Pagine

mercoledì, giugno 28, 2006

INCOMPRENSIONE ADOLESCENZIALE

Elly N° di riferimento: 798537350 Età: 15 Salve dottore...ho deciso di scriverle perchè sono arrivata a un punto della mia vita nel quale più mi giro intorno e più non trovo nessuno con cui parlare e confidarmi. Sono cresciuta in una famiglia abbastanza unita, e devo riconoscere che i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, anche se fin da piccola ho vissuto il trauma di trasferimenti annunciati più volte e poi mai avvenuti. Sono una ragazza molto introversa e non ho mai avuto un carattere solare come quello di mia madre o di mio fratello e fin da piccola i miei familiari me l'hanno fatto pesare; ma la situazione ultimamente è diventata insostenibile. Tutti i miei parenti trovano una qualsiasi scusa per potermi rimproverare, e se io mi azzardo a rispondere iniziano a urlarmi contro di tutto. Certe volte quando parlano tra di loro mi associano a ogni cosa brutta e stupida e io ci sto male. Quest'anno in particolare ho vissuto un brutto momento a causa del cambiamento di scuola, e credevo che confidandomi con mia madre avrei potuto superarlo, ma mi sono sentita definire "vittima" e "lagnosa".Per questo mi sono rinchiusa sempre di più in me stessa, e certe volte passo giorni interi in camera mia, uscendo solo per mangiare. Mi sono convinta che infondo, non c'è una persona che mi potrà mai capire tranne me stessa, e preferisco vivere il mio tempo in solitudine piuttosto che farmi disprezzare dagli altri. Peccato però che neanche questo va bene ai miei: infatti ogni volta che io tento di rimanere da sola mia madre entra in camera mia urlando che io non sono una persona normale e che devo andare a uno psicologo perchè ho bisogno di aiuto. Io mi rifiuto sempre perchè per me il problema non sono io, ma loro che non vogliono farmi esprimere per quella che sono. Invece mia madre pensa che chi si rifiuta di farsi visitare da uno psicologo lo fa perchè è effettivamente malato ma non lo vuole riconoscere e così mi tortura sempre di più.Io non sono malata dottore, o almeno non credo di esserlo, ma mi sto iniziando a chiedere se ho veramente qualche problema e non me ne accorgo. Per questo le ho scritto. So che probabilmente lei è troppo occupato per preoccuparsi del mio problema, ma io la ringrazio anticipatamente lo stesso. Elly
Elly, non preoccuparti, probabilmente stai vivendo un normale disagio adolescenziale all'interno di una famiglia che per le sue modalità comunicative e relazionali, finisce coll'amplificarlo. Può esserti utile parlare di ciò con qualche persona che ritieni significativa e comprensiva nei tuoi confronti. Mi risponderai che ti sono tutti contro. Non sono d'accordo, a volte tendiamo a generalizzare i comportamenti e le convnzioni altrui a tutti quelli che ci sono intorno, contibuendo così a rinforzare l'immagine che gli altri hanno di noi. Nonostante i tuoi 15 anni puoi spezzare il circolo vizioso in cui ti trovi. Saluti

RELAZIONE OMO

968275063 Età: 18 Ciao psico, se si ricorda io le ho già scritto tempo fa ( aprile), con un articolo (relazione omohttp://lopsicologo.blogspot.com/2006/04/relazione-omo.html), dove lei mi diede vari consigli..Ecco ora la situazione è la stessa o meglio forse è peggio, io ho a che fare con un pazzo.. Ora le spiego, un giorno ci siamo visti e abbiamo avuto rapporti, il giorno seguente però mi arrivò un sms suo, dove mi diceva che: " quello che abbiamo fatto non si deve ripetere più perchè, non sono cose normali", e mi imploro di giurare affinche non si ripetessero più ste cose..io senza problemi giurai anche perchè avevo la consapevolezza che il giuramento non durava, ed infatti la scorsa settimana mi è arrivato un suo sms dove mi diceva: " senti vogliomo vederci?, Prima però parliamo e discutiamo per bene", io quando lessi questo sms impazzi di gioa no per il fatto che lo vedevo ma perchè dovevamo parlarci e quindi la cosa era positiva...Viene a casa mia, appena entra la porta inizia a parlare di un argomento che non centrava niente con noi, vabbè io lo ascoltai ma capii, che parlava di altre cose perchè non voleva affrontare il discorso che ci riguardava... e lo assecondai ho sbagliato?? (sa io sono timido e non ci riesco mai a fare ilprimo passo) cmq, abbiamo fatto di nuovo sex!!Ora la domanda che le voglio fare è la seguente: Perchè prima mi chide di fare sex e poi mi manda sms con scritto: " quelle cose non si devono ripetere perchè non sono normali?", le risposte che io mi do sono due o ha qualche disagio psicologico, oppure vuole fare sex solo quando ha in corso una tempesta ormonale che non riesce a placare... La prego di darmi una risp, questo caso è di sua competenza. la ringrazio..
E' possibile che il suo amico viva la propria omosessaualità in maniera non serena, senza accettarla, con profondi sensi di colpa. Piuttosto che porsi risposte al posto dell'altro, lo aiuti a fare chiarezza e ad accettare la propria sessualità. Cordiali saluti

ANSIA E MATRIMONIO

jaia73 N° di riferimento: 711306374 Età: 32 Ciaoo, ha da circa 3 mesi che penso di soffrire d'ansia o sono una persona troppo apprensiva, non mi sono mai successi questi stati d'ansia, sarà per l'emozione che io tra 65 giorni mi sposo dopo circa 12 anni di fidanzamento,e allora sarà per questo non sò,ma io questo matrimonio l'ho tanto atteso tutti mi dicono che sarà per la troppa contentezza che mi sento così,ci sono giornate che sto bene mentre altre no, mi iniziano a venire dei sintomi tipo che non riesco a respirare bene, mi viene da pingere, mi si irrigidiscono le gambe e il corpo e così mi viene il panico e ho paura se sto muorendo e chiedo aiuto, prima ho fatto il vostro test e nel leggerlo ho riscontrato tante opzioni che riscontro su di mè, il mio risultato è 60. Dacirca 15 giorni sto assumedo un psicofarmaco che mi ha prescritto il neuropsichiatra per gli stati d'ansia ma non penso che mi stia tanto aiutando perchè la sensazione di allo stomoco strana continuo ad averla, tipo ieri sera 22/06/06 ha portato un invito per le mie nozze e mi sono sentita male, formicolio alle mani non respiravo tanto bene e spesso dovevo urinare, comunquespero che Voi mi potete dare un piccolo aiuto per uscirne fuori ciaoooo
Potrebbe essere normale che, in un soggetto moderatamente ansioso, di fronte ad un evento della vita tanto importante ed atteso come il matrimonio, s'attivi una risposta ansiosa tale da procurare attacchi di panico. Inoltre deve interrogarsi se è solo eccessiva ansia, allora una volta sposata, dovrebbe diminuire sponataneamente. Se invece ci sono ragioni più profonde e latenti alla base della sua sintomatologia, l'analisi deve essere necessariamente più approfondita e non limitata ai psicofarmaci. Cordiali saluti.

MASTURBAZIONE E SENSI DI COLPA

4059148 Età: 19 Caro dott ho 2 quesiti da esporle e spero che li possa risolverli Il 1° problema è legato alla masturbazione, cioè non è un problema soggettivo,ma oggettivo, ecco io vorrei sapere perchè ogni ragazzo " almeno quelli che io ho conosciuto", dopo essersi " mastrurbato", si pente di quello che ha fatto?? Ora le spiego cosa mi è capitato, beh, diciamo che io penso di essere gay, ho avuto molti rapporti sex con amici, ma ogni volta che portavo a termine questi rapporti " cioè una volta "arrivati " i ragazzi se ne vanno con un senso di colpa dovuto a quello che hanno fatto ma il giorno seguente sono pronti a ripeterlo, ora io voglio sapere dal punto di vista psicologico cosa si innesca dopo la masturbazione?? Un altro problema che mi crea un distrubo è il fatto dell'essere gay, cioè io sono gay e ne ho la consapevolezza, ma ho paura di assumere atteggiamenti effeminati, capisce?? ho questo terrore....!!! Spero di essermi stato chiaro, aspetto una sua risposta nell'attesa le porgo i mei cordiali saluti..
E' probabile che i suoi amici sono combatutti fra il desiderio del piacere ed il senso di colpa per la modalità in cui lo perseguono. Quest'ipotesi è abbastanza comune e frequente. Per quanto riguarda la sua paura di apparire "effeminato" può essere connessa al timore della "riprovazione sociale" legata all'essere gay, che atteggiamenti effeminati metterebbero maggiormente in evidenza.

venerdì, giugno 23, 2006

DISAGIO O DEPRESSIONE

wallace N° di riferimento: 168264522 Età: 18 Fin da quando ero bambino ho un continuo pensiero al suicidio come soluzione, nonostante vivi in una stupenda famiglia che mi vuole bene e nn mi fanno mancare (nn sono viziato) niente in tutti i sensi,non riesco a vivere serenamente in quanto mi sento spesso come un pesce fuor d acqua, nnc apisco il senso di affanarsi tanto per cosi poco. ho continui sbalzi di umore da felice a depresso da vivace ad annoiato e sfiaccato. ho paura del futuro nn ho alcun interesse ne ambizione.nn ne ho mai parlato con nessuno quindi spero che voi possiate aiutarmi a capire cos è che nn va.spero di essere stato chiaro con queste poche parole.rispondete al + presto e in modo esauriente per favore.grazie
Purtroppo rispondere in modo esauriente sulle problematiche da lei poste non è possibile. Sia per l'ampiezza e complessità dei quesiti che pone, sia per la limitatezza della consulenza online. Comunque tenterò di darle delle indicazioni. I suoi disagi potrebbero essere espressione di due condizioni psicologiche differenti. Da una parte manifestazione di un disagio giovanile all'interno di una particolare sensibilità personale. Oppure potrebbero essere sintomi di un leggero stato depressivo. In ogni caso è utile che ne parli con qualcuno che ritiene significativo o a lei vicino. Questo qualcuno potrebbe aiutarle a "vedere" in maniera più chiara questo suo disagio. Cordiali saluti.

NECESSITA' DI UN CONSULTO


arturo N° di riferimento: 756515449 Età: 30 Salve mi chiamo Arturo e scrivo per mio fratello. Lui ha 33 anni, gestisce un bar di famiglia (lo aiuto in parte io anche se la mia strada dovrebbe essere un'altra). Sta per sposarsi, ha chiesto già il mutuo, fissato il giorno delle nozze ecc. Veniamo al dunque. Lui crede di essere vittima di un complotto contro di lui, non riesce a dormire, accusa in continuazione la ragazza, mia madre (me solo indirettamente), è sempre nervosissimo. Beve anche 15 caffè al giorno, tre pacchetti di sigarette e beve molto alcool. Il "suo caso" è scoppiato due anni fa quando ha minacciato (a me è sembrato molto plateale come cosa) il suicidio. All'epoca non era fidanzato è il suo mio è sembrato un richiamo d 'attenzione per me e mia madre. Da quando è fidanzato la sua preda è la ragazza, è gelosissimo, la spia, la segue, l 'accusa di tutto e la minaccia di lasciarla ogni giorno e minaccia di farla finita perchè lui ha deluso tutti. Ho provato a convincerlo ad andare da qualche psicologo, per due volte ha preso appuntamento ma poi per varie ragioni ha rifiutato. Io non so cosa fare. Abito vicino a ........................ e cerco qualche specialista in questa zona. potete aiutarmi? Grazie Arturo
Sig. Arturo, la scelta di uno psicologo (che in ogni caso non potrei indicare per deontologia professionale) è relativa. Innanzitutto và motivato suo fratello alla richiesta d'aiuto, ed evitare che si possa sottrarre all'ultimo momento. Forse c'è bisogno di un atteggiamento più fermo da parte vostra su ciò. Almeno su questo, la necessità di un consulto, non bisogna transigere. Vedrà che se suo fratello percepirà una sua presa di posizione più ferma, si recherà all'appuntamento con lo specialista, che in questa situazione è l'unico che le può dare delle indicazioni più precise sulla sintomatologia. Cordiali saluti.

BISOGNO D'AIUTO

roby N° di riferimento: 367685456 Età: 18 Salve, mi presento.. mi chiamo roberta , ho 18anni.. e mi trovo a qualche giorno prima degli esami, non sono bravissima a scuola, ho una media del 6.50 ma mi sta bene, non ho studiato tanto, e nonostante cio, ogni giorno mi prendo di noia e rimando tutto al domani..faccio cosi da tempo solo che gli esami sono la prossima settimana.. ma non sono qui per parlare di questo.. volevo ricorrere al vostro aiuto per altri motivi.. non ho nessun problema a livello sociale, tanti amici, che mi adorano, tante persone che mi cercano, sto bene.. non ho il ragazzo, perchè sono solitamentec onsiderata un'amica da tutti.. a volte mi capita di sentire il bisogno di piangere, non so per che cosa, a volte mi ucciderei, a volte mi provoco ferite di mia volontà nei polsi, e provo soddisfazione e piacere. non ho progetti per il futuro perchè non ho passioni.. non so cosa fare a settembre.. non so cosa scrivere adesso, sono una persona iperelettrica conosciuta per la mia vivacita, ultimamente mi capitano sbalzi di umore per me insopportabili.. fino a ieri sera ballavo come una pazza durante una festa, poi mi fermo e rimango col musone..non lo so che mi prende, ho scatti allucinanti,forse ho bisogno di essere piu amata o avere piu attenzioni, ma credo di averne abbastanza, non lo so cosa mi insoddisfa, fatto sta che sto terribilmente male in certi momenti, e il mondo, la vita, mi sembra una gabbia.. fantasticano nella mia mente pensieri stupendi, ovviamente irrealizzabili..come ad esempio essere una bella ragazza voluta da tanti, oppure trovare un ragazzo come piac ea me che impazzisce per me.. o diventare inteliggente, tante di quelle cose che.. non so da dove nascono questi bisogni, non so cosa mi rende cosi nonostante la bella vita che ho.. non sto piu bene come un tempo.. ho tanto bisogno di qualcosa o qualcuno che mi aiuti.. se volete, sono qui..arrisentirci!! roberta
Il suo è un malessere psicologico diffuso che può essere tanto una normale manifestazione del disagio adolescenziale, quanto il sintomo di un malessere più profondo. Sopratutto per gli episodi inerenti gli sbalzi d'umore e quelli autolesionistici, dovrebbe stabile con quale frequenza ricorrono e con quale intensità si manifestano. Una volta stabilito ciò o anche se non è in grado di farlo, poteebbe rendersi necessario chiedere un aiuto specialistico. Per il momento incominci a parlane con qualche persona che lei ritiene vicina o significativa. Saluti.

domenica, giugno 18, 2006

DOPPIA PERSONALITA'

anianca N° di riferimento: 712052834 Età: 23 GENTILE DOTTORE, HO UN SERIO PROBLEMA CHE DEVO ASSOLUTAMENTE RISOLVERE, SPERO POSSA ESSERMI D'AIUTO. sONO UNA STUDENTESSA DI23ANNI, E TEMO DI AVERE DEGLI SDOPPIAMENTI DELLA PERSONALITà MULTIPLA, Sò POCO AL RIGUARDO, HO STUDIATO TALI ARGOMENTI X GLI ESAMI IN FACOLTA' E UN Pò DAAUTODIDATTA. Ad ogni modo, entra spesso in me un altra persona, che sono sempre io, ma è ilmio opposto, non è una persona cattiva che nuoce fisicamente a me o agli'altri,ma è molto aggressiva, arrabbiata prima di tutto con se stessa e con il mondo, rabbiosa e capace, di armarsi di parole, cattive e fredde, quando questa persona è in me, non nutre alcun sentimento per nessuno, neppure per mia madre, pensa che la vita faccia schifo, e non meriti di essere vissuta, è durissima con se stessa e gli altri, non vede un futuro felice ed è rancorosa.Questa parte di me viene spesso fuori con le persone che amo, ma più di tutto con i ragazzi, con i quali cerco di costruire delle storie, quando mi accorgo che la cosa diventa importante, e io sono felice, lei esce fuori, e rovina tutto con parole di odio,e scarica il mal capitato,e basta una cavolata x farla venire fuori, lei è fredda, non prova neppure sentimenti sessuali, e non raggiunge l'orgasmo. La cosa peggiore è che poi io dimentico quasi tutto e sono gli altri che arrabbiati mi dicono quanto ho detto, come se io fossi stata in stato di trans, i miei occhi cambiano quasi colore e si rabbuiano, il mio volto assume uno strano ghigno, io da dentro cerco di cacciarla ma non ci riesco, fino a quando non ha finito l'opera di rovinare tutto non va via, e io mi sento espatriata dal corpo, ed assisto come se fossi un altra al tutto. Deve saper che io credo nell'anima e la reincarnazione, da quando avevo 5 anni attraverso sogni e sensazioni vedo le cose prima che accadano,e una di queste sensazioni è stato l'incidente provocato da dei balordi al ragazzo con il quale stavo da 2anni, che lo ha mandato in coma e lo ha reso handicappato, mi sono sentita in colpa per anni per non averlo potuto impedire. In quel periodo vedevo uno specialista ma non gli ho mai detto queste cose, sento la voce del mio angelo custode, faccio tanti incubi, e sono anni ormai che lo stesso uomo nero, io lo chiamo il diavolo mi perseguita la notte e viene a prendermi mentre dormo,ma quando mi sveglio lui per qualche minuto c'è ancora,e vedo per strada persone morte,in psichiatria questa si chiama schizzofrenia,ma nel campo paranormale, viene chiamato dono,ossia veggenza e altro, io credo molto in queste cose ma la prego non distrugga l'unica cosa che mi fà andare avanti, il mio angelo,lui esiste e nessuno mi farà cambiare idea.Mi rivolgo a lei perche studiando certe cose, mi rispecchio, in molti dei sintomi,di queste patologie, e poi l'amore và sempre male, perdo in continuazione coloro che amo o cerco le persone sbagliate, quelle che provano ad amarmi le metto in fuga,perchè colei che ogni tanto prende il mio posto,odia l'amore,le fragilità umane e gli uomini, e vuole che soffrano tutti. Aspetto con ansia una sua risposta, la prego è urgente, perchè non riesco neppure più a studiare, non stò vivendo...piango sempre e sono triste e nervosa,sono serena solo all'inizio di un innamoramento, ma se lui mi dimostra affetto io non lo voglio più.lA RINGRAZIO MOLTO
Lei mi descrive tutta una sintomatologia che, purtroppo, non può essere oggetto di una consulenza online. Innazitutto le consiglio di rivolgersi ad uno serio e bravo specialista, a cui raccontare tutto, senza remore di nessun genere. A volte la vera "follia" è nel credere di esserlo e non nei sintomi che si ritiene di avere. Anzi a furia di pensare di avere una doppia personalità, lei rischia di averla davvero, in una "profezia" che si autodetermina. Anche il suo rifiuto di una relazione affettiva profonda, potrebbe avere origini diverse da quelle che lei imputa alla sua doppia personalità. Le ripeto si rivolga ad uno specialista che è l'unico in grado di aiutarla ad uscire dal tunnel e dai suoi dilemmi. Cordiali saluti.

BULLISMO

400573685 Età: 18 Caro dott, le scrivo per dirle quelli che sono i miei "disagi" e " curiosità",. Sono un ragazzo di 18 anni, abbastanza felice a scuola va tutto bene ho una bella famiglia e dei fantastici amici.... ho tutte le caratteristiche per essere felice, invece quando sono felice mi vengono le " paranoie", cioè temo di essere vittima del " bullismo", temo che qualcuno mi possa prevaricare sia fisicamente che psicologicamente... delle volte mi vengono certe idee per la testa che non stanno ne in cielo ne in terra tipo: (Quando temo una persona, penso che quella persona possa venire da me con qualche cortello o semplicemente mettermi le mani addosso, e minacciarmi), ed ecco io divento triste, senza motivo!!!Ho paura della gente che possa farmi del male sia fisico che psicologico....non so che fare. Io cmq ho due caratteri 1) esigo rispetto, e faccio il prepotente con le persone che me lo consentono e arrivo anche a fargli del male a queste persone.2) e il contrario del primo, infatti mentre nel primo sono io ad essere il soggetto che agisce, nel secondo sono io invece a subire prepotenze da quelli più forti di me..Non so se ha capito!! Sono strano??Mi aiuti!!!!Un altra cosa volevo chiederle come si può reagire al bullismo, cioè se un bullo viene vicino a me minacciandomi, io che dovrei fare?? (Non mi dica di andare dai carabinieri) La ringrazio della sua risposta!!!!!Mi aiutiiiiiiii!!
Non sei per niente strano. Potresti essere, all'interno del fenomeno del bullismo, una vittima provocatrice.
Quest'ultima è un' "incrocio" tra vittima e bullo: le vittime provocatrici, caratterizzate da una combinazione di modalità di reazione ansiose e aggressive. Possono essere iperattivi, inquieti e offensivi. Tendono a controbattere e possono essere sgraditi anche agli adulti. Hanno la tendenza a prevaricare i compagni più deboli.
Circa i comportamenti da attuare eccoti una serie d'indicazioni tratte dal sito (http://www.iltuopsicologo.it/Bullismo.asp):
Ecco che cosa devi fare se qualcuno fà il bullo nei tuoi confronti:
  • Cerca di farti vedere calmo e tranquillo, senza arrabiarti o aver paura, anche se lo sei.
  • Cerca di evitare cose che non desideri fare
  • Non pensare a quello che ti dice, anzi, pensa bene di te
  • Cerca di capire quando è preferibile andare via, evitando il bullo
  • Se ti senti un po' solo cerca di farti nuovi amici, con loro sarà diverso
  • Racconta a qualcuno di cui ti fidi quello che sta succedendo (un insegnante, un amico più grande di te, i tuoi genitori).
  • Non avere paura di dirgli quello che succede, non è colpa tua! Parlare con chi ti può aiutare è il modo migliore per risolvere la situazione
  • Non pensare che dicendolo a qualcuno andrai incontro a problemi peggiori, se chiedi aiuto allora non sei più da solo e potete pensare insieme a come risolvere questo problema
  • Spiega chiaramente che la situazione ti crea dei problemi e che per te è importante che venga fatto qualcosa.
  • Continua a parlare di quello che accade finché non otterrai qualche cambiamento.
  • Non accettare che qualcuno sia aggressivo con te! Non è facile fermarlo ma neanche impossibile.

prosieguo di ASSERTIVITA'

209235847 Età: 18 Salve dott, sono quello che le scrisse tempo fà " non so reagire fisicamente" (.http://lopsicologo.blogspot.com/2006/05/non-so-reagire-fisicamente.html) Bhe, lei mi disse che ciò poteva dipendere anche da " Assertività" (, beh, secondo me sono un soggetto non assertivo, e la prego mi dia una soluzione per uscirne dhttp://www.iltuopsicologo.it/Assertivit%E0.asp) a questo disagio...Io non posso continuare a vivere con il terrore che mi mettano le mani addosso, io non posso proprio continuare così. voglio reagire... La prego mi aiuti a diventare uomo............!!!!!! è un incubo......Grazie di tutto.
Innanzitutto accettati anche per quello che sei, che, assolutamente, non significa essere uomini. Il vero uomo è, infatti, colui che accetta sè stesso ed è conscio dei suoi limiti e dei suoi difetti, ma allo stesso tempo anche delle sue virtù. Ciò non toglie che al momento hai un problematica di tipo relazionale. Senza sentirti sminuito, chiedi aiuto, ad una persona che ritieni significativa e che ti possa accompagnare in questo percorso assertivo. Nel frattempo, leggi uno dei tanti libri in commercio su questo tema. Saluti.

BAMBINO COME "PACCO POSTALE"

nick N° di riferimento: 484513485 Età: 3 Buongiorno, la mia ragazza con un figlio di tre anni nei week-end si trasferisce a casa mia poco distante. Il bambino passa le giornate durante la settimana a casa dei nonni, la sera da sua madre e poi i week end da me.Tutti questi trasferimenti possono influire in futuro modo negativo anche se ad oggi non abbiamo riscontrato nulla di particolare. Grazie e buona giornata
Possono influire in maniera negativa, soltanto se siamo noi a trasmettere al bambino la sensazione di essere un "pacco postale". Oggigiorno, i bambini, in considerazione degli impegni professionali dei genitori, tendono a vivere in contesti diversi. Anzi a volte, in questo modo, si evitano attacamenti eccessivi ad una figura genitoriale ed il bambino arricchisce il suo bagaglio esperenziale . L'essenziale è la qualità dell'affetto che ricevono, non la quantità. Dott.ssa Rosalia Cipollina

RECUPERARE UN' AMICIZIA

Samanta N° di riferimento: 448403203 Età: 21 Salve a tutti! Mi ha fatto veramente piacere scoprirequesto sito, veramente, complimenti!Avrei un consiglio da chiedere, confido molto nella vostra risposta.Premetto che sono una persona molto emotiva e le cose che succedono,specialmente quelle brutte, mi travolgono e mi abbattono a volte in maniera eccessiva, consapevole di questo ho tentato varie volte di cambiar stile divita, proprio perché questo mi porta a un malessere costante, ma proprio non ci riesco. Inoltre ho bisogno di sentire vicino persone che mi sostengono, che mi stimano, che mi vogliono bene, molte volte infatti mi sento sola anche se qualche amica/o non manca.Però avevo un’amica che consideravo speciale, ci siamo conosciute in periodo per lei brutto, mi sono avvicinata a lei per sostenerla perché mi ero resa conto di ciò e ci siamo via via conosciute sempre di più. E’ nata una bella amicizia, sempre insieme, nessun segreto, sostegno reciproco, serate in allegria ecc… Io molte volte lasciavo da parte i miei problemi e bisogni per far in modo che lei stesse bene, sempre sostenuta, incoraggiata,stimata…ovviamente la cosa era reciproca ma da parte sua in maniera più limitata (me ne sono accorta solo ora) e mi è stato confermato da amici che vedevano la situazione dall’esterno.Ora abbiamo intrapreso strade diverse, io lavoro, lei studia. Capisco l’impegno che comporta lo studio, sapevamo di non poter stare assieme come prima, ma il distacco c’è stato e non lo immaginavo così, da parte sua soprattutto perché io continuo a farmi sempre sentire, nonostante i miei impegni..si trova sempre del tempo per un’amica, almeno io la penso così. Si è fatta nuove amiche e di questo ne sono felice, è più serena, soddisfatta e mi fa piacere, però, severamente da parte sua sentiva un rapporto di amicizia profondo come diceva ,non capisco perché si allontani sempre di più da me e non cerchi di rimediare la cosa. Stanca della situazione le ho parlato, più volte, e sono rimasta delusa dalla sua reazione, cioè con molta indifferenza. Non so se sia meglio anche da parte mia un distacco perché sto veramente male, visto che più volte ho tentato di farle sapere il mio stato d’animo però sinceramente non voglio allontanarmi, spero sempre che la situazione migliori e sono disposta sempre adei compromessi per migliorare la cosa. Poi mi sento stupida per starci cosìmale, visto che per lei non è così. Sono molto confusa e combattuta perché non so se tentare un’altra volta di parlarle o lasciare che magari lei si renda conto del mio distacco e magari, mancandole la mia presenza, faccia lei unpasso verso di me…ma sinceramente ho poche speranze…forse per questo ho tentato tante volte di riavvicinarmi e sarei disposta a un altro tentativo perché veramente ci tengo molto. Poi mi sento delusa pensando che magari per lei non era una così profonda amicizia come lo era per me, che magari la sua stima per me non c’era.Potete aiutarmi con qualche consiglio? Mi sarebbe molto utile.Grazie per l’ascolto.
In amicizia, come in amore, si tende a pretendere dall'altro ciò che noi diamo o vorremmo. Niente di più sbagliato, anzi agendo così si rischia di far naufragare il rapporto o la relazione. Al di là di quelle che sono le motivazioni che hanno spinto la tua amica ad allontanarsi da tè, usa questa esperienza per imparare a vivere le tue relazioni in maniera meno "totalizzante". Riavvicinati alla tua amica senza mettere in discussione ciò che è successo, anzi, con l'attegiamento opposto, come se la tua considerazione del rapporto d'amicizia non fosse cambiato. Vedrai che "recupererai" l'amica, in maniera diversa questa volta.

domenica, giugno 11, 2006

DEPRESSIONE?


simona N° di riferimento: 882587387 Età: 18 L'anno scorso sono caduta in una forma che potrei definire di "lieve"depressione, ho cercato di parlarne con persone care ma non riuscivano a capirmi e ho cercato in tutti i modi di uscire da questa tristezza insensata e immotivata dato che sono giovane, carina e con tanti amici! un modo che inizialmente mi ha aiutato è stato l'affezionarsi a un ragazzo dolcissimo che mi dava tantissime attenzioni(cosa di cui in quel momento avevo proprio bisogno)però è successo che lui non ha piu voluto uscire con me e la tristezza è tornata!lui era solo un piccolo escamotage per "tirarmi su" ma purtroppo è andato in fumo!devo dire che quest'anno ho cercato di combattere e ho anche avuto molte soddisfazioni personali ma il problema non si è risolto...infatti col sorgere del più INSIGNIFICANTE problema, cose da niente mi creda,sciocchezze io mi abbatto e divento incredibimente triste,svogliata e maldisposta verso gli altri. la prego ho bisogno di un consiglio e non so a chi rivolgermi grazie mille aspetto con ansia una sua risposta.
Alla tua età è difficile, spesso, stabilire se si è in presenza di lievi forme depressive, dei normali stati melanconici, o di una bassa tolleranza alle frustazioni. Se queste che chiami lievi forme depressive non t'impediscono di svolgere una normale vita sociale affettiva e relazionale, trova in tè la forza di reagire, buttati nella "vita" e vedrai che la miglior terapia passa per la propria forza di volontà. Se invece noti che tali sati d'animo sono anche "invalidanti" nelle tue azioni quotidiane, è il caso di, per fugare ogni dubbio, rivolgersi ad uno specialista. A tal riguardo può esserti d'aiuto sottoporti al test al seguente indirizzo: http://www.iltuopsicologo.it/test_depressione.php
Cordiali saluti.

IMPAZIENZA

Giorgia N° di riferimento: 652301360 Età: 29 Caro Dottore,questa è la seconda volta che le scrivo. Questa è stata la mia prima lettera : "Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni,da 9 sto con un ragazzo e stavamo quasi per sposarci poi (5 mesi fa) abbiamo avuto dei dubbi su dove andare a vivere..nell'appartamento sopra i suoi genitori o da soli? Io protendevo x la seconda ma lui voleva a tutti i costi vivere li con i suoi. Abbiamo cominciato a litigare e questo ci ha portato un pò alla rottura e lui è anche entrato in depressione...poi da una email ho scoperto che aveva cominciato un rapporto di amicizia un pò stretto con una collega e lì sono morta di dolore..lui mi ha giurato di non avermi tradita ma questo ci ha ancora di più allontanati. negli ultimi mesi mi cercava un giorno si e un giorno no.Ci siamo presi e lasciati infinite volte. Lui ora vuole tornare a stare con me come stava prima ma proprio ieri gli ho chiesto se mi ama ancora e lui mi ha risposto che non lo sa. Può non saperlo dopo 9 anni? Alla fine gli ho detto di starmi lontano fino a quando non avrà le idee chiare. Io comunque lo amo da morire e gli ho sempre perdonato tutto. Che devo fare? Lo devo lasciar perdere o devo dargli un'ultima possibilità? Tornerà da me? Sono confusa e sto malissimo.Tutti mi dicono di lasciarlo solo per un pò. Vorrei un consiglio.Grazie
"Ed infine questa è stata la sua risposta:"Dopo 9 anni insieme, alla vigilia di un matrimonio, è possibile che ci possa essere qualche incomprensione e dubbio. L'essenziale è parlarne. Per cui propenderei nel dargli un'altra possibilità (non esiste l'ultima) finalizzata, però. ad un profondo dialogo sulla relazione passata, presente e futura. "
Da allora sono passati 3 mesi e seguendo il suo consiglio ci ho riprovato e siamo tornati a stare insieme anche se i problemi, a mio avviso, sono rimasti in sospeso. Purtroppo con lui non riuscivo ad ottenere più di tanto e tutt'ora non riesce a dirmi che mi ama. Sono riuscita a convincerlo ad andare da unapsicoterapeuta e finora abbiamo fatto 2 sedute. Il problema è che io non riesco più a sostenere psicologicamente questa situazione. Penso tutti i giorni al matrimonio e ad un figlio. Penso che il tempo passa, che sto invecchiando e che gli anni più belli li sto trascorrendo nell'angoscia di non avere una via d'uscita. Ho paura di stare sprecando tempo. Perchè ha così tanta paura di sposarmi e di avere figli con me? Non sono una persona pesante, anzi, con lu isono stata sempre disponibile e permissiva. Non l'ho mai soffocato e mai gli ho vietato di avere una vita sua. Forse non mi ama abbastanza. Non so più che pensare, non fa altro che chiedermi tempo, tempo...ma io mi sento di non avere più tempo. Intorno a me tutti si sposano e fanno figli e io sono li aguardare.Perchè? Non è giusto. Mi dia un consiglio, la prego. Grazie
Se tiene alla relazione con lui, gli deve concedere tempo. Ma il tempo lo deve concedere anche a lei per riflettere su cosa desidera veramente: amore, matrimonio, figli. La sua impazienza, se da un lato può essere giustifcata dopo nove anni di relazione, dall'altro deve essere tenuta a freno visto il passo importante che vi accingete a fare. Vedrà che la situazione, in un senso o l'altro, si sbloccherà. Non forzi i tempi. Cordiali saluti.

martedì, giugno 06, 2006

PERSECUZIONE

marta N° di riferimento: 106461368 Età: 49 Mio marito ha avuto una relazione, che si è protratta nel tempo, per le minacce di suicidio dell'amante e del suo costante ricatto di "far esplodere la bomba" come diceva. Ha così deciso lui di raccontarmi tutto e di porre fine alla relazione,ma son cominciati gli appostamenti sotto casa,gli inseguimenti a piedi e in macchina, nei quali ha anche coinvolto le nipotine, addirittura spingendo il passeggino in mezzo alla strada perchè lui fermasse la macchina,le continue telefonate al cellulare e sul posto di lavoro,il coinvolgimento di altre persone che convinceva a fissare appuntamenti ai quali si sarebbe presentata lei. Non riuscendo a contattarlo ha telefonato ai miei datori di lavoro spacciandosi per un'ispettrice che avrebbe dovuto effettuare una visita fiscale e cercando di ottenere notizie personali su di me, in poche parole ha cercato di provocare la mia reazione (anche perchè si è fatta riconoscere usando il suo numero telefonico) ed io ci sono cascata, per arrivare a mio marito.Io l'ho chiamata per dirgli che non si doveva permettere di... e lei non aspettava altro perche me la son trovata sotto casa a giurarmic he non era stata lei, mentre allungava il collo per cercare mio marito, voleva continuare la discussione all'infinito,dicendo una bugia dietro l'altra anche di fronte all'evidenza dei fatti, come la chiamata fatta col suo numero telefonico, tanto che ho perso la pazienza e l'ho spinta dentro la macchina con un pò di energia tanto che ha sbattuto il naso contro il montante della macchina ed ha cominciato a perdere sangue. Ma anzichè mostrare dolore o cercare di tamponare il sangue ha preso subito il telefono "..adesso chiamo i carabinieri, l'ambulanza, finisci in galera..." Son venuti i figli e se l'hanno portata via. Da allora son passati quasi nove mesi e pensavo che si fosse rassegnata anche se non ha mai smesso di chiamare se pur con meno insistenza. Da una settimana circa son ricominciate le chiamate anche al telefono di casa, chiamate continue anche di notte, e messaggi strazianti di sangue e lacrime come se la loro relazione fosse finita ieri e non anni fa, la figlia ha detto che non può farci niente e che del resto anche mio marito la chiama per invitarla a uscire in compagnia addirittura della nipotina...e che probabilmente è mio marito ad avere problemi psicologici. Fino ad adesso su consiglio di una terapista alla quale a suo tempo ci eravamo rivolti perchè ci aiutasse abbiamo evitato la denuncia, perchè a suo dire anche la denuncia per queste persone è continuare comunque la relazione. Ma a questo punto? La ringrazio per i consigli che vorrà darmi. Marta.

La sua è una situazione tipicamente "pirandelliana" dove ognuno pretende di avere le sue ragioni e vede la realtà dal suo punto di vista. Ed allo stesso tempo tutti sono vittime e carnefici allo stesso tempo. Ritengo che se la situazione è quella da lei delineata, un intervento esterno, di qualsiasi tipo, potrebbe aiutare a sbloccare il tutto. Cordiali saluti.

HO PERSO UN AMICO ?

N° di riferimento: 221055132 Età: 18 Salve, dott...Le scrivo per esporle un problematica emersa pochi giorni fa..Ecco io ho un amico con il quale ho un bel rapporto d'amicizia, certo non è "il migliore amico", però il rapporto non è dei peggiori.. Ecco io da un pò di tempo sospettavo che lui fosse gay, ma la conferma non mi è mai arrivata, ( una volta però andai per caso su un blog di un ragazzo gay, e trovai un suo commento), da li i miei dubbi cominciarono a trasformarsi incertezze, ma non ero soddisfatto appunto perchè non ero certo al 100%, e quindi mi venne un idea al quanto orrenda, cioè di costruirmi un altro account con un altro indirizzo Msn, e così ho fatto, un giorno lo contattai ci presentammo, e poi iniziò a dirmi tutti i suoi segreti che mi hanno sul serio scosso, perchè riguardavano il nostro gruppo di amici, cioè lui mi diceva: " sono innamorato folle di un ragazzo che si chiama A......", poi continuava dicendo: " nel gruppo in cui esco: " mi piacciono R........ A....... e Cr....", io naturalmente conosco questi ragazzi, poi finimmo la conversazione....Il giorno seguente preso dal senso di colpa, mi venne la voglia di mandargli un email spiegandogli il tutto, e così ho fatto, gli spiegai dicendogli: "che sono stato un bastardo nel fare questo, ma che deve stare tranquillo perchè dalla mia bocca non uscirà niente", lui mi ha risp dicendomi che sono stato un Infame, ( reazione che mi aspettavo), però poi mi ha mandato un sms, con scritto: " non dire niente a nessuno, e cmq sono etero", ecco io questa cosa non l'ho capita io penso che sia impossibile che una persona prima dice che è gay, che ama un ragazzo che ha avuto esperienze sex con uomini, e poi mi dice che è etero?? So che lui è libero di dire quello che vuole ma a questo punto mi sembra che si stia creando una maschera, ( dove io ne conosco il di dietro). Ora io non so cosa fare perchè è una situazione orrenda e soprattutto imbarazzante, io penso che dopo tutto quello che ho fatto, se siamo ancora amici lo siamo perchè lui è costretto ad esserlo, cioè lui non ha litigato con me perchè teme che io possa dire tutto agli altri,e pensare a questo mi fa stare ancora più male perchè sarebbe un amicizia Falsa.Come si può risolvere tutto??Perchè lui ora dice che è etero??, Io come devo comportarmi??Secondo lei, le cose che so di lui, rafforzino il nostro rapporto d'amicizia?,o al contrario lo vanno a sminuire??La prego di darmi una risposta, in modo tale, che io possa orientarmi su cosa fare.........!!!!!!La ringrazio sentitemente.......
Il suo rapporto d'amicizia potrebbe essere stato compromesso non tanto da ciò che ha scoperto, ma da come lo ha scoperto. Per poter recuperare tale rapporto deve far capire al suo amico tutto il suo sincero pentimento per ciò che ha fatto ed inoltre promettergli che rimarrà un segreto tombale anche se l'amicizia dovesse finire. Poi, se lui lo vorrà, gli dimostri di stargli vicino con discrezione e lealtà. Saluti

giovedì, giugno 01, 2006

seguito di NON MANGIA

malu N° di riferimento: 823132894 Età: 42 Ho già scritto circa 15 giorni fa (http://lopsicologo.blogspot.com/2006/05/non-mangia.html) a proposito del comportamento assunto da mia figlia di 13 anni che ultimamente mangia molto poco, ho ricevuto la risposta e ve ne sono molto grata. Ho portato mia figlia dalla pediatra martedì e per ora l'ha trovata bene (avevo la scusa del certificato medico sportivo) però la vuole ripesare prima delle vacanze e verificare che non abbia perso peso (io ho fatto presente che mangia poco davanti a lei, ma la dott.ssa era già informata del suo strano rapporto con il cibo!) Nel frattempo mi ha consigliato di non insistere con il cibo e di non costringerla a a mangiare, di starle più vicina (ho anche un'altra figlia di 9 anni alla quale "forse" ho dedicato troppe attenzioni fino ad adesso), e di fare qualcosa solo con lei. Ieri sono andata al cinema con lei da sola e mi sembrava contenta poi quando siamo tornate a casa ha improvvisamente cambiato umore e non ha mangiato niente. A volte è veramente difficile far finta di niente, io mi preoccupo, ma al tempo stesso non voglio che mi veda troppo preoccupata e non voglio che diventi una ossessione. So già che se perderà peso la dott.ssa mi manderà da uno specialista e così forse riuscirò a capire cosa c'è veramente che non va in lei. Non vorrei arrivare a questo punto, ma credo sia l'unica via d'uscita! Spesso mi risponde male, mi dice che non sono una brava madre e a volte, presa dall'esasperazione, io piango (lo so non dovrei,ma qando sono nervosa io piango) e lei mi guarda con aria di commiserazione mi dice: Piangi sempre! Come mi devo comportare? Se lei salta il pasto e dice che non ha fame, è giusto far finta di niente? Se si arrabbia con me e mi risponde male devo cercare di essere ferma, di punirla in qualche modo?Scusate per tuttte le domande, ma sono un po' disperata! grazie
salve malu,sua figlia è molto fortunata ad essere seguita da una brava dottoressa, che aquanto leggo è anche una confidente, visto che già era a conoscenza del suorapporto con il cibo.Si è domandata come faceva a saperlo??? se lo ha scoperto o se sua figliaspontaneamente ne ha parlato, legittimando quindi il problema ericonoscendolo??? Nel secondo caso già sua figlia starebbe cercando dellerisorse, che è già un bel passo in avanti.E' importante seguire i consigli della dottoressa e se lo riterrà opportuno farseguire sua figlia da uno specialista, anche se non capisco le sue resistenze aquesto proposito.In tutto questo, dalle mail che mi ha scritto, ho "conosciuto" lei, le suefiglie di nove e di tredici anni, ma sento che mi mancano delleinformazioni,.... un pezzo di famiglia...., informazioni riguardanti qualcunoche possa aiutarla in queste situazioni...che possa, con la sua forte presenza,in qualche modo, mediare tra lei e sua figlia.... a lei non sembra??? Saluti. Dott.ssa Roberta Santoro