero cresciuto e mi dispiaceva
aver lascito le mie cugine che erano molto legate a me e io un po meno.Cmq
iniziai la scuola qui nelle medie ed tutte le materie erano facilissime
rispetto a quelle in india .Il mio livello di matematica ed inglese era
pargonabile a quello delle superiori e i ragazzi mi ammiravano ma molti mi
invidiavano.Poi essendo diverso loro si tenevano a distanza da me e non
volevano a che fare con me.Cosi ero solo ma felice con i miei genitori e
gicattoli e videogames.Fini medie e cominciai Il liceo Scientifico.I miei
genitori erano operai in una conceria e lavoravano duro,ma io non mi rendevo
conto.Ovviamente avevo molte difficolta di lingua ma un po le superai.Venivo da una realta molto diversa.Qui al liceo la discriminazione comincio a farsi
sentirsi piu forte.
A scuola nessuno mi voleva come amico anzi mi odiavano perche ero straniero,e se andavo a fare amicizia mi respingevano subito a suon di parolacce.Durante educazione fisica mi prendevano a pallonate se mi mettevo a giocare con loro.Cosi imparai a prendere le distanze ma loro erano piu numerosi e non volevano lasciarmi in pace.Forse cosi ho peggiorato la situazione perche hanno cominciato a pensare che fossi arrogante.Avevo cominciato ad odiare la scuola,anche se decidevo di impegnarmi ,e per un certo periodo prendevo dei buonissimi voti,soffrivo questo loro modo di comportarsi e non capivo il perche.Tornavo a casa ma non potevo raccontare niente ai miei genitori perche non avrebbero potuto fare niente e anche perche non volevo farli preoccupare,è poi erano cosi stanchi.In qualche modo fini il liceo.Ma nessuno mi guidava o diceva cosa dovevo fare.Avevo anche una serie di principi morali che mi impedivano di essere violento ed ero anche  cordiale ai \"nemici\",non dicevo neanche una di parolaccia perche era una questione morale,anche per questo a scuola mi consideravano stupido,ma io continuavo a stare zitto per guadagnare la  fiducia degli insegnanti ed evitare i problemi.Mi dicevano \"come puoi prendere un voto migliore del mio\" e contestavano con gli insegnanti e  altre affermazioni assurde.A casa per dimenticare tutto ciò giocavo ai videogiochi,e altro,e i miei genitori non capivano perche non avessi bei voti.Ormai odiavo la scuola  ci andavo solo perchè mi obbligavano i miei e anche perche non avrei trovato un buon lavoro.Cmq avevo cominciato ad amare i miei genitori perche
l\'uniche persone che avevo.Tutta quella strada l\'avevo fatto da solo senza il
sostegno dei genitori(anche loro erano persi in questo nuovo ambiente) e senza neanche un amico,giorno dopo giorno per 5 anni.Cercavo cmq di essere contento,e ci riuscivo quando stavo da solo,dopo tutto sono sempre stato un po introverso.Non c\'erano molti indiani della mia età,la maggior parte erano
molto piccoli per cui...I miei volevano che almeno mi laureassi e non volevano
che io mi metessi a lavorare come loro in un posto dove la dignita è negata.
Cosi senza una guida intrapresi ingegneria ,passai facilmente i test
d\'ingressso,ma anche qui la gente non voleva  a che fare con me e mi lanciava di quei sguardi che...Pero io ignoravo tutto.Ho notato che molti italiani hanno una strana tendenza a considerare stupidi gli stranieri,almeno dove vivo io ,nel veneto,ovviamente loro non conoscono la realta da cui veniamo,anzi hanno una visione tutta loro.Ormai sono passati 4 anni dall\'inizio della triennale e non sono riuscito a finirlo anzi vado molto male anche perche spesso sono molto depresso e sono senza energie,a scuola non riesco a concentrarmi e mi addormento,e poi fare il pendolare...Non ho piu alcuna motivazione e non so cosa fare della mia vita...Sto pure invecchiando e sono diventato anche molto debole fisicamente anche se sono alto 1.80 ed ero molto robusto,ora sembro un barbone di strada,alcuni credono che io sia un delinquente o meglio mi guardano in quel modo ogni volta che entro in qualsiasi negozio.Sembro un 30enne.Ho cercato di trovare lavoro soppratutto quelli umili ma niente e cosi per passare il tempo faccio qualche passegiata qua e la nel parco a filosofare sulla vita.Avrei dovuto mettermi a lavorare,quando non cera la crisi, subito dopo le medie o fare un corso professionalizzante.Adesso mio padre è un dissocupato da
piu di 2 anni ,mia madre ha avuto una malattia invalidante e non lavora,per la
pensione ci vuole ancora molto e non si sa se l\'avranno anche se hanno
lavorato tantissimi anni e pagato le tasse...Ho dei sensi di colpa giganteschi
e non me ne frega un cavolo degli italiani,voglio solo un lavoro e fare soldi e
migliorare la salute dei miei e quello mio.Certo poi gli Italiani dicono che
dovete essere grati al paese che vi ha accolto altrimenti andatevene.Ho sempre riscontrato un alto grado di maleducazione degli italiani,ma gli ho sempre ignorati.Spesso dimenticano la loro di immigrazione.Io sono qui per fare soldi,e integrazione loro non la vogliono perche hanno paura del diverso, anche se io l\'ho cercato spesso.I miei genitori stanno invecchiando e hanno
moltissime preoccupazioni,quali la mutua della casa e le bollette varie ,poi
soppratutto il mio di futuro.Che cosa devo fare?Mi sento un idiota ad aver
trascorso la mia gioventu in questo modo.Ogni tanto vorrei finirla con la vita
e ...ma non posso perche mi preoccupo per i miei genitori e li ho  gia delusi
moltissimo e tutti i loro sforzi sono andati sprecati.Ho parlato dei miei
problemi ma cosa mai possono fare apparte sostenermi.Ho sempre vissuto in un mondo tutto mio.In italia i miei genitori mi hanno dato tanto affetto e hanno soddisfatto ogni mia richiesta.Non posso immigrare per alcuni motivi...
La colpa è solo mia che non ho studiato ma come potevo?????

VIVERE CON UN BUGIARDO PATOLOGICO


Baby486 Età:   26
Ciao a tutti, anch'io ho purtroppo avuto la terribile esperienza di vivere con un bugiardo patologico.
Mi raccontava che la sua famiglia era molto ricca,(falso) di aver rischiato la
paralisi in un incidente,di aver tentato il suicidio mostrando i numerosi tagli
sul polso, di essere stato violentato a scuola.
Ogni suo racconto era molto provato. Avevo notato in lui il bisogno eccessivo
di ricevere attenzioni,soprattutto dai miei amici/che.
Ogni mio piccolo regalo, o gesto veniva criticato. Lui era migliore in tutto.
2 mesi dopo inizio a sospettare un tradimento,ma ogni volta che provavo a
parlarne diceva che la ragazza era un psicopatica innamorata di lui,che invece
voleva solo aiutarla poiche\' anche lei aveva tentato il suicidio. Innumerevoli
scuse.
 Poi e\' iniziata la fase della gelosia: non potevo uscire,dovevo giustificare
tutto e fare solo quello che decideva lui. Era aggressivo.
Il mese scorso,la ragazza in questione,nonche\' mia amica, mi ha confessato il
tradimento,scusandosi e  definendolo un \"bugiardo compulsivo\". Stanca di
tutto l\'ho lasciato. Nel cuore della notte si e\' tagliato il petto facendosi
trovare sanguinante per terra. Ero terrorizzata!!!!!
 Sono ripartita, ed ha tirato fuori la storia di aver scoperto che il vero padre
fosse un altro,mostrandomi foto varie.
Insomma, gli ho offerto il mio aiuto, e\' venuto a trovarmi... Controllando il
cellulare, scopro messaggi in cui raccontava alla sorella che io e la mia
famiglia lo stessimo facendo dormire per terra,senza coperte e senza cibo.
 Decidiamo di lasciarci di comune accordo, quindi riparte e promette di inviare
il pacco con i miei vestiti rimasto a casa sua e per questo i miei lo pagano in
anticipo.
Sono passati 10 giorni e il pacco non me l\'ha inviato...
quando lo invito gentilmente a farlo va su tutte le furie,trova delle scuse,mi
insulta pesantemente e mi minaccia. Un ora dopo scrive di amarmi.
Questa mattina ancora mi scrive di poter morire senza di me.che gli manco etc.
Ho paura,molta paura che possa far del male a me e alla mia famiglia, che possa vendicarsi. Ha rovinato la mia vita. Ho perso la mia autostima,ho paura del buio,degli uomini e del futuro. Non riesco piu\' a lavorare ne\' a studiare.
Sono confusa. Convivo con la delusione dei miei per aver portato in casa un
\"soggetto pericoloso\", che ci ha presi in giro.
Ho bisogno del vostro aiuto. Come bisogna comportarsi in questi casi? Io vorrei riavere indietro la mia roba,mi serve, ma soprattutto per rispetto dei miei genitori che l\'hanno trattato come un figlio, e per la mia salvaguardia.
Grazie mille

GIOCO A LOTTERIE ISTANTANEE E LOTTO


CORRADO Età:   48
Sono affetto e non riesco a controllarmi a giocare con gratta e vinci, lotto, superenalotto, 10 e lotto, ecc. Non ho mai giocato su internet o da casinò. Solo lotterie istantanee e lotto.
Dal 2009 cercavo di migliorare la mia situazione famigliare economica ed ho
sperperato circa dai € 20000 ai 25000 e sono stato scoperto dalla mia moglie ed ho smesso per un pò di tempo ma subito dopo circa 1 anno ho incominciato di nuovo e questa volta ho consumato € 2000 con la carta di credito e dopo varie e continue bugie sono stato scoperto di nuovo. Ho perso totalmente la fiducia della famiglia ed in me stesso che non riesco a controllarmi e quindi ho deciso di chiedere aiuto seriamente a qualcuno professionale per cercare di uscire e recuperare la fiducia della mia Moglie e famiglia. Sono l\'unica risorsa di entrata economica essendo l\'unico che lavora.
Sono disperato e non so cosa fare per recuperare questa situazione assurda ed irreale ma soprattutto la fiducia della mia Moglie, alla quale ho detto solo
bugie su bugie.
Volevo recuperare i soldi che avevo perduto ma ne ho perduti altri e molto più
importante ho perso la cosa che a più tenevo, La fiducia di mia moglie. Saluti,
Corrado.

MI TAGLIO E VOGLIO FARLA FINITA



Età:   14 So che posso sembrare troppo giovane per avere problemi
di questo tipo, ma è da un anno ormai che vado avanti così. Ho una famiglia
unita, genitori che mi vogliono bene, non abbiamo particolari difficoltà
economiche. E\' semplicemente un problema che ho con me stessa. Alle elementari ero sempre quella che tutti snobbavano perchè grassa (ero sovrappeso di parecchi chili) e come dicevano loro, \'appiccicosa\'. Così alle medie ho cominciato a nascondere sempre di più i sentimenti che provavo verso le altre persone, non ho mai detto un \'ti voglio bene\' aperto a una qualsiasi mia amica. poi, in seconda media c\'era questo ragazzo che mi piaceva da un bel po\', gli ho scritto su facebook, cosa consigliata da un\'amica e di cui mi pento ancora, e lui mi ha risposto con un \'io ho i miei amici, sfigata\'. Da lì è partito tutto. Non sono a mio agio con me stessa, per niente, anche se sono diminuita di peso ed ora il sovrappeso è lieve. Allontano gli altri, forse li spavento persino, nella nuova scuola non c\'è nessuno che mi ritiene sua amica, tutti mi considerano come la sfigata, la cessa, quella noiosa, quella che sta sempre zitta, quella che non parla mai perchè è timida, quella insicura. Da sette mesi ormai mi taglio. E\' l\'unico modo che ho per sfogare tutta la delusione che ho nei miei confronti, deludo le aspettative degli altri, sono di troppo, sempre, ovunque. Mia madre tempo fa ha visto i tagli, e ha banalizzato tutto con un \'ma fai \'ste cose?\' quasi ridendo. E da lì ci sono rimasta di merda, come se il legame che abbiamo sempre avuto si fosse rotto così. Per alcune settimane ho vomitato ogni cosa che mangiavo, passavo i pomeriggi chiusa in camera con la lametta e la musica deprimente ad alto volume senza dire una parola. Sto diventando sempre più chiusa, sola, timida, insicura. Non so cosa fare per farmi accettare dagli altri, non mi accetteranno mai. E voglio farla finita, voglio che tutto finisca, non mancherei a nessuno, nessuno.

mercoledì, luglio 18, 2012

SINDROME DA ALIMENTAZIONE NOTTURNA ?

Ilaria Età: 19
Salve dottore, mi sono rivolta a lei perchè questo "disturbo" è ormai diventato cronico e non so davvero a chi rivolgermi in quanto ogni volta che cerco di parlarne con qualcuno mi viene detto che sono solo una golosa...invece non credo di esserlo affatto. Credo di avere la sindrome perchè passo la mia gioranata mangiando regolarmente e forse anche qualcosa in meno di quello che dovrei mangiare e la sera è d'abitudine anzi d'obbligo ormai mangiare qualcosa. Sono arrivata a livelli di follia quasi, le faccio un esempio...volevo fare una dieta semplice e che non mi toglieva grandi quantità di cibo, eppure la sera se non avevo qualunque cosa da mangiare in mano piangevo...Con sera intendo quell'arco di tempo in cui una persona sta già a stomaco pieno perchè è passata la cena, verso le 10 fino anche alle 2 o 3 di notte. Ho letto sul suo sito che di solito le persone colpite da questa sindrome si svegliano di notte cercando da mangiare ma a me credo che sia capitato di rado...e credo che se sia capitato sia stato per fame vera! Ho provato già a fare altro in quelle ore, ma niente. Non mi piace fumare ma avevo comunque provato ad usare la sigaretta elettronica che mi occupava attivamente quel tempo, ma non è andata come speravo anche se comunque mi ha riempito del tempo. Di solito a quell\'ora gioco alla play con il mio ragazzo o guardo la tv o esco con lui, ma comunque ci deve sempre essere qualcosa da mangiare. Non so davvero che fare! Spero in una sua risposta.



ps: Ho dimenticato di dirle che questa sindrome mi sta portando a ingrassare, di solito sono sempre pesata intorno ai 55 kg ma adesso mi trovo ad avere 62 kg addosso e inizio a vergognarmi di alcune parti del mio corpo. Vorrei precisare che non sono cresciuta in altezza o cose del genere, si vede che in alcune parti del mio corpo si è accumulato del grasso e non riesco oltretutto a mandarlo via perchè mangio in un orario sbagliato.

SONO PRIGIONIERO DEI MIEI PENSIERI

Roberto Età: 18
Salve e grazie per la possibilità conferitami tramite questo servizio. Mi chiamo Roberto e sono un ragazzo di appena 18 anni. Da diversi anni mi sento "prigioniero" dei miei pensieri, di vario genere, che spesso occupano gran parte della mia giornata. In poche parole penso troppo. Non credo sia un male o addirittura un problema, so solo che ho quasi il bisogno di pensare costantemente a qualcosa, immaginare situazioni, vagliare variabili al fine di ipotizzare un determinato raggiungimento, per lo più in chiave sociale. Cercherò di chiarire con un esempio: So che oggi avrò una discussione con amico (anche banale, o almeno per me), di conseguenza per ore immagino come tale discussione possa iniziare, svilupparsi e cosa potrei dire per "avere la meglio". Capisco che magari ciò può riguardare la norma, se non fosse per il fatto che succede praticamente sempre, ogni istante della giornata faccio pensieri di questa natura, anche quando vado a dormire. Facile immaginare come non dorma appunto per portare a termine tali "ipotesi". La cosa buffa sta nel fatto che so a priori che nel 95% dei casi, la discussione (o qualunque cosa pensi) immaginata non andrà in quel determinato modo "ipotizzato". Sono quindi a conoscenza dell'inutilità dei miei pensieri. Ciò mi porta anche a parlare da solo, quasi come se fosse uno sfogo, nonostante il fatto che comunque costantemente mi sfoghi realmente con miei conoscenti. Non ho problemi di natura sociale, ho un buon numero di amici e credo di non avere problemi neanche con l'altro sesso (eccezion fatta per il timore di cadere in situazioni di Ansia da prestazione (cosa capitatami a 14 anni)). In famiglia le cose non sono perfette, i miei sono divorziati e convivo con il compagno di mia madre verso il quale non scorre buon sangue, anche se ammetto che poco mi interessa. Certo, se mio padre vivesse con noi forse sarebbe meglio, ma comunque non ne faccio un dramma, mi sono abituato alla situazione e non credo sia la causa. Sin da ragazzino sono stato "vittima" di coetanei poco inclini ad accettarmi e propensi invece a rendermi la vita un inferno. Solo all'età di 15 anni ho capito che anche io ero "un pari". Ciò, forse, determinarono i miei timori a socializzare che mi hanno afflitto fino all'età di 16 anni, timori ovviati col passare del tempo e con le esperienze.
Questa mia ossessione al Pensare mi fa sentire diverso, come se fossi affetto da una qualche malattia. Anche perchè se ne provo a parlare con amici (sperando di ricevere risposte del tipo "Succede anche a me") capisco di essere un caso a parte. Dico caso "a parte" perchè comunque sono cosciente del fatto che sono ancora un adolescente, che c'è ancora molta confusione e che col tempo tale confusione svanirà, delineando quindi la personalità della Persona che sarò. Ragiono così da quando avevo 15 anni e il tempo non mi ha mai (per ora) smentito.
Una volta pensai di discuterne col mio medico. Ore prima della visita, immaginai di parlargli e provai ad ipotizzare le sue risposte. Questo per diverse ore, alla fine non gli dissi nulla in merito. Sarà che si tratti di "insicurezza", fatto sta che spesso senza che me ne accorga, mi ritrovo a Pensare, quasi come se fosse una dipendenza.
Chiedo venia per le numerose righe, ma credo che sia il minimo per dare almeno un'idea della mia situazione. Ringrazio per l'attenzione, cordiali saluti.

DOC CON ANSIA

marco31 Età: 31
Salve, sono in cura omeopatica da diverso tempo ma i risultati non sono eccezionali, direi a corrente alternata, il mio problema consiste nella aver paura di farmi del male e di far del male alle persone e ai miei cari,paura dei coltelli, mi vengono in mente proprio della scene dell atto che dovrei fare, spesso quando guido mi viene il pensiero di investire le persone o di sterzare per fare un incidente frontale con l'auto che arriva dall altro verso, ovviamente tutti questi pensieri mi fanno stare male perchè intrusivi ed involontari. Aggiungo che vivo solo e lontano dalla mia famiglia per lavoro,a seguito di un periodo di forte stress è iniziato questo calvario. Spesso ho una pressione alle tempie, poca concentrazione, mi sento vuoto e senza futuro. Devo dire che non mi arrendo perchè ho voglia di ritornare come prima. Anche se con difficoltà, svolgo tutto quello che c è bisogno di fare nella vita, dal lavoro allo sport ecc...volevo un consiglio da lei, se è il caso di rivolgermi da uno psicologo, psichiatra ecc.e se il mio disturbo è il doc con ansia. grazie . saluti
--------------
E' probabile che abbia un doc con ansia e le consiglio di rivolgersi ad uno specialista, psicologo e/o psichiatra che sia.
Saluti

IL MIO PROBLEMA E' MIO PADRE

Tea Età: 22
Salve,
Sono una studentessa universitaria, ho una vita tranquilla,una cerchia di amici ristretta ma eccezionale. Il mio problema è sempre stato il mio nucleo famigliare: mia madre è affetta da sindrome bipolare e se ne è andata di casa 7 anni fa, da allora non l'ho più vista, ma è stato un vero sollievo dato che finché viveva a casa ogni giorno i miei genitori si urlavano addosso, si umiliavano reciprocamente. E' stata dura fronteggiare la sua depressione, nonché la follia vera e propria, in quanto quando non era ricoverata non voleva assumere farmaci. Ho un fratello maggiore, il quale se ne è andato di casa quando ero bambina perché non reggeva la situazione, gli sono molto affezionata ma lui stesso è irrequieto e non è un punto di riferimento. Ho affrontato tutti i miei problemi razionalizzando e parlandone con i miei amici, di volta in volta, e penso davvero di essermela cavata bene.
Tutto questo era solo per inquadrare il problema attuale: mio padre.
E' malato di tumore, diagnosticatogli un mese prima che mia madre se ne andasse. Per il momento sta bene. Non siamo mai andati d'accordo, ma da quando mia madre se ne è andata e sono rimasta sola con lui tutta la sua rabbia si sfoga su di me.
Con la malattia è stato anche affetto da una lunga depressione ed è stato seguito per anni da una psicologa; sono andata a parlarle  per chiederle consiglio sul come relazionarmi con lui, e ciò che mi ha detto è stato che non pensava fosse così verbalmente violento e di lasciargli dire tutto ciò che vuole, in modo da farlo sfogare. Davvero di grande aiuto.
Ogni giorno torna a casa di pessimo umore, senza neanche il bisogno d'una ragione..non ci parliamo, se non per questioni finanziarie. Sparla di me con chiunque incontri (anche telefonicamente con il mio dentista che non ha mai visto), è vile perché in faccia mi dice ben di meno da quando sono capace di rispondergli prontamente (a 15 anni senza ragione apparente mi diceva che ero pazza come mia madre, di andarmene da lei..tanto per dare un'idea della mia serenità). Denigra tutto ciò che faccio, ma soprattutto ciò che sono. Quando anni fa gli ho chiesto apertamente cosa trovasse di positivo in me ci ha pensato per poi rispondere che faccio le mie cose senza il suo aiuto; mi ha sempre e solo vista come un'uscita economica, la burocrazia da sbrigare a casa. Sinceramente, io oramai lo disprezzo, non riesco più ad indulgere come ho fatto per anni, su richiesta dei parenti, "perché lui è malato". Nessuno eccetto la sua ex compagna sa come lui sia veramente, quale tortura psicologica significhi conviverci: è anche totalmente privo di logica, e non c'è modo d'argomentare alcunché. Mentre è adorabile in tutte le relazioni pubbliche, superficiali. E' ipocondriaco, verbalmente violento, egoista. Mia madre, la successiva compagna, quelli che erano suoi amici, si sono tutti allontanati da lui: ciò chiaramente non lo fa riflettere neppure un secondo. Io devo rimanere a casa ancora per un anno prima di spostarmi finalmente per ragioni di studio, non ho altri luoghi in cui andare. Ultimamente ho avuto le periodiche crisi di pianto improvvise,ansia ecc. (altre volte mi aveva causato attacchi di panico), mi sveglio e il mio primo pensiero è  che lo odio, lo disprezzo.
Non sembra nulla di che, ma l'abbandono di mia madre mi ha privata dell'unica persona che mi dimostrasse affetto in famiglia, e lui non solo non me ne ha mai dimostrato, ma ha sempre fatto di tutto per distruggermi. E odiandolo così tanto, con tanto rancore ed astio in me ho il terrore di finire con l'assomigliargli. Chiaramente passo a casa meno tempo possibile. Ciò che volevo chiedere era un consiglio sul come fare a convivere con questa situazione, come reprimere il mio astio, la depressione, come fare perché non mi ferisca.

UN INTERVENTO DI CHIRURGIA PLASTICA ANDATO MALE

lulù Età: 35
Avevo una vita perfetta un umo meraviglioso super benestante che mi ama alla follia a cui avrei potuto chiedere qualsiasi cosa un figlio stupendo un lavoro attivo e gratificante .Ma io desiderosa di migliorare me stessa pur essendo una bellissima donna di 35 anni mi sono sottoposta ad un trattamento per togliere un piccolo inestetismo ed ora mi ritrovo con un buco sotto l'occhio .la mia vita è cambiata io sono cambiata è da un mese che vivo questo drama sono in uno stato depressivo profondo ho provato a suicidarmi ma ogni volta penso a tutte le persone che mi amano ma io vorrei solo morire.....so che i mie problemi vi sembreranno banali ma ha me sembrano banali i vostri.



DEPRESSIONE IN SEGUITO A INTERVENTI CHIRURGICI

bimbomio Età: 47
ho contratto lo scorso anno la mononucleosi e successivamente due interventi ausl collo per due ghiandole ingrossate a causa della malattia e scambiate dai medici per ipotetici linfomi. scampato il pericolo a me è rimasta una profonda apatia la mancanza di voglia di far tutto è coem se vivessi solo perche devo vivere ma nn ho piu entusiasmo per nessuna cosa e non provo piu nulla per niente e nessuno. cosa posso fare. è urgente

giovedì, luglio 05, 2012

NON VOGLIO PIU' SPOSARMI O DOC DA RELAZIONE ?

chicca Età: 33
Gentile dottore
tra quattro mesi mi sposo, fino a 1 mese fa stavo bene, progettavo il matrimonio , ero contenta anche se avevo un pò paura dell'incontro dei consuoceri. ora invece sto malissimo: ho continui attacchi d'ansia e non ho appetito anzi mi viene da rigettare anche se poi sono falsi allarmi. motivo? non sono più convinta. Da una parte so di amare il mio ragazzo e che senza di lui sarei veramente triste, dall'altra non riesco a essere più me stessa perchè ho pensieri del tipo: tu non lo ami più ma sei costretta ad andare avanti perchè ormai manca poco ed è già tutto stabilito non puoi tirarti indietro adesso. questo mi fa tanto soffrire perchè so che non è vero ma ogni volta che tento di liberarmi arriva questa voce che mi dice che è finita e sto solo cercando di autoconvincermi del contrario. è una voce continua che ormai ho tutto il giorno, non mi fa lavorare con serenità, mangiare con serenità e fare le cose che facevo prima . sembra che sia scesa una barriera invisibile tra quello che sentivo prima e adesso. premetto che ho già sofferto di questa cosa durante la mia vita : nell'adolescenza pensavo di essere lesbo, poi sono passata alla paura di avere una malattia grave e contagiosa, poi prima di andare a convivere ho avuto una cosa simile a quella di adesso solo più leggera. mi faccio problemi sul mio ragazzo che prima non mi facevo. Passo da momenti in cui penso che sia tutto falso e mi sento addirittura tranquilla e ansiosa di sposarmi a momenti in cui penso di bloccare tutto è scappare. ho paura di perdere il controllo e di rovinare tutto. ne morirei perchè voglio riavere la mia vita prima di queste paure. lo abbiamo deciso insieme di sposarci ero tutta contenta!!! Le compulsioni tipo controllare il gas e tutte le altre cose prima di uscire di casa non erano niente rispetto a quello che sto passando in questi giorni. il fatto che non ho tiroide e prendo la terapia sostitutiva può contribuire a questa situazione visto che soffro di queste cose fin dalla prima media? altra domanda e se è doc da relazione o il fatto che non voglio accettare la realtà (dubito che non sia doc ma non sono esperta, mi baso sulle esperienze avute in passato) c\'è un modo di combatterlo senza terapista ma da sola?
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Ritengo che sia necessario che si rivolga ad un terapista per stabilire se è doc da relazione o non desidera più sposarsi. Saluti

TERAPIA PSICOLOGICA PER LA SCHIZOFRENIA

SIMONA Età: 33
Salve, ho deciso di chiedere un consulto per quanto riguarda un problema di schizofrenia di mia sorella.
Più o meno un anno fa lei ha cominciato a "sentire delle voci" nella sua testa. Dunque, è iniziata la terapia da un neurologo, poi abbandonato ed ora è in cura da uno psichiatra, che però non affronta con lei un percorso psicologico, prescrive solo delle cure, il colloquio dura circa 20 minuti a distanza di due mesi. L'unica cosa che secondo me deve fare però e' una terapia farmacologica accompagnata da un supporto psicologico, cosa che lei non ha voluto e non vuole fare, ora io so che deve convincersi lei di andare da uno psicologo e di mettersi in gioco, ma secondo me è l'unica cosa che potrebbe aiutarla veramente a risolvere le lacune e i "blocchi" che ha dentro di sè, anche perchè noto in lei confusione, depressione e in più è anche molto bugiarda. Chiedevo innanzitutto come poterle far cambiare idea???!!! Oppure cos'altro mi consiglia.
Grazie infinite.
Simona.

OSSESSIONE DI FERIRE LE PERSONE

anonimo Età: 26
Gentile Dottore,
Le scrivo perchè ho il dubbio di essere affetta da doc, ma forse mi sono solo lasciata influenzare leggendo forum online.
Da sempre (anche da bambina) ricorrono nella mia mente immagini violente e timore di ferire persone a me vicine.
Quando sono in compagnia di qualcuno che amo o che è significativo nell'ambito lavorativo è costante il pensiero di pugnalarlo, di accecarlo o di fargli in qualche modo del male. Mi guardo attorno e trovo oggetti che potrebbero essere la mia arma: coltelli, matite, oggetti contundenti o anche semplicemente le mie mani. Immagino di soffocare, di rompere l'osso del collo o di sbattere ripetutamente la testa contro al muro di queste persone a me vicine fino a causarne la morte. Ne sono terrorizzata, in quei momenti mi allontano da queste persone, vado in un'altra stanza o interrompo una conversazione. se devo maneggiare un coltello lo metto via etc. Con i bambini mi capita ancor di più. Non riesco a passare troppo tempo con un bambino per paura di fargli del male.
Inoltre ho anche ripetute immagini di tipo sessuale con queste stesse persone, e mi disgusto.
Ripenso spesso a eventi imbarazzanti della mia vita, episodi anche di quando ero bambina e quando succede mi accorgo di parlare ad alta voce. Spesso parlo sola o quando leggo cose in tv o per strada le dico ad alta voce senza volerlo e me ne vergogno. Penso anche ad alta voce senza volerlo e poi ho paura che qualcuno possa aver sentito e possa pensare che sono pazza.
Ho un'ossessione terribile nei confronti dell'ex del mio ragazzo anche se so perfettamente di non averne ragione. Ho una cartella di sue foto scaricate da Facebook che guardo spesso e ho creato un falso profilo facebook per poterla controllare.
Quando salgo le scale devo contare i gradini, conto le mattonelle e sulle strisce pedonali cerco di mettere i piedi o sul bianco o sul cemento. Se le mattonelle hanno colori alterni devo mettere i piedi su un solo colore o alternare sinistro e destro per ogni colore. Non credo di essere pazza, ma queste ossessioni mi rovinano il rapporto col mio ragazzo, sul quale ho continuamente dubbi per ogni minima sciocchezza. La notte piango pensando a cose terribili che potrebbero accadere e studio modi per suicidarmi...nel caso accadessero.
Tutto questo in linea generale...cosa ne pensa?
cordiali saluti

ROVISTO NEI CASSETTI DELLA SPAZZATURA

luc Età: 62
Ho pensato che è molto meglio morire prima di essere costretto di rovistare nei cassonetti della spazzatura.Ho 62 anni e percepisco una pensione di 600 euro mensili, mia moglie non ha reddito, è stata licenziata due anni fa. Abbiamo i soldi per un pasto al giorno, e dobbiamo pagare le bollette. Sono un instabile psichico,e non riesco da un anno a chiudere occhio per la paura del domani, ma che vita è questa?

DOLORI ALLA SCHIENA COME SINTOMO ANSIOSO

lally Età: 31
Salve Dottore,le scrivo perche' ho grosso un problema da 6 mesi,e' inziato tutto con un forte mal di schiena dorsale e fatica a respirare quindi sono andata dal medico di famiglia e mi ha mandato da un fisiatra.Il fisiatra mi ha diagnosticato contratture muscolare zona dorsale,quindi mi ha consigliato massaggi decontratturanti e attivita' fisica(palestra,nuoto).

Fatto tutto questo,ho ancora dolori alla schiena con difficolta' a respirare e poi mi agito e'mi batte forte il cuore con sensazione di svenimento,stancezza alle spalle,dolori intercostali.Cosa puo essere?Ansia o attachi di panico? Come posso risolvere questo problema? La ringrazio in anticipo per la vostra risposta.

M VIENE IN MENTE L'IDEA DEL SUICIDIO

Età: 18
Sono una ragazza di 18 anni ed è da quando ne ho 15 che ogni tanto mi viene in mente l'idea di suicidio. é come se il mondo intorno a me non mi ascoltasse ed ogni volta che voglio far parte anche io di questa terra nessuno mi ascolta. Non so con chi parlare per paura che qualcuno mi giudichi, non riesco a trovare qualcosa che mi faccia felice e non riesco a capire neanche perchè io sia così. Forse sono sbagliata e certe volte il suicidio mi sembra la decisione migliore per non essere più un peso alla gente intorno a me. Non so che fare mi sento senza voce e vorrei urlare che ci sono anche io ma se nessuno mi sente che senso ha vivere?

OSSESSIONE DI ESSERE GAY

Matteo Età: 24
Salve dottore, mi chiamo matteo e ho 24 anni.

le scrivo perchè da un paio di mesi circa vivo con la continua e costante ossessione di essere gay. premetto che fino a ora non avevo mai avuto alcun dubbio sul mio orientamento sessuale, ne' mai ho avuto motivo di dubitarne. poi due mesi fà, cercavo un video porno per autoerotismo (non ho un rapporto stabile con una donna da un anno circa, dopo tre anni molto intensi di fidanzamento)e per errore sono entrato in un filmato omo. ho visto giusto 10 20 secondi di questo filmato, poi resomi conto dell'errore ho chiuso. il giorno dopo ripensando alla cosa, mi è venuto il dubbio che mi fosse piaciuto e dà lì in poi è stato una costante paura di essere diventato omossessuale (non che ci sia qualcosa di sbagliato nell'esserlo per carità, ma chiaramente non è la vita che sento mia!), sento costantemente una vocina nella mia testa che mi dice "sei gay sei gay cosa stai facendo lascia perdere le ragazze tanto sei gay" (ho molto schematizzato chiaramente), ogni cosa che io affronti il pensiero devia immediatamente sull'ambito gay pure se non c'entra nulla, quando esco per strada mi viene una forte ansia nell\'incrociare altri uomini perchè io ho sempre l\'abitudine di guardarmi in giro, sono la tipica persona che quando guida guarda la gente alle fermate, ma ora mi viene il dubbio che guardo gli uomini in virtù di questa mia situazione. preso dalla disperazione ho provato a vedere se guardando un video gay mi piacesse ma dopo due secondi mi saliva il vomito (letteralmente) e dopo due volte ho lasciato perdere. inoltre io ho sempre fatto fantasie erotiche su ragazze di mia cnoscenza che da sempre sono miei desideri sessuali, ma ora quando mi vengono in mente queste fantasie ho dei flash di robe omo che mi fanno venire solo i brividi ma mi smontano completamente la fantasia (per fortuna ora succede molto meno). la sera è il momento peggiore, un paio di notti ho avuto quasi la sensazione di esserlo davvero gay (e non perchè provassi attrazione per un uomo, ma cosi!) e per la disperazione mi sono preso a schiaffi. la cosa più brutta e che ho anche paura che questa cosa mi stia limitando fortemente nelle mie relazioni con le ragazze, mi sento svuotato dentro di ogni libido a volte nei loro confronti. in tutto questo sono sicuro che gli uomini non mi piacciono, e infatti non riesco a capire da dove cavolo salta fuori tutta sta cosa. ora devo dire che durante il giorno va un pochino meglio, ho ripreso a interagire con le persone e tutto..non lo so cosa mi succede, come è possibile che fino a due mesi fa ero tranquillissimo sulla mia sessualità e ora vivo cosi?? devo aggiungere che non è la prima fobia in questo senso che mi viene, una volta ebbi la paura di non amare più la mia allora ragazza (che amavo da impazzire) e passai tutto un pomeriggio nell\'ansia più nera salvo poi passare tutto quando la vidi. poi un paio di volte ho avuto la fobia di avere messo incinta una rahazza con cui avevo solo una storia di sesso, ma anche lì la controprova arrivò subito perchè le arrivarono puntualmente le mestruazioni. non lo so davvero cosa mi succeda ora, forse non avendo rapporti con ragazze al momento mi manca la controprova come in questi casi..grazi per la risposta dottore (sia chiaro non cerco formule magiche, ma un consiglio sulla mia situazione)

mercoledì, luglio 04, 2012

I LUTTI PER LA PERDITA DEI GENITORI SONO LE MEDAGLIE DELLA VITA

rassegnata Età: 71
anch'io ho perso tutti e due i genitori. ho settantanni ,e qualcuno potrebbe dire che e' naturale ,ala mia eta'. eppure vi posso assicurare che queste ferite purtroppo, anche se si rimarginano con il tempo, sono li' sempre pronte a riaffiorare,quando meno te lo aspetti. nei momenti lieti ,e quelli tristi. qualcuno ha detto che i lutti per la perdita dei genitori ,sono le medaglie della vita,ed e' vero pero' non si dimentica mai. io, dopo 5 anni ,dalla perdita di mio padre ,sono finita in analisi, e po dopo molti anni ho subito quella di mia madre . tutti e due se ne sono andati a causa di un tumore , ed e' difficile sentirsi impotenti di fronte alle persone a cui devi la vita, e che hanno fatto di tutto per renderti quella che sei oggi. io ho un figlio,pero' non so' quanto mi , e ci rimpiangera' ,perche' credo che non tutti proviamo lo stesso dolore, e abbiamo la stessa sensibilita' di fronte alle avversita',e ai lutti.dobbiamo farci forza ,e andare avanti , perche' e' nell'ordine naturale delle cose perdere i genitori, e perche' non riuscendo a superare ,facciamo del male a noi stessi. e questo se crediamo in dio ,non e' giusto, perche' i ns cari non sarebbero felici ,per la ns disperazione.ci sarebbero da dire molte altre cose ancora, ma spero questa mia breve testimonianza possa aiutare chi non riesce a trovare la forza in se stesso. ricordate che senza dubbio, e personalmente per fatti accaduti ne ho la certezza,dal luogo in cui si trovano , la loro forza e il loro amore ci seguiranno per sempre.

MI SENTO INCAPACE DI VIVERE

julia Età: 34
Sono una donna infelicemente sposata con un uomo aggressivo verbalmente e non solo, ho due figli piccoli ed è per questo che resisto.. non ho lavoro, ma soprattutto non ho una famiglia alle spalle su cui contare, senza considerare gli amici. Sono tremendamente sola e sto constatando che questo mondo a queste condizioni, non è per me. Se potessi donerei la mia vita a chi vorrebbe vivere e non può. L'unico motivo per cui tengo duro sono i figli, ma sento che sto cedendo, mi sento scivolare in un vortice...agli altri maschero perchè so con certezza che la gente non ha voglia di ascoltare i problemi altrui, se non a pagamento. Ed io, giorno dopo giorno, pianto dopo pianto, ho cominciato a scavare dopo aver toccato il fondo. Mi sento una perdente, non vedo altre vie d'uscita a questo mondo fatto di odio, cattiveria, egoismo, ipocrisia e indifferenza. Non mi va più di soffrire di piangere. Ho capito che la vita è tutta una presa in giro e se vuoi stare al gioco devi adeguarti, ma se non ne sei capace vai fuori. L'amore, l'affetto sono illusioni di durata limitata. Mi sento incapace di vivere.

IL SUICIDIO NON E' UNA SOLUZIONE

Chiara Età: 24
Salve,
mi chiamo Chiara, ho 24 anni. E' strano, per me, chiedere un consiglio a qualcuno specialmente quando non lo conosco minimamente. Ma non so più come fare.
Ho bisogno di trovare un modo per sbloccarmi. E spero di aver trovato il luogo giusto.
Non chiedo mai aiuto e per me, questo, è molto difficile. Sono cresciuta in una famiglia unita ma non sono mai stata incoraggiata. Da quando io mi possa ricordare i miei genitori non mi hanno mai reputata capace di nulla. Nemmeno da bambina e, se, tentavano di aiutarmi lo facevano nel modo più sbagliato dando per scontato che sapessi far tutto a primo colpo. I miei genitori mi sono accanto ma questo loro difetto, credo, mi abbia cancellato la voglia di portare avanti le mie decisioni. Ho un fratello più piccolo che a differenza mia non ha mai ricevuto un "no". Non ho mai chiesto e non chiedo tutt'ora nulla mentre lui è abituato a chiedere tutto ciò che vuole. I miei genitori prima gli dicono di no e poi lo accontentano. Io e mio fratello ci vogliamo bene ma queste differenze mi sono sempre pesate.
Ho amici che considero come fratelli e non ho problemi a relazionarmi con gli altri. Amo la psicologia e avrei voluto studiare all'università ma non mi sento all'altezza. Mi immedesimo sempre nei problemi degli altri e ogni volta che hanno bisogno io ci sono. Non dico mai cosa devono fare, ma cerco di aiutarli a trovare il coraggio e di portare avanti ciò che sono. Ma con me stessa non ci riesco. Ho una amica di 30 anni con la sclerosi multipla. Le sto accanto, la faccio ridere e le do coraggio ad affrontare tutto ciò che deve fare. Quando sono con lei mi do della stupida perchè i miei problemi in confronto al suo stato non sono niente, ma soffro anche per lei.
A 15 anni conobbi un ragazzo e a 17 anni ci fidanzammo. sono 8 anni che siamo insieme ma per me non è mai stato semplice. La sua famiglia non è mai stata unita e ultimamente si è distrutta. Sua madre ha sempre ottenuto con l'inganno della depressione tutto ciò che voleva arrivando ad essere cattiva e violenta. False denunce di violenza a carico di suo figlio quando non otteneva qualcosa come tagliare l'erba del giardino chiamando la questura e denunciandolo di violenza. Ma in questura la conoscevano bene e sapevano chi in realtà fosse la vittima. Ma da quando iniziai la nostra storia mi sentivo di proteggerlo e così ho sorbito tutta quella ostilità facendo da cuscino tra lei e il mio ragazzo. Lui chiama mamma e papà i miei genitori perchè è stata la prima vera famiglia che lo ha accolto come un figlio. Ora lui si è trasferito di fianco a casa mia ma ora che i problemi della sua vita si sono appianati mi sono resa conto che ho perso le tappe fondamentali della mia vita. A causa di queste forti pressioni psicologiche causate da questa donna ho rovinato la mia salute. Ho saltato il primo anno di università per questo e non sono più riuscita ad andare più avanti. I miei genitori mi hanno sempre detto che in casa non ci sono soldi e io non voglio chiedere di essere mantenuta all'università. Ho cercato lavoro ma quello che ho trovato è stato poco e l'ultima esperienza lavorativa è finita male per me. La mia datrice era crudele e offensiva. Me ne sono andata con educazione ma a malincuore per il posto che stavo lasciando. mi sentivo realizzata a livello personale per il rapporto che avevo con le persone e per quello che stavo imparando ma ero sottopagata e gli orari erano pesanti oltre al suo carattere. Ora mi ritrovo a guardare i miei coetanei affrontare il loro futuro. io mi sento vuota e sola nonostante sia circondata da persone che so che mi vogliono bene e che vorrebbero vedermi per primi realizzata. Ma ho paura a fare un passo avanti.
Ho un sogno... diventare madre... ma non so se potrò portarlo alla luce. Non so se potrò avere figli. e questo mi ha cancellato tutto dentro. voglio reagire.. ma ho bisogno di capire come e una volta tanto ho bisogno io di aiuto. Ammetto di aver pensato al suicidio. Ma so benissimo che non è mai una soluzione...non è degno di essere chiamato "soluzione". sto scrivendo un libro.. ci sto riuscendo perchè nessuno sa questo..ma se dovesse saperlo qualcuno so già che mi bloccherò..si nuovo.
mi aiuti a capire.
grazie infinite per la disponibilità.
Chiara

SONO BULIMICA DA PIU' DI DIECI ANNI

Libellula

Età: 32
Ho sempre convissuto con questo disagio fingendo che non fosse poi cosi' grave..anche se ogni volta e' ancora doloroso. Sono bulimica da piu' di 10 anni e non so perche'.Non comprendo le ragioni di questa mio irrazionale bisogno di ingurgitare quantita' impensabili di cose che altrimenti non oserei mangiare salvo poi potermi "perdonare" con quella pratica tanto fastidiosa quanto indispensabile.. il conato indotto.
Sono schiava di questo rito violento e crudele che mi infliggo ogni volta che mi sento smarrita. Mi sembra di vedere una bambina da consolare con cose che possono piacerle ma che poi, riconoscendo che e' una donna e che non e' giusto sfigurare il suo fisico piacevole, va indotta a correre in bagno per rimediare al pasticcio!
Non ho la forza necessaria per sottrarmi a questo strazio, che tengo nascosto a tutti perche' mi umilierebbe ammetterlo.
Ho paura di affrontare la questione con chi di competenza perche\' dovrei riconoscere che non sono capace di aiutarmi e mi sembrerebbe di deludere chi mi sta intorno.
A volte mi sembra di riconoscere una bimba costretta a diventare grande in fretta.
Sono molto stanca..

IL MIO COMPAGNO SI E' SUICIDATO

francesca Età: 62
non disperata mi sento vecchia inutile ho fallito come madre e come compagna nessuno mi vuole la paura di morire mi terrorizza sono sola anche il mio compagno se ne andato si è suicidato impiccandosi il 5 giugno 2012 mi sento colpevole della sua morte ora non ho più nessuno la mia vita è stata un inferno fin da piccola non ho mai avuto una famiglia mai una carezza un abbraccio sentirmi amata ho buttato via la mia vita ho voglia di vivere ma non ho la forza di superare queste paure i rimorsi sono dentro di me io ho portato il mio compagno a questo gesto terribile non mi sono accorta di come stava soffrendo non gli sono stata abbastanza vicina non gli ho mai detto che lo amavo e adesso non c\'è più non dormo non mangio ho paura di tutto non mi lavo non mi curo vivo tutto il giorno in un letto ho bisogno di aiuto grzie per ascoltarmi francesca

NON HO NESSUNO CON CUI PARLARE

prexiosa Età: 36
Sto vivendo lo stesso dramma, sono sola perchè non ho nessuno con cui parlare. Con mio padre non c'è dialogo e mia madre non ha mai tempo per me, anche se fin da piccola sono stata portata da psicologi vari per dei problemi legati a quell'età. Adesso che arrivo tra un mese a compiere 37 anni vorrei non arrivarci e farla finita, una voce dentro di me continua però a dirmi di reagire al contrario della mia voglia di suicidarmi. Ci sono momenti in cui mi dico che mollare è da vigliacchi, e giorno dopo giorno vado avanti così senza mai sapere fino a quanto posso resistere, ma che sto resistendo e lottando.

HO PAURA. NON CAPISCO PIU' NULLA DELLA MIA VITA

Sole Età: 17
Ho paura. Non capisco più nulla della mia vita. Il mio appetito è aumentato, ho continue crisi di ansia e attacchi di panico. Voglio uccidermi e sono stanca. Non ho problemi nè con la famiglia nè con amici nè con il mio fidanzato. Ho invece problemi a scuola, dovuti però a questa mia recente situazione che è costante da più di due mesi. Ho perso la concentrazione e gli interessi. Cerco il riparo nelle attività: devo sempre avere qualche impegno per distrarmi da questo malessere. Non mi ricordo quando tutto ciò è iniziato e non riesco a risalire alla fonte del problema. Cosa mi sta succedendo? Cosa posso fare?

NON MI ECCITO CON MIA MOGLIE

jorge Età: 38
Ciao dottor, io sono molto preocupato perche sono sposato e non mi eccito con mia moglie, ho bisogno sempre di masturbarmi, vedere film porno e pensare alle fantasie sessuali per riuscire a una ereccione, non sono capace di essitarme guardando solo mia moglie, no so cosa fare, lei pensa che forse io non la voglio ma io la amo solo che non so perche ho sempre queste cose nella testa, aiutame come posso fare.
in attesa della sua risposta,
cordiali saluti..

lunedì, maggio 21, 2012

SONO ATTRATTO DA VIDEO SUI TRANS

roqueluis79 Età: 32
Salve,ho rapporti diciamo frequenti con donne,per fortuna o come si voglia dire non sempre la stessa.non mi vanto di questo sia ben chiaro.diversi anni fa ho scoperto in internet video porno riguardanti transessuali(con aspetto molto femminile)mi masturbo regolarmente due volte o tre al giorno.ma solo con video di cui ho già detto prima.seleziono i video con trans solo dall'aspetto molto femminile.e poco importa se la scena è passiva o attiva.
Faccio un lavoro dove conosco molte ragazze.adesso ho una relazione comolicata con una ragazza con la quale pratichiamo sesso se va bene una volta alla settimana, e io non cerco altre ragazze per rispetto a lei.soffro di piccola sindrome DE.e alcune volte mi risulta complicado arrivare all'orgasmo.però il sesso o amore con una donna mi appaga molto.avrei la possibilità di provare con un trans ma rimane solo una fantasia.non riesco a fare il passo in più.non nascondo che con qualcun trans dei video porno,forse farei il passo. ho qualche disturbo secondo lei?e se è si cosa posso fare?
La ringrazio anticipatamente per la risposta che spero mi dia.
Distinti Saluti.



NON HO IL CONTROLLO SUL MIO CORPO, SULLA MIA MENTE E SULLA MIA VITA

dafne Età: 25
Salve dottore,
le scrivo perchè sono molto confusa riguardo ad atteggiamenti che tornano periodicamente: spossatezza, noia, calo a picco dell'autostima (già non alta nei periodi "normali"), pessimismo, senso di fallimento, pianti disperati senza un motivo ben definito e atteggiamenti morbosi (abbuffate, gelosia per il passato del mio ragazzo, aggressività nei miei confronti e nei suoi...). Solitamente questi "sintomi" compaiono per 1 o 2 giorni al mese (in corrispondenza della sindrome premestruale)e non gli ho mai dato importanza, attribuendone la natura ai "picchi" ormonali e riuscendo a tenerli discretamente sotto controllo. Ma qualche volta sono rimasti costanti per periodi più lunghi (da 1 a 3mesi)e ora mi trovo in uno di questi periodi. Ho contratto un mese fa la mononucleosi e forse la spossatezza proviene da quella. Ma mi sento continuamente come se stessi per scoppiare a piangere, ho continui dubbi sul mio ragazzo e temo di star rovinando il nostro rapporto. La nostra storia è nata in modo anomalo. Mi ha lasciata una prima volta, dopo tre mesi di relazione in cui si era esposto, faceva progetti per il futuro ecc.), semplicemente sparendo. Il ritorno di fiamma, dopo circa 4anni non ha avuto un esito migliore. Ho scoperto che mentre stava con me cercava disperatamente di incontrare la sua ex, fidanzata e reticente, mandandole dichiarazioni disperate. Nonostante tutto gli ho concesso una terza possibilità, viviamo insieme da un anno, mi riempie di attenzioni, nei momenti in cui mi lancio, quasi in trance, in indagini su e mail, cellulare ecc.. non rilevo niente di \"preoccupante\". Ma, nell\'ultimo periodo, il fiutare un flirt innocente da parte sua con qualche bella ragazza mi distrugge. Piango diperatamente guardandomi allo specchio, vivo l\'uscire di casa per andare all\'università o da qualsiasi altra parte come una violenza, non riesco a studiare e ho paura di un colossale fallimento alla prossima sessione di esami (già quella di febbraio è stata fallimentare, o quasi),le domande del mio ragazzo per capire cosa mi prende le recepisco come attacchi, sto ingrassando e sento di non avere il minimo controllo sul mio corpo, sulla mia mente e sulla mia vita. Non so cosa fare e, più passano i giorni, più cresce la paura che tutto ciò possa durare ancora molto a lungo.



MIO MARITO E' PORNODIPENDENTE

fiorella Età: 39
Buona sera,
mi chiamo Fiorella, ho 39 anni e sono sposata da un anno e mezzo con un uomo di 48 anni.
Mio marito non ha avuto nessuna donna prima di me, ci siamo conosciuti 5 anni fa; soffre di eiaculazione ritardata. Riesce solamente con la masturbazione ad avere un orgasmo. Prima di sposarci abbiamo seguito un percorso di terapia di coppia da un sessuologo psichiatra nella mia città. Ci ha aiutato ma il problema ( appurato che è di natura psicologica) sussiste.
Non le scrivo per questo però. Dopo il matrimonio ho scoperto che è pornodipendente. Per lui questo è sempre stato normale, non avendo un riscontro oggettivo con una compagna reale non ha mai capito la gravità del problema.
Le sintetizzo che ha ammesso di avere questo problema, di fatto nonostante mi abbia chiesto di aiutarlo ( ben conscia che io poco posso fare se non togliergli il pc), si è dimostrato recidivo a distanza di mesi.
Ora, avendo acquistato un i pad, di notte ( dormiamo separati perchè russa) si masturba costantemente guardando video porno.
Tenga presente che per essere sposati da poco più di un anno non è che si faccia gran che l\'amore. Anzi.... veramente poco.
E quando lo facciamo non è un gran che. Tende a perdere l\'erezione durante la penetrazione.
Ora mi trovo in una situazione di rabbia e frustrazione. Non riesco più ad avvicinarlo e per la verità lui nemmeno mi cerca (penso che la sessualità solitaria compensi la sua incapacità di vivere realmente una relazione di coppia).
Tutti questi problemi sono stati verbalmente svicereati a suo tempo. solo che ora non ce la faccio più.
Tra l\'altro mio marito fuori dal letto è un uomo professionalmente impegnato. Svolge un ruolo di alta dirigenza presso una importante struttura privata. A suo tempo lo psichiatra mi disse che in lui vivevano due personalità: quella professionale ,completa ed equilibrata e quella privata, in fase di sviluppo, problematica da \"trattare\". Bisognava fare dialogare le due parti.
Non so più cosa fare con lui. Per me stessa, per noi....
Le dico inoltre che a suo tempo, fui io a chiedergli di seguire una terapia di coppia, non lui! questo credo sia un dettaglio importante. Lo fece di buon grado, ma mancando di una consapevolezza soggettiva non credo si sia veramente reso conto del problema.
Quando ho scoperto questa sua dipendenza dalla pornografia mi è cascato il mondo. Credevo di riuscire a tollerare il disagio eiaculatorio ma questa cosa mi ha completamente destabilizzata. Oltretutto non venne mai fuori in sede di seduta sessuologica.
Per lui ho cambiato città, lasciato lavoro, ecc...
Fuori dal letto è amabilissimo, mi vizia, coccola, dà tutto ( vivo in una condizione economica agiata). Ma non mi basta.
Mi sento infelice, piena di rabbia, e non vorrei dire cose pesanti.
Non so se sia giusto verbalizzare in modo chiaro anche se non piacevole i problemi che ha. Ho paura di ferirlo.
Non so se metterlo di fronte ad un aut aut.
So che non vorrà andare di nuovo da un terapeuta.
cosa posso fare?
Vi prego datemi un consiglio.
Saluti



IL MIO MALESSERE IN GENERALE INFLUENZA ANCHE LA MIA RELAZIONE ?

Maria Età: 18
Ciao,
mi chiamo Maria e ho 18 anni. Frequento da quattro anni un indirizzo superiore che non mi interessa, non mi appassiona, quello per geometri. Al momento della scelta ero molto interessata alla tipologia di materie trattate, ma con il tempo, dopo un anno circa (premetto che sono sempre stata una lettrice accanita) ho pubblicato un libro e questo non ha fatto che farmi allontanare sempre più dal panorama tecnico che forse in fondo in fondo mi è stato sempre "stretto". Per fortuna i miei genitori mi hanno lasciato sempre libera in ogni scelta e non mi hanno mai oppresso. Non ho cambiato scuola allora perchè sinceramente avevo paura di pentirmene e non avevo ancora ben chiare le mie idee future ed essendo andata sempre bene a scuola, anche i professori che avevo consultato mi avevano chiesto di pensarci molto bene... Con il trascorrere del terzo anno, però, la "sofferenza" è aumentata come sono aumentate le materie tecniche e ho capito sempre di più che questo studio non è il mio futuro. Ora mi trovo al quarto superiore ed è troppo tardi per cambiare. Nel frattempo me ne sono fatta una ragione e la mia media scolastica è ancora alta (non riesco a capire come faccio a resistere!). Il problema è che dentro di me, essendo un'inguaribile ottimista, penso di essere riuscita a lasciarmi alle spalle questa sofferenza, ma mi accorgo che spesso non è così! Ne soffro eccome... A tratti quando sono molto stanca perchè magari faccio le ore piccole per studiare anche quello che davvero mi interessa e la mattina dopo ho davanti persone che mi parlano di mattoni, tubi e pareti isolanti, dentro di me non fanno che echeggiare questa frase "ma che me ne importa a me?" oppure "che ci sto a fare qui?". Tutto questo mio malessere, mi chiedo, va ad influenzare anche la mia vita privata e quindi i rapporti con le altre persone? Sono una persona molto socievole e per fortuna vanto amicizie vere e durature che frequento spesso. In passato molti sono stati fondamentali facendomi riprendere da brutti momenti... e viceversa! Tutto sommato, quindi, sto bene e non ho grossi problemi. Ultimamente, però, mi sto frequentando con un ragazzo che conoscevo già da un anno come amico e che dopo un po\' di turbolenze è diventato il mio ragazzo... Lui è un tipo molto studioso e frequenta il mio stesso indirizzo, ma è al quinto anno. A Settembre andrà a studiare al politecnico di Milano e chissà quanto durerà a distanza. Non che stia già pensando di sposarlo, ma vivere una storia senza pensare neanche al futuro prossimo è praticamente impossibile. Comunque il problema è che io ho paura che lui assuma atteggiamenti possessivi che in passato mi hanno fatto soffrire parecchio e che con tutto lo stress che accumulo giorno per giorno peggiori ancora di più il mio stato d'animo. Gli voglio molto bene e gli ho fatto capire di essere molto impegnata sia per via della mia attività di piccola scrittrice che con gli amici con i quali mi trovo bene e ai quali non intendo rinunciare per niente al mondo. Lui mi ha risposto che anche lui aveva parecchi impegni e di non preoccuparmi, di comprendermi. Così io gli ho anche proposto di presentarglieli proprio perchè mi fido abbastanza di lui e sono sicura che ci si troverò bene, ha accettato e con il tempo lo farò, come lui lo farà con i suoi, di amici, ma resta sempre il fatto della paura. Ogni volta che mi chiede che faccio e sono in compagnia di amici glielo dico, gli dico la verità, perchè deve saperla e perchè non è giusto che debba mentire, ma mi viene un magone nell'attesa di una risposta con qualche provocazione o "insulto" se sto con loro. Perchè? Perchè mi conosco e so che attualmente si configurerebbe come il lasciarci e mi farebbe altrettanto soffrire visto che ci tengo... Vorrei portermi fidare ciecamente e che capisse che vorrei un rapporto maturo...basato sul volersi veramente bene volendo la felicità dell'altro e non solo con la visione egoistica dello stare insieme a una persona perchè si è innamorati della propria immagine con quella persona e non della persona stessa. Come posso stare più tranquilla alla luce di tutto quello che ho esposto? Intendo di tutta la situazione, della questione della "scadenza" di Milano, dei nostri impegni, dei miei condizionamenti precedenti...

Ringrazio per la lettura...

Maria



DIPENDENZA SESSUALE E RELAZIONALE DALLA MIA EX

Alessandro Età: 46
Buongiorno.
Ho avuto una relazione di circa due anni,turbolenta e difficile che sicuramente ha creato in me un forte dipendenza psicologica.
Negl'ultimi mesi di questa relazione la mia compagna si lasciò andare ad ogni fantasia sessuale,portandoci entrambi a sperimentare tutto quanto ci passava per la testa.
Ora che la relazione è finita le giuro che mi sembra di impazzire,non tanto per la relazione in se,che come dicevo sopra era difficile e piena di contrasti,ma proprio per la mancanza "sessuale" di lei e di quanto facevamo.
Mi sembro un drogato e spesso cado nella tentazione di chiamarla,di mandarle sms,calpestandomi la dignità,proprio per la pulsione sessuale che mi divora.
Ci sono giorni che che farei qualunque cosa,tutto,pur di fare sesso ancora con lei....
Non credo sia un sano comportamento il mio.
Lei è da sola,non ci siamo lasciati per altre persone,e so che anche lei ha questa forte attrazione per me,ma come fa a resistere?Le donne hanno più forza in questo o sono io che ho perso la testa?
Come faccio a calmarmi?La masturbazione mi da sollievo per 2/3 ma poi tutto ritorna...
grazie



SONO UN SINGLE COL PROBLEMA DELLA MASTURBAZIONE

nico  Età: 39
Buongiorno,sono un 39 enne single con il problema della masturbazione.
Nel senso che dedico un sacco di tempo a farlo e associato a spinelli ,pregiudicando la mia resa nella vita quotidiana.Negli ultimi tempi,ormai da 3 o 4 anni ,mi rendo conto di essermi isolato dalla realta' quotidiana.Vivo all'estero,la mia famiglia (di sani principi) e' una realta' un po' particolare ,mio padre e' una persona semplice e di sanissimi principi,una gran buona persona,mia madre ,vittima di un 'educazione rigida, e' invec e piu\' ansioisa e ha un carattere molto forte e chiuso nelle sue convinzioni.Con mio fratello nn ho mai avuto un bel rapporto e da una decina d\'anni che nn lo si sente piu',gestiva un locale e lo stress lo ha portato ad allontanarsi dalla famiglia in modo netto.Con i miei genitori ho sempre avuto un rapporto difficile,un po' meno con mio padre,esuberante gia\' da ragazzino il rapporto si e\' fortemente compromesso quando sono stato scoperto con dell\'hashish.Premetto che uso abitualmente hashish come 6 10 canne giornaliere(altre droghe ho provato in piccole dosi md exstasy trip cocaina...quest'ultima un po\' piu\' che provata ma a dosi cmq accettabili e mai per lunghi periodi,NON da riscontrare una dipendenza rilevante intendo).

Mia madre comunque nn ha mai accettato il fatto che io facessi uso di sostanze stupefacenti associandole all'eroina.La mia vita e\' stata un continuo altalenarsi di problemi dovuti al mio modo di essere,anche se mi reputo una persona valida ed intelligente ho sempre avuto problemi in una maniera o nell'altra sempre per le canne,nel senso che l\'alterazione della mia personalita' si rifletteva in maniera negativa per disordine e nervoso.OggiAggiungi un appuntamento per oggi sono senza lavoro,sto cercando di capire come mai nonostante la mia professionalita\' e disponibilita' mi accadono circostanze \"particolari\"per le quali nn riesco a mantenere un posto di lavoro in maniera duratura.La mia situazione sentimentale e'al momento in stand by,dopo una relazione di piu\' di 10 anni ho deciso di rimanermene da solo,anche se ultimamente mi sta tornando il desiderio di un rapporto sentimentale.

Tornando al discorso della masturbazione,ho iniziato all'incirca a 12 anni,sono stato abbastanza precoce negli istinti sessuali,all\'asilo gia\' cercavo di scoprire questo mondo.L\'ho sempre praticata,anche se ha iniziato a diventare un problema,adesso che mi rendo conto,all\'eta\' di 22anni.Dal principio si manifesto\' un incremento dovuto all\'assunzione di alccol ,hashish e alcune piccole quantita\' di extasy.Coi 25 anni,e l\'inizio dell\'uso quotidiano del pc la situazione e\' sempre piu\' andata peggiorando.Ho vissuto esperienze di alcuni periodi senza lavoro e solo,che hanno permesso un radicamento molto forte di questo vizio.Quando convivevo con la mia ex ragazza,i rapporti nn erano molto frequenti,e nn disinibiti come li avrei voluti...cosi\' che iniziai sempre piu\' a cadere nella trappola della pornografia in internet.Mi soffermavo fino a tarda notte con i classici sintomi da dipendenza,piu\' di un\'h o anche 2 con 2 3 orgasmi.Negli ultimi anni mi e\' sorta la depravazione di farlo mentre mi fumo 1 o 2 canne.Ho gestito un locale,dove ho sopportato delle belle situazioni di stress,e ricordo che dovevo scappavo 2 o3 volte al gg per una masturbazione con canna...




INDOSSO UNA MASCHERA

hope Età: 20
Salve, sono una ragazza di 20 anni. Apparentemente la mia vita sembra quella di una normale ragazza ventenne: ho una meravigliosa famiglia, genitori adorabili, 3 fratelli magnifici, un fidanzato adorabile e pronto a tutto, amici, certo pochi ma buoni. Eppure sento fortemente la mancanza di qualcosa, insoddisfatta di me stessa all'ennesima potenza. Nonostante abbia tutto questo amore intorno mi sento sola, incapace di capire e di far capire qual'è il mio problema, cos'è che mi assilla, ed è per questo che tendo ad indossare una maschera, quella di una persona felice soddisfatta sicura di sè a cui piace sempre scherzare; ma in realtà dentro mi sento morire. Odio tremendamente stare sola perchè in quei momenti divento me stessa rifletto su cosa sono oggi e non faccio che piangere. Non so cosa provochi in me qst situazione, forse il fatto che oramai sono due anni che cerco di realizzare il mio sogno, quello di entrare a medicina e, nonostante tanto studio, tanta volontà e speranza non ce la faccio. Vorrei parlarne con qualcuno, mia sorella è anche psicologa, ma ho paura di rivelare il mio reale stato d'animo per non dare dispiacere ai miei.. mi sento in trappola..