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mercoledì, marzo 28, 2007

TESTIMONIANZA: IL PASSATO

alice Età: 33 Caro dottore, vorrei lasciare la mia testimonianza che tanto mi perseguita...sono una ragazza di 33 anni, felicemente sposata con 2 figli e sono siciliana. La mia storia comincia dalla mia nascita, sono l'ultima di tre fratelli, ci togliamo un anno ciascuno...( io sono la figlia indesiderata a detta di mio padre). Mia nonna morì di tumore quando mia madre aveva 15 anni, lei era la più grande di tre fratelli... e per loro fece da mamma e contemporaneamente cercava di tirare sù suo padre con un po d'allegria, anche se lei piangeva di nascosto per non far capire nulla. Mia madre è cresciuta con una durezza e una mancanza d'affetto incredibile, e l'ha riversata su di noi... il suo matrimonio è andato molto male, ma per una ragione cristiana non ha mai voluto divorziare, le liti a casa mia erano continue ed io ne risentivo, avevo bisogno d'attenzione ma lei non riusciva a darmene, un giorno mia madre volle aiutare mio nonno finanziariamente, dandogli tutti i suoi averi per estinguere un debito con le banche( per lui suo padre era tutto), ma questo mio padre non lo digerì, davanti a noi tentò di strangolarla, io potevo avere 4 anni. Così mia madre cominciò ad uscire dicasa, andava sempre in chiesa e ci lasciava soli. all'età di 5 anni mi mise in punizione fuori dalla porta di casa che dava sulla scala, io pensai che mi avesse abbandonata e quindi uscii e vagai sola per il paese in cerca di una casa nuova, fortunatamente feci un largo giro dell'isolato e da sola senza volerlo tornai a casa...poi non ricordo nulla, mia madre dopo anni disse che mi cercò ed era spaventata. A scuola non ero brava, avevo bisogno di essere seguita, mia madre cominciò ad insegnare e fare doposcuola... ma non con me,tornava la sera stanca e io così andavo sempre peggio. I miei fratelli andavano più che bene, per questo venivo derisa da mio padre davanti a tutti, e visto che loro erano bravi a scuola, io dovevo occuparmi delle faccende domenstiche, nonostante anch'io andassi a scuola. Per farla breve nell'età adolescenziale mi facevo atti di autolesionismo procurandomi piccole ferite sulle mani, ho tentato parecchie volte il suoicidio, mi son tagliata i polsi 2 volte, ma non ho avuto il coraggio di andare fino in fondo tagliarmi le vene, sono stata una fifona, di tutto questo nessuno si è mai accorto di nulla, facevo scioperi della fame (di nascosto)di 3/4 giorni, con la speranza di finire in ospedale...così magari l'infermiere si sarebbe accorto della mia presenza!!! Poi ho incontrato lui... l'attuale marito che per me è stato come un angelo venuto dal cielo, è splendido e mi vuole un bene dell'anima e anch'io gliene voglio, mi ha sostenuta e confortata, io vivo solo grazie a lui, però mi sento sempre una bambina incapace...tutti i parenti mi trattano da tale, solo mio marito mi tratta bene e cerca di darmi incoraggiarmi, solo che quando entro in stati depressivi continua a sentirmi sola, e mi sembra brutto dirgli che voglio una dose exstra di affetto e attenzioni, lui crede che ormai tutto è risolto... ma ogni tanto il passato ritorna e credo che a causa del mio passato di non riuscire a dare l'affetto ai miei figli come vorrei. Non nascondo ches pesso penso se dovesse succedere qualcosa a mio marito...la farei finita! ciao Alice

USCIRNE ?

elpasam N° di riferimento: 931735572 Età: 36 Buon giorno Dottore seguo molto spesso il suo bellissimo sito e davvero complimenti per il bel lavoro che fate, detto questo volevo una consulenza riguardo alla mia ex. Sonostato fidanzato per 3 anni con una ragazza che e'stata anoressica da piccola e adesso che e'circa 2 anni che non stiamo piu' insieme, ci sentiamo spesso siamo rimasti in buoni rapporti... mi dice che senza di me non puo stare e piange spesso al telefono mi fa sentire una m...a. di uomo dicendo che e'colpa mia perche vuole l'amore ,una famiglia e figli e spesso per questa causa svuota il suo frigorifero affogando la sua rabbia nel cibo non vomitando, e'bulimia ugualmente o fame nervosa? mentre anche quando stavamo insieme era uguale magari non si faceva vedere!! e allora perche'da la colpa a me come se fossi la causa di tutto? era cosi anche prima e come e'possibile che non si rende conto dell'evidenza, non ritengo nonostante tutto che io l'adori come donna ,possa essere la persona della mia vita purtroppo,ho molta paura,e credo che forse era meglio una separazione netta!!Vorrei un consiglio da lei per cercare di uscirne in maniera BELLA dalla sua vita io voglio molto bene a lei,ma che futuro mi aspetterebbe? meglio cambiare area anche se con molto dispiacere LA PREGO MI RISPONDA...E mi dica come posso comportarmi,GRAZIE davvero di cuore....
La sua ex è probabile che sia affetta da un Disturbo da Alimentazione Incontrollata. Per quanto rigurda la separazione, ritengo che se decidesse in tal senso, dovrebbe avvenire in maniera netta, immediata. Non può pretendere in queste circostanze di uscirne in maniera 'bella', ma meglio un 'dolore che urla che una ferita sempre aperta. Cordiali saluti.

giovedì, marzo 08, 2007

TESTIMONIANZA: LA VITA E' BELLA


michelle* Età: 21 Il mio più grande desiderio: essere perfetta..no forse no..ricominciamo..il mio più grande desiderio: essere amata..amata davvero..sono stata anoressica..e adesso sono bulimica--sento che non esiste alcuna via di uscita..sono forse condannata? voglio guarire..e già..voglio guarire..perchè anche se nessuno se ne accorto sono malata..ho tantisogni, progetti.. l'anno prossimo mi trasferirò a parigi, nella meravigliosa parigi..sono felice.. ma mi sento sola..eppure di fatti non lo sono..vivo con sei persone e tutti mi vogliono bene..ma in tutta la mia vita non misono mai sentita veramente amata...ho bisogno di dare e ricevere amore...ho un curriculum universitario di tutto rispetto..molti mi giudicanocarina,intelligente,simpatica,brillante..ma io non mi sento soddisfatta..sono infelice..volevo essere perfetta..voglio essere perfetta..adesso sono grassa, omeglio mi sento tale..vivo in un corpo che non sento mio..ho perso il controllodella mia vita ma nessuno sembra essersene accorto..voglio guarire, voglio guarire..ma mi sento terribilmente sola in questa battaglia contro il mio male, contro me stessa... mi sento in colpa verso i miei amici e genitori che mi hanno data fiducia e che adeso si ritrovano con una figlia malata che finge d'esserlo..la mia vita non è altro che una finzione verso me stessa e verso gli altri...simulazione di una esistenza normale...voglio, desidero essere felice,accettarmi, credere in me stessa, acquisire autostima..credo di non averevalore...sono stanca..ho paura..la mia è una richiesta di aiuto e di amore..voglio aiutare me stessa e gli altri...e riniziare a vivere...perchè in fondo...la vita è bella!

mercoledì, marzo 07, 2007

AUTOLESIONISMO

..Salve.Mi chiamo Elena.Sono una ragazza di 18 anni,vivo in un paese di una provincia del nord-Italia.Sono all'ultimo anno del liceo socio psico pedagogico,e a scuola ho un rendimento abbastanza soddisfacente.La mia vita è divisa fra danza,scuola,e quando il tempo c'è amici.Sto scrivendo perchè sto riattraversando un periodo non proprio bello della mia"vita".Non so a cosa sia dovuto..è la 3 volta che mi capita nel giro di pochi anni.La prima volta che mi sono sentita in queste condizioni è stato all'inizio della 2 superiore,in seguito ad un incidente di un mio amico,ho cominciato a domandarmi se vivere avesse veramente un senso.Non trovavo risposte e questo mi struggeva abbastanza.Poi,verso la fine dell'anno stesso è pasato tutto.L'anno scorso mi è ricapitata quella che io chiamo la mia crisi,,in seguito ad una gita scolastica che per me è stata stupenda,è cambiato qualcosa.Tornata da Napoli ho mollato il mio ragazzo e ho scombussolato la mia vita:ho ripreso a fumare,ho cominciato a fregarmene di tutto,tutti mi dicevano che io ero cambiata e più me lo dicevano,più io mi comportavo da stronza(scusate il termine).Ciò è inziato tutto verso inzio aprile ed si è attenuato quando è finita la scuola e sono andata al mare,cioè a fine giugno.In questo periodo avevo pensato spesso al suicidio e avevo cominciato ad esprimere la mia tabbia facendomi dei graffi sulle braccia.In seguito,questa estate ho conosciuto un ragazzo col quale ho avuto una storia durata 5 mesi..con lui andava bene(o almeno fino ai 3 mesi)..mi sentivo felice e finalmente potevo riversare il mio amore su qualcuno,e sembrava per di più che questo qualcuno contraccambiasse.Ma anche allora c'era qualcosa che non andava..ogni volta che litigavamo,ogni volta che io soffrivo dei miei complessi d'inferiorità nei confronti della sua migliore amica,ogni volta che c'era qualcosa che non andava io mi tagliavo.Ho trovato delle lamette qui in casa,ed ho inziato a tagliarmi.Su tutte le braccia ed infine sui polsi.Ora è da qualche tempo che non mi taglio più,anche se ho una voglia matta di farlo..solo che mia madre se n' accorta delle cicatrici e no nvoglio che creda che io sia pazza.Solo che in questo periodo sto vivendo una situazione d'ambiguità e di stress,e sono ricaduta in crisi.Mi sento divisa a metà:una parte di me buona e una cattiva,autodistruttiva.E questa trionfa sempre.Spesso penso che se mi uccidessi darebbe meglio..riempirei con la mia morte un vuoto che sento dentro.Questo mio senso di essere sbagliata e di non andare bene.Mangio in modo spropositato ultimamente,ho sempre fame.Non ho voglia di studiare,di uscire.Non riesco a vivere bene neanche con le altre persone.. Cosa posso fare er migliorare?e per cacciare una volta per tutte quella parte autolesionista che spesso,indipendentemente dalle situazioni,torna a farsi sentire? grazie.

Il tuo, come da tua stessa autodiagnosi, è un comportamento autolesionistico. Per autolesionismo s'intende il tentativo di causare intenzionalmente un danno al proprio corpo, lesionandosi in modo di solito abbastanza grave da provocare danni ai tessuti o agli organi. Vari possono essere i motivi che ti possono avere indotto a questo comportamento. - Per scaricare lo stress: autolesionarsi ed il dolore fisico correlato placano lo stress. Tutto il disagio interiore che non si è in grado di gestire viene tramutato in sofferenza fisica, quindi più facilmente gestibile e più reale della sofferenza emozionale che è impalpabile. Per un po' ci si occupa solo del dolore fisico, distogliendosi temporaneamente da quello interiore
Per mostrare agli altri che si sta davvero soffrendo, offrendo loro qualcosa di concreto e di comunementeaccettato come "dolore". Così si esiste agli occhi degli altri. Le cicatrici sulla pelle rendono visibile esteriormente la sofferenza che si ha dentro, è un modo per comunicare agli altri il proprio dolore .I comportamenti autolesivi sono una richiesta di aiuto.
- Ci si sente talmente morti dentro, talmente apatici dal ricercare nella sofferenza fisica una prova che si è ancora vivi.Non si è in legame con il proprio corpo e il dolore fisico è l'unico modo che si ha per sentire di esistere, per percepire il proprio corpo.
- Come sostituto di un desiderio di suicidio.
- Per punirsi di proprie azioni o sensi di colpa .
- Io amo riassumere le possibili cause di un comportamento autolesionista in questa frase: "Si preferisce provare un dolore fisico per non provare un più profondo e doloroso dolore interiore"
Indicazioni utili: - Non isolarti ma fai presente la problematica ad una persona a te significativa al fine che possa diventare un "sos" nei momenti di crisi acuta. - Nel momento in cui si manifesta la crisi acuta svolgi un'attivita "lesionistica" rivolta ad un oggetto esterno, quale "picchiare" un oggetto morbido al fine di "scaricare" la rabbia. - Esci immediatamente di casa . - Nei momenti non di crisi acuta pratica un'attività fisica che "svuota" in qualche maniera della rabbia accumulata.- Esprimere la propria rabbia anche attraverso qualche forma artistica, come dipingere e disegnare ad esempio. Ma soprattutto non devi vergognarti di ammettere di esserti volutamente ferita, per timore di non essere capita, di essere giudicata negativamente o di essere considerati pazza. Invece non c'è motivo di cui vergognarti, sia perché gli autolesionisti non sono pazzi, sia perché tale fenomeno è più comune di quanto si creda, in forma più o meno patologica . Se la buonavolontà personale di combattere il tuo autolesionismo non produce significativi miglioramenti devi chiedere, senza esitazione, timore e vergogna, aiuto ad un'esperto. Saluti

PHRONEMOFOBIA E PHAGOFOBIA

Salve a tutti, mi chiamo Renato, ho 20 anni e sono grazie al vostro sito, venuto a conoscenza di essere affetto da tali fobie :
Phronemofobia phagofobia ( quando ero piccolo) (per il significato di tali fobie vedi http://www.iltuopsicologo.it/Fobie.asp
In questo periodo sto soffrendo della prima, e mi accorgo che è decisamente insolita, stupida e fastidiosa, e mi mette a disagio da un paio di settimane e non riesco a scrollarmela di dosso. Ho chiesto a mio padre di aiutarmi a cercare uno psicologo (non dicendogli di essere infetto di tali fobie per paura di contagiarlo...) e mi ha consigliato prima di rivolgermi ad uno psicologo, di consultare il mio medico. Vi chiedo aiuto, perchè durante gli attacchi di panico che mi porta la Phronemofobia la prima cosa che penso è il suicidio...insomma sto proprio male... ma si puo' guarire da questi stati d'ansia???
Cordiali saluti...

Salve Renato. Si può guarire dalle sue fobie. Senta il suo medico curante che le potrà consigliare qualche bravo psicologo. Sarebbe utile, nel caso delle fobie, un approccio terapeutico di tipo cognitivo-comportamentale. Cordiali saluti Dott. Roberto Cavaliere

DIPENDENZA AFFETTIVA

Mi chiamo Flavia, ho 34 anni da poco compiuti. Avrei necessità di capire ad un certo punto della mia vita cosa sto sbagliando.In breve racconto il punto della situazione ma devo partire comunque da lontano.Ho due fidanzamenti alle spalle: 1°( 8 anni) ero giovane, siamo cresciuti insieme avendo una vita irregolare.Quando ci siamo ripresi abbiamo capito; più lui che non era il caso di continuare.2°( 7 anni) avevo comprato anche casa ; ma la vita di relazione sessuale era finita da un po' per il resto tutto ok.Quando poi ho conosciuto un ragazzo che mi ha fatto particolarmente perdere latesta.La nostra storia è incominciata qui.Lui 44 anni con una storia alle spalle di "playboy" ed una relazione con unaragazza ex sposata semiconvivente con un altro ed una figlia. Lei estetista; lui era cliente e si frequentavano da circa 2 anni; lui andava acasa da lei e ci dormiva anche quando l' altro era via per lavoro.Nel frattempo lui ha messo su un centro estetico chiedendo a lei di andare a lavorare per lui , lei si rifiuta, ma ci va una sua collega che avra' a sua volta una piccola relazione poi scoperta dal marito.( Tutto finisce).Poi eccomi io: la nostra storia incomincia e Mario mi dice di questa relazione: lui continua a vederla e vede anche me. Piano piano lui decide e si stacca da lei .Lui ce l'ha con lei per il fatto dello smacco del lavoro .A distanza da un anno circa; lei si è rifatta viva e preme .Soprattutto perchè ora vuol andare a lavorare da lui.Lui non vede l'ora .Lui mi dice che devo dormire su due guanciali ma io non penso proprio.Per lui ho fatto di tutto ; visto come ci ho perso la testa.Mi sembra quasi di essere instabile anche caratterialmente.Il suo compartamente comunque è abbastanza ambiguo...non parla molto è un tipo taciturno però non pare mi nasconda niente.Ma io vivo nell' ossessione pura.NOn riesco a vivere in pieno e godermi lui in modo naturale senza pensieri .Ho sempre un senso di malessere .Mi sento sconfitta dal mondo intero.Mi sento completamente una frana .Non riesco a tenermi una persona con me e che mi faccia "star bene".Sarebbero tante altre le cose da dire ma volevo essere sintetica.

Salve Flavia. Mi scuso per il notevole ritardo con cui le rispondo. La sua situazione è abbstanza complessa e richiederebbe un analisi più approfondita. La invito a visitare il sito http://www.maldamore.it ed il relativo forum. Sarebbe utile se potesse partecipare ad uno dei prossimi seminari sul Mal d'Amore (vedi http://www.maldamore.it/Progetto%20Mal%20d%27Amore.htm) Rimango a sua disposizione e le progo cordiali saluti. Dott. Roberto Cavaliere