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giovedì, aprile 27, 2006

PAURA DI PERDERLO


N° di riferimento: 605359307 Età: 45 5 giorni fa,Il nipote del mio compagno(35 anni single)si è tolto la vita impiccandosi senza che nessuno si fosse accorto del suo disagio e avesse potuto intervenire.La disperazione e i sensi di colpa di tutta la famiglia li stanno distruggendo.In particolare il mio compagno,sconvolto,sta rivalutando tutta la sua vita e nonostante l'amore profondo e travolgente che ci lega da piu di 3 anni,si sta come imponendo di allontanarsi da me.Vorrei essergli di sostegno come siamo sempre stati l\'uno x l\'altra,ma mie sculde.premetto ke 10 anni fa ho subito un\'esperienza simile.Mori in un incidente il figlio 21enne di mio marito.Ho gia passato il calvario del recupero di una persona amata,aiutandola a superare il lutto,proteggendo dal dolore i miei 3 figli allora piccolini.Ora che avevo ritrovato la serenita e l'appagamento emotivo, nonostante tutte le difficcolta di una relazione complicata(sto separandomi x amore del mio compagno)..sono di nuovo ripiombata nello stesso incubo,sento ke x colpa di un altro lutto,perdo di nuovo l'uomo ke amo.....gia 10 anni fa ho saputo tirare fuori una forza che non sapevo di avere,facendo da spugna a tutti,ignorando il mio dolore x aiutare chi aveva piu bisogno di me(marito e figli)..ne sono uscita vincente ma svuotata,tradita dall'egoismo di mio marito ke ha solo saputo prendere in tutti questi anni senza darmi nulla...il suo egoismo e indifferenza ha distrutto i rapporti con me e i figli...Ora sono davvero disperata,spaventata di rivivere la stessa esperienza, di perdere ancora un amore che considero un dono inaspettato dalla vita dopo tanta tristezza...mi ha fatta sentire di nuovo viva, giovane e desiderata..uno stato di grazia...infranto da un'altra morte prematura...cosa posso fare x me e per il mio compagno devastato dal dolore?
Deve assolutamente rispettare il periodo di lutto ed il dolore del suo compagno. Deve riuscire a tenere a bada la paura di perderlo e farle sentire la sua presenza senza essere invadente. Cosa non facile mi dirà lei. Ma l'eccessiva presenza avrebbe, paradossalmente, il solo effetto di allontanarlo da lei. E ciò la farebbe ripiombare in quel circolo vizioso dell'ingratidine che ha già sperimentato col suo ex. Certi copioni si ripetono solo se lo vogliamo noi, consapevolmente o incosapevolmente. La saluto con un brano significativo di Gibran.
"Amatevi, ma non tramutate l'amore in un legame. Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime. Colmate a vicenda le vostre coppe, ma non bevete da una sola coppa, scambiatevi il pane, ma non mangiate da un solo pane. Cantate e danzate insieme e insieme siate felici, ma permettete a ciascuno di voi d'essere solo."

SOPRAVVIVO

N° di riferimento: 542168996 Età: 25 Salve,volevo un parere su come affrontare delle situazioni o meglio soffro di panico e spesso sento che non vivo ma sopravvivo e non so come risolvere tale problema penso che rivolgermi ad uno psicologo non sia utile perchè forse dovrei ricercare da sola la causa di ciò , ma a volte vorrei andare da uno psicologo per capire perchè da sola forse non posso.E\' da due anni che ne soffro ma da un anno in qua mi sono chiusa tanto da non uscire da casa.Forse ho paura dei cambiamenti che la vita mi riserva ma ho un 'amore a cui non voglio rinunciare potrebbe essere questo amore a farmi trovare la forza di ritornare a vivere o mi illuderei e tutto ritornerebbe prima o poi?E infine dovrei parlare di tale problema hai miei?grazie.
Potrebbe essere proprio questo amore una forte motivazione ad uscire dalla situazione di panico in cui si trova. Necessario è anche parlarne ai suoi. Con l'aiuto di queste persone, un aiuto professionale di uno psicologo, e sopratutto una forte motivazione interiore, può iniziare il percorso, lento e doloroso, d'uscita dal tunnel. Ma alla fine troverà la luce. Non solo belle e vuote parole ma la verità di chi è riuscito. Cordiali saluti.

VIOLO LA SUA EMAIL

N° di riferimento: 21128824 Età: 27 Caro Dottore,so che quello che sto confessando di fare è orribile, illegale e punibile dallalegge, ma è un impulso più forte di me e non riesco proprio a frenarlo...Ho scoperto per caso la password della posta elettronica del mio ex ragazzo ed ora non faccio altro che controllargli le e-mail, anche più volte al giorno,sia quelle in entrata che quelle in uscita... Non so bene neanch\'io cosa spero di trovare, tanto qualsiasi mail, anche se di un\'altra eventuale ragazza, non dovrebbe essere più affar mio visto che non stiamo più insieme... Eppure non riesco a frenare questo mio impulso malsano, che mi fa solo soffrire ulteriormente ed avere dei veri e propri attacchi di tachicardia.A volte penso che, per fargli del male, potrei addirittura cambiargli la password e quindi negargli l\'accesso alla sua posta. Questa volontà di ferirlo mi spaventa e mi intristisce allo stesso tempo.Grazie per l\'aiuto che mi vorrà dare.
Il tuo violare la sua casella potrebbe essere un modo sia di punirlo che di "entrare" dentro di lui. Devi fare assolutamente in modo di non violare la sua casella di posta. Potrebbe essere utile proprio cambiargli la password, in maniera tale che lui ne debba richiedere un altra e tu non puoi più accedervi. L'essenziale è che tu smetta. Così punisci solo tè stessa. Saluti.

mercoledì, aprile 26, 2006

HO PAURA DI CIO' CHE E' CHIUSO

N° di riferimento: 993131897 Età: 45 Non riesco più ad andare avanti. So di avere bisogno diun medico ma finora nessuno mi ha guarita. Ho paura di tutto ciò che è chiuso.Io sono pendolare e la mattina è sempre un terrore prendere il treno perchè nonci sono i finestrini, non prendo aereo e ascensori; al cinema cerco di staresempre nella fila verso il corridoio per scappare all\'occorenza; alsupermercato mi gira la testa non mi sento l\'equilibrio, porto con me sempreuna bottiglietta d\'acqua e delle pillole antipanico da sciogliere sotto lalingua; ho paura della paura; la notte non riposo perchè la mattina devoaffrontare un viaggio con i treni senza finestrini è tremendo, non riesco adaffrontare la vita ed elimino tutto pur di vivere tranquilla. per esempio perarrivare al lavoro cambio treni fin quando non c\'è più gente e la sera escotardissimo almeno il treno è meno affollato. Mi domando spesso come fanno lepersone ad essere tranquille, io vivo nell\'angoscia. E\' un\'ora di viaggio mami distrugge la vita. A questo sono associati anche disturbi intestinali; vadomolto al bagno prima di uscire di casa e per paura che i sintomi persistanoprendo un antidiarroico ogni mattina; però ho già sperimentato che quando nonlavoro non vado così spesso al bagno; ho paura di guidare ma lo faccio perchèmio marito non ha la patente; per lavoro dovrei viaggiare ma mi sono semprerifiutata adducendo scuse perchè l\'aereo o i bus gran turismo sono ancorapeggio; la sensazione che ho è quella che non c\'è aria, comincia a ronzarmi ilcervello e allora se posso comincio a disturbare il vicino perchè parlando nonpenso ai miei problemi, ma non sempre è possibile perchè chi viaggia non vuoleessere disturbato. Oggi mi sento a pezzi sono arrivata al lavoro alle 11 perchèho cambiato due treni e uno l\'ho preso perchè avevo cominciato a parlare conuna persona. Ho tutti i miei accorgimenti sperimentati: mi metto vicino alleporte almeno quando aprono alle fermate entra un pò di aria, mi metto nei primivagoni, almeno sale meno gente, se posso faccio spegnere il termosifone, ma nonmi risolve molto. Ogni mattina è un pò come morire ed è un\'ansia senza fine lasera non dormo pensando al treno e la sera esco dall\'ufficio alle 8 e arrivoalle 10. Sento che tutto mi si sta ristringendo, io non vivo più. saprebbedarmi il nome di qualche bravo medico in Italia? La cosa strana è che inmetopolitana la folla non mi disturba, non mi sento oppressa. Ora poi che vieneil caldo è peggio e la cosa ancora peggiore è che non posso cambiare lavorochetra l\'altro amo molto e neanche trasferirmi vicino all\'ufficio. A tuttoquesto si aggiunge la solitudine. Io sono sola dal mattino alla sera, viaggiosola, non ho amici, in ufficio ho una stanza da sola e la sera abito in unposto abitato principalmente d\'estate e non ci sono vicini.In famiglia hoavuto gravi problemi che non riguardavano me ma mi hanno coinvolto totalmente;l\'unica cosa positiva è la mia situazione affettiva; sto insieme a mio maritoda quando ero adolescente e lo adoro, soltanto a lui confido tutto il miomalessere e dipendo totalemte da lui, anche se a volte mi dice che miaccompagnerebbe in ufficio, io non voglio perchè non è di un altro che hobisogno ma di stare bene io. Queste parole mi sono uscite di getto, quasiincontrollate, ci sarebbe molto da dire ma già avere scritto questo mi fa starebene. Chiedo dottore, lo so che non esiste la bacchetta magica, ma ci sarà purqualcosa che può aiutarmi in questa odissea. Ho visitato due dottori: uno mi haimbottito di psicofarmaci perchè ho avuto attacchi di panico, l\'altro non miha fatto parlare a sufficienza e dunque mi sono un pò arresa. Vorrei parlarecon qualcuno che mi curi in modo olistico cercando di capire il perchè diquesto, arrivare alla radice ed estirpare questo male e mi dia anche delledritte da seguire.Grazie da aiuto.
La sua situazione è abbastanza complessa. Bisogna agire sia sulla sintomatologia che sulle cause. Cosa non semplice, vista l'intensità, con cui vive il tutto, ma neanche impossibile. Per quanto riguarda la sintomatologia può essere utile attuare qualche strategia comportamentale fissa, che l'aiuti ad arrivare in ufficio con il minor disagio possibile. In questo senso deve sperimentare quale dell strategie attuate finora è stata la più utile, o se è necessari sperimentarne qualcun'altra. Per quanto riguarda le cause, qui occorre l'aiuto di uno specialista con cui lei riesce ad instaurare una buona relazione teraputica. Per motivi deontologici non "consiglio" nessuno e tantomeno libri da leggere. Per quanto riguarda quest'ultimi ce ne sono tanti che sono pieni d'indicazioni utili per affrontare attacchi di panico e fobie. Scelga appunto quelli che trattano le tecniche, e non quelli che affrontano l'argomento in modo generale. "Dritte" non ne posso dare perchè esulano dai limiti di una consulenza online. Invito chi legge la sua email a suggerirne qualcuna. Cordiali saluti.

RELAZIONE OMO

N° di riferimento: 581154869 Età: 18 BuonGiorno, ho appena letto un articolo su questo sito\" Conflitto Omo\", e ho trovato lo stimolo per scriverle. Il mio caso èsimile a quello però da lei vorrei una risp più dettagliata, insomma voglioche mi aiuti!! Io anche ho avuto dei rapporti con un amico ma il nostro comportamento èorrendo!! Lui abita poco lontano da me e i nostri balconi si vedono bene,luiogni tanto si affaccia e così mi affaccio anch\'io, lui appena mi vede se nerientra dentro!!!! Perchè??, Il provo per lui un amore senza limiti se lo pensosono felice.!!!! in strada non ci salutiamo! Il suo comporatamento cambialeggermente quando mi chiede di vedermi per fare sex...! Io naturalmente accetto e così facciamo sex, ma non appena finiamo lui con una scusa se ne va subito.... e ritorna quello che era!!!! Lui è molto superficiale, ma io ne sono innamorato, solo che non so se il mio amore è ricambiato probabilmente no.La mia richiesta è come devo comportarmi?? Perchè lui dopo aver fatto sex se ne va e poi non si fa sentire per settimane?? Devo dirgli che lo amo?? e se mi manda a quel paese come devo reagire?? La prego di rispondermi e la ringrazio sentitamente...!!!!
La circostanza che la vostra relazione sia "omo" non la differenzia, per intensità dei sentimenti e natura delle situazioni, da una relazione "etero", anzi si vive il tutto in maniera più intensa. Lei è innamorato, l'"altro", probabilmente prova solo un'attrazione sessuale. Stà a lei stabilire se continuare o meno la relazione su queste premesse. Tenga conto che più si farà coinvolgere dall'altro, più sarà difficile uscirne col tempo. Cordiali saluti.

sabato, aprile 22, 2006

BULIMIA E AUTOSTIMA

Chiara N° di riferimento: 199115215 Età: 13 E' iniziato tutto con il passaggio dalle elementari alle medie, ho iniziato a sentirmi a disagio nel mio corpo, bastava una semplice allusione per farmi cadere in una lunghissima crisi di pianto, dipendevo completamente dal giudizio degli altri su di me e spesso mi spingevo a fare cose assurde solo per provocare i miei prof o i miei genitori, altre voltequando proprio non ce la facevo più mi tagliavo più volte il palmo della mano nella speranza che qualcuno se ne accorgesse e mi aiutasse. Ma le cose sonopeggiorate quando i miei genitori hanno preso in affidamento un dodicenne delMarocco, molto attaccato alla sua religione (musulmana) e ad uno strano modo divedere le donne come esseri inferiori. Il mio rapporto con lui è stato terribile da subito, io credevo che avrei potuto sentirmi utile aiutandolo, ad esempio ad imparare l'italiano, ma lui si è sempre rifiutato di parlarmi inquanto essere inferiore e non degno della sua attenzione, questo mi ha portato ad un drasticissimo calo della mia autostima, già molto bassa e tante volte ho desiderato essere un maschio, un'altra persona o, ancora più ardentemente, di annularmi, evaporare e non esistere più. Ed è così che, per protesta contro il mondo che mi faceva stare così male, per punirmi per non essere capace di fargliela vedere, e per la voglia di non avere più peso, ho iniziato a mangiare sempre di meno, concentravo tutta la mia attenzione sul perdere peso, e funzionava, perchè mi bastava perdere un chilo, e un altro ancora per esserefelice. Ma adesso non più, sono ossessionata dal mio peso e mi importa solo diquello, quando mia mamma mi costringe a mangiare o io non resisto, corro in bagno, mi ficco lo spazzolino in gola e vomito. Purtroppo non sempre basta e il mio peso è ancora troppo alto per le mie aspettative, ed è per questo che vorrei non dover uscire dalla mia camera, vorrei che nessuno vedesse quantosono grassa, ma vorrei anche poter tornare a mangiare senza farmi questi problemi, purtroppo non ci riesco, e nessuno sembra capirmi, a nessuno interessa, e io mi sento intrappolata nel mio corpo senza via di fuga, le persone che mi avevano illuso di volermi bene, sembrano non accorgersi di come sto e questo mi fa stare ancora peggio. Vorrei tanto riuscire a stare meglio,ma proprio non sò come fare.
Cara chiara,dalle tue parole percepisco un senso di rabbia e di sconforto direttoprincipalmente ai tuoi genitori e associato ad una sete di attenzione e diaffetto che senti di non ricevere, tutto ciò ti ha portato a commettere azioni"assurde",come tu stessa le definisci, a desiderare di annullarti o di nonesistere, fino allo sviluppo di un disturbo alimentare. Noto il rapporto complesso che hai con te stessa, con gli altri e con la tuaautostima, tutto ciò ti porta ad essere insicura e a dare peso anche ai pareridi persone che, a causa di una diversa cultura, o a causa dell'età o per altridisagi che hanno vissuto e che non possiamo conoscere, la pensano in modocompletamente diverso da te.Capisco che tu ti senta sola con il tuo problema e non compresa da chivorresti, ma tante volte le persone che ci vogliono bene hanno paura di vedereper paura di soffrire troppo, forse basta solo aprirgli gli occhi e urlare iltuo disagio. Insieme poi saprete farvi aiutare, se vorrete, da qualche psicologo . Non lasciar passare troppo tempo. In bocca al lupo. Dott.ssa Roberta Santoro.

mercoledì, aprile 19, 2006

FINE DI UN AMORE

N° di riferimento: 772357576 Età: 28 Buongiorno, sto passando un brutto anzi bruttissimo periodo,pochi giorni fa è finita lastoria della mia vita dopo 5 anni non per mio volere.Non riesco a reagire nonso gli errori si fanno in due e io ho capito benissimo le ragioni del mio ex manon riesco a superare questo momento,non so non ho nemmeno voglia di rimettermiin gioco ho sempre pensato che la mia vita l'avrei passata con lui e solo 2mesi fa avevamo cercato casa per convivere ed ora basta è finito l'amore, macome è possbile?Non voglio nemmeno capire vorrei sparire, non ho voglia di uscire e di sentireparlare nessuno vorrei solo svegliarmi domani e pensare che era un bruttosogno, lo so le cose poi passano (forse) si supera beh mi dicono così ma io nonso nemmeno se voglio superare questa cosa io non voglio dimenticare.Non so piùche pensare, che fare...Per fortuna fino a giugno ho un lavoro perchèaltrimenti sarebbe stato una catastrofe peggiore.Non trovo nessun lato positivo se nonchè quello che sto perdendo peso e senza fare fatica ma non è consolante.Mi sveglio la mattina accendo il telefono nella speranza che si sia ricreduto ma niente ora lo proprio perso e per sempre.Basta. Grazie
Lei sta attraversando la fase "acuta" della fine di un amore. E' normale il dolore lacerante che prova. Non s'attribuisca eccessive colpe. A volte gli amori finiscono anche senza valide ragioni, ma soltanto perchè una parte non ama più. La invito a leggere la sezione http://www.maldamore.it/Fine%20di%20un%27amore.asp
dove troverà molte indicazioni utili.

PROBLEMI DI LINGUAGGIO

N° di riferimento: 414802530 Età: 41 Salve, vivo con mia nipote, la mamma (mia sorella) e mia mamma.La mia nipotina (4 anni e mezzo) non parla molto bene, anzi non riesce a costruire delle frasi complete ma si fa capire dicendo solo delle parole, per esempio se vuole l'acqua dice semplicemente "acqua"se vuole andare a casa dice solo "casa" se vuole andare a dormire dice "ninni". Queste parole non vengono pronunciate bene ad es. la parola "acqua" è "quaqua" la parola "casa" è "cascia". Devo dire che è sempre in miglioramento, lento si, ma migliora. Mi chiedo, a 4 anni emezzo, non dovrebbe parlare in maniera corretta?Questo modo di parlare è identico , sia all' asilo che a casa. Si chiude in un mutismo totale alla presenza di persone che no conosce, ma dopo un po (ore oppure giorni) si apre anche con queste persone. E' attaccatissima a me, (più forte in questi giorni) quando sono a casa mi segue come un ombra,spesso non posso nemmeno andare in bagno perchè lei èsempre attaccata a me, è normale questo? A che cosa è dovuto questo? Si può parlare di mutismo selettivo/elettivo? Sono un pò preoccupato. Un specialista che l'ha visitata ha detto che per lui non c'è alcun problema che deve fare solo "logopedia" che sta facendo da 4/5mesi. Cosa possiamo fare ancora?Grazie tante.
Sono d'accordo con lo specialista che l'ha visitata. E' una problematica risolvibile con trattamento logopedico. Potrebbe essere presente qualche problema relazionale, che però potrebbe risolversi col tempo. Potreste, di concerto col logopedista, tentare qualche approccio anche a casa, del tipo: parlarle lentamente scandendo bene le parole, gratificando maggiormente le parole corrette e via dicendo. Cordiali saluti. Dott.ssa Rosalia Cipollina.

lunedì, aprile 17, 2006

DIFFERENZA FRA ANSIA E PANICO


Consulenza inviata da: misteriosa N° di riferimento: 560653098 Età: 25 Qual'è la differenza tra Ansia e Panico e come se ne può uscire? Da questo i disturbi possono subentrare quelli fisici? mi aiuti a capire per favore mi sento prigioniera di me stessa e sento che glialtri non possono capirmi. grazie.
L’ansia potremmo definirla come un eccessivo senso di apprensione e timore. Caratterizzata da sintomi fisiologici, a volte di tipo neurovegetativo, può produrre sia sintomi di tipo fisico che psicologico. I sintomi fisici possono variare grandemente, dalla sudorazione delle mani e la tachicardia delle forme medie fino all’agitazione psicomotoria, alla paralisi emotiva o allo scatenarsi di un attacco di panico o di una reazione fobica. I sintomi dell’ansia variano da persona a persona, da una situazione all’altra e anche da un momento ad un altro nello stesso soggetto.
Il panico, invece, può essere un segnale quando si presenta uno stimolo oppure può insorgere in modo spontaneo se si presenta in assenza di un elemento scatenante (a parte, forse, un semplice pensiero o un’idea); in confronto con “l’attacco o fuga” dell’ansia, i segni e i sintomi del panico sono più pronunciati. L’attacco di panico ha un esordio improvviso, raggiunge molto rapidamente un picco sintomatologico (10 minuti o meno dall’insorgenza), svanisce entro 60 minuti ed è spesso accompagnato da un senso di catastrofe imminente e dall’urgenza di allontanarsi. La sintomatologia del panico è molto più debilitante della crisi d’ansia; il pensiero razionale viene sospeso e le persone possono restare bloccate.
Come vede fra ansia e panico c'è un continuum: uno stato d'ansia prolungato può sfociare in un attacco di panico. Inoltre nell'attacco di panico i sintomi fisici sono più pronunciati.
Ulteriori indicazioni utili le può trovare sul sito www.lidap.it .Cordiali saluti.

DIPENDENZA AFFETTIVA

N° di riferimento: 160642772 Età: 38 Mi sento annientata e in certi momenti mi sembra impossibile andare aventi. Ho perso mio marito 5 anni fa ed ho un bimbo di 7anni. da più di un anno sto vivendo una storia con un uomo che ha alle spalle 2divorzi e vive una relazione da diversi anni con un\'altra donna. Ci siamoconosciuti per lavoro più di tre anni fa e poi da poco più di un anno abbiamoiniziato a frequentarci..lui è dolcissimo..ma non è stabile. Un mese dice divolermi troppo bene..mi chiama mille volte per giorno e mi racconta tutto disè..poi sparisce..dice di aver paura che nella vita ha già fatto troppi errorie che ora non può ribaltatre ancora una volta la sua vita.. Io mi sento trattata come un interruttore che si accende e si spegne ma non ho la forza dichiudere le relazione..mi fa stare troppo bene quando c'è..ma anche troppomale quando fugge. Per lavoro ci dobbiamo sentire e mi fa soffrire moltissimmoquando lo sento freddo e distaccato e mi chiedo come sia possibile avere degliatteggiamenti cosi tanto diversi..a volte cosi attenti e a volte cosi freddi.Sto molto male e non riesco a trovare serenità..ho troppo bisogno di qualcuno a cui volere bene e che ci voglia bene. Amo questa persona per quello che è e perquello che può darmi..non gli ho mai chiesto nulla di più..ma lui dice che non riesce più a star bene con lei e ha paura a prendere una decisione.. Forse non mi voglio bene abbastanza..
La sua condizione non è facile, vuoi per la morte di suo marito, vuoi per il comportamento altelenante dell'altro. I due aspetti potrebbero anche essere collegati: ha perso suo marito, non vuole perdere assolutamente quest'altro. Inoltre l'indecisione di quest'ultimo rende il tutto più difficile. Ma allo stesso tempo è necessario che lei prenda una decisione per il suo bene e per il suo futuro. In tal senso la invito a leggere http://maldamore.blogspot.com/2006/03/superare-una-dipendenza-affettiva.html dove troverà delle utili indicazioni. Altri suggerimenti li troverà sul sito www.maldamore.it . Cordiali saluti.

domenica, aprile 16, 2006

GELOSIA

N° di riferimento: 28623648 Età: 48 Buongiorno, io le scrissi tempo fa a propositodell\'eccitazione.Ora vorrei esporle un problema diverso e chiederle gentilmente comecomportarmi.Mia moglie ed io ci amiamo davvero, abbiamo due splendidi bambini e tutto filaliscio.Il nostro tempo libero lo trascorriamo insieme, pertanto di sicuro non mitradisce e non lo farebbe mai.Però sono geloso lo stesso..penso che, soprattutto col suo lavoro che è dicontatto col pubblico, possa trovare uno più interessante di me e diconseguenza non considerarmi più..Cosa posso fare per farmi meno paranoie?Grazie fin da ora.
La invito a leggere la sezione sulla gelosia del sito www.maldamore.it dove troverà utili indicazioni. L'indirizzo è: http://www.maldamore.it/Gelosia.htm

DESIDERIO OSSESSIVO

N° di riferimento: 43963853 Età: 29 Salve, sono un ragazzo di 29 anni.Prima di fare la mia richiesta vorrei raccontare un po\' la mia situazione,così sarà più semplice rispondere (spero).Purtroppo è da 10 anni che non ho una ragazza e questo mi ha permesso, inquesto periodo di tempo, di conoscere molte persone e fare molte amicizie, lamaggiorparte delle quali, femmine.Da quando ho iniziato a lavorare ho perso le vecchie amicizie maschili, perchèho notato un cambiamento dei loro comportamenti che non coincideva più con ilmio. Così mi sono ritrovato a stare sempre in mezzo alle donne.Anche in ufficio, tranne qualche eccezione, ho sempre fatto più amicizia con leragazze e che con i ragazzi.Da un anno circa, ho conosciuto una collega con la quale mi trovo molto bene ela cosa è reciproca tantè che stiamo sempre insieme e formiamo anche una coppiamolto affiatata, sia in ambito lavorativo che in privato. Però lei ha già unragazzo, da tre anni, con il quale convive da due. Nelle mie fantasie, vorreipoter fare sesso con lei anche perchè mi piace fisicamente (e non solo a me!),ma non ho mai avuto il coraggio di fare o dire nulla.Per motivi di lavoro, sono in trasferta e con me anche la mia collega.Pernottiamo in un albergo insieme ad altri colleghi.Una notte mi è capitato di sentire in una stanza adiacente alla mia, una coppiache faceva l\'amore in modo molto animato e rumoroso. Per me è stato uno shock,anche perchè non mi era mai capitato, neanche a casa o in altri luoghi.Devo dire che la mia vita sessuale è pari a zero: fino ad oggi non ho mai avuto un rapporto sessuale completo e devo alleviare le mie sofferenze a "mano"...almeno una volta al giorno!Ora, dal giorno che ho sentito i vicini di stanza fare "rumore ", ho l'ossessione di fare sesso con la mia collega.Lo desidero talmente tanto che la notte non riesco più a dormire, perchè hopaura che abbia una relazione segreta con altri colleghi. Una volta mi è anchesembrato di sentirla fare sesso con qualcuno...Insomma, questa situazione mi sta rendendo geloso di questa amicizia e ossessionato dal voler fare a tutti i costi del sesso.La mia richiesta è se esiste un modo per riuscire a non essere più ossessionato da questi pensieri e quindi ritornare a dormire in albergo con la stessa tranquillità di una volta.
PS: nell'arco di questi ultimi 10 anni, ho avuto molti rifiuti in amore.Potrei aver perso la mia autostima per questo motivo?
Nel suo PS c'è una probabile risposta alla sua situazione attuale. L'avere molti "rifiuti" può condizionare il nostro approccio all'altro sesso. In questi casi la componente affettiva viene quasi cancellata e diventa preponderante la componente sessuale. Il suo desiderio di averla sessualmente a tutti i costi, potrebbe nascondere il desiderio di averla come persona da amare affettivamente. La gelosia che prova confermerebbe quest'ipotesi. Inoltre è probabile che le sue "difficoltà relazionali" abbiano origini più profonde e lontane di quelle che sembrano. Come vede finchè non avrà risolto alla radice queste sue problematiche pensieri ossessivi o quant'altro tenderanno a ripresentarsi. Cordiali saluti

sabato, aprile 15, 2006

PENE PICCOLO

N° di riferimento: 630005422 Età: 18 Ciao dott,chi le scrive è un ragazzo di 18 anni appenacompiuti, il mio problema è ( mi vergogno a dirlo)legato al mio organo gentitale, che è abbastanza piccolo solo 12 cm.Questo problema mi crea moltidisagi soprattutto con le donne, isomma io sono carino e a loro piaccio, equando mi chiedono di fare qualcosa, io dico no, perchè ho paura di fare unabrutta figura (in quanto, credo che in Italia rispetto agli altri raga, sono ilmeno dotato,) Allora io con la paura di deludere e con la paura di esserederiso dico No. E questo no, per me è ancora più imbarazzante perchè loro midicono:<<>>, e a questa domandacrollo!!!! Un altro disagio che riguarda sempre il \" mio organo genitale\",compare quando tra amici parliamo di donne e di sex, loro tutti soddisfattidella dimensione dei loro..., ridono e scherzano e io mi sento a Disagio, chedovrei fare per risolvere ciò??? Spero in una sua risposta, e le chiedo scusadell\'argomento trattato, spero che non lo censuri!!!! Grazie tante!!!!
Prima di risponderle vediamo quali sono le misure medie del pene. A riposo, il pene misura in media da 7 a 10 cm. In erezione, misura in media tra i 12 ed i 18 cm di lunghezza e da 3 a 4 cm di diametro ( da 9 a 13 cm di circonferenza). Ciò che conta è soprattutto la compatibilità tra il dimensione del pene e quella della vagina. Un pene lungo in una vagina corta può porre qualche problema. Un pene stretto in una vagina larga è meno stimolante.Un pene piccolo può creare una mancanza di fiducia e può nuocere indirettamente ai rapporti sessuali. Ma, a volte, è anche un problema relazionale, vale a dire che ci "nascondiamo" dietro le dimensioni del pene per evitare l'intimità della relazione. Rischi pure, vedrà che non sono solo le "dimensioni" a contare in un rapporto intimo. Cordiali saluti.

giovedì, aprile 13, 2006

EIACULAZIONE PRECOCE

N° di riferimento: 465506974 Età: 48 Pur amando alla follia mia moglie non riesco ad eccitarmi quando nell'intimità le accarezzo parti del corpo che in altri momenti provocavano l'erezione.Tuttavia se provocato raggiungo l'erezione senza problemi ma con lo spauracchio dell'eiaculazione precoce.Vorrei sapere se ciò è grave e come fare per "guarire"Grazie
Non si preoccuppi non è grave. E' probabilmente un problema di controllo delle proprie emozioni (vedi mancanza d'eccitazione nell'intimità) e ansia da prestazione nel caso di timore di una eiaculazione precoce. La terapia, di solito suggerita in questi casi è quella comportamentale che prevede generalmente la partecipazione di entrambi i membri della coppia, se possibile e implica una serie di prescrizioni ben precise e di esercizi da eseguire insieme al partner, che il terapeuta suggerisce nel corso delle sedute.Si tratta di una forma di terapia molto diretta al problema, che viene affrontato attraverso specifiche tecniche, ma che non trascura, ove necessario, l'analisi di aspetti psicologici più profondi, connessi alla struttura di personalità del soggetto, alle sue relazioni, alle sue idee e convinzioni relative alla sessualità, alla sua storia di vita ed al contesto socio-culturale in cui è cresciuto. Cordiali saluti.

EPATITE C

N° di riferimento: 71199042 Età: 27 Desidero avere notizie su un servizio sociale indirizzato ai malati di epatite c.scoprire di esserne affetti, convivere con la malattia, affrontare la terapia potendo contare su una persona/associazione riconosciuta che aiuti a vivere meglio la situazione, la quale causa molti disagi, cattivi pensieri, paure....
C'e un'associazione l'EPAC onlus, che fornisce assistenza ed informazione non solo medica ma anche psicologica sull'epatite c. Troverà maggiori informazioni sul sito:

E' AUTOLESIONISMO

N° di riferimento: 27248455 Età: 25 Scrivo perché è da 10 anni che ho un problema... credo che si tratti di autolesionismo. La zona rovinata del mio corpo è il viso che ormai presenta macchie scure. Appena vedo un punto nero o un semplice brufololo aggredisco per fare uscire il pus, ma alla fine mi ritrovo con una ferita. Avolte sono riuscita anche a grattar via i primi strati di pelle e ad avere piccole perdite di sangue per tutto il tessuto che ho lesionato. Ma la miaintenzione non è quella di farmi male... a tutti è capitato di schiacciarsi unbrufolo! Ma io vado oltre e me ne accorgo solo quando ormai il danno è fatto.Continuo a mettermi creme per ciccatrizzare e per cercare di far andare via lebrutte macchie e ciccatrici che giornalmente sono obbligata a coprire con iltrucco perché non posso farmi vedere in questo stato. Non riesco a capire laragione anche perché non ho problemi a livello familiare o in altri contesti.In passato ho avuto altri problemi: enuresi, tic nervosi.Mi aiuti a capire. Grazie!
E' una forma di autolesionismo la sua che potremmo definire "atipica". Si procura la "lesione" solo dietro il pretesto di rimuovere il punto nero o il brufolo. Dietro si potrebbe essere un rigido controllo delle sue emozioni, che riescono a fuoriuscire solo in questo modo. Potrebbe essere questo un possibile motivo e cioè un rigido autocontrollo e perfezionismo, tenuti a malapena a bada. S'interroghi su sè stesso e vedrà che una possibile causa la troverà e la confronterà, eventualmente, con un terapeuta. Cordiali saluti.

domenica, aprile 09, 2006

DIRLO O...NON DIRLO ?


sempre io N° di riferimento: 572943301 Età: 27 Ciao psico, no so se ti ricordi di me, scrissi molto tempo fa riguardo alla paternità del mio bambino, dirlo o non dirlo era il titolo.Sono vicina al parto ed ho davvero tantissima paura che il mio bambino non siafiglio di mio marito, ebbi un rapporto dopo circa 6 giorni dalla scomparsadelle mestruazioni, non protetto e neanche completo.Inizio ad avere degli incubi.....la mia paura è che nella peggiore delle ipotesi questo piccolio sia dell altro che per altro non ho mai piu visto e cheall ospedale venga fuori questa cosa. Sono cresciuta senza un padre e nonvorrei che questo accadesse anche a mio figlio....amo mio mairto e queltradimento fu un avvventura senza passione ne sentimento i un momento dicompleto buio nella mia vita.....come potrei fare se dovessi dopo la nascitatrovarmi da sola? mi giudiucherebbero come una puttana una poco di buono e nonsono niente di tutto questo.....non saprei dove andare a vivere ioltre adesso con la maternità sono anche fuori dal lavoro quindi senza paga.....come potrò riuscire a partorire con questo peso nel cuore? ho bisogno di un amico....di una parola....e non posso svelare a nessuno questa cosa.......a chi posso rivoglermi in modo anonimo per essere aiutata? questa depressione.......è iniziata il giorno un cui la mia bambina è dovuta nascere sotto mia firma quasi a sei mesi e morire subito....da allora.....ho cercato diandare avanti tenendo tutto dentro ma piu si avvicina il parto e piu io m isento morire......Mi aiuti
Le rinnovo le indicazioni che le detti nella precedente richiesta di consulenza che allego di seguito. Le ribadisco di pensare al momento al bambino che dovrà nascere, rinviando ogli decisione a dopo. Vedrà che dopo la nascita vedrà le cose sotto una diversa ottica. Nel pubblicare l'email invito chiunque voglia a darle qualche parola di conforto. Cordiali saluti.
PRECEDENTE EMAIL

N° di riferimento: 223694755 Età: 26 Buonasera, spero di poter avere davvero una risposta perche nella mia situazione non riesco piu a vivere. Ho perso tre bambini, due aborti volontari al terzo mese e un parto terapeutico al quale sono stata davvero obbligata da tutti i medici a 5 mesi e mezzo. Dal giorno in cui mia figlia è nata e morta per mano mia, il mondo ha perso ogni colore ogni forma ed io non sfogandomi con lacrime e disperazione mi aqutodistruggevo silenziosamente. Un giorno ho incontrato un uomo che gia conoscevo ma non vedevo da anni, ho avuto con lui un solo unico rapporto di 5 minuti, senza baci senza calore, niente di niente. Un rapporto non protetto....ma con coito interrotto....quel mese ho avuto rapporti anche mio marito con il quale sto da 8 anni e che io amo davvero moltissimo. Non so cosa mi sia preso, mi facevo schifo, mi sentivo un assassinaun verme per aver ucciso mia figlia quasi di sei mesi....Il caso ha voluto che in quel mese io restassi incinta, stavolta di un maschio, stavolta sembra che non ci sia nessun tipo di problema. Ma io vorrei morire e se non fosse per questo cucciolo che porto in grembo e per mio marito l avrei gia fatto....il perche è semplice, sono terrorizzata dal fatto che dopo tanto dolore e sofferenza, dopo tanti drammi sentiti da me e mio marito, dopo tutto quello che abbiamo passato io possa aver fatto una cosa del genere. Prima anche se obbligata ho ucciso la nostra bambina, poi l\'ho tradito....e il peggio è che anche se quel rapporto c\'è stato solo dopo 6 giorni dall ultima mestruazione.....io sono terrorizzata che non possa essere suo figlio: Vorrei confessare, liberarmi ma mi sentirei egoista perche oltre a procuarare a lui altro dolore dovrei metterlo sulla strada di essere lui a decidere, quindi porto la mia corce con estrema sofferenza con sensi di colpa e rimorsi che non mi danno pace....Non so cosa sia piu giusto....non so come agire, come comportarmi cio che so è che non potrei amare nessun altro uomo al mondo, non è ipocrisia ma solo verita..... Aiutatemi grazie a veder meglio questa situazione.

Il quesito che lei mi pone implica delle convinzioni strettamente personali (dire la verità o meno) che per deontologia professionale non posso darle. Le posso fare delle considerazioni che potrebbero aiutarla a trovare una risposta. Innanzitutto mi sembra di capire che le probabilità (rapporto dopo 6 gg dal ciclo e coito interrotto) di essere rimasta incinta dell'altro siano più basse delle probabilità di essere rimasta incinta di suo marito. Inoltre mi sembra di capire che lei questo bambino lo desidera (?) indipendentemente da chi sarà il padre. A questo punto vorrebbe far assumere a suo marito la responsabilità sul da farsi? Qualsiasi decisione prenda non può prescindere dal rispetto e bene che vuole a suo marito ed al futuro figlio. Qualche volta una mezza verità o una mezza bugia possono essere utili a salvare il tutto. Segua quello che ritiene più giusto e vedrà che non avrà rimpianti. Rimango a sua disposizione. Cordiali saluti. Dott. Roberto Cavaliere

La ringrazio per avermi risposto, vorrei che qualcuno mi prendesse per mano mi abbracciasse e mi dicesse che tutto andrà bene. Ho ucciso mia figlia, non era questo gia un peso cosi enorme? mi sono riempita di tagli, le mie braccia sembrano un gioco di fin filetto....ma adesso c\'è il miocucciolo, si che lo desidero come non potrei non desiderarlo? io lo amo e mio marito lo ama.....ma ho cosi tanta paura.....se mi uccidessi....tanto ormai dopo aver ucciso mia figlia che avrei da perdere, darei un peso troppo grande a lui e a chi mi ama e non se lo meritano. Vivo pensando al peggio, di notte gli incubi dal giorno in cui ho ucciso mia figlia non mi hanno piu lasciata.....ho amato e amo mio marito ma se dicessi a lui una cosa del genere ne morirebbe non se loaspetta da me.....ma io non capivo non vivevo, dopo quel giorno il mio cervello è andato in tilt.....Come faccio? sto cosi male che il cuore mi sanguina a dismisura....parlo al mio piccolo facendogli capire che nessuno piu di me e mio marito lo amano e lo ameranno ed è cosi....perchè.....non bastava gi aessere stata io ad uccidere la mia piccola....perchè anche questo? lo guardo e mi sento morire.....vorrei dirglielo ma la famiglia che abbiamo desiderato da cosi tanto temposi dissolverebbe in un attimo.....sono un mostro..... La ringrazio per la tempestivita della sua risposta, mi aiuti la prego.....se la disturbo me lo dica, ma capisce che questa cosa non posso rivelarla a nessuno e sto male troppo male ho cosi tanta paura di perdere mio marito e il mio piccolo cucciolo che non dormo piu e ci sono solo pensieri negativi in me. Non volevo uccidere mia figlia non volevo farlo ma lei era incopatibile con la vita, rischiavo anche io ma non me ne fregava nulla lei con me viveva e a me bastava con lei avevo un legame di assoluta simbiosi lamavo e l amo cosi tanto che quel giorno ho ucciso anche me stessa.uno pischiatra ha dovuto firmare scrivendo che aveva il mio consenso io quel giorno urlavo che non volevo ucciderla ma ho firmato perche e come ho firmato non lo so ma su quel foglio c\'è la mia firma sotto il nome di mia figlia....perche non mi sono ammazzata dopo? perche lo stavo meditando il come farlo....poi come per miracolo è venuto lui, il mio, il nostro cucciolo è la mia vita insieme a mio marito. ma adesso questa croce mi fa impazzire non voglio piu far del male ma le giuro che il mio cervello non reggerebbe piu altro dolore....

Invece come ha trovato la forza di scrivermi deve trovare la forza di parlarne con qualcuno, una persona a lei cara o uno psicologo. Il suo dolore è ancora forte, nonostante la gioia per la futura nascita del bambino. Trovare una persona che la sorregga in questa fase le impedirà di compiere qualche azione di cui potra pentirsi in seguito. La vita, nonostante tutto il dolore passato e se lei lo vorrà, le può riservare ancora grandi felicità. Cordiali saluti. Dott. Roberto Cavaliere
Non posso piu scriverle? gli psicologi costano cosi tanto, e poi ci sono andata appena ho ucciso la mia piccola e mi è stato detto di tornare quando il mio dolore si concretizzava.....che vuol dure? non so da chi andare

Non si tratta di non potermi più scrivere, ma il suo disagio merita un analisi più approfondita, rispetto ad un servizio online che può e vuole solo essere informativo. Si pùò rivolgere ai terapeuti di una struttura pubblica, per ovviare i problemi dei costi. Cordiali saluti. Dott. Roberto Cavaliere

AIUTO PER CHI E' BULIMICO.

N° di riferimento: 427273169 Età: 20 Il mio ragazzo è bulimico da ormai tantissimi anni. ha avuto un ricovero ma dopo poco i sintomi sono ritornati.vorrei sapere in che modo posso aiutarlo se è necessario un ulteriore ricovero e sopratutto vorrei capire se influisce anche l'andamento della sua vita ovvero le tensioni le arrabbiature le paranoie che ha, aumentano la sua malattia ?ho bisogno disapere a cosa va incontro e in che modo bloccare questa abitudine giornaliera di vomitare. la ringrazio anticipatamente e spero in un riscontro al più presto.
Non è facile aiutare una persona bulimica, sopratutto se quest'ultima è riluttante a farsi aiutare. D'altronde il fatto che tale situazione dura da diversi anni e ci sia stato anche un ricovero senza esito positivo, attesta che il tutto è abbastanza complesso. Inoltre, a volte, un'eccessivo interessamento dei familiari può sortire più effetti negativi che positivi. Posso solo dirti di stargli sempre vicino, ma con "discrezione" e di delegare ai terapeuti lo scoprire le cause e le terapie. Il fatto che finora non ci siano stati miglioramenti può anche voler dire che si è adottati un approccio terapeutico non consono alla persona. Cordiali saluti.

MI TAGLIO

Cutter N° di riferimento: 745070956 Età: 18 E' iniziato bimensile...2 anni fa, il taglio mi annullava la sofferenza per mesi, poi è stato come una droga, il corpo cominciava a tollerare il dolore, e allora il tempo di azione che aveva il taglio sul mio braccio ha cominciato a diminuire, fino ad arrivare ad ora, ogni sera un taglio... è devastante.....ora sono al punto di mi taglio o mi uccido e non trovo vie di fuga......DOMANDA: Mi taglio o mi uccido?
E' ovvio che dovrei risponderti nè l'uno, nè l'altro. Ma chi sà se mi ascolteresti. Ma se anche non mi ascolti, il fatto stesso che mi hai scritto, attesta che in tè è presente una parte che rifiuta ognuna delle due soluzioni. Appellati a questa parte di tè per chiedere aiuto a chi ti è vicino ed uscire da questa spirale. A volte certe situazioni sono tipiche di determinati momenti della nostra vita, non trasformare, quindi, una situazione provvisoria in una definitiva. Ciao.

martedì, aprile 04, 2006

PORNODIPENDENZA


N° di riferimento: 791167438 Età: 30 ho un problema di coppia mio marito credo sia affettodalla pornodipendenza oltre a chattare su siti pornografici e vedere film ha incontrato delle persone a sfondo solo sessuale.la nostra vita ha subito un radicale cambiamento quando io dopo aver scoppertol\'ennesimo tradimento l\'ho messo alle strette e lui è andato via di casa.io non capivo che potesse esistere un problema così,i ns rapporti intimi sono stati \"normali\" ma senpre da parte sua con richieste di fantasie particolari.io ho cercato di chiedergli cosa gli piacesse fare e cosa voleva da me ,ma la sua risposta è stata il silenzio.tutto questo è iniziato dopo la perdeta del padre con il suo ricovero in ospedale per problemi al mio cardio che lo ha portato dovuto ai farmaci a problemi di erezione mai citati.l\'ho scoperto per caso un giorno che stava chattando su internet che aveva un\'erezione in corso ed io l\'ho presa male.litigate su litigate.siamo andati da un sessuologo per coppie che ci ha aiutati a riavvicinarci ma dopo l\'ennesimo tradimento da parte sua sono scoppiata.e gli ho chiesto il perchè di questi gesti.ovviamente la risposta è stata non è come credi tu.ora vi chiedo come mi devo comportare nei suoi confronti e cosa io posso fare per me e superare questa situazione.lui mi ha allontanato per il mio bene dice nonostatne ci amiamo.lui mi dice chepeggiorerà sempre di più perchè sa di essere malato e non vuole farmi soffrire ed essere di peso a nessuno.come posso fare?il nostro rapporto di coppia era normale con alti e bassi ma nonostante tutto bello.ultimamente io ho pesato molto tutti i suoi atteggiamenti non fidandomi di lui e di quello che mi diceva.è possibile superare tutto questo?in che modo sia io che lui?devo lasciarlo libero di fare quello che vuole?ed io come posso affrontare tutto questo?devo spingere sul fatto di farsi curare oppure no?
La pornodipendenza, come altre forme di dipendenza, ha varie cause e necessità di più percorsi terapeutici. Potrebbero essere utile nel caso di suo marito un gruppo d'auto-aiuto. Al riguardo può trovare maggiori indicazioni sul sito www.noallapornodipendenza.it . In ogni caso è necessario che lui si faccia curare, sempre che sia motivato a farlo. Nelle persone affette dalle nuove dipendenze, si tende spesso a sottovalutare il problema e a pensare che la propria non sia una vera e propria dipendenza.

AIUTO, MI TROVO FUORI ITALIA

N° di riferimento: 947848048 Età: 34 Gentile psicologo,mi trovo in una situazione difficile in quanto sono a Londra per un corso con partenza prevista per domani.Devo cercare di calmarmi a tutti i costi altrimenti rischio di impazzire evorrei capire a cosa e` dovuto tutto questo.Credo di avere dei disturbo ossessivo compulsivo al quale, in questo momento,credo si sia affiancato uno stato di ansia invincibile.Prima di tutto mi trovo sola e mi accorgo che, non appena parlo con qualcuno la cosa si placa.Nel momento in cui la mente non e` impegnata mi viene in mente un diavolo che mi dice cose terribili.Tipo che se non faccio una cosa succedera` qualcosa ai miei familiari, che il mio aereo cadra\' e che io moriro` domani perche\' ho scelto questa cosa. Rendendomi conto che e` una fantasia, cosa faccio? prendo l`areo? pur avendome una fifa tremenda gia`da tempo?
E' probabile che lei si trovi in una fase acuta del suo disagio psicologico. Cerchi di stare il più possibile con altre persone e di tenere la mente occupata, come ha già capito da sola. Aspetti qualche giorno, l'ansia potrebbe anche calare da sola. Se non dovesse attenuarsi allora potrebbe essere necessario un piccolo supporto farmacologico, da prendere dietro stretto controllo medico. Quando ritornerà in Italia, indagherà le cause di questa sua crisi acuta. Cordiali saluti.

AUTOMATONOFOBIA

N° di riferimento: 527382988 Età: 19 Ho paura dei manichini e mi sento male al solo pensiero di toccarli, nei negozi passo sempre loro lontana; ho lo stesso problema con le parrucche, soprattutto se folte(toccare qualche capello finto non mi disturba).Non sopporto le maschere di gomma, non vado pazza per i clown ed odio il Carnevale. Ho anche qualche problema con le bambole di porcellana:posso sopportarne la presenza di poche. Fin da piccola ho tutte queste paure ed ora sono diminuite perchè cerco di evitare certe situazioni e riesco comunque a gestirle meglio. Grazie in anticipo!
La sua potrebbe essere Automatonofobia: Paura di tutto ciò che falsamente rappresenta un essere umano. Come tutte le fobie ha origini profonde e lontane, nella nostra infanzia. Probabilmente è in quest'ultima che vanno ricercate le cause della sua attuale fobia. Sarà, forse, capitato qualche episodio o situazione che hanno potuto comportare la nascita dell'attuale paura. Non sarà facile fare questa "ricerca" e potrà essere necessario l'aiuto di un psicologo. Cordiali saluti.

sabato, aprile 01, 2006

DIPENDENZA AFFETTIVA E....

N° di riferimento: 644492576 Età: 30 Buongiorno, non so da dove iniziare. Mi chiamo Eli, ho 30anni e sto vivendo un incubo, o almeno a me sembra tale. Mi sembra di vivereuna storia di follia e non d\'amore. Sono l\'ennesiama donna tradita da chiamava, che si ostina ad inseguire un rapporto d\'amicizia(?) con l\'arteficedel suo male.Conobbi lui quattro anni fa, lavoriamo nella stessa azienda. Inizialmente entrambi avevamo un\'altra relazione, io con un uomo che mi maltrattava, ma che nonostante le umiliazioni cercavo di trattenere a me, lui con una donna innamorata, dolce, intelligente ma per cui non era sicuro di ciò che provava.Venni lasciata, lui lasciò la sua fidanzata e iniziammo a frequentarci,inizialmente da amici, consolandoci a vicenda, poi iniziammo una relazione....dimenticai il mio ex, lui mi diceva tante belle parole, bei gesti, bei momenti..... mi innamorai.Un giorno ... la doccia fredda... venni a sapere che oltre che con me uscivacon altre 2 donne della mia azienda..... litigammo furiosamente... lui mi avevaavvertito che non mi dovevo fidare... ma non pensavo potesse mai farmi una cosadel genere.... i suoi occhi sembravano sinceri...Lui iniziò una relazione con un\'altra donna R. (la 4!!!).... ovviamente sempredella mia stessa azienda.... con lei faceva le cose che con me non aveva maifatto: vacanze insieme, uscite con gli amici, cene a casa con i genitori.... digiorno stava con lei..... di notte mandava msg a me dove mi diceva quanto mivolesse bene e quanto volesse stare con me....ero in vacanza, una notte feci l\'amore con un ragazzo che mi piaceva molto(molto diverso da lui).... tornai dalle vacanze, lui aveva lasciatola sua ragazza , voleva ricominciare qualcosa con me, si era accorto che perlui contavo... ma .... scoprii di essere incinta!!!!!Passai un periodo bruttissimo, ero stata sempre contraria all\'aborto, ma chefare? non avevo sceltaero solaho debitivivo con i mieimio padre mi avrebbe cacciato di casaquel ragazzo non ne voleva saperel\'ho fatto.... è stato orrendo.... avevo una vita, l\'ho buttata, bruciata in5 minuti, un piccolo essere che voleva solo vivere ...ed io l\'ho ucciso!!!Distrutta la sua vita .... distrutta la mia..... lui mi è stato tantovicino... è stato adorabile. Mi diceva che stavolta ero l\'unica.... mi fidavodi nuovo ciecamente di lui....un giorno andai al mare.... lui doveva andare ad un raduno di moto.... ero inspiaggia e il destino mi ha messo di fronte alla realtà... è arrivato conR..... è uscita la verità.... non si erano mai lasciati ... o meglio con leiaveva raggiunto l\'accordo di vivere da coppia libera.... con me che erol\'unica e che lei era solo un\'amica.....mi odio per la fiducia che ho datoper l\'amore che mi è stato rifiutatoper le bugie a cui ho credutoper le colpe che mi sono dataper la stupidità con cui ho vissuto i momenti con lui....Ho cercato di non voltagli le spalle, di dimenticare, di viverlo da amico....sempre se è possibile, ma non ci riesco.... lui dal mio punto di vista non ha mai fatto nulla per \"recuperare\" parte della mia stima.... Lui piange, dice che la sua è una posizione scomoda.... di difetto.... deve partire in salita,Forse ora io pretendo di più.... sono talmente delusa che un gesto che generalmente mi arrecherebbe gioia, mi lascia pressocchè ora credo abbia un\'altra relazione in azienda (la mia compagna d\'ufficio), ma non so quanto questo sia frutto della mia fantasia e quanto realtà....Sogno la morte. Sono delusa. Dall\'amore, dall\'amicizia, dalla vita. Voglio morire.... un mese fa ho fatto un\'incidente, mi è scoppiata una gomma inautostrada... ho cercato di non sbandare, il mio unico pensiero era quello dinon far male a nessuno.... ho teminato la corsa contro il guardrail ed il mioprimo pensiero è stato: tutto qui? MAledetto Guardrail... 5 metri.... se non cifosse stato avrei fatto un salto nel burrone e via tutto!!!!Sogno la morte, ma ho paura a suicidarmi.... se non ci riuscissi , se misalvassi ed oltre al essere etichettata come malata di mente mi rimarrebberotraumi per cui la mia vita sarebbe peggiore????Cerco un metodo infallibile.... non so .... piombo nell\'aceto, iniezioned\'aria, antistamici... aiuto!!!!!!!!!!!!!!! non voglio vivere!!!!!!!!!! ....non voglio vedere.......
La soluzione che lei propone alla fine della sua email è la più "facile", ma non risolve il problema. Il suo lui si "ostina" a cercare altre donne nella stessa misura in cui lei si "ostina" a volere lui. Recuperi le forze che gli rimangono per avviare una riflessione interiore sul perchè tende a legarsi a "uomini sbagliati". Inoltre la invito a visitare il sito www.maldamore.it dove troverà tantissime indicazioni utili, consulenze e testimonianze su come uscire da una dipendenza affettiva. Cordiali saluti.

CAMBIARE ?

N° di riferimento: 630497229 Età: 28 Gentile Dottore,innanzitutto grazie, mille volte grazie di aver creato uno spazio virtuale cosìrasserenante e pieno di buoni consigli e parole di speranza. Credo che inquesto modo Lei stia aiutando migliaia di persone. Una di quelle sono io.La mia storia è simile e al tempo stesso diversa da tante altre che ho letto inquesti giorni sul Suo sito. Ho quasi 28 anni, sono sempre stata una personaindipendente e dinamica, con uno spirito pioniere, intelligente e sensibile,fiduciosa nel futuro nonostante un\'esperienza (la prima!!) d\'amore davverotraumatica, durata 3 anni, con una persona disturbata che mi ha ferito molto,in maniera forse indelebile.Due anni e mezzo fa, dopo un paio di altre esperienze, conosco per caso unragazzo, nasce un bel sentimento e iniziamo a frequentarci pur vivendo in duePaesi diversi. Nel bel mezzo di questo splendido periodo di vulnerabilità ed\'innamoramento quasi idilliaco, lui mi confessa di avermi tradito una volta,anche se solo a livello di qualche bacio e con una persona che in realtà nongli piace e l\'avrebbe solo \"sedotto\" (erano in casa di lui, ma vabbè...).Sto malissimo per giorni, smetto di mangiare e passo le mie giornate piangendo.Nonostante i consigli (saggi?) di amici e amiche varie che mi suggeriscono dilasciarlo, decido comunque di \"passare oltre\" e di cercarmi addirittura unlavoro nella sua città per tentare il tutto per tutto e vedere come vaeliminando i km che ci separano. Andiamo a vivere subito insieme... ed è subitotragedia! Mi rendo conto che non ho mai davvero perdonato e superato quel\"piccolo\" tradimento iniziale e che utilizzo ogni occasione utile per tirarloin ballo e, forse neanche tanto inconsciamente, ferirlo con le mie parole ed imiei gesti, come lui ha fatto con me in un momento in cui io ero tanto fragile.Con lui sono diversa da come sono ed ero di solito, divento facilmente musona,nervosa, intollerante, possessiva e gelosa ai limiti della patologia. Arrivo acontrollargli il telefonino e la posta elettronica, quello che ha in tasca egli appunti che prende al lavoro. Sono gelosa delle sue amiche, delle excoinquiline, delle colleghe, pretendo di sapere sempre dov\'è e cosa fa. Mi dàfastidio se, anziché stare con me, scrive al computer, parla per telefono ogioca a tennis con qualcuno che non sia io. Vedo in ogni donna, per quantobrutta ed insignificante, una potenziale rivale, e sono gelosa a volte anchedegli uomini che frequenta, della complicità che instaura con loro. Adaggravare il tutto, il fatto che lui è, per sua natura, molto espansivo edaffettuoso con amici ed amiche, sicuramente molto più di me, e questo mi faletteralmente salire il sangue alla testa. Quando sono gelosa provo una scossaadrenalinica che è come una scarica elettrica, inizio a tremare tutta e possofare o dire cose che nei momenti di lucidità non mi passerebbero neanche perl\'anticamera del cervello. E la cosa peggiore è che, se qualcuno mi chiede selo amo, non riesco neanche a dirlo con certezza!!!! E che a volte hol\'impressione di gioire intimamente delle sue sofferenze, di provare piacerequando a lui le cose vanno male (sul lavoro, se si ammala, etc.)Imputo questa grave situazione di malessere, mio e della coppia, al fatto di essere molto \"dipendente\" da lui, dalle sue scelte, le già consolidate amicizie, da una città ed un Paese che non sono i miei, da un lavoro che non miesalta ma che mi dà la possibilità di vivere insieme a lui. Ma che vita èquesta, se soffro io come un cane e, ovviamente, col mio comportamento facciosoffrire anche lui? Stiamo attraversando una grande crisi ed un periodo diriflessione, viviamo da separati nella stessa casa (che tristezza!!) e la cosami dà molta angoscia ed inquietudine perché non so cosa gli passa per la testa.Mi ha chiesto un mese di tempo per rifletterci su, parlarne coi suoi amici,stare da solo, etc etc. Sono praticamente sicura che a Maggio deciderà dirompere per sempre e allora ne sarò devastata, come d\'altronde lo sono giàora. Credo che tornerò a casa mia e lì, insieme alla mia famiglia ed ai miei amici, proverò a farmene una ragione e ad andare avanti. Ma anche se lui midovesse proporre di fare un ultimo, estremo tentativo in nome dell\'amore chefu, non saprei umanamente come fare perché le cose cambino. Dovremmo cambiare noi, guardarci con occhi nuovi e cancellare le centinaia di ferite grandi epiccole che ci siamo inflitti a vicenda in questi 18 mesi di convivenza. E non so se questo sia possibile. E, soprattutto, non so se potrò davvero cambiare io e tornare a sentirmi forte e sicura di me come lo ero un tempo. La prego, mi aiuti.
Mai dire mai, anche in situazioni difficili come la sua. Ma allo stesso tempo bisogna essere motivati, determinati e pazienti nel perseguire il cambiamento. I cambiamenti, quando coinvolgono, noi stessi sono sempre dolorosi, e si preferisce cambiare l'altro o fuggire. Ma un piccolo cambiamento, se siamo disposti a farlo noi, và anche chiesto all'altro. L'amore è anche reciprocità, in tutte le situazioni e momenti. Solo con queste necessarie premesse può recuperare la sua relazione e ridiventare forte. Cordiali saluti.

AUTOLESIONISMO

N° di riferimento: 589475513 Età: 24 Mi chiamo S....a ho 24 anni mi sono diplomata 3 anni fa al liceo,e sono in cerca di un\'occupazione.La mia famiglia è compostada 4 persone.I miei genitori sin da quando si sono conosciuti hanno sempreavuto un rapporto molto turbolento mio padre aggressivo alzava anche le mani sudi mia madre quando litigavano,li ho sempre conosciuti così solo da qualcheanno mio padre non alza più le mani su mia madre,ma siamo sempre all\'erta chela situazione non prenda pieghe sbagliate.Ho una sorella di 17 anni,stà uscendomediante 1 psicoterapia dalla bulimia il suo calvario iniziò 3 anni fa quandosi ammalò di bulimia,ma ora va molto meglio.La mia vita affettiva è molto complicata,mi sento sempre vuota poco amata,hosempre bisogno di molte coccole x sentirmi appagata,coccole ke richiedo spessoal mio ragazzo(con lui siam insieme da 7 mesi e stò riprovando ad amarenuovamente dopo due storie andate male.).Ho avuto una vita affettiva moltotravagliata,a partire dai miei genitori ke litigavano spessissimo e per questomotivo sin dall\'età che sarei dovuta andare alla scuola materna mi morsicavole mani e facevo delle crisi isteriche perchè non volevo lasciare mia madre,poinell\'adolescenza ho avuto i miei primi amori,il primo ragazzo l\'ho avuto a 15anni lui aveva 2 anni in più di me,siamo stati insieme 9 mesi e con lui c\'èstato il 1°rapporto sessuale anche se non desiderato (lui me lo chiedeva quasitutti i giorni e al 7 mese l\'ho accontentato)è stata un\'esperienzabruttissima,in quanto è stato freddo e sbrigativo,tenevo al valore dellaverginità ma ho avuto paura di perderlo e comunque poi lo perso lo stesso.Poiho avuto delle storie di poca importanza durate qualche mese,ma niente dipiù...non volevo andare oltre,tutto il resto mi faceva schifo,poi la mia seconda grande storia d\'amore,è durata 2anni e 9mesi con un ragazzo piùpiccolo di me di 4anni,bella storia ma arrivati al dunque(zonarapporti)nulla,mi ritraevo,non ho mai spiegato i miei problemi,e con lui facevol\'amore ma provavo dolore e tristezza piangevo anche durante il rapporto,ma nascondevo la tristezza delle mie lacrime e le facevo passare x emozione felicità...Nel momento in cui mi stavo fidando sempre più di lui la storia è finita perchè lui non mi amava più come prima così si è giustificato.Quando ero ancora con questo ragazzo (lui mi ha lasciata il 12 marzo2005),iniziò a succedermi ciò che mi crea il mio problema che ora come ora nonsò come affrontare,pensavo che passasse da solo e invece si stà aggravandosempre di più...Quando mi innervosisco mi sento un peso fortissimo come unmacigno nel corpo e nello stesso istante fa scattare in me una grandeaggressività verso me stessa,inizio a picchiarmi talmente forte sul viso,dafarmi i lividi e indolenzirmi le mandibole il collo la testa,sbatto le mani latesta contro i muri(i miei muri sono buccia d\'arancia)e così mi pungo migraffio mi ledo a tal punto che faccio fatica a muovere gli arti.mi pizzico legambe atal punto di lasciarmi i segni passata la crisi mi sento svotata matriste e sofferente a tal punto che morirei.Grazie per la cortese attenzione.
Le cause del suo autolesionismo, grossomodo, le già delineate lei nella email. Posso darle qualche suggerimento (preso dall'articolo sul sito) per diminuire gli attacchi d'autolesionismo:
Non isolarsi ma far presente la problematica ad una persona a noi significativa al fine che possa diventare un "sos" nei momenti di crisi acuta.
Nel momento in cui si manifesta la crisi acuta svolgere un'attivita "lesionistica" rivolta ad un oggetto esterno, quale "picchiare" un oggetto morbido al fine di "scaricare" la rabbia.
Uscire immediatamente di casa .
Nei momenti non di crisi acuta praticare un’attività fisica che "svuota" in qualche maniera della rabbia accumulata.
Esprimere la propria rabbia anche attraverso qualche forma artistica, come dipingere e disegnare ad esempio.
Ma soprattutto non bisogna vergognarsi di ammettere di essersi volutamente feriti, per timore di non essere capiti, di essere giudicati negativamente o di essere considerati dei pazzi. Invece non c'è motivo di cui vergognarsi, sia perché gli autolesionisti non sono pazzi, sia perché tale fenomeno è più comune di quanto si creda, in forma più o meno patologica . Se la buonavolontà personale di combattere l’autolesionismo non produce significativi miglioramenti bisogna chiedere, senza esitazione, timore e vergogna, aiuto ad un’esperto.
Ma sopratutto, nel suo caso, deve recuperare fiducia negli altri. Non tutti sono "cattivi". Cordiali saluti.