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sabato, febbraio 20, 2010

HA SOSTITUITO IL SESSO CON LA DIPENDENZA DAI VIDEOGIOCHI

pietro Età: 22
Salve, la mia ragazza, di 19 anni è stata adottata all'età di 7 anni. Lei è ucraina, e viva qui in italia da ormai 12 anni.
Appena è arrivata qui, la madre adottiva le ha fatto imparare la lingua italiana da una signora che le ha fatto da insegnante, facendole dimenticare la sua lingua di origine. A circa 8 anni parlava bene l'italiano ed ha cominciato a frequentare la scuola pubblica. A scuola però non ha mai concluso più di tanto, sa leggere e scrivere bene senza difficoltà, ma non ha mai studiato, ed ora si ritrova con una scarsa conoscenza. All'età di 16 anni quando si iscrisse alla scuola superiore decise di abbandonare gli studi.
I suoi genitori, la hanno sempre viziata molto, e lei non ha mai detto grazie, non li ha mai rispettati veramente i genitori, li ha sempre visti come dei suoi servitori per lo più. I genitori sono persone buone come il pane, sono i migliori suoceri che potevo avere, gente gentile ed onesta, il padre manovale e la madre signora delle pulizie. Lei quando ha lasciato la scuola aveva ancora amicize maschili e femminili con cui usciva e socializzava. Io mi sono fidanzato con lei dopo che già aveva abbandonato la scuola. Pian piano lei ha abbandonato le amicizie, poichè non le ha mai curate, e si ci è litigata facilmente, e voleva che acnhe io abbandonavo le mie amicizie, ma senza successo da parte sua, visto che io le amicizie non le abbandono e sono un ragazzo molto responsabile che non si lascia trascinare da una relazione.
All'inizio lei però era molto eccitata sessualmente, e di fatto lei ha avuto le iniziative sessuali fin da subito, anche sesso orale, e di sesso se ne faceva, fino a quando raggiunse circa i 18 anni di età, che però andava sempre meno, e che era necessario bere un pò per essere più disinibita, e questo tutto per causa del suo totale interesse alle amicizie e all'inizio del cimentarsi nei videogiochi che la hanno completamente cambiata. Da quando con il suo 18 anni ha acqusitato la play station 3 le cose sono peggiorate a vista d'occhio.
Lei non vuole più fare sesso, il sesso orale lo evita e non gli piace, e per fare sesso certe volte passa anche un mese. E lo facciamo solo perchè io cerco di eccitarla. Non le piace essere toccata alle gambe o altro. Una votla appena la toccavo si eccitava, ora no. Pensa solo ai videogiochi, non le importa altro. A me ci tiene molto e quando ho cercato di lasciarla ha anche cercato di tagliarsi le vene più volte, e piangeva di dolore. Tiene a me non mi desidera.
Tempo fa ero riuscito a mandarla in palestra, e dopo poco tempo uno voleva portarsela a letto mi diceva. Io ho lasciato che facesse, per vedere se il problema ero io. Questo ragazzo era un bel giovane piacente, con cui lei è andata a letto. Ma nonostante ciò non lo ha più voluto rivedere nonsotante lui insisteva parecchio, e in lei non ho notato nessun desiderio o eccitazione nel tradimento. La ha lasciata completamente uguale, non è cambiato niente e anzi si è avvicinata a me sentimentalmente più di prima. Questo mi porta non pochi disagi. Quando la vado a trovare è assente, la sua mente è sempre ai videogiochi. Sta ai videogiochi fino alle 4-5 di mattina. Dorme fino alle 12- 13 del giorno. Mangia ad orari sbagliati, non fa colazione, pranzo e cena normale. Fortunatamente ha un ottimo metabolismo e lei pesa 44 kg, molto bella, snella e bionda. Ma lei non è più la ragazza con cui mi ero fidanzato, molto eccitata sessualmente, con voglie semrpe diverse. L'allontamento dagli amici,
e il vizio dei videogiochi la ha totalmente cambiata.
Non so più cosa fare.

SONO ATTRATTO DALLA PRATICA DI FARE E FARMI I CLISTERI

gio Età: 25
Salve, sono un ragazzo di 25 anni con un lavoro autonomo e una ragazza ormai da 3 anni e mezzo fissa. Vi contatto per xchiedervi chiaramente aiuto. Fin da piccolo ho sempre avuto una ossessione,perversione sessuale trasformata al giorno d'oggi in una vera e propria droga. Vorrei smettere ma non so proprio come, aiutatemi. Mi ha sempre eccitato molto sia fare che subire clisteri. All'inizio ero una cosa in più, uno sfizio, me li somministravo da solo e di conseguenza mi masturbavo, ero molto appagato e ci convivevo benissimo con questa cosa tenedo sempre in parallelo una vita sessuale normalissima. Un giorno ebbi la bruttissima idea di pagare una prostituta per farmelo fare da le e poterglielo fare uno io. Da allora tutto è cambiato, non riesco quasi più a fare sesso regolare con la mia compagnia, che chiaramente non sà niente anche perchè mi vergognerei troppo, e l'unico modo per eccitarmi davvero e stare bene e andare regolarmente 3-4 volte al mese a cercare donne a pagamento per soddisfare questa voglia, se potessi ci andrei anche ogni giorno. Ad oggi capisco che non posso andare avanti così, ho bisogno, anzi devò e voglio smettere, come voglio risprendere la mia vita sessuale con la mia donna, che ultimamente si stà accorgendo di qualche cosa
che non va dato che passo anche intere settimane senza neanche sfiorarla, e quando lo fo si vede che non sono eccitato ma lo faccio quasi più per dovere.
Aiutatemi vi prego. non lo so perchè sono così attratto dalla pratica di somministrare e farmi somministrare i clisteri, ma voglio smettere!!!
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Purtroppo il campo delle perversioni sessuali è un campo minato e complesso, per cui non è possibile una consulenza via email. Posso solo invitarla a chiedere un aiuto specialistico adesso che è ancora giovane, prima che il sui comportamento si strutturi ancora di piu'
Cordiali saluti
Dott. Roberto Cavaliere

COME AIUTARE UN'AUTOLESIONISTA ?

Dottor cavaliere, buongiorno. sono la mamma di un ragazzo di 17 anni che qualche giorno fa mi ha raccontato di un suo amico che spesso si procura tagli sulle braccia.
lui ed altri amici di questo ragazzo lo hanno scoperto vedendoglielo fare.
turbata dal racconto ho effettuato una ricerca in internet utilizzando le parole chieve "tagli braccia" e sono venuta a conoscenza della esistenza di questa forma di autolesionismo.
sono profondamente turbata e preoccupata per questa situazione, e mi sento responsabile, essendo stata messa al corrente della vicenda, della incolumità del detto ragazzo. onestamente non so come comportarmi.
il ragazzo in questione ha amici solidali. la sera in cui ho saputo della situazione, mio figlio ed altri si stavano recando a casa sua perchè "aveva ricevuto una brutta pagella ed era in crisi". la qual cosa di per sè mi è sembrata positiva.
questa mattina ho suggerito a mio figlio di approfondire personalmente l'argomento, avendo pensato che data la giovane età (parliamo di 16-17 anni) questi ragazzi potrebbero avere bisogno -per potere essere magari meglio di supporto- di comprendere le ragioni generali più profonde di questa modalità di agire, pur essendo tutti bravi ragazzi, sensibili e generosi.
non conosco personalmente la famiglia del ragazzo. so che il ragazzo è stato adottato ma non saprei dire nè a quale età nè che tipo di rapporto abbia con i genitori.
vorrei essere consigliata da lei circa il come mi dovrei comportare io personalmente nella situazione detta. mi chiedo se devo in qualche maniera intervenire, cercando assolutamente di non peggiorare la situazione o di non aggiungere danni al danno, o se da solo e come il gruppo dei pari possa e debba agire nel contesto.
da ragazza ho avuto disturbi del comportamento alimentare (una breve fase di anoressia evolutai una più lunga fase di bulimia) ragione per la quale empatizzo il disagio profondo che può stare vivendo questo giovanissimo nonchè la difficoltà della situazione.
spero sinceramente in una sua risposta dottore, e la ringrazio per la disponibilità all'ascolto.
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Gentile Patrizia,
in questi casi bisogna muoversi con estrema discrezione, cosà che lei già sta attuando.
Le consiglio di continuare a monitorare il disagio del ragazzo attraverso il gruppo dei pari, per poi decidere se contattare o meno i genitori, da fare solo in presenza di un peggioramemto.
Cordiali saluti
Dott. Roberto Cavaliere

HO PAURA DI ESSERE OMOSESSUALE

Buona sera Dottore, sono un ragazzo  di 28 anni.
Le ho già scritto qualche giorno fa su un sito web.
Credo di avere dei disturbi ossessivi compulsivi, perché ho delle fissazione del tutto inutili.
Mi spiego improvvisamente tre anni fa dopo un episodio stupido sono iniziati i miei problemi.
Ho conosciuto una ragazza in discoteca e ci sono stati dei baci e poi lei improvvisamente mi ha messo le mani nei jeans e mi ha toccato, ma nient' altro. una parte dei ragazzi che erano con me mi hanno detto: " sai all'inizio credevamo che fosse un trans ma poi ci siamo accorti che era una donna".
Ho iniziato ad avere la fissa che fosse un trans, ma niente di serio.
nei periodi che lavoravo nessun problema, ma quando ero a casa senza lavoro ho iniziato ad avere paura dell'aids e quando la sentivo nominare avevo le fisse, ho fatto da stupido perfino il test dopo un anno e mezzo(senza aver fatto sesso e nient'altro). e ne potevo sentire parlare dei trans ke mi veniva in mente l'episodio. quando ne parlavano per tv preferivo cambiare canale. l'anno scorso avevo paura magari di andare in vacanza perché magari ubriaco avrei potuto fare stupidaggini con le ragazze e prendere malattie( mapoi mi sono fatto forza e ho superato, andando anche in vacanza) questa estate non lavorando più, e passando molte ore a casa ho iniziato ad avere di nuovo i problemi: perchè per caso ho scoperto che avevo la temperatura corporea a 37 durante le ore più calde e così la misuravo tutti i pomeriggi, ho fatto le analisi le varie ecografia e per fortuna sanissimo.. poi all'improvviso a novembre si è riparlato di omosessualità per tv e iniziato un nuovo problema: la paura di essere omosessuale, mi capitavo di guardare i ragazzi, anche se capivo che non ero attratto fisicamente e che avevo una cotta per una ragazza. ma le mie insicurezze aumentavano perché essendo timido, non avendo avuto rapporti completi, perché ho sempre voluto aspettare la ragazza che mi piacesse veramente e non essendo bellissimo non ci riuscivo con quelle che volevo(ho 28 anni). Quindi ho iniziato ad avere qualche pensiero assurdo o mi è capitato un sogno con uomini, che però non mi eccitavo, ho iniziato ad avere un periodo infernale. perchè non capivo mai avuti sintomi prima(vivendo con altre persone uomini, dividendo la stanza,in vacanza dormendo con amici nello stesso letto, la palestra, il calcetto, contatti con alcuni amici gay, ma mai avuti pensieri strani). così volevo dimostrare a me stesso che erano solo fisse e sono arrivato a provare la masturbazionie con uomini nudi o immagini sotto le docce e video...ma nemmeno (per fortuna riuscivo ad eccitarmi, anzì...), poi dopo provavo a pensare con le ragazze, e subito mi eccitavo. ma ogni volta avevo l'esigenza della dimostrazione per rassicurarmi, ma quando ero a contatto con altra gente riaffioravano le paure. poi leggendo sul sito web ho capito che le mie erano ossessioni(non credo che un omosessuale o bisessuale possa eccitarsi vedendo donne anche non nude e zero con uomini nudi o che si toccano, o che per anni avendo avuto esperienze fuori casa come le ho raccontato prima). poi stasera ho letto che queste ossessioni potrebbero essere gravi e per tutta la vita, così ho deciso di scriverla per un consiglio e perché mi sono intimorito. lei pensa che adesso che penso di aver capito (mi dica se la mia diagnosi secondo lei è giusta) il mio problema se posso superarlo solo auto convicendomi e impegnandomi (data la non splendida situazione economica della famiglia) o ci sia bisogno di consulenze (le dico che non ho nessun tipo di fobia tipo aereo o altre; una volta sono rimasto chiuso bloccato in ascensore e non ho avuto paure..). le vorrei aggiungere che non mi aiutato il fatto che è un periodo di particolare stress(laurea senza lavoro, difficoltà a fidanzarsi, non essere esperto nei rapporti sessuali, mio fratello sta divorziando con la moglie e non vede la figlia (le dico che sono sempre stato il più forte di casa caricandomi tutti i problemi e cercarli di risolverli) ed etc...la volevo ringraziare per la Sua disponibilità e spero che possa aiutarmi.
Spero in una sua pronta risposta in modo da potermi tranquillizzare il prima possibile
Le porgo i miei più Distinti saluti.
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Gentile Giuseppe,
lei stà attraversando un periodo ossessivo, probabilmente, scatenato da quell'episodio in discoteca, anche se ritengo che già da prima lei aveva qualche tratto ossessivo di cui non si era accorto.
Non drammatizzerei più di tanto i suoi sintomi, che rimanngono solo sintomi, ma allo stesso tempo è difficile che li risolva con l'auto-terapia.
Le consiglio qualche consulto specialistico presso una struttura pubblica (non avrebbe il problema economico) .
Cordiali saluti.
Dott. Roberto Cavaliere

lunedì, febbraio 15, 2010

DIPENDENZA DA GIOCO E VIDEOPOKER

Fabiola Età: 24
Salve, mi chiamo Fabiana, ho 24 anni,ho una sorella che compie 18 anni a Febbraio, una madre casalinga di 45 anni e un padre operaio di 51 anni. Premetto che il rapporto tra i miei genitori forse non è corretto neanche chiamarlo rapporto perchè tutto sono tranne che una coppia di sposi.
Oltre ai continui litigi, inesistente dialogo, inesistenti uscite insieme non hanno neanche più intimità e questo me l'ha confermato mio padre. Si, il problema è proprio lui, o meglio, il malato è lui. Mi ha confessato di avere dipendenza da gioco, dalle slot machine precisamente. Ha iniziato ad andare in una sala giochi quando litigava con mia madre, poi quando non sapeva che fare, poi non ha potuto più farne a meno. Spariva da casa per ore e si alzava nel bel mezzo della notte; mi ha detto che sentiva delle voci nella testa che gli dicevano di andare e che avvertiva una forza che lo spingeva ad andare anche quando non voleva. E' arrivato anche a fare pensieri alquanto pericolosi a se stesso, suicidio.
Oggi ha speso tutti i risparmi che avevamo ad insaputa di mia madre e di tutta la famiglia, in più si è indebitato con tre finanziarie diverse per un totale
di 6000 euro.
Sono davvero preoccupata, voglio aiutarlo e voglio trovare il modo migliore. Ho
saputo tutto ieri e ogni minima ora mi sento inutile se non sto a pensare ad una soluzione.
Mia madre saprà tutto a momenti perchè ho consigliato a mio padre di parlarne ma lei ha un carattere molto particolare, è tra l\'isterica e la nevrotica, non capirà che la cosa più importante è aiutarlo ma tenderà a punirlo e lo caccerà di casa come ha fatto altre volte. E io temo che questo possa solo peggioare tutto. Ho bisogno di un consiglio professionale su come comportarmi per aiutare mio padre. Se ci sono centri gratuiti, ritrovi e soprattutto se questo c è nella mia città. Sono di Taranto.
Spero in una vostra risposta.
Grazie tante.
Fabiola

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curiosa Età: 24
Salve.Le spiego in breve la situazione.
Ho un famigliare di 60anni,ora pensionato, che non ha mai avuto vizi oltre alle
sigarette. Da alcuni anni è affetto da dipendenza da videopoker. Fino ad ora
non ha mai ammesso di avere questo problema. Non vivendo con lui nessuno dei figli la situazione non era chiara. Ci fu solo un episodio in cui è tornato a casa con soli 100€ nel giorno successivo della paga a lavoro. Nel periodo lavorava in una città diversa da quella della famiglia,per cui il giorno in questione ha affrontato un viaggio dal nord al sud dell\'Italia,arrivando a casa con oltre 10 ore di ritardo rispetto all'orario in cui sarebbe dovuto arrivare. Come motivazione alla perdita del denaro aveva detto di essere stato derubato del portafogli. L\'episodio è passato senza il peso che col senno di poi avrebbe dovuto avere. Un compaesano aveva riferito che il famigliare in questione era un giocatore di video poker,ma essendo lo stesso un videopoker-dipendente non gli si è dato retta. In fondo nel periodo successivo ci fu un solo episodio in cui i conti non tornavano sulla paga.anche questa volta giustificata con tasse ecc.. Qualche giorno fa abbiamo trovato il mio famigliare mentre giocava ai videopoker e stava giocandosi tutti i soldi della pensione. C'è stata una grande discussione in famiglia e durante la discussione il soggetto ha ammesso di avere questo problema da anni e che fino ad ora lo aveva tenuto quasi sotto controllo in quanto era quasi sempre occupato per lavoro,ma ora che è in pensione di sentirsi vittima dell'impulso di giocare. Ora sostiene che il riconoscere il problema come tale,per la vergogna che prova nei confronti di moglie e figli che l'hanno sorpreso mentre era al videopoker e al sentirsi in colpa per aver giocato per tutto questo tempo, al chiedergli se ritiene di aver bisogno di aiuto ha risposto di volerlo.
Secondo lei è un passo importante l'ammissione? O è solo un  "depistaggio"
mentre trova degli stratagemmi per poter giocare ancora dopo che si saranno
calmate le acque?
Cosa dovrebbe fare la famiglia,quali accortezze seguire?E quale aiuto sarebbe
più consono per portarlo alla reale guarigione?A chi rivolgersi?
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Nei casi di dipendenza dal gioco di un familiare sono necessari due passaggi:
1) atteggiamento fermo e deciso da parte dei familiari con controllo delle somme di denaro a disposizione del giocatore.
2) indirizzare quest'ultimo verso un gruppo d'auto-aiuto presente in quasi tutte le città italiane (vedi:  http://www.giocatorianonimi.org/ - http://www.cestep.it/centriaiuto_GamAnon_frame.htm - http://www.sosazzardo.it/)








PROBLEMATICHE AFFETTIVE E RELAZIONALI

Fleur71 Età: 38
Entrambi usciamo fuori da relazioni sbagliate. Ci stiamo frequentando da qualche mese, solo nel weekend, perchè lui lavora fuori. C'è una perfetta intesa mentale,condividiamo gli stessi interessi e lo stesso modo di fare (delicatezza, tatto ...) ma non siamo innamorati. Il tempo potrebbe venirci incontro in questo senso o l'amore è necessariamente travolgente fin da subito? Insomma, lo stare bene insieme potrebbe far accendere la famosa scintilla? Lui dice di sì, io ho paura di perdere del tempo .....
Grazie per la disponibilità!
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Nancy Età: 25
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni.
Sto portando a termine una lunghissima e travagliata laurea triennale che non
mi ha dato molte soddisfazioni.
Porto avanti da due anni una relazione a distanza fin'ora senza particolari problemi, entrambi ci vogliamo bene e c'è volontà di costruire un fuuro insieme. Ultimamente però soffrò un po' per la gelosia, mi sento insicura, non
appena sento nominare una donna che non conosco (ed è frequente abitanto in due continenti diversi) mi sento in pericolo. alterno momenti molto tranquilli e felici a momenti in cui necessito di molte attenzioni e conferme che se non ottengo mi impediscono di concentrarmi, di studiare. mi rendo conto che vorrei essere sempre al centro dei suoi pensieri, io prima di tutto. vorrei essere capace di avere una relazione normale basata sulla fiducia e mi sforzo per migliorarmi ma credo non basti. Vorrei puntualizzare che il problema è mio e che il mio partner è una persona matura e soprattutto rispettosa nei miei confronti, quindi capisco che il cambiamento deve partire da me. sono una persona abbastanza insicura e ho paura della solitudine. Chiedo un piccolo
aiuto per capire come lavorare su me stessa.
Grazie mille per l'attenzione
Nancy

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camomilla Età: 28
STIAMO INSIEME DA 10 ANNI, CONVIVIAMO DA 3 ,SPOSATI DA 3 MESI. IL 9 NOVEMBRE SCOPRO TRAMITE UN SMS CHE LUI HA "UNA STORIA" CON UN IMPIEGATA CHE LAVORA NEL SUO MAGAZZINO . NON CI SONO STATI "CONTATTI FISICI" SOLO TELEFONATE E MESSAGGI. IL FATTO CHE MI FA STARE PEGGIO è CHE è STATO LUI A CERCARE LEI , CHE IN CASA DOPO IL VIAGGIO DI NOZZE (ANDATO ALLA GRANDE ) ERA CAMBIATO RADICALMENTE E ALLE MIE DOMANDE ERA SEMPRE MOLTO VAGO , TIPO SONO STANCO ... E COSE COSI .
IO ORA STO DA CANI STO MALISSIMO MI PRENDONO DEGLI ATTACCHI DI ANSIA ,IO E LUI NONO SIAMO MAI STATO LONTANI PER PIU DI 24 ORE NEGLI ULTIMI 10 ANNI E AL PENSIERO DI PERDERLO MUOIO ,PERò NON VORREI ESSERE IO A CEDERE A LUI COME INVECE STO FACENDO ...! VI CHIEDO UN CONSIGLIO E UN CONSULTO GRAZIE

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FRAgi Età: 46
Dopo ventisei anni con un uomo che credevo fosse l'uomo della mia vita e con cui abbiamo avuto tre splendidi bimbi. Conosco l'ALTRO inizialmente un gioco fatto di sguardi intensi, scambi di battute ect. facevamo di tutto per vederci ma sempre insieme ad altri. Premetto fra noi non c'e' mai stato niente, un amore platonico ma non per questo meno intenso di altri, anzi e' un amore fortissimo, non ci dormo la notte. Tutto questo va avanti da due anni, appena mi sono resa conto di questo sentimento mi sono sentita morire ho perso circa 13 chili di peso e l'interesse alla vita. Ho deciso cosi' di lasciare mio marito dicendogli tutta la verita', non si puo' stare con un uomo che non si ama.
Lui e' andato su tutte le furie ma non si e' dato per vinto ed e' voluto restare con noi comunque facendo poi finta che niente fosse successo. Ho tentato tante volte e in modi diversi di fargli capire che volevo stare sola con i bambini che avremmo potuto condividere l'affido dei bambini.
Niente non ne' vuole sapere mi dice che sono fuori di testa che non si puo' buttare all'aria tutto cio' che abbiamo costruito insieme. Mi sento in colpa ma io non ho scelto di amare un altro, e' successo senza che io potessi fare niente per fermarlo. Adesso il problema e' stare comunque con un uomo che mi ama tanto ma io non amo e non desidero piu' da quando ho capito di amare un altro e che oramai ho perso per sempre, a questo punto penso che non mi abbia amata visto che non ha mai fatto niente per me e ha solo aspettato che fossi io a decidere. Io al contrario per lui avrei dato la mia vita. E' sbagliato lo so, non si puo' amare cosi' tanto piu' che io ho figli ancora piccoli che hanno tanto bisogno di una mamma che si preoccupi solo di loro senza altre distrazioni.
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paola Età: 45
BUONGIORNO, SONO SPOSATA DA 21 ANNI, DUE FIGLI IN ETA' ADOLESCENZIALE, UN LAVORO (CHE NON MI GRATIFICA)E ALLE SPALLE UNA INFANZIA CON PROBLEMI FAMIGLIARI(MA QUESTA E' UN\'ALTRA STORIA).
HO SEMPRE PENSATO CHE, NONOSTANTE ORA MI ACCORGO CHE SONO STATA MOLTO MAMMA E MENO MOGLIE,PER MIO MARITO FOSSI LA PERSONA PIU' IMPORTANTE,IL SUO PUNTO DI RIFERIMENTO. DA QUALCHE ANNO, NON E\' PIU\' COSI\', ANZI NELL\'ULTIMO ANNO, LE COSE SONO PEGGIORATE, AL TAL PUNTO CHE ANCHE SESSULMENTE, NON ABBIAMO PIU\' AVUTO UNA RELAZIONE INTIMA.PIU\' VOLTE HO CERCATO DI PARLARGLI E CAPIRE COSA
STESSE SUCCEDENDO, MA IO SONO CADUTA IN UNA PROFONDA APATIA E LUI, NON SI E\' MAI CONFIDATO SUI SUOI MALUMORI E NON HA MAI CERCATO DI CAPIRE COSA STESSE SUCCEDENDO AL NOSTRO RAPPORTO.FINCH\'E\' DA POCO HO SCOPERTO CHE DA CIRCA UN ANNO VEDEVA UN\'ALTRA DONNA E SCOPRIRLO PER ME E\' STATO COME RICEVERE LA LAMA DI UN COLTELLO IN MEZZO AL CUORE. DA PARTE SUA, QUANDO NE ABBIAMO PARLATO, HA GIUSTIFICATO, IL SUO TRADIMENTO, SOLO COME UNA QUESTIONE DI SESSO??!!VISTO CHE IO NON LO CERCAVO PIU\', TENENDO A PRECISARE CHE NEPPURE LUI IN QUESTO ANNO MI HA CERCATO PIU\' DI TANTO.ORA STIAMO ATTRAVERSANDO UNA FASE STRANA, DOVE LUI DICE CHE E\' TUTTO FINITO, IO SONO ASSALITA DA MILLE DUBBI,MA LA MIA REAZIONE A
 TUTTO CIO\' E\' CHE HO SCOPERTO CREDO DI AMARLO ANCORA TANTO E VOGLIA DI FARE CON LUI L\'AMORE SPESSO,INFATTI DAL GIORNO CHE HO SCOPERTO CHE MI TRADIVA, PASSAVO LE ORE A PIANGERE E POI DESIDERAVO FARE L\'AMORE E RICEVERE COCCOLE.
IL SUO ATTEGGIAMENTO PERO\' NON MI SODDISFA PIENAMENTE, NON LO SENTO ANCORA PRESENTE E VICINO COME VORREI. E\' DIFFICILE SPIEGARE COME CI SI SENTA IN QUESTE SITUAZIONI, ANCHE PERCHE\' VERREBBE SPONTANEO, BUTTARLO FUORI DI CASA, INVECE, AL MATTINO, SPERO CHE VENGA SERA PRESTO PER POTERLO VEDERE. LA COSA POSITIVA CHE MI SONO SVEGLIATA UN PO\' DALL\'APATIA IN CUI STAVO VIVENDO, MA MI CREDA, NON SONO PER NIENTE SERENA, ANZI...CONTINUO A NON PIACERMI E A SENTIRMI SEMPRE SUL FILO DI UN RASOIO
LA RINGRAZIO SIN DA ORA SE POTRA\' RISPONDERMI CON QUALCHE PAROLA CHE MI AIUTI A STARE MEGLIO.
P.S. SICURAMENTE NON SONO RIUSCITA A TRASMETTERE FINO IN FONDO TUTTO IL MIO STATO D\'ANIMO, MA NON E\' FACILE PARLARE DI SE IN POCHE RIGHE!
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Invito tutti coloro che pongono come richiesta di consulenza online una problematica affettiva o relazionale a porre quest'ultime all'interno del forum del sito www.maldamore.it ( http://www.maldamore.it/public/FORUM/ ) dove si troverà ascolto e sostegno da parte degli altri utenti


ANORGASMIA

Buona sera, sono una ragazza di 29 anni e da sempre soffro di anorgasmia o meglio da quando pratico coscientemente sesso o masturbazione. l'ultimo ricordo di un mio orgasmo risale all'età infantile 4 o 5 anni credo, quando mi concedevo serenamente la masturbazione e l'orgasmo scorreva liberamente in me. poi credo che mia madre (persona piuttosto religiosa e ancora oggi piena di tabu sul sesso di cui ignora parecchio e di cui non mi ha mai parlato) mi abbia scoperto e credo che la cosa l'abbia sconvolta parecchio, non ricordo granchè ma il mio rapporto con l'autoerotismo è continuato in modo clandestino per poi interrompersi del tutto fino ai 19 anni, età in cui scoprii di non essere più capace di avere un orgasmo (sia nei rapporti col partner sia con la masturbazione). Su questo mio problema nel tempo ho pensato di tutto (con relativi complessi): malattia fisica problemi psicologici punizione divina inadeguatezza del partner.. per poi arrivare alla rassegnazione che a quanto pare non mi è dato avere orgasmi e mi sono accontentata di dare soddisfazione all'altro al quale riesco a dedicare molte attenzioni durante il rapporto. da questo punto di vista tutti i partner che ho avuto nella vita(tutte relazioni durature e appaganti sul piano sentimentale)mi dicevano la stessa cosa: brava a fare l'amore! ma totalmente incapace ad avere un orgasmo...ovviamente non l'ho mai confessato a nessuno, ho finto l'orgasmo con tutti loro per non dovere mai dare spiegazioni su questo mio problema e perchè questo li rendeva felici. ma ora a 29 anni vorrei riuscire a prendere la
giusta soddisfazione dall' amore come tutti anche perchè non sono mai riuscita a mantenere un interesse profondo per i miei partner perchè in realtà nessuno di loro è mai riuscito a prendermi veramente...e quanto ho provato e desiderato che almeno uno di loro ci riuscisse!...ma mai niente. è come se trattenessi i miei orgasmi ma il motivo per cui lo faccio mi è completamente oscuro. spero di ricevere qualche consiglio su come gestire e magari risolvere questo mio problema. A.
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La invito a leggere il seguente articolo:
dove troverà alcune riposte alla sua problematica.
Saluti





ABBUFFATE COMPULSIVE

chichi Età: 20
Io soffro di "abbuffate compulsive ". Ho scoperto di avere questo disturbo da poco, leggendo su internet testimonianze e forum in cui mi riconoscevo completamente. Provo il desiderio di mangiare in ogni momento della giornata, ma in presenza di altri cerco di non pensarci. Aspetto di essere da sola in casa o di uscire per mangiare tutto quello che capita, senza dare importanza a cos'è o al fatto che mi piaccia o meno.
Soffro di questo disturbo ormai da più di un anno; pratico molto sport e per fortuna il mio peso non aumenta più di tanto, anche perchè molto frequentemente, cerco di compensare le mie abbuffate con digiuni.
Vorrei trovare una soluzione a questo mio problema. C'è un modo per controllarsi e non cedere alle abbuffate?
Grazie dell'attenzione

DEPRESSIONE ED INFELICITA'

Agnes Età: 62
Vorrei parlare di infelicità: non è facile, sembra una parola tabù. E' fin dal'infanzia che provo questo sentimento profondo e pressochè continuo (ho 62 anni)e dopo varie psicoterapie credo anche di essere venuta a capo delle probabili cause prime di un sentire che ha fatto della mia vita un tormento. Potrei anche fare un elenco delle sventure che mi sono capitate (tra queste un cancro al seno con conseguente mutilazione) ma non saprei se metterle tra le cause o gli effetti, inoltre so bene che i guai che ci capitano non sono automaticamente fonte di infelicità. Negli ultimi due anni sono stata in cura psichiatrica, anche farmacologica. Ora mi sono inserita in un gruppo di auto mutuo aiuto. Mi sento ferita ogni volta che sento accusare chi si dice infelice di autocommiserazione o di incapacità di "vedere il lato bello" dell'esistenza. Anche i medici spostano il discorso sulla loro diagnosi: depressione, una malattia, un disordine dei recettori che si può sistemare con qualche farmaco. Io ho preso la mirtazepina e devo dire che in una fase molto acuta con pianto ininterrotto e pensieri di farla finita, mi ha aiutata, quantomeno a nutrirmi e a riposare. Ma l'infelicità è rimasta anche sottoforma di incubi notturni spaventosi. E, tuttavia, il risveglio è il momento peggiore. La coscienza è invasa da un'ondata di disgusto che pare insopportabile. Devo stare ferma, immobile, sul bordo del letto (che sembra il bordo di un abisso) ed aspettare che l'orrore che provo divenga tollerabile.
Poi mi alzo e, come posso, affronto la giornata. Bene o male riesco a svolgere
qualche attività e a relazionarmi anche se con grande fatica. Anche se con repulsione, riesco a guardarmi allo specchio. Mi dispiace tanto di non riuscire
a vedere la bellezza di questo Universo che pure so che è reale e sono contenta di sapere che altri ne godono. Anche se non posseggo quello che si intende per "fede in Dio", a mio modo prego perchè mi venga concesso in qualche modo di amare e di provare gratitudine per la vita, poichè il non riuscirvi mi sembra una bestemmia. Non potrei pensare questo se non provassi, in alcuni istanti, il sentimento della bellezza e la certezza che esiste la possibilità di amare.
Sono momenti rari ma intensi. Ricordo una volta che ho visto all'improvviso tutte le sfumature di verde nel giardino, un'altra volta, in un gruppo di persone mi sono sentita "a casa". Ma, come dicevo, sono momenti rarissimi. Di norma del mondo, degli esseri umani, di me stessa, mi appaiono i lati spiacevoli, irritanti, tragici. Ma questo è già un argomentare che viene dopo, dopo la sensazione di disgusto che mi pervade e che devo cercare di vincere continuamente per non portare la mia negatività agli altri, i quali, comprensibilmente, o non l'accettano, o ne rimangono avviliti.
Mi chiedo: posso farne qualcosa della testimonianza dell'infelicità? Mi sembra che già sarebbe qualcosa il non sentirsi in colpa di provarla e di dirla.
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Lei mi chiede:
posso farne qualcosa della testimonianza dell'infelicità?
Allo stesso tempo è lei a fornire la risposta:
Mi sembra che già sarebbe qualcosa il non sentirsi in colpa di provarla e di dirla.
Questa sua risposta è anche la mia.
Saluti