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domenica, gennaio 18, 2009

AUTOLESIONISMO ED ATTEGGIAMENTO MATERNO

silvy Età: 15 Sono autolesionista da più di un mese e vorrei saperese farei bene a rivolgermi al consultorio. mamma non mi aiuta ma mi minaccia di farmi ricoverare se mi vede un'altro taglio. il mio amico mi ha consigliato di rivolgermi ad uno psicologo del consultorio ma io non so che fare. sono confusa e sofferente anke perchè mentre le scrivo sono in astinenza perchè mamma mi controlla due volte al giorno. mi aiuti, la prego.grazie
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Il suo amico le ha dato un buon consiglio. Dietro ad un sintomo come il ferirsi e procurarsi dolore spesso c'è qualcosa di più profondo che andrebbe compreso e analizzato. L'atteggiamento "poliziesco" di sua mamma serve nell'immediato a controllarla ma non fa altro che aumentarle il livello d'ansia e comunque non risolve il problema, che come le ha suggerito il suo amico, necessita di un approccio differente. Saluti
Dott.ssa Cristina Gugliermetti

DEPRESSIONE ED ATTACCHI DI PANICO

zar Età: 23 Gentile dottoressa sono una ragazza di 23anni, universitaria quasi alla laurea. sono sempre stata una ragazza molto attiva, dinamica, piena di vita. Purtroppo la scorsa estate sono stata colpita da depressione e attacchi di panico. ho sofferto terribilmente,credevo la mia vita fosse finita. poi mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha prescritto lo..., e lentamente ho ricominciato ad uscire, a studiare, a lavorare, a dormire e mangiare. ma alcuni aspetti a volte si ripresentano per es. crisi di pianto e di nervi. perchè? rimarrò per sempre così? ho paura di diventare omicida, di fare pazzie, di non potermi sposare edi non essere capace di avere figli in futuro.ho cominciato anche la psicoterapia, perchè rivoglio la mia vita, voglio essere normale non una persona pericolosa....lei che ne pensa? io non voglio arrendermi, mi risponda sinceramente.la ringrazio.
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La depressione e gli attacchi di panico non sono disturbi semplici da comprendere e “curabili” nell’immediato. La prima fase (quella che lei ha seguito) solitamente é rappresentata dalla farmacoterapia, di modo che la persona torni a poter condurre una vita nella norma. La seconda fase é quella che lei sta seguendo, quella della psicoterapia, che a differenza dei farmaci ha bisogno di un po’ di tempo, mesi (talvolta anche anni) per portare al benessere, Come lei ben saprà per ottenere dei cambiamenti efficaci e duraturi c’é bisogno di un lavoro a fondo e accurato, che comunque lei ha deciso saggiamente di intraprendere, quindi, non ha altro che da aspettare i frutti di ciò che già sta compiendo.
Dott.ssa Cristina Gugliermetti

venerdì, gennaio 09, 2009

DISTURBO DEPRESSIVO

FRA Età: 31 Buongiorno, innanzitutto vi ringrazio per l' aiuto che offrite. Ho 31 anni vivo a casa con mia mamma con cui vado d'accordo è una persona che farebbe qualsiasi cosa per me. Mio papà invece è morto 5 anni fa,con lui non avevo un grande rapporto era una persona molto schiva.Ho un negozio, e sono indipentente il mio lavoro mi piace. Da un paio di mesi frequento un ragazzo che mi vuole molto bene ma io non so bene quello che provo perchè in questo periodo mi sento apatica. Non sto bene dentro me.Continuo a chiedermi cosa ho che non va è come se dentro di me la mente continuasse a parlare senza fermarsi mai. Questo mi stanca tantissimo e non riesco più a essere me stessa. Cerco di farla tacere ma non ci riesco. Mi sento sempre più giù e non trovo il modo di reagire. Non mi va di stare in mezzo alla gente, e non riesco a seguire i discorsi e a concentrarmi. Questo mi fa fare mille domande è come un circolo vizioso da cui non riesco aduscire. Mi è già capitato in passato e ne sono sempre uscita. Quando risalgoda questo buco, dopo mi sento rinata riprendo in mano la mia vita e sono di nuovo una ragazza felice ma poi questa cosa mi ritorna sempre e mi fa unagrande paura, tanto che mi porta una grande ansia. Ne sono sempre uscita manon ricordo come facevo ad uscirne le altre volte e ci penso e ripenso.Nonriesco a smettere di pensare e non so nemmeno io a cosa penso. Mi sembra diimpazzire a volte. Sono in cura da uno psichiatra e prendo degli psicofarmaci leggeri. Quando mi capita questo non so veramente a cosa aggrapparmi per questo sto chiedendovi aiuto. Io chiedo cosa devo fare praticamente ? voi dite che cercando di fare piu attività possibili questi pensieri se ne andranno? non so io sono molto confusa. per ora vvi ringrazioper l' ascolto e vi saluto
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Cara Fra, quello che tu descrivi é un disagio che fa pensare ad un momento depressivo. E’ già un buon inizio il fatto che tu stia seguendo una farmacoterapia, ma sarebbe anche utile una psicoterapia associata, in maniera tale da poter comprendere quali siano le origini di fondo di queste “crisi”. Per quello che riguarda lo svolgere un maggiore numero di attività, può essere utile a non farti chiudere in te stessa (cosa che in effetti succede spesso con la depressione) ma purtroppo non é una terapia, é piuttosto un modo di tamponare i danni che ne potrebbero derivare (isolamento, agorafobia, ecc). Insomma, non cura la causa, ma aiuta a sopportare il sintomo. Spero che il tuo terapeuta riesca a soddisfare anche una tua richiesta di aiuto psicologico e non solo farmacologico e nel caso non gli fosse possibile sappi che esistono centri di ascolto specifici per i disturbi di tipo depressivo. In bocca al lupo
Dott.ssa Cristina Gugliermetti

PENSIERI OMO/BISESSUALI

Rey Età: 29 Gentile dottoressa, sono un ragazzo di 29 anni, e tra un paio d' anni vorrei sposarmi con la mia ragazza che amo tantissimo. Penso di soffrire di un disturbo ossessivo, o comunque di un qualcosa di simile. La mia paura (altra mia paura è quella delle malattie infettive), è quella di temere per pochi istanti di essere un po’ bisessuale, ma in maniera del tutto infondata, nel senso che in certi periodi, se vedo un ragazzo con dei bei lineamenti, e oggettivamente da uomo lo riconosco, è come se mi sentissi giudicato da qualcuno e anche da me stesso, come se fosse un segnale allarmante. Eppure so benissimo che riconoscere che se una persona del proprio sesso è di bell' aspetto non vuol assolutamente dire essere omosessuali, e infatti non mi sento affatto tale, anche perché sinceramente ad esempio, quando entro in qualche sito porno (alcuni hanno sia scene etero che omo), appena vedo un' anteprima di una scena omosessuale, provo molto disgusto. Ad esempio, quando vado in un locale e magari in qualche serata ci sono soprattutto uomini, mi giro verso gli amici e con grande spontaneità esclamo: uffa sono tutti uomini!Con questo voglio dire che a mio avviso, se una persona è anche solo in minima parte bisessuale, sarebbe almeno incuriosita nel vedere, immaginare oprovare volutamente qualche rapporto omosessuale! Il meccanismo che talvolta mi scatta in testa è: vedo un ragazzo, ne riconosco il bell' aspetto e lo fisso cercando di convincermi che non è bello, è questa la mia reazione di primo acchitto. Infatti non mi eccito assolutamente, anzi mi irrito con me stesso per avere una reazione tanto stupida, perché sento che questa ansia mi fa confondere un normale apprezzamento con un' allusione ad un qualcosa di sessuale o di ipotetica attrazione.Questa mia reazione, potrebbe dipendere dall' omofobia dilagante, oppure anche dal fatto che avendo perso il padre quando ero bambino, sono cresciuto privo di una figura di riferimento, e forse il mio atteggiamento è di confronto, di identificazione o magari di invidia/sensazione di inferiorità. Preciso comunque che questa cosa è iniziata una decina di anni fa, in modo molto saltuario, poi con il tempo avevo capito che era solo un cattivopensiero, ed infatti è raro che in questi anni mi sia capitato ancora diavere queste reazioni. Mi può succedere solo quando sono molto stressato, oppure paradossalmentequando attraverso un calo di tensione e pago una specie di substrato di ansia arretrato che mi fa nascere nuovamente questi stupidi pensieri. Probabilmente, visto e considerato che in vita mia, ogni volta che mi capitaqualcosa di bello, succede sempre qualcosa di negativo (talvolta ho paura di essere felice!), il fatto stesso del matrimonio mi rende ansioso e mi torna questo stupido pensiero, anche perchè devo dire che era da qualche anno ormai che non mi era più successo.Poi a mio avviso il tutto è alimentato da un\' omofobia piuttosto accesanella società di oggi, soprattutto nel sesso maschile, perché le ragazze adesempo si fanno apertamente i complimenti senza problemi per la reciprocabellezza.Nei maschi ho notato che esiste un po’ di vergogna ad ammettere la bellezzadel proprio sesso, e credo che in fondo in fondo qualunque uomo siamo ingrado di giudicare la bellezza di un altro uomo.Ed infatti a pensarci bene alcuni dei miei amici ammettono che io sono unbel ragazzo, eppure non sono né bisessuali, né omosessuali!Concludendo , volevo sapere da lei se ragiono in modo corretto e se le miepaure possano essere dettate dall\' ansia o da un possibile disturboossessivo, tenendo presente che comunque, che anche durante quei rariperiodi in cui questo brutto pensiero mi turba, nel giro di una-duesettimane normalmente sparisce, perchè riesco a tuttosommato atranquillizzarmi.E poi un' ultima domanda, giusto per togliermi una curiosità: le persone bisessuali, vanno a cercare volutamente pensieri, situazioni o immagini con il proprio sesso? Penso che non riescano ad ignorare del tutto il proprio istinto di provare un rapporto o per lo meno un interesse omosessuale giusto? Grazie in anticipo del suo aiuto, sono sicuro che anche solo parlarne con qualche esperto, mi permetta di dare un senso a questo pensiero che ogni tanto mi turba.
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Dunque, caro Rey, come ho già detto in occasione di altre consulenze, l’istinto omo/bisessuale é un istinto che accompagna spesso i pensieri di chiunque, semplicemente non se ne parla, perché ritenuto disdicevole.
Tu mi domandi se questi tuoi pensieri derivino dall’ansia oppure dall’ossessione: c’é da dire che ansia e ossessione hanno una stretta familiarità, spesso infatti, cerchiamo di controllare l’ansia rimuginando pensieri di natura ossessiva. Per quanto riguarda l’assenza (o piuttosto direi carenza) di una figura paterna nella tua vita, posso dirti che questo evento non fa di te (né di nessun altro) una persona predisposta maggiormente a desideri omo/bisessuali. Piuttosto potrebbe portarti ( e sottolineo potrebbe, dal momento che ognuno ha una propria storia di vita personalissima e io non conosco così bene la tua) a ricercare delle figure di riferimento più grandi della tua età (uno zio, un amico di tuo padre, ecc) così da poterti confrontare nei momenti di dubbio.Ad ogni modo caro Rey, io ti consiglio di vivere serenamente questi pensieri che attraversano la tua mente e se tuttavia non riuscissi a conviverci in maniera serena ti consiglio una consulenza da uno specialista (sicuramente nella tua zona ce ne sarà qualcuno) che abbia il modo e il tempo di conoscere meglio e più approfonditamente la tua situazione.
Dott.ssa Cristina Gugliermetti

GRAVE DEPRESSIONE IN CURA

anonimo89ss Età: 19 Buongiorno...........sono un ragazzo di19anni... sono ormai da marzo che mi trovo in questa situazione da quando la ragazza mia ex mi aveva lasciato in una settimana cui avevo problemi familiari e le avevo chiesto di stare solo7gg vicino alla mia famiglia e lei dopo 2 anni mi halasciato perchè ha conosciuto un altro...sono entrato in depressione, sono stato 3 settimane a casa che piangevo e dove il mio letto era l' unico amico che avevo.ho perso anche l'anno scolastico per ciò.in più quell'orrenda situazione familiare che sembrava non avere fine...cmq ho deciso di andare da una psicologa che mi ha prescritto farmaci che dopo 9mesi prendo tutt' ora perchè il mio morale giorno dopo giorno èsempre più giù. da poco ho litigato con la mia migliore amica, con persone cui tengo tantissimo ma che proprio non riesco a tenermi vicino per via chevoglio stare solo perchè loro sono superficiali, e se ne fregano dime...credo che sto impazzendo...non ci sono più con la testa...ho tentato 3 volte il suicidio mischiando per 2volte gli antidepressivi con l'alcool, e poi buttando giù varie medicine...ma non perchè lo desideravo,solo perchè in quel momento avevo voglia di fare quelle cose!!!di provarequella esperienza...non ho ragionato l' ho fatto e basta!però sono statosalvato sempre da mia mamma che mi è stata sempre vicino quando sono statomale in quei momenti...però io non voglio l' aiuto di nessuno ma sento didover essere aiutato...ma non ho voglia...e sopratutto non so da chi!la miatesta è vuota...sto perdendo giorni di scuola, i miei hanno paura alasciarmi solo a casa, davvero non ho più amici...in2gg sono passato da inviare150messaggi col cellulare a non essere più cercato danessuno/a!davvero purtroppo....perchè tutti quando sai che stai così, che sei in difficoltà, che magari dici che vorresti morire ti prendono per scemoe ti mettono da parte...e tu per loro ti faresti in200quando sono in momenti i difficoltà perchèsono troppo altruista però ho un carattere fragile io...ora vivo con unamaschera perchè tanto nessuno mi capisce e devi star male dentro perchè nessuno ti sa aiutare...per non parlare che le ragazze, pur non sapendo questa situazione, mi ritengono una persona fantastica, dolce, sensibile ma dicono che NON SONO PRONTE PER UNO COME ME.ma è possibile? sembra che le trovo tutte io...io non capisco tutto ciò e questo mi fa sentire davvero INUTILE!!! vedo tutto nero...e ogni minima cosa che mi va storta la vedo come un'enorme tragedia...tra le lacrime vi chiedo un consiglio...
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Caro anonimo, é evidente dalla disperazione della lettera che scrivi che non é sufficiente una semplice consulenza online per poter parlare di questo tuo stato di essere
L’unica cosa che in questo momento mi sento di dirti é che ci sono dei momenti nella vita in cui davvero non siamo pronti per il mondo che ci circonda, o viceversa, il mondo che ci circonda, non é pronto per noi. Quando dici che le ragazze che conosci ti trovano interessante ma poi dicono di non essere pronte é probabile che stiano dicendo la verità, che stiano semplicemente dicendo che la loro vita non le ha portate alla maturità che hai invece dovuto affrontare tu e di fronte a questo loro si sentano inadeguate. Tu stesso hai detto inizialmente che la tua ragazza non era stata in grado di starti vicino in un periodo difficile della tua famiglia, lo scorso anno. E’ possibile che lei non riuscisse a reggere un compito così pesante per un’adolescente e che sia “scappata” da delle responsabilità che invece sono tipiche dell’età adulta (come il prendersi cura di chi si ama). In questo momento é importante che tu ti crei un obiettivo, che sia uscire, che sia confidarti con un amico, qualcunque cosa (ovviamente raggiungibile) e che ti concentri su quello. Poi, come dei piccoli satelliti, anche le altre cose verranno ad aggiungersi (magari leggere un libro, guardare un film, mandare qualche sms, scrivere una mail..) in maniera graduale. Dici che non vuoi l’aiuto di nessuno, però permetti a chi ti ama di accedere a te a al tuo dolore (come i tuoi famigliari) e quando hai gli impulsi di mischiare farmaci vari, pensa che stai facendo un dispetto a chi ti ama e pensa se questo é davvero ciò che vuoi.
Dott.ssa Cristina Gugliermetti