Pagine

sabato, dicembre 19, 2009

NON CREDO SOLO DI ESSERE DEPRESSO

marco
Età: 22
Salve,  non credo solo di essere depresso ma di avere seri problemi psicologici legati ad un deviato impatto con la realtà.
Innanzitutto vivo una condizione familiare assurda. Mio padre è una persona patriarcale con il quale non si può ragionare e mio fratello a tratti ragiona con uno psicopatico. Per le violenze mentali ( e fisiche un tempo ) che mio padre spesso ha dimostrato nei miei confronti e in quelli di mia madre e per il modo pessimo in cui mi tratta ( e tratta anche gli altri ) mio fratello ho deciso di eliminare ogni sorta di contatto con loro riducendo la conversazione quotidiana al " buongiorno , we , ciao ".
Abbiamo sempre passato ogni festività da soli perchè mio padre odia i parenti di mia madre e quando volevo andarli a trovare si litigava perchè " temeva gli si potessero rubare i figli" . Non so proprio cosa significa essere legato ad un parente.
Non solo. Non riesco ad avere un rapporto durevole in amicizia ( in amore a quanto pare si , sono 5 anni all'incirca ) in quanto ritengo che le persone che ho conosciuto abbiamo dei difetti che sono incompatibili con la mia persona ( cattiveria , egocentrismo , rabbia repressa ).. anche la mia ragazza conosce queste persone e , dopo che le spiego , vede ciò che vedo io. Malgrado questo sento che ogni tipo di rapporto nella mia vita sicuramente andrà in frantumi.
Non ho aspettative nella vita. Studio alla facoltà di ingegneria , mi mancano 2 esami ma la sto facendo per avere un lavoro e basta. non provo minimamente passione per questo tipo di facoltà ne tantomeno per le altre. Una volta ho insegnato a scuola e il dare qualcosa a qualcuno , aldilà della " conoscenza " se cosi la vogliamo chiamare , mi ha reso per un attimo felice.
Mi rendo conto di tutte le realtà allucinanti in cui viviamo : società erotizzata , allevamenti intensivi , violenze su popolazioni minori e soffro inevitabilmente per queste cose ( per rimediare sono diventato vegano , ho fatto un pò di volontariato e quando avrò tempo ne farò in più).
Penso tante volte al suicidio perchè la mia è sofferenza repressa riparata da un sorriso occasionale.
Non voglio rivolgermi ad uno psicologo..e questo mi sembra l'unico metodo.
E' un processo che al momento ritengo irreversibile quello che si è innescato nella mia testa.
Aiutatemi..finche si è in tempo...

RELAZIONE TERAPEUTICA

Anymore89
Età: 19
Buonasera Dottore,le stò scrivendo,perchè è da un anno che non riesco più a vivere,a Natale dell\'anno scorso ho dovuto subire una profonda separazione,dalle persone che per 6 anni sono state il mio unico punto di riferimento;Da quel momento sono andata a vivere con mio padre con il quale non ho mai avuto dialogo,la mia vita ha perso tutto il suo significato,ma ho cercato sempre di continuare a lottare,tenendomi tutto dentro,cercando di nascondere il mio dolore,ho provato a cercarmi lavoro,non trovandolo,mi sono iscritta ad una scuola serale per inseguire il mio sogno,che probabilmente non si avvererà mai;Ho cominciato ad Aprile una terapia cognitivo comportamentale,perchè volevo uscire da quell'ansia e depressione in cui ero piombata,ma poi due mesi fà ho mollato tutto,mi sono chiusa in me stessa,sono scappata da tutto e tutti,ho chiuso la terapia con la mia psicologa,nonostante avessimo istaurato un bellissimo rapporto,ma era proprio questo che mi ha spaventato,io l'adoravo e non  volevo diventare dipendente da lei,perchè già conosco i mie copioni passati.Ora non riesco più a vivere,sono ossessionata dal cibo,non sono nè bulimica ne anoressica,mangio di notte,ma poi durante il giorno mi sento in colpa e cerco di mangiare di meno,ma qualsiasi cosa io faccia è inutile, il vuoto che ho dentro è incolmabile,anzi ogni giorno si amplifica di più e il dolore mi spacca l'anima,a volte faccio finta di non sentirlo,così divento apatica e depressa,se lo ascolto mi distrugge e per sopportarlo sono diventata autolesionista,per fortuna ancora riesco a tenerlo sottocontrollo..ma non sò quanto resisterò..spesso desidero addormentarmi e non svegliarmi più,non riesco a reagire,ho mollato anche la scuola e le poche amicizie che avevo,la famiglia(Se così si può chiamare)non mi aiuta anzi,mia madre è una depressa,mia sorella ha sofferto di attachi di panico,io ho sempre cercato di aiutare tutti e di essere forte,ma ora mi ritrovo sola e stò affondando..penso ...
Volevo farle alcune domande:Secondo lei dovrei tornare dalla mia Psicoterapeuta?o forse devo cercarne un'altra?(Ho paura che si arrabbi e che si senta presa in giro se torno dopo aver chiuso il nostro rapporto)Il paziente stesso può gestire un transfert?nella terapia cognitivo-comportamentale si possono analizzare le origini del transfert?(Io sapevo che si analizzavano solo in quella psicoanalitica,perchè quella comportamentare lavora più sull'oggi)La Ringrazio anticipatamente,per l'attenzione e la comprensione!





MI SENTO UNA DIVERSA

ladyhawke
Età: 17
ho 17 anni e non vivo. Non ho avuto una vera adolescenza alle spalle, perché dai 12 anni in su non ho fatto altro che stare male:ho incontrato le persone sbagliate, dei bastardi che non si sono mai fatti problemi a umiliarmi e distruggermi solo perché ero brutta (e lo sono ancora, veramente.)
La gabbia in cui vivo me la sono costruita io, quando ho deciso di isolarmi dal mondo, di convincermi che stavo bene da sola, perché gli "altri" mi facevano troppo male.Abito in una zona di paesini piccoli, e i giovani della mia età qui si conoscono tutti..tranne me:io non conosco nessuno, non ho amici qui e le uniche amiche che ho sono a scuola (e sono loro l'unica cosa che mi fa andare avanti..)
Non ce la faccio più a vivere così, sempre piangere, sempre sconvolta da un senso di vuoto e di inutilità, sola, pallida e triste..la verità è che da 5 anni io penso al suicidio, ma l'unico motivo per cui mi trattengo è la paura della morte, non la speranza nella vita. Non ho speranze di nessun tipo, non riesco neanche a immaginarmi il mio futuro o un pò di felicità.

Se dovessi morire oggi, non importerebbe, perché tanto è come se non fossi vissuta mai, e nessuno verrebbe a piangere al mio funerale, perché dalle mie parti io praticamente non esisto.

Non so come si trovino degli amici: sono sempre stata timida e schietta e la vita mi ha fatto diventare senza autostima,insicura e pessimista; i professori e mia madre dicono che sono una ragazza intelligente e che ho tante cose da dire al mondo, ma mi sembra solo di non trovare mai qualcuno che voglia ascoltarmi: quelli della mia età sono troppo presi a correr dietro alle belle ragazze o a quelle facili, nessuno considera l\'idea di conoscermi, brutta, insignificante nel mio angolino buio dove fa solo freddo. Ho provato a uscire con i miei compagni di classe il sabato sera, a andare al cinema o fare shopping con le mie amiche,insomma a comportarmi da ragazza normale ma non è servito, dentro di me io sto sempre male.Ho bisogno di tempo per creare dei legami e nessuno sembra disposto a aspettarmi.Per questa mia situazione non ho mai avuto contatti con l'altro sesso, mai baciato, sono vergine, nessuno ci ha mai provato con me o ha voluto conoscermi. Invece, le persone che si sono divertite a rovinarmi la vita e in generale i giovani intorno a me stanno bene, hanno amici e una vita sentimentale. Io a 11 anni mi sono innamorata di un ragazzo bellissimo, di quelli che pensano solo alla bellezza e al sesso, e ho continuato ad amarlo con la stessa forza per anni, anzi, certe volte credo di amarlo ancora, e lui non è mai stato neanche mio amico: un conoscente. Non sono mai stata così stupida da illudermi che lui potesse amarmi, ma era felice e a me questo bastava. A 13 anni avevo capito che amare significa volere la felicità di chi si ama, dipenda o no da noi, e magari lui non lo ha mai notato ma nei sui momenti difficili c'ero sempre. Ma non sono mai stata abbastanza bella per lui, non abbastanza popolare..perché, semplicemente, non sono NESSUNO.Ci sono così tante cose che ho da dare, da dire..e invece sono qui e aspetto che sia finita, come una malata terminale..non vedo vie d'uscita, la società sembra che non sia disposta ad accogliere una DIVERSA come me, e io mi se...

SONO IN UN TUNNEL DI BUIO E GELO

Daiana
Età: 20
Sono una ragazza di vent'anni che ha preso la maturità solo quest'anno, che ha pochi amici e poche esperienze alle spalle.
vengo da una famiglia numerosa, io sono l'ultima di innumerevoli figli. Mio padre è stato alcolista da quando avevo sei anni e mia madre iniziò ad andare in depressione quando ne avevo otto. ora mio padre non beve più da due anni, è vecchio e consumato e con lui il mio rapporto è nullo. Mia madre è stata in cura per un pò di mesi ma poi uscita dalla clinica è tornata a peggiorare ed ormai ha perso completamente il lume della ragione. Non varca le porte di casa da un anno. Io sono ancora vergine, e questo fatto ormai mi pesa da morire, ho diversi problemi con me stessa, faccio fatica ad adattarmi alle situazioni. Di umore altalenante, rido e poi piango nel giro di pochi minuti. Mi piace bere quando posso, ma il che non è molto spesso. Le mie esperienze lavorative sono state tutte in alberghi e non mi sono mai trovata bene. Da due giorni lavoro nel bar di un albergo 13 ore al giorno e io non ce la faccio. troppo lavoro e troppe responsabilità. non le voglio. non mi danno mai i miei anni, ma daltronde io non 
me li sento, da quando avevo quinidici anni ad ora non vedo particolari cambiamenti. quando avevo otto anni successe qualcosa con un mio parente...ma non posso scriverlo. non riesco ad ammetterlo neppure a me stessa. Voglio solo capire che cosa devo fare per uscire da questo tunnel buio di silenzio e gelo...

VITTIMA DI UN UOMO 'LAIDO'

silvia
Età: 41
Buonasera, sono una "signorina" di 41 anni di ottima presenza e sani principi, nel senso che amo il sesso fatto alla "vecchia maniera", in 2, con tanta passione ma senza telecamere ed accessori vari!!
5 anni fa incontro un uomo di 3 anni piu vecchio di me....bello, sexy, di successo.... Inizia una relazione all'insegna della passione.... Fare l' amore con lui e fantastico, "pulito" ma travolgente e dopo l'ultimo incontro con uno patito di "pioggia dorata" nn mi sembrava vero.
Lui e' dolce ma capisco che nn ha dimestichezza con i sentimenti....NN resta mai a dormire da me e percio gli kiedo spiegazioni. ...Ha perso entrambi i genitori e percio nn si lascia andare facilmente.. ..e poi il suo lavoro lo porta sempre in giro.....Mi bevo le bugie perche per il momento va bene cosi...Decido di nn fare altre domande...
Dopo un po scopro per caso che ha un moglie....nel frattempo e passato un anno e nn abbiamo mai dormito o passato un week end insieme...pero finalmente tutto si spiega (credevo!!). Lo affronto e lui nega....allora vado da lei e le dico cosa succede....In silenzio lui sparisce (per sei mesi)....ma poi torna dicendomi che si e separato ed e andato a vivere in un altro Paese....La relazione continua con gli standard precedenti.. .pochi incontri ma intensi e un po di sesso virtuale (phone) fatto solo di scambi di immagini.... .Personalmente nn ho nulla in contrario alla scambio di effusioni (con il proprio partner!!!) quando si e lontani....ma c'era qualcosa ke nn andava....Perke nn vuole usare la voce??!!! Nn sara solo in casa...Avra una moglie nuova all'estero?? !! Lo riaffronto...lui nega!!
Per farla breve mi arriva in casa una mattina di fine Agosto (2009)...dopo un mese ke nn lo vedevo...in lacrime....Facciamo l'amore perke dice di aver bisogno di calore umano...ke sono la sola con cui puo parlare...si vergogna ma ha un problema finanziario...E stato trattenuto in cella per 5 gg...e gli hanno kiuso il conto in banca....ha problemi di soldi mi kiede un prestito..da rimborsarmi nel giro di un paio di gg....Naturalmente acconsento.. ...Resta in Italia per un mesetto circa ma lo vedo poco perke e in pieno delirio....NN dorme...nn mangia....vive dall'avvocato. ...ma anke in questo caso nn resta mai da me per piu di 3 ore!!! Rientra a casa sua all'estero perke mi dice..."almeno li ho una casa...ma tanto ritrono fra 3 gg"......Nn lo vedo piu....Mi kiama lui con un numero privato perke i telefoni ed il PC sono controllati....Un sacco di storie ke io nn voglio nemmeno piu ascoltare tanto so ke sono bugie.
Essendo pero preoccupata (anche per i miei soldi) vado su Google e faccio una ricerca..utilizzando il nome della sua societa finanziaria. ...E stato l'inizio dell'inferno! !! Me lo sono ritrovato ke fa sesso con una signora over 40 e nemmeno particolarmente avvenente (!!!) su sito di porno amatoriali (post datato Ottobre 2009)...ed iscritto a 6 siti porno dal 2007!!! NN ci volevo credere!!!
Mi sono iscritta al sito delle foto sotto false spoglie e gli ho mandato un msg di fuoco!! Ci credete che quando lo ha letto ha cancellato tutto ed e sparito...avendo il coraggio di telefonarmi per sapere come stavo come se niente fosse...e dicendomi di nn aver ricevuto nessun msg perke nn ha piu il collegamento Internet e che nn sa di cosa parlo....
Ma come si fa ad essere cosi codardi e meschini???! ! Almeno ammettilo e facciamola finita!!! Nn vi nascondo di essere molto preoccupata per la mia salute...Il sesso e sempre stato "unprotected" ....visto ke pensavo ke al massimo avesse una compagna
E sempre stato talmente dolce con me...NN ha mai avuto defaillance ne fatto "richieste strane"...tanto ke mi sono spesso sentita io la "ninfomane" della situazione..perche quando ci si vedeva ero quasi sempre io a prendere l'iniziativa.
NN ho davvero mai sospettato nulla....E come se avessi a ke fare con Dr. Jeckill & Mr. Hyde....Come faccio ad avere "spiegazioni" ..visto ke se kiama ed io tocco l'argomento mi riattacca il telefono in faccia....Lo devo andare a cercare mettendogli davanti le prove??!! riuscira a negare anche davanti alle foto?? Mi sento davvero una povera cretina ke nn ha voluto vedere la realta....oltre ad avere l'amor prioprio sotto i piedi....Mi sento sporca e devo assolutamente fare qualcosa per capire il perche...Avrebbe solo dovut dirmelo....e saremmo andati ognuno per la sua strada....Invece ha continuato a vivere una doppia vita...
Io ci sono sempre stata per lui....mi faceva tenerezza...gli ho offerto tutta la dolcezza di cui sono stata capace perke credevo ke la tristezza nascosta nei suoi okki fosse una richiesta d'amore.....ed invece forse era solo noia perke gli mancavano il video e la telecamera!!!... .Ma perke e tornato da me e nn mi lascia andare??!
Vi ringrazio per qualsiasi illuminazione mi possiate fornire
Silvia

mercoledì, dicembre 02, 2009

DESIDERO IL SUICIDIO

vere Età: 20
Salve, il mio incubo è inziato 4 anni fa. Dopo una litigata con mia zia, dalla rabbia, ho cominciato a sfregarmi le coscie con le unghie, provocando una lacerazione della pelle. Dopo di che, ogni 3 mesi (a volte anche meno) mi faccio male. Le mie crisi cominciano con il pianto a dirotto, colpi di testa contro muro e armi, schiaffi, pugni in teta, e poi lo sfregamento. Dalle coscie sono passata alle braccia e alle mani. Il mio sfregamente è rabbioso cioè non riesco a non farlo. Tutto questo succede quando sono sola. Ora le mie mani e braccia sono piene di cicatrici. Non riesco a tagliarmi. Quest'anno a marzo ho tentato il suicidio perche il mio exmoroso mi aveva lasciato. Mi sono imbottita di farmaci antidepressivi e sono collassata ma ho vomitato e sono ancora qua. Dopo quella volta ci ho pensato spesso al suicidio. Per strada per esempio mi dicevo tra me e me "un passo indietro e finisce tutto, fallo" ma non ero mai sola. Ho chiesto e desiderato morire molte volte anche ora lo desidero. Sembra che in me ci sono 2 persone, una che si rende conto che sta male e l'altra no, che pensa che non ha bisogno di aiuto, che ce la fa da sola. Fin dalle medie ho avuto una
scarsa fiducia in me stessa a causa del mio corpo molto rotondo. Un mese fa il mio ragazzo mi h lasciato. io non ho fatto niente. Orma so che sono brava nel farmoi del male cosi. SOno io che li faccio allontanare e non so perchè.
Quest'estate in montagna (il mio mondo felice, la mia compagnia a cui volevo bene) mi hanno aggredito dicendomi che ero falsa quando io non ho mai detto una bugia. Io a maggio di un anno fa ho fatto entrare in compagnia una che si è faidanzata con il mio ex migliore amico. A causa delle sue bugie siamo arrivati a questo punto ossia di dare la colp a me per tutto qando non ho fatto niente.
Con loro ho chiuso definitivamente. Sono stat male mesi interi. Per stare ancora più male ora sento le, la cusa di tutto.Il mio ex era di li. Mi è stato vicino dopo quanto successo (litigata) ma poi con gli altri ietro che
sparlavano mi ha lasciato. Nella mia famiglia siamo in 4.Mia mamma e papa. Con papa rido e scherzo. Mamma è più severa anche se quando mi faccio male e piango mi abbraccia sempre. Con mia sorella, più grande di me di 5 anni, ho un rapporto strano, avolte andiamo d\'accordo e a volte ci odamo. Zia la odio
perchè è falsa, gioca con le persone e soprattutto è colpa sua se è iniziato tutto. Con nonna quanbdo ci parliamo, raramente, rompe sempre(perchè non dimagrisci?perchè non esci?ecc).Mio zio è come se non ci fosse in qaunto ci parlo poco. I miei cugini sono normali anche se essendo la media e loro più piccoli han sempre favorito loro. Ho due amice del cuore, che mi ascoltano ma come dicevo prima al mio computer, l'unico di cui mi fido e con cui posso essere sincera, non riesco a chiedergli aiuto, a dirgli che sto male.Sono
andata dalla psico per tre mesi ma non è cambiato in quanto non riesco raccontare tutta la verità ad un estraneo.Con lei ci riesco perchè forse è ugulae acivere lettere al mio computer. mi aiuti perfavore. Sono sola, ormai i miei mi lasciano a casa da sola, quando prima dopo il suicidio non mi lasciavno mai sola. ho solo lei su cui posso contare. Forse però non ho bisogno di aiuto pechè sto bene, ce la posso fare da sola o forse no.



PROBLEMATICHE AFFETTIVE

bano Età: 25
Ciao, Sono un ragazzo di quasi 25 anni.
Sto passando un brutto momento della mia vita. Voglio solo dire che all\'età di 6 anni ho perso mia madre.
Dopo 2 anni di relazione con la mia ragazza questa,ad agosto, mi ha tradito è lasciato per stare con questo. Da premettere non ho nessuna intenzione di tornarci insieme anche se qualche volta sento la sua mancanza e mi piacerebbe tornarcci insieme.
Adesso soffro,anche se col tempo vedo che le cose migliorano , ho dei pensieri ossessivi verso di lei cioè che nella giornata la penso e mi sono nate delle paure come non riuscire più a trovare una nuova ragazza e restare solo e sensi di vuoto oppure mi sento ogni tanto vecchio.
Non riesco più a fare la mia attività di studente, non riesco a concentrarmi...
Credo di avere scarsa autostima si me stesso
Un consiglio! Cosa posso fare? come mi devo comportare?
------------------------------------------------------------------------
dario Età: 45
45 anni, sposato da 24,due figli di 19 e 21 anni,licenziato nel 2006 dopo 20 anni di lavoro molto impegnativo dal punto di vista dell\'orario e ora con lavoro precario. Sono molti anni che a causa dei miei problemi lavorativi mia moglie mi accusa di trascurarla e non amarla più,perchè mi sono dato da fare per studiare e cercare un lavoro con un pò di prospettiva, ma l'ho sempre amata e solo dal punto di vista economico sono
stato carente nei suoi confronti, privilegiando le necessità dei figli. Ha conosciuto un uomo ad un corso professionale circa 1 anno fa, se ne è innamorata,ho troavto nella sua valigia le prove del tradimento che non ho tenuto ma che le ho contestato e da allora ha cambiato completamente atteggiamento con me. Si sentono e si scrivono sms più volte al giorno,abita lontano, perchè ho trovato traccia sul suo telefono, ma non glielo voglio dire.
Lei nega il tradimento, nega tutto, anche se all'inizio ha ammesso la storia per poi ritrattare e accusarmi di avere le paranoie.Ora evita l'argomento, non mi bacia da allora, pochi rapporti solo superficiali e quando tento di abbracciarla o coccolarla mi allontana senza tanti complimenti, però rifiuta la separazione e quando ho voluto troncare e andare via da casa mi ha trattenuto.L'unica ammissione è stata che non lo ha cercato lei, ma le è capitato. vorrei sapere se c'è qualcosa che posso fare per tentare una riconciliazione,perchè sono ancora innamorato di lei, prima di arrivare alla separazione. grazie per l'attenzione e l'aiuto che spero mi potrete dare.
-------------------------------------------------------------------------         

rob Età: 52
SONO SPOSATO DA QUASI 30 ANNI..NO HO 52,DUE ANNI FA HO CONOSCIUTO PAOLA. 38 ANNI,MI HA SCONVOLTO LA VITA..PRIMA DI LEI AVVENTURE NON IMPORTANTI, NON è BELLO DIRLO MA HO TRADITO VARIE VOLTE..MA PARADOSSALMENTE QUESTO MI SERVIVA PER ESSERE TRANQUILLO NEL RAPPORTO DI COPPIA.MA MAI MI ERA PASSATOA PER LA TESTA
L'IDEA DI SEPARARMI..HO CERCATO,PROVATO,MA PAOLA NON MI ESCE DALLA TESTA.. DOPO POCHI GIORNI CHE NON LA VEDEVO MI SEMBRAVA DI IMPAZZIRE.PRIMA SONO ANDATO VIA DA CASA(PER RIFLETTERE)HO RESISTITO 20 GIORNI E SONO TORNATO.. POI MIA MOGLIE(VISTO IL MIO ATTEGGIAMENTO DA DEPRESSO)VA VIA,MA LA CONVINCO A TORNARE DOPO 2 MESI..ORA VISTO CHE ANCORA NON FUNZIONA PALIAMO A BREVISSIMO DI SEPARAZIONE DEFINITIVA.MA ALLORA PERCHè CI,MI,FA MALE COSI' IL PENSIERO DELLA SEPARAZIONE?SONO STATO ANCHE DA Più DI UNO PSICOLOGO,ALLA RICERCA DELLA RISPOSTA GIUSTA CHE NON RIUSCIVO A TROVARE IN ME,RISULTATO IDEE ANCORA Più CONFUSE...VOGLIO MOLTO BENE A MIA MOGLIE,BELLA,INTELLIGENTE CON DEI VALORI MA...SE PENSO DI FARE QUALCOSA PENSO DI FARLO CON PAOLA(SOFFRENDOCI MOLTO)LA STIMO MOLTO ANCHE SE NON SEMBRA DAL MIO COMPORTAMENTO,MA NON RIESCO A FARE A MENO DI PAOLA..ORMAI NON CAPISCO Più NULLA,PENSO CHE SE CI SARà ANCORA FUTURO CON MIA MOGLIE,QUESTO SARà SOLO DOPO AVER PROVATO UNA SEPARAZIONE...FORSE LI'
CAPIRò..MAGARI SARà TARDI...MIA MOGLIE ORA AL POSTO DI DARMI UN CALCIO E
SBATTERMI FUORI CASA,MI FA VEDERE OGNI GIORNO QUANTO MI AMA E TIENE A ME. IO SOFFRO E LA FACCIO SOFFRIRE COME UN CANE E NON SO Più CHE FARE..PERCHè TUTTO QUESTO DOLORE E ANCORA QUESTA INDECISIONE?????????......continuo questa lettera dopo vari mesi...nel luglio scorso mia moglie decide di andarsene,lasciarmi nelle mie indecisioni,questo invece di liberarmi finalmente..mi complica paradossalmente il rapporto con Paola,la tengo nascosta,lei vuole essere la mia fidanzata,io mi ritraggo,dormo con lei ma al mattino voglio andarmene a casa mia,non riesco a vivere con serenità la cosa..dopo vari tira e molla Paola si stufa,non regge più alle mie continue indecisioni, rovino tutto,ogni tanto continuo a vedermi con mia moglie che spera sempre,ma si stuferà anche lei e
perderò tutto .... giustamente..non vedere Paola mi fa stare malissimo,allo stesso tempo voglio molto bene a mia moglie,ma ho paura se ricominciassi con lei di tornare a essere l'uomo depresso,morto,che ero negli ultimi tempi,,,mi sto esaurendo,sto andando incontro a una grossa depressione,come uscirne? nemmeno uno psicologo mi è stato d\'aiuto.........mi sono scoperto un uomo debole,molto....
--------------------------------------------------------------------------------



martedì, dicembre 01, 2009

CHIUNQUE PUO' UMILIARMI

Sara Età: 46
Ho 46 anni non sono una bambina ma è come se lo fossi xchè non so difendermi, chiunque può umiliarmi offendermi trattarmi male a me non escono le parole giuste. Ho avuto un\'amica per più di dieci anni e lo
scorso anno solo x aver pensato che lei si fosse attirata la simpatia dei capi con la sua tattica e ne ho avuto conferma quest\'anno che l\'anno fatta vice, mi ha chiusa in un camerino sul lavoro e urlando mi ha detto di tutto.
Io non potevo parlare xche qualunque cosa dicessi era sbagliata, non potevo tacere xchè  "era comodo" ha detto, e non potevo pensare tanto lei  "sapeva cosa pensavo" ha detto. Io mi sono sentita morire. Ho il terrore di lei cerco di non incontrarla ma dovremo lavorare un mese insieme a dicembre.Quest'anno x fortuna non abbiamo lavorato insieme e ho cercato di tenerla lontana non andando più a ballare e con gli attacchi di panico che mi sono venuti, la scusa era buona ma ora vorrà andare sull'argomento vice xche ancora non abbiamo parlato ma io con lei non voglio parlare xche ha ragione solo lei quello che dice è legge e non si può contraddirla e io qualunque cosa dica lei sicuramente mi assale xche non mi crede neanche si dico che " va bene così": Ho pensato più volte di licenziarmi e non ho cambiato idea. non prenderò ordini da lei.
In oltre io soffro da anni di depressione e ansia, ho perso mio padre 4 anni fa e mia madre ha avuto un ictus tre anni fa e x ora vive in casa con me e mio marito ma cn la testa c?è e non c\'è e ci rende la vita un inferno. Quest'anno sono morte due conoscenti molto giovani di tumore e il maesto di ballo liscio ci ha lasciato x un infarto mentre eravamo in un locale a ballare, giovane pure lui, sposato senza figli come me , lo vedevo come esempio di modo di vita positivo. Mi è crollato tutto addosso. Persino il mio cane che adoro come un figlio si è ammalato, pensavo di morire x il dolore, la tachicardia è diventata continua, la vita un inferno. Poi la cagnetta è stata operata e x ora c'è ancora. Il matrimomio non esiste, ho un marito ma non abbiamo nessun rapporto intimo da mesi ma non mi interessa, non mi sono mai trovata bene con lui in quello. Mai un bacio, un abbraccio, una carezza, le prende tutte il cane.
Viviamo come fratello e sorella, lui è una brava persona, tranquilla ma parla poco e sono molto sola coi miei pensieri. Vado da uno psicologo ma stamattina xche aveva un medico apprendista quando sono entrata mi ha lpresentata come quella che dice che fa "caadere le Torri gemelle" che in realtà lo dice lui xche io mi sento sempre inferiore agli altri e ha anche aggiunto : quel santo di suo marito e _ si sentirà abbandonato suo marito ora che non lo chiama più xchè non ha piu gli attacchi di panico. NOn L'ho contraddetto x non fargli fare una figuraccia ma mi ha disintegrata. NOn ci andrò piu. Ho tanti problemi e tante paure ma non sono ancora scema del tutto anche se ormai sono sulla buona strada. Cosa faccio adesso? Sono stanca di lòttare x vivere e lavorare ogni giorno, se Dio ha fatto accadere tutte queste cose vicino a me e mi ha resa così fragile che basta un niente x farmi crollare,ci sarà un perche'. Vorrei sapere se è violenza psicologica quella che ho subito dall'amica. Non so se qualcuno mi leggerà, comunque grazie x avermi dato la forza x scrivere tutto quello che mi sta uccidendo.. Grazie

SONO RIGIDA ?

Elena Età: 33
Salve, cerco di essere più breve possibile: ho vissuto fino all'età di 11 anni con i miei nonni paterni, insieme ad altri 3 miei cugini lasciati lì dallo zio. Sono cresciuta senza particolari problemi. Quando avevo 11 anni appunto mi sono trasferita sotto mia richiesta dai miei genitori (che credevo all'estero per lavoro ed ai quali volevo molto bene) scoprendo
che erano due tossicodopendenti. Loro mi trattarono da subito come se fossi un peso, non si prendevano cura di me anzi mi abbandonarono a me stessa, peggio mio padre (di cui vevo molta stima) mi diceva sempre che io avevo un mio io personale al quale dovevo fare riferimento , non dipendere da altri ma dovevo rifarmi al mio io sempre, questo suo maldestro tentativo di farmi fare affidamento su me credo si sia rivelato un arma a doppio taglio in quanto ha instaurato in me la convinzione che la responsabilità di come andava la mia vita era del mio modo di essere. A quell'età si sà a scuola i bambini sono cinici e cattivi, io ero il loro bersaglio in quanto andavo vestita malissimo e senza neanche uno zaino, fuori lo stesso nel gruppo di 'amici' ero la vittima designata ad ogni umiliazione. da quel momento all'inizio ho reagito psicologicamente, cercando di farmi forza, di pensare che se io mi volevo bene e mi facevo forza piano piano sarebbe passato tutto, ma il persistere di quella
situazione io sola contro tutti a un certo punto mi ha fatto sentire sbagliata, quindi ho reagito contro me stessa cioè dissociandomi da quella situazione di disagio e ambendo a diventare un'altra persone , come coloro che mi facevano soffrire.
sono passati più di 20 anni da allora, oggi sono una donna 'affermata' ho il mio lavoro, mio marito che mi ama e che amo, la mia indipendenza, posso dire di avercela fatta rispetto al passato, avendo usato questa difesa per molti anni è come sempre se mi mancasse qualcosa, e credo che sia la parte emotiva della mia vita, sono cresciuta con questa rigidità che mi faceva andare avanti sempe rifiutando quel passato, quella me che soffriva in quel modo, come se tutto partisse sempre da lì, come se il mio stare bene dipendesse sempre dal continuare anegare quella me nel passato. questo mi fà stare molto male.
sono andata 6anni in analisi con scarsi risultati, credo di anon aver trovato la persona giusta. recentemente, ho molto riflettuto sul fatto che in quel passato ero solo una vittima da difendere, non da rinnegare, in quanto ero solo incastrata in un ruolo che mi era stato cucito da altri, non c'enta con me il mio modo di essere un mio sbaglio, nulla di tutto ciò. questo mi ha fatto stare meglio. ma le paure ed insicurezze del fallimento mi tirano verso la vecchia strada della difesa contro me stessa a favore della rigidità. vi chiedo un aiuto in ginocchio per non perdere anni di sacrificio che mi hanno portato qui.
se credete opportuno consulenza on-line la farò volentieri. Grazie per la
disponibilità saluti cordiali Elena

DIPENDENZA DA EROINA

Riccardo Età: 48
La figlia di una mia amica di anni 19 fa/faceva uso di eroina da 6 mesi circa, lei dice di non usarla più, sappiamo che da 10 giorni circa va autonomamente presso un sert dove prende il metadone, la ragazza ha
degli scatti di rabbia seguiti da momenti normali, lei dice che riuscirà da
sola ad uscire da questa storia prendendosi l'intera responsabilità della
situazione, mentre io so che da sola non può farcela, la ragazza dall'età di 13 anni aveva cominciato ad auto lesionarsi con lamette, il padre non è mai stato presente, ed usa saltuariamente di nascosto cocaina + rientra spesso in casa in stato di ebrezza. La madre ha sempre aiutato la figlia cercando di proteggerla, la ragazza non vuole assolutamente entrare in comunità, noi non abbiamo accennato alla comunità, ma abbiamo deciso con il suo parere favorevole di eseguire dei drug test (2 a settimana). Io personalmente non ho fiducia nei psicologi della ASL, cosa possiamo fare? Grazie

domenica, novembre 08, 2009

PROBLEMATICHE SESSUALI

asia Età: 41 Mi ritrovo a 41 anni ad avere fantasie sessuali su bambini, le stesse cose che hanno fatto a me, il pensiero mi eccita molto, m ane sono anche impaurita da questi impulsi che provo, mi sono sempre trattenuta ma ho paura e non so con chi parlarne,Vi prego rispondetemi al piu presto.soffro di una forma di depressione bipolare dicono ke curo da anni senza successo cn dist di eprsonalita, sn spesso arabbiata e triste, perdo tutti i lavori, in casa mia sn messi uguale, non riesco mai a concludere nulla
-----------------------------------------------------
aquila76 Età: 32 Mi masturbo spesso pensando alla mia ex ragazza che mi riempe il corpo della sua saliva non ne posso più cosa posso fare per non pensarci? ora lei sta con un altro
-----------------------------------------------------
answer Età: 29 Malgrado le mie esperienze sessuali nel mio piccolo oggigiorno mi pongo una domanda:in un rapporto sessuale capisco quando il mio compagno "viene" da una determinata situazione,ma non ho mai capito come mi rendo conto che anch'io "vengo?" C'è differenza tra il "venire" e "l'avere un orgasmo?".Mi sono accorta che nell'atto sessuale quando il mio compagno "viene",finisce il rapporto e mi chiedo ma anch'io ho realmente raggiunto il mio piacere?

HO L'OSSESSIONE DI NON AVERE FORZE

Età: 32 Buongiorno, mi chiamo Maria e da circa un ano e mezzo ho sviluppato una strana forma di ossessione. Ho paura di stancarmi, di non essere abbastanza in forma il giorno dopo, ho paura di non farcela di non avere abbastanza energie per affrontare i mei impegni.
Sono una persona molto dinamicae serena ma ultimamente questo pensiero mi assilla così tanto che non faccio altro che pensare e programmare i miei impegni futuri con l'ansia di non farcela. L'ansia di non essere al top, l'ansia di non essere energica,l'ansia di sembrare stanca.Ho questo pensiero fisso che mi impedisce di vivere serenamente i miei impegni nonostante stia bene fisicamente.Non so come fronteggiare questo problema ed avrei bisogno di un consiglio. Vi ringrazio per la comprensione.

VOGLIO RITORNARE AD ESSERE UN LEONE

Età: 46 Salve sono una donna madre di 3 figli sposata da 25anni.
Ho passato un periodo molto buio 3 anni fa' non penso di esserne uscita del tutto anche perche' continuo a imbottirmi di farmaci ma a differenza diquel periodo:non camminavo, non mangiavo,ho abbandonato il mio lavoro dopo 25anni,non mi lavavo ma ci pensava la mia figlia a questo non socializzavo piu' con nessuno e per me cio' era un fallimento.
Ancora oggi mi sento in colpa ditutto cio' che accade negativamente in famiglia ma credetemi non e'cosi'. Oggi mi sento un po' malinconica e triste a volte mi rendo conto che e' la mia insoddisfazione la bestia che mi fa stare male..........
Ho voglia di ritornare come prima quel leone che non si arrendeva mai.a risentirci.

IL FORUM AIUTA

silvia Età: 16 Ho ritrovato in questo sito un mio post di un anno fa...pensare che potevo essere presa in tempo allora...beh...sono autolesionista da più un anno, affetta da sindrome borderline, exbulimica. ho tentato il suicidio 3 volte. ho passato un anno duro, molto duro:fatto di crisi di panico, crisi di astinenza, antidepressivi, ansiolitici,consultori (che puntualmnte mi hanno rifiutata non appena saputo il mio problema, ecco com'è la sanità italiana..., psicologhe interessate solo ai profitti e psichiatri. beh...sapete che ho fatto? ho creato un forum di autoaiuto per gente come me, un forum su internet in cui ci si può aiutare, consigliarsi, parlare di se, rincuorarci. drogati, autolesionisti, anoressici,bulimici (parlo al maschile perchè ci sono anche maschi che soffrono dei cosìdetti DCA) e affetti da altre dipendenze tutti uniti in un posto in cui crediamo tutti che da queste cose si può uscirne. alcuni sono guariti, altri sono sulla via della guarigione, io ci sto provando. io ho il ruolo di moderatrice e capo del forum e devo dire che è una cosa che mi ha aiutata a trovare una ragione per andare avanti...spero di farcela al più presto.

ANORGASMIA ?

Marco Età: 23 Caro dottore, sono fidanzato da un anno e mezzo con una ragazza splendida, con lei sto davvero benissimo.Bella anche la nostra vita sessuale. Non ho mai nemmeno lontanamente pensato che la mia ragazza non avesse mai raggiunto l'orgasmo...
Ogni volta (o comunque molto spesso) sentivo e vedevo il suo piacere che saliva e, infine esplodeva.Quando finalmente è riuscita ad esprimermi il suo problema come può immaginare ci sono rimasto male, per me perchè mi sono sentito uno stupido a non essermene reso conto, per lei per tutto il resto.Parlandone lei mi ha detto che nemmeno coi suoi precedenti ragazzi era riuscita a raggiungere l'orgasmo.Mi dice che le piace fare l'amore, che il piacere aumenta, aumenta(secondo lei arriva a 99,9 ma non a 100) e poi finisce tutto.Così anche nella masturbazione con l'unica differenza che il godimento aumenta fintanto chè diventa troppo e non riesce a sopportarlo.
Nonostante sia una bellissima ragazza è un po' ossessionata da alcune parti del suo corpo ( ad esempio il seno) e durante il rapporto le viene normale muoversi in modo tale che tali difetti non possano essere visti.Crede che questa tensione, questo continuo pensare possano avere qualche collegamento con la mancanza dell'orgasmo?
Per concludere lei non ha nessun problema a parlare di sesso e risulta molto più felice e tranquilla a darmi attenzioni sessuali piuttosto che a riceverle.Ho tanta voglia di farle raggiungere il piacere,mi aiuti!!grazie!
---------------------------------------------
Potrebbe trattarsi di anorgasmia. La invito a leggere il seguente articolo http://www.iltuopsicologo.it/anorgasmia.htm che potrebbe esserle utile
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere

PROBLEMATICHE AFFETTIVE E DI COPPIA

vero_81 Età: 28 E' da diversi anni che ogni volta che mi innamoro la miaautostima, già non troppo solida, cala a picco, inizio a sentirmi inferior ealla persona che mi piace, e a tutte le ragazze che potrebbero piacergli o essergli piaciute. Cado in uno stato di tristezza e dipendenza, sto male,divento gelosa e mi vengono gli attacchi di panico. Spesso mi viene da vomitare quando incontro la persona che mi piace. Mi sembra che non mi piaccia più, ma non ho mai capito se questa transizione avvenga perché scopro dei lati del suo carattere che non mi piacciono (così mi sembra) oppure perché ho tanta paura che ho bisogno di una scusa per sfuggire...
Spero mi possiate dare qualche consiglio, qualche riferimento, spunto...Faccio psicoterapia e mi è molto utile, ma cerco sempre di fare passi avanti anche con "terapie alternative".. meditazione, letture.. quindi gradireimolto qualche consiglio in questo senso.Veronica
---------------------------------------------------
rita Età: 36 E' dal mese di maggio che il mio ragazzo è iscritto a facebook e msn..all'inizio non mi sembrava un problema..contattava soprattutto mici..nel mese di agosto abbiamo litigato,io sono andata in vac.ccon una miaamica..al ritorno mi ha cercata e siamo tornati insieme anche se lui ni hadetto più volte che ciò che gli avevo fatto non riusciva a superarlo. Io hocercato di stargli vicino..di rassicurarlo..ma ho visto che era cambiato..e dapoco ho scoperto anche che di nascosto contattava donne, anche di una certaetà, in chat e le incontrava..quando l'ho scoperto credevo mi lasciasse invece mi ha proposto il matrimonio..ma io ormai ho perso la fiducia..gli ho chiesto da togliersi da fb..ma lui ha detto di no..temo che voglias comportarsi come prima..in tutto questo mi sono ammalata di ansia e spesso ho gli attacchi dipanico al pensiero che continui a tradirmi. Vorrei solo capire se ha una dipendenza..perchè continua a dirmi che mi ama e che non può stare senza di me..ma poi fa quelle cose..dottore vorrei un suo parere, soprattutto come mi dovrei comportare con lui..mi sto distruggendo la vita con dubbi, incertezze!Grazie
----------------------------------------------------------
serena Età: 25 Sono serena ho 25 anni.sto assieme ad una persona da tre mesi,ma in questi mesi vivo la paura di non essere amata, di esser presa ingiro. lui dice di essre innamorato,ma purtoppo non riesco a fidarmi!!questo è dovuto a causa di qualche suo attegiamento...vive da solo,e solo la sera mi chiama per star con lui,il pomeriggio non mi propone mai di far qualcosaassieme e se me lo chiede, sento di essere usata,cioè magari quelle voltesembra non ne possa far a meno, o perchè non cè qualche amico che gli facciacompagnia ,o non lo so....poi un altra cosa che mi turba!a volte parla dellasua ex, con qui ha convissuto e con qui è stato assieme otto anni,e mentre neparla si innervosisce.. dice che l ha fatto soffrire e che anzi vorrebbecancellarli quegli anni. bo,non saprei,non mi rendo conto se mi dica qestecose,in modo che io non rifaccia gli stessi sbagli di lei, opppure perchè provaancora qualcosa per quella persona..fa progetti per il futuro,ma non mette inatto nessuno di questi o addirittura cambia subito idea. non lo capisco e noncomprendo a volte i suoi momenti di silenzio, si estranea e non miconsidera..io evito di parlare per paura di infastidirlo!!cosa posso fare?! dò troppo me stessa nelle relazioni di coppia, e come al solito non viene mairicambiato ciò che faccio. forse dovrei pensare più a me stessa. ho bisogno diun aiuto,che mi venga data un pò di sicurezza,ho paura di sbagliare e di perderlo...sono veramente presa,dopo tre anni che cambiavo in continuzione ragazzo, per la paura di non esser amata abbastanza o addirittura per niente!!
--------------------------------------------------------
jody Età: 29 C'è un pensiero che attanaglia la mia mente,ormai da troppo tempo.non riesco a capire perchè sto male per un ragazzo che mi ha illusa e ricoperta di bugie,tutte puntualmente smascherate.perche razionalmente so che non è degno di fiducia,che mi ha trattata senza considerazione e nè rispetto ma l'idea che sia tornato dalla sua ex,con cui ha avuto una storia parallela alla nostra,per più volte e in tre anni..mi provoca fastidio.mi sento un senso di angoscia,i pensieri sul se avessi fatto questo o quello..mi tormentano e delle volte non riesco ad occuparmi delle mie cose.lei ha sempre saputo di essere tradita ma non ha mai mollato la presa e di recente lui le ha dato un anello.io,invece l'ho allontanato.avrei dovuto fare come lei? penso a quale valore abbia un anello dato mentre chiedeva a me di andare al mare..!certe volte sono spaventata da quanta ipocrisia ed opportunismo si annidano nelle nostre vite e nel carattere di persone cosi.quando ci incontriamo,è un continuo cercarci con gli sguardi.ma la sua vigliaccheria è trionfante.allora,mi chiedo perchè biasimo lei..ma lo vorrei per me? non tradirebbe ad oltranza anche me?
-------------------------------------------------------------------------
disperata90 Età: 20 Gentile Dottore, sono stata fidanzata per 4 anni con unragazzo, che a un certo punto ho deciso di lasciare perchè non mi sentivo più sicura della relazione. Ho incontrato un altro ragazzo con cui sto attualmente,e quando è iniziata questa nuova storia il mio ex è stato veramente molto male.Ora lui da qualche mese è fidanzato, e io da quando l'ho scoperto sto male emi sono ritrovata a pensare a lui in continuazione. Mi da fastidio sapere chelei gli sta accanto come un tempo facevo io e che frequenti i miei amici...Iovorrei che lui non fosse felice con lei come quanto lo è stato con me, e vorrei che vedesse me più felice rispetto a quando stavo con lui. Vorrei capire se questo dipende dal fatto che magari provo ancora qualcosa per lui, o se è solo senso di possessione. Io per colpa di questo motivo non riesco a stare serenacon il mio ragazzo, con cui vorrei continuare a stare insieme. Tutto questo può dipendere dalla mia scarsa autostima? La ringrazio per la sua attenzione.
-----------------------------------------------------
Invito a porre tutte le richieste di consulenze su problematiche affettive all'interno del forum http://www.maldamore.it/public/FORUM/ del sito http://www.maldamore.it
Grazie
Dott. Roberto Cavaliere

domenica, ottobre 25, 2009

IL MIO PROBLEMA E' L'AUTOLESIONISMO

Età: 18 Salve... il mio problema è l'autolesionismo, da circa sei anni. Ho iniziato a farlo perchè volevo che qualcuno si accorgesse di me,ma così non è stato. Credevo che sarebbe stata questione di una volta, che chiunque avrebbe notato quei tagli e invece, per l'ennesima volta, mi sono sentita l'invisibile della situazione.
Magari le ferite non erano abbastanza evidenti, abbastanza profonde per essere viste dagli altri e così il giorno dopo l'ho rifatto, e anche il giorno successivo, e poi di nuovo, e di nuovo, e da allora non ho più smesso. Lame, coltelli, pezzi di vetro, chiodi,siringhe... e dopo sangue ovunque: sui vestiti, sulle lenzuola, sui mobili, sul pavimento. Facendomi male riuscivo finalmente a sentirmi bene. Adesso però sono stanca... stanca di essere considerata una pazza, di sentirmi un mostro, di sentirmi a disagio in mezzo agli altri. Ho provato a smettere, giuro; ma è diventato una droga. Quando mi taglio pensando che nessuno possa ferirmi più di quanto io già non faccia, mi sento quasi soddisfatta... Ma poi?! Perchè mi assale il vuoto?! Perchè?! Parlarne?! E con chi?! Credo sia troppo imbarazzante... cosa dovrei fare?! Per favore, aiuto.
------------------------------------------------------
lupa Età: 22 Salve,ho scoperto da poco che questa mia abitudine ha unnome e che nn sono la sola a farlo.Il punto è che nn capisco perchè nn riesco a smettere, non ho avuto un'infanzia felicissima ma nonostante tutto ho molti amici,e nella mia famiglia seppur rispetto a quando ero piccola è molto migliorata la situazione.
Il rapporto con mia madre è relativo conto molto più su mio padre,che però non gode di un ottima saluta. Sono anche fidanzata felicemente,il punto è che nessuno lo sa,nessuno se n'è mai accorto...i miei pensano sia lo stress e io continuo a dirlo anche al mio ragazzo,ma ora che ho scoperto che è un vero e proprio disturbo voglio fare qualcosa prima che sia troppo tardi... Ne soffro da diversi anni con alti e bassi,su per giù da quando ho 14 anni. Cosa posso fare?non mi risponda di dirlo agli altri perchè già so che non lo farò purtroppo...Qualche consiglio su come poter fare anche da sola almeno per iniziare ...almeno per rendermi in prima persona conto,che in qualche modo soffro di un disturbo...Esiste un modo per iniziare a curarsi? Ma sopratutto perchè si fa?nn riesco a spiegarmelo...Vi prego di rispondermi...l'idea che sia una cosa che nn faccio solo io ha soltanto aumentato il mio stato di paura verso questa cosa...Aiutatemi..

DONNA CHE HA SUBITO VIOLENZA

Michela Età: 39 Anch'io, come tante, faccio parte di quella parte di donne che ha subito violenza.
La prima volta mi è successo all'età di 10 anni. Ero in casa di alcuni parenti e mia madre mi aveva lasciata in casa sola con i miei cugini e alcuni loro amici tutti maggiori di me di almeno 5/7 anni. Ho subito botte e maltrattamenti per settimane, cioè ogni volta che andavo là, perchè mia madre nel frattempo curava mia nonna ormai in fin di vita e venivo ricattata se solo osavo parlarne con qualcuno. Nonostante la paura di prendere altre botte, ho cercato di parlarne in famiglia, però non hanno mai voluto credermi, tutti sostenevano solo che io volessi attirare l'attenzione fingendo il tutto.Dopo quelle tremende avventure subite per due lunghi mesi e una volta alla settimana, ho avuto paura di uscire di casa, di conoscere le persone, soprattutto ragazzi. Avevo il terrore che ogni uomo per la strada fosse lì solo per abusare di me. Non uscivo, piangevo quasi tutte le notti e sempre insilenzio cercando di soffocare il dolore che avevo dentro.
Sono arrivata così ai miei 18 anni e, per caso, ho incontrato sulla mia strada un altro maledetto uomo che ha osato abusare di me e della mia fragilità. Era un conoscente che all'inizio si era dimostrato gentile e pieno di attenzioni,ma poi piano piano mi ha fatto un lavaggio del cervello tale da incutermi paura ed obbligandomi a fare tutto quello che voleva. Anche qui non sono mai stata creduta ed ho subito per un anno intero violenze su violenze. Dalle botte, ai ricatti e alle imposizioni sessuali.Tutto ciò mi ha rovinato psicologicamente e ancora oggi, nonostante siano passati 21 anni dall'accaduto, non riesco ad affrontare il sesso con normalità. Rivedo sempre le immagini del passato davanti agli occhi e spesso mi capita di percepire l'odore del suo corpo che mi invade e mi fa star male. Spesso ho crisi ricorrenti, incubi e attacchi di panico notturno che non fanno altro che aumentare l'ansia. Riuscirò mai a tornare normale ??? Io credo di no.
------------------------------------------------------------
Per superare un passato di violenze non serve solo la buona volontà ma un percorso terapeutico di elaborazione dei traumi subiti.
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere

PROBLEMI IN FAMIGLIA

SARA Età: 17 Ho una famiglia all' apparenza felice ma è solo apparenza perchè da quasi 3 anni i miei genitori hanno dei problemi : mia madre pensa che mio padre l' abbia tradita mentre lui nega tutto ; e lui e la suafamiglia l'accusano di essere pazza;per questa situazione mia madre è caduta in depressione e sembra non uscirne nonostane l' aiuto di uno psicologo; e mia madre viene anche accusata di ogni problema che ci sono in casa. Io ho problemi con l' alimentazione per un periodo vomitavo tutto quello che mangiavo ed ho perso 17 chili in pochi mesi, da questo ne sono uscita riprendendo qualche chilo,ma con il mio apetto fisico non ho un buon rapporto perchè mi vedo grassa e ho paura di ricadere in quell'incubo ; di questo mio problema in famiglia non se ne sono al corrente.
Mia sorella ha trovato un ragazzo che la fà solo piangere e soffrire e lui non piace ne a me e ne ai miei genitori.Pochi giornifa mia sorella si è sottoposta ad un' intervento per abortire e questa è stata una scelta molto sofferta per lei visto che voleva tenere il bambino ma i miei genitori dall' inizio le hanno suggerito l' aborto come soluzione migliore,infatti 2 giorni prima che partiva lei e il fidanzato avevano cambiato idea decidendo di tenere il bambino, ma il giorno dopo lui si è tirato indietro negandogli l' appoggio morale di cui aveva bisogno; e lei per questo è partita con mio padre per l'estero, per fare l' intervento perchè in italia erano scaduti i 3 mesi di tempo; prima di fare l' intervento aveva cambiato idea mai farmaci avevano già fatto il loro effetto.Tornata ieri dall'estero non ha fatto altro che piangere e incolparsi di non aver protetto quel suo bambino.Questa sembra l' inizio di una depressione dal momento che mia sorella non ha amiche con cui poter sfogarsi e un un qualcosa che la distrai come un lavoro dal momento che il fidanzato non la fà lavorare per gelosia. Nessuno sa come poterla aiutare visto che per ora ha rifiutato anche l'aiuto di uno psicologo e temiamo che possa commettere gesti estremi.Io credo che compatirla e non farle capire la realtà sia sbagliato ,però i miei genitori pensano che il mio pensiero sia sbagliato e che non debba compatira ,ma prima che si sottoponesse a quell' intervento sapevamo tutti che sarebbero state queste le conseguenze.di tutti questi miei problemi non ne ho mai parlato con nessuno per paura di essere giudicata o di poter far pena e questo per me che sono molto orgogliosa e fiera sarebbe bruttissimo,infatti fingo che vada sempre tutto bene e copro tutto con la mia allegria e vitalità.Devo nascondere tutto dentro di me e non mostrare la mia fragilità ,perchè sono l' unica persona che ancora deve crollare all' interno della mia famiglia, e quindi non diventare un altro problema.
Questo è stato in anzitutto uno sfogo, ma mi farebbe piacere ricevere una risposta da un esperto!Grazie
-----------------------------------------------
Ritengo che tu debba invece dare spazio al tuo disagio e malessere. Non farlo adesso significa creare le premesse per un malessere più devastantre nel futuro ed a quale punto dovrai necessariamente chiedere aiuto. Meglio farlo adesso allora.
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere

DIPENDENZE RECIPROCHE

mamma34 Età: 50 Ho avuto davide dopo 15 anni di matrimonio. Ho abbandonatoil lavoro per crescere e vivermi mio figlio. Il nostro rapporto è stato intenso e pieno d'amore.La mia casa è stato sempre piena di amici di mio figlio e d'amore e dedizione. Due anni fa, tramite facebook,mio figlio conosce francesca e si innammorano.
Lei è di milano e lui di roma.Inizio così a fare la pendolare per la felicità di mio figlio. Il 7 agosto di quest'anno lui si trasferisce a milano ed anche in questa occasione lo aiuto a trovare casa etc etc. Frequenta l'università e vive la sua storia d'amore con intensità paranoica. Non riesce a staccarsi da lei tanto che, morto mio padre, viene al funerale ma scappa subito dopo. Mi tratta male,ha cambiato la sua identità,targa della macchina e ha reciso le radici. Non è più venuto a casa e mi ha gridato che non intende farlo neanche a Natale perchè non vuole lasciare neanche per un'ora francesca.Secondo me il suo amore è malato ed io non so piùcome comportarmi.Ovviamente io pago la sua vita a Milano. Aiutatemi a capire cosa fare.

NON SOLO PAURA DEI BUS

Nanà Età: 31 Salve, le scrivo in quanto credo di essere arrivata ad un punto in cui da sola non riesco più a gestire alcuni "paletti" che ormai governano la mia vita contro la mia volontà.
Sono diplomata con il massimo dei voti, laureata con lode, ho conseguito un master, sono dottore di ricerca e lavoro in università. Sono soddisfatta sicuramente del mio percorso, ma non riesco più a godere il frutto delle mieattività, che siano lavorative, di diletto o in amicizia, senza un motivo,almeno apparentemente.La manifestazione reale del mio problema è abbastanza complessa ed è cambiatanel corso degli anni. Elencherò le problematiche dalle più recenti alle menorecenti:
1. non riesco più a stare in luoghi chiusi e affollati quali autobus pubblici,discoteche troppo frequentate in cui è impossibile camminare e muoversivelocemente, concerti da prato; la situazione peggiora se sono in compagnia, inquanto, ad esempio, nel caso volessi scendere da un autobus perchè troppo "costretta" non saprei come giustificarlo all'amico o alla persona presente.Prendo però tranquillamente treni e aerei. Riguardo agli autobus, cerco dimuovermi in orari fuori dalle punte di traffico in modo che ciascuna fermatapossa essere raggiunta in tempi brevi. Per questo odio i semafori che duranotroppo e che ormai ho ben individuato nel percorso che mi porta al lavoro.Spesso, in caso di traffico eccessivo o di autobus troppo congestionati, opercorro tratti a piedi che mi consentono di superare il punto critico oattendo autobus semivuoti.
2. non riesco più a stare in luoghi aperti e troppo affollati che non conosco ein cui non so orientarmi, soprattutto se in compagnia per i motivi di cuisopra.
3. mi crea ormai anche ansia il pensiero di viaggiare in taxi. Lo prendo per lunghi spostamenti generalmente e l'ansia è legata al fatto che, nel caso volessi scendere per trovare "aria", non saprei che giustificazione fornire.
4. prediligo certe persone nelle uscite, tutte care ovviamente e non di comodo,in quanto mi trasmettono "maggiore sicurezza". Una delle mie migliori amichetento di vederla il meno possibile in quanto frequentatrice di luoghi a "rischio potenziale". L'ultima volta siamo andate a vedere un concerto e mi ha quasi costretta a rimanere nel bel mezzo della folla, fino a che non ho dovuto dirle che la cosa mi creava disagio e lei, con fare in realtà abbastanza arcigno, mi ha consigliato subito di "andare a risolvere i miei problemi".
5. Non guido la macchina ormai da anni. L'ultima volta è capitato mesi fa perbrevi tragitti e mai da sola. Ho guidato senza problemi, almeno in città, dai18 ai 22 anni. Dopo quel momento, a seguito di una sorta di attacco di ansia suuna strada ad alto scorrimento, non sono stata più in grado di mettermi alvolante. La guida su autostrade e simili invece è sempre stata in qualche modofastidiosa.
6. Ho guidato il motorino dai 14 ai 22 anni. Dopo un episodio di ansiamanifestatosi un giorno, al rientro a casa, dopo essere stata controvoglia inuniversità (iniziava il secondo anno) per controllare l'orario delle lezioni. Passiamo a definire meglio i tempi. In tarda adolescenza ho avuto qualchestrano piccolo segnale di fastidio quando mi trovavo ad attendere lametropolitana per andare a trovare delle amiche. Il primo episodio significativo l’ho avuto in gita scolastica a Praga di fine febbraio. Lì ècominciato tutto, ero in quarto superiore, ero rappresentante di istitutoquell’anno. Dopo giorni di bagordi da gita da scuola superiore, una mattina nonmi sento bene. Il malessere prosegue, fino a quando non ho una prima crisi di“depersonalizzazione” in casa. Mi reco, anche con mia madre, dal medico difamiglia, che mi prescrive pillole per le vertigini e mi manda da unotorinolaringoiatra. Cercai di spiegare al medico di famiglia la mia sintomatologia (non potevo sapere di cosa si trattasse) con la locuzione “migira la testa, ma in modo strano”. L’otorino poi mi riempie di antistaminici.Nessuno in altre parole si era accorto di nulla, di quale fosse la radice delmio male, nonostante i miei tentativi d spiegazione. Segue un periodo diestrema stanchezza. Vado in erboristeria, mi vendono gocce di melissa e mirassicurano. Nel frattempo non ho problemi con la guida, né del motorino, nédella macchina. Parto per l’Inghilterra, tutto procede bene; torno e resto unmese e mezzo in montagna. Il quinto anno della scuola superiore procede bene,senza particolari fastidi. Mi diplomo, vinco una borsa di studio per un corsoin una università del nord, dove trascorro dieci giorni ai quali lego ancoraoggi un certo senso di angoscia. Inizia l’università. Lo studio richiesto èmaggiore, si fa più fatica a studiare perché la quantità è doppia, tripla,quadrupla. Il primo esonero va discretamente, il secondo in modo orribile,troppa matematica. Da lì la situazione comincia a peggiorare. Fino ad arrivarea luglio dell’anno successivo, dopo i primi due esami dai quali ho un 27 e un28, l’altro non si passa. Ad agosto il crollo. Mi reco prima in montagna diecigiorni a riposare poi si va in vacanza con amici. Prima della partenza per ilmare, ho un nuovo episodio di “depersonalizzazione”. Parto quindi stremata. Inquesto luogo, conosciamo una sera dei ragazzi. Ho un approccio con uno diquesti, ma dopo un lungo rapporto sessuale, cominciano a formicolare in modofortissimo mani, braccia e gambe. Mi sento male, davanti a lui e ai suoi amiciche corrono poi in soccorso. Dopo di che torno in città. E lì inizia la caduta libera. Cerco di prendere sempre meno il motorino e comincio a non voler piùguidare. Mi fidanzo con un ragazzo bravo, ma sicuramente difficile in terminicaratteriali. Rimango con lui per quasi 4 anni. Nel frattempo inizio alavorare, ma non mi piaceva quanto facevo. Lì la più grande frustrazione che sicomincia a manifestare anche con l’ansia di prendere autobus affollati. Decidoallora (presi sul serio una decisione così radicale???) di cambiare rotta,faccio l’esame di ammissione ad un dottorato di ricerca, ci riesco, entro inuniversità con borsa di studio. Ci spediscono poi fuori Italia per un anno peraffinare le conoscenze e specializzarci. Prima di partire, tradisco il mio exfidanzato con un ragazzo, rozzo e poco istruito, non della mia città. È amorefolle per lui, mai provato prima in vita, che mi fa perdere completamente latesta. Lui ha paura di me e del fatto che di lì a poco sarei andata viaall’estero, per un annetto. Si ritrae, sparisce per un paio di mesi. Rimango ancora con il mio ex fidanzato, ma parto subito dopo l’estate, lo lascio al miorientro a Natale. Lì, lontana da tutto c’è la rinascita. Mi libero da tutto ciòche mi fa stare male (ma poi quale è questo tutto che mi faceva stare cosìmale?), sono un’altra persona, senza paure, senza fobie. Negli intervalli incui tornavo a casa in Italia (per 4 o 5 giorni), ho ripreso a guidare (semprecon un certo timore, ma guidavo perbacco!), ad andare in giro, ad avere vogliadi vivere. Mio padre mentre ero via ha un attacco di cuore che si risolve grazie a Dio bene. Torno dopo un anno in Italia. Ho energia da vendere, guido auto, motorino, vado in università in motorino, inizialmente senza problemi.Mano a mano che i mesi passavano però, che le responsabilità del lavoro ultracompetitivo che avevo scelto crescevano, l’entusiasmo si andava spegnendo.La positività è durata un anno. Poi ho ricominciato ad abbandonare la guida eil motorino. In procinto di scrittura e di quasi discussione della tesi didottorato ricomincia il periodo buio, di nuovo timore dei bus e via dicendo. Prendo il titolo di dottore di ricerca, giorni di terrore quelli prima delladiscussione, tensione e mal di testa lancinanti derivanti da serramento dellemandibole.Arriva l’estate e le cose sono pesanti. Parto ad agosto senza viaggi extra se non la montagna. Riprendo contatti con il solito ragazzo che nel frattempo ho rivisto e si è rifatto spesso vivo. Mi riposo. A settembre inizio l’avventuradell’insegnamento universitario, ho due corsi, uno durante il primo semestre,uno durante il secondo, entrambi lontani dalla città. Viaggio praticamentetutte le settimana tra il nord e il centro e questo fino a maggio. Arrivo a fine maggio stanca morta, ma piena di vita per l’esperienza di quei mesi.Durante le lezioni capitava avessi necessità di lasciare la porta aperta o comunque di avere possibilità di alzarmi dalla cattedra e camminare, per evitare i due minuti di tensione e di soffocamento che caratterizzano l’inizio delle lezioni (che hanno comunque avuto un successo non indifferente tra i ragazzi e i signori miei alunni). Nel frattempo, oltre a portare avanti la relazione con il solito ragazzo, ho delle avances da un bellissimo uomo con compagna e figlia. Diventa una dipendenza che mi fa rendere tutto più lieve. Ci sentiamo tutti i giorni anche più volte, una media di messaggi pari a 15 algiorno circa, questo fino a metà aprile, quando un cliente del negozio della compagna riferisce di avermi visto con lui. Premetto che non c’è stato un tradimento carnale, è stato un tradimento di emozioni, di sogni scambiati, una dipendenza reciproca che non ha trovato conclusione fisica non so bene perquale motivo, dipesa non so se più dalla mia o dalla sua paura. Arriva fine giugno, la scomparsa di nonna, il lavoro che avanzava, il caldo soffocante, le forze a zero, il mio rientro definitivo in città. La situazionesi fa sempre più grave. Comincio a percorrere pezzi a piedi per evitare i bus. Parto comunque per la montagna e una settimana all’estero, bene ma sempre molto stanca. Con l’arrivo di settembre c’è il crollo definitivo. Non riesco a stare sicura neanche nel bus che non mi aveva dato problemi, quello che passa vicino casa, arrivo ogni mattina in università stravolta o dall’aver camminato velocemente o dalla scossa di adrenalina. La sera per rientrare stessi problemi, adesso guardo anche al tipo di autobus e alle sue fermate strategiche in modo da trovare quello che più di frequente apre le porte. Non esco praticamente quasi più il fine settimana, in primis per il carico di lavoro, ma anche perché non mi va di espormi a stress da uscita “seria” come la discoteca,al massimo cena, pub o cinema. Eccomi qui, disperata, senza forza, scoraggiata. La domanda successiva riguarderà la famiglia purtroppo. Molto brevemente mio padre è stato con me unpadre-padrone fino a quando più o meno non ho terminato l’università. Padre poco istruito, sposato molto presto con mia madre, molto autonomo e libero nelle sue scelte. Mamma invece succube inerme della situazione. Ho anche una sorella, sempre laureata sebbene in altro ambito, molto indipendente anche lei.Mi dia un suggerimento, non so più cosa

mercoledì, ottobre 07, 2009

CODIPENDENZA

victoria Età: 50 Una vita non facile la mia la mia, seconda di tre femmine ho sempre avuto, a torto, la sensazione di non essere amata abbastanza dai miei genitori.
Ricordo che facevo di tutto per attirare l'attenzione di mio padre,fino ad arrivare ad essere quasi il maschio che non aveva avuto, per essere diversa
Fin da piccola essera la mezzana,come dicevano loro,per mesi gnificava la medriocrità. A scuola ero sempre in competizione con me stessa,ma anche se avevo gli stessi voti della sorella grande,era lei che era portata ad esempio,mai io. Da adolescente rimasi incinta,(anche qui per attirare l'attenzione dei miei) mi sposai lasciando la scuola al terzo anno con una media altissima; amavo,almeno come si può amare a quell’età,il mio giovane marito Poco più che ventenne il secondo figlio e dopo tre mesi,improvvisamente,per un infarto mio marito morì.Tornai a casa dei miei Dopo un periodo di shock mi rimboccai le maniche,ritornai a studiare,mi diplomai etrovai un lavoro. Avevo 25 e nessuna esperienza di vita. In ufficio conobbi un collega,separato, fu facile per lui circuirmi,dopo due mesi venne a vivere dame, nella casa acquistata con mio marito e che intanto era stata costruita. Era alcolizzato e dopo cinque mesi passati a cercare di guarirlo,riuscii a mandarlo via. Mi vergognavo della mia scelta,i miei,cattolici praticanti vivevano malela situazione. Io mi sentivo una reietta. C\'era un altro collega che mi facevala corte, ignorante, ma non importava. Lo sposai soprattutto per riabilitarmiagli occhi dei miei. Con lui ho vissuto lunghi anni da incubo, cominciò a berepoco dopo, e la mia vita divenne un calvario, violente, litigi,torture mentalierano la quotidianeità. Ero la sua schiava, e anche la sua puttana. Ho passatoanni cercando di tenere fuori i miei figli da tutto questo. Ma poi è diventatoviolento anche nei rapporti intimi, fino ad arrivare alla violenza sessuale.Otto anni fa. Da quel momento ho trovato la forza di uscirne, e anche se hovissuto momenti tragici con persecuzioni,aggressioni verbali e fisiche,minacce di morte, (per cui è stato anche condannato)oggi sono una donna libera.Qualche anno fa ho incontrato una persona meravigliosa che mi ha aiutato intutti i sensi ad uscire dal quel tunnel di disperazione. Stiamo ancora insiemema lui per problemi di lavoro vive lontano,non conviviamo, e ci vediamo ognidue tre settimane settimana .La mia vita era diventata tranquilla, avevo laserenità che per anni avevo agognato, stavo bene con lui, davvero anche se ilsesso era quasi inesistente mi andava bene dopo le torture subite da miomarito, fino a gennaio scorso,Quando ho cominciato, per curiosità dopo un suoapproccio simpatico, a scambiare delle mail con un mio capo. Di 40 anni. Miincuriosiva conoscerlo, lui con una fama di cattivo, di spietato, si rivelavadolce, mi scriveva poesie, aveva mille attenzioni per me. Io che con le miebarriere, dopo la perdita del mio primo marito, ero stata ben attenta a noninnamorarmi mai perdutamente, con lui ho rotto gli argini e ci sono cascatacome una quindicenne. Non ho avuto il coraggio di lasciare l\'altro, che dalontano non si è mai accorto di niente. Non mi sentivo immorale, ero felice,vivevamo d\'amore. Mille mail, mille sms al giorno, mi chiamava spessissimo,voleva sapere tutto di me, anche cosa mangiavo. Una simbiosi. Diceva che senzame non respirava,che quando i figli sarebbero cresciuti voleva vivere con me. Ame questo non importava, non ci ho mai pensato seriamente,ma lui ci credeva.Sono sicura che fosse sincero,faceva salti mortali per vedermi anche solo unattimo. Veniva da un paese a 30 km per passare con la moto un attimo sotto ilmio balcone. Un amore così non credevo nemmeno potesse esistere.Un idillioperfetto. Forse troppo Fine giugno si sono sentite delle voci in giro su di noie lui mi ha scritto che aveva paura di perdere il mio amore. A me sembravaimpossibile,ero sicura di me. E invece ha cominciato ad allontanarsi lui. Haattribuito la cosa a problemi pressanti di lavoro, c\'era il rischio che lolicenziassero,ma poco a poco si è allontanato. Meno sms, meno chiamate, menomail. meno rapporti. C\'è stato anche un periodo di silenzio totale, poi mi hadetto che la moglie aveva trovato il cellulare che usava con me,quindi nientepiù chiamate nè sms. E’ stata una mazzata tremenda per me, non riuscivo più amangiare,non dormivo più. Un vero incubo. Poi a fine luglio prima di partireper le ferie,per raggiungere il mio compagno,mi ha cercata. Abbiamo fatto l'amore e per la prima volta ha voluto lasciarmi dei segni,mi ha fatto dei lividi sul seno.Durante le vacanze mi faceva uno squillo e dovevo chiamarlo io di tanto in tanto, poi ha cominciato a scrivermi mail appassionate dicendo che senza me non poteva vivere, che l'aveva capito ormai, che mi avrebbe amatasempre e per sempre, addirittura mi ha contattata su facebook con un utente sconosciuto, per farmi parlare, ma io ho capito che era lui, anche se non havoluto ammetterlo. Sembrava quello di prima, la persona di cui mi eroinnamorata. Avevo paura a crederci e gliel'ho scritto più di una volta che ladiffidenza si era infiltrata nel mio sentimento per lui ma mi rassicurava. Poisono tornata a casa, una settimana prima di lui, ma avremmo comunque ripresoentrambi il lavoro lunedì 24 agosto. Mi ha chiesto delle foto, era folle,sembrava avesse il testosterone a mille, diceva che ero sua, solo sua, michiedeva continuamente di confermarglielo. Mi chiedeva ogni istante se loamavo, voleva sapere cosa pensavo,cosa facevo. Diceva che quando ci saremmovisti voleva fare l’amore in tutti i modi possibile,anche se non l’avevo maifatto. Mi chiedeva mille mail al giorno. Siamo stati ore e ore, fino a notte alpc. Aveva fatto il programma per questa settimana,l\'amore a pranzo e a cenaogni giorno. Continuava a dirmi che voleva lasciarmi dei segni, perché dovevoessere solo sua. Poi domenica sera mi ha chiesto di vederci di mattina presto,prima dell'ufficio, gli ho detto la verità, che non potevo perchè avevo unatelefonata con il mio compagno. Non so se è stato questo, ma lunedì mattina già c'era un cambiamento di programma, non stava bene per un' otite e ci siamovisti solo all'ora di pranzo, per 15 minuti. Sembrava comunque affettuoso,erofelice di averlo ritrovato. Martedì dovevamo uscire insieme dall'ufficio, per andare in hotel, lui ancora non stava bene, mi ha scritto la mattina in tonoaffettuoso ma poi niente, sono andata via scrivendogli un pò alterata che se mivoleva sapeva dove trovarmi, ho provato a chiamarlo non ha risposto. Niente,era irraggiungibile. A casa gli ho scritto che ero arrabbiata davvero, che miaveva mancato di rispetto non avvisandomi neanche che sarebbe saltato l'appuntamento. Forse sono stata troppo impulsiva, troppo dura,ma c\'ero rimasta male, gli ho rimandato tutte le mail dove diceva che mi amavatantissimo, che dovevo crederci,che non mi avrebbe fatta più soffrire. Ilgiorno dopo, mercoledì si è scusato, ma è diventato di nuovo freddo, non harisposto al telefono. Poi l\'ho incrociato per strada nel pomeriggio eieri,sempre via mail, ha voluto sapere come mai ero in quel posto. Gli horisposto e poi gli ho anche chiesto di cancellare le mie mail con le foto,perchè avevo sentito alla radio che è pericoloso lasciarle sui server di posta.Oggi mi ha scritto solo due parole, che ha cancellato le mie foto dalle mail edalla penna usb. Basta, Voleva dirmi probabilmente che mi ha cancellata dallasua vita . Gli ho risposto che non volevo questo, ma che se è un addio io nongli correrò dietro. Che lo amerò sempre ma non mi farò umiliare. Ora però non so che fare, non riesco a pensare alla mia vita senza lui, è stato troppo bello e intenso quello che abbiamo vissuto insieme. Non poteva fingere. Sarebbe stato un attore da oscar. Ma come è possibile che sei giorni fa era folle d'amore e adesso già si sia tirato di nuovo indietro? Che gli è successo? E’ stata colpa mia, l’ho irritato scrivendogli quelle cose,o per via del mio compagno? Luil ’ha sempre saputo, del resto io non gli ho mai chiesto di lasciare la moglie ei figli, e quando diceva che ero la persona più importante della sua vita, gli dicevo che i bimbi vengono prima di tutto. Come mi devo comportare adesso?
Ho paura di ricadere nel vortice della disperazione, in quei giorni sono stata malissimo, mi sembrava di rivivere il periodo della morte di mio marito.

DIPENDENZA DA GIOCO E DEBITI

gb Età: 31 Salve,ho un amico che gioca sia "alle macchinette" dei bar sia a carte (a soldi).
Per quattro volte mi ha chiesto un prestito per sanare dei debiti dovuti algioco: tutte le volte credendo di aiutarlo gli ho concesso il prestito raccomandandomi il più possibile che smettesse.. ora con in corso l'ultimo debito ancora da sanare quasi interamente è venuto fuori che ha un altro debito di dieci volte tanto quello che mi deve con una società di credito. Fino ad oggi non mi aveva detto nulla di altre perdite ed ho paura che mi nasconda anche altro.La cosa da cui è ossessionato è che i genitori vengano a sapere tutta la storia ed anche per questo, immedesimandomi in lui l'ho aiutato.Ora mi chiedo se sia il caso di avvertirli, magari a sua insaputa, visto che è stato tutto inutile quello che ho fatto in precedenza. Soprattutto ho paura della responsabilità che mi è venuta addosso nel caso che combinasse qualcosa di peggio.grazie in anticipo

PROBLEMATICHE AFFETTIVE

LILIANA Età: 33 E' da quattro anni che conosco il mio compagno dal quale ho avuto una bellissima bambina, ma la nostra relazione non va e non è mai andata.
Non viviamo più insieme perchè lui non accetta la mia famiglia e comunque penso non accetti tutto quello che mi circonda, anche le mie amicizie. Mi denigra in ogni modo,mi umilia con le parole, mi minaccia perchè dice che non lo metto al primo posto nella mia vita, ma non posso neppure dimenticare di far parte di un nucleo familiare al quale sono comunque legatissima. Eppure nonostante le nostre incomprensioni e i nostri litigi mi sento sempre legata a lui e lo amo, almeno credo sia amore. Non capisco il motivo per il quale io debba scegliere tra lui e la mia famiglia, non si possono avere le due cose insieme? Lui è affetto da epilessia e la mia domanda fondamentale è: c'è un legame tra la malattia e il suo carattere così aggressivo e violento, tra la malattia e la sua incapacità di distogliere l'attenzione da sè stesso e cercare di capire anche le ragioni altrui, di provare affetto e compassione per gli altri? Premetto che non ha buoni rapporti con nessuno, o per meglio dire ha rapporti solo con le persone che non si intromettono nella sua vita, che non giudicano del suo operato e che fanno ciò che vuole lui. Non appena entra in scontro con qualcuno lo taccia di essere un cretino. Posso aiutarlo in qualche modo? esiste un modo per aiutarlo e aiutare le persone che gli vivono attorno?
-------------------------------------------------------------
nemi Età: 22 Gentile Psicologo,le scrivo perchè sento di aver bisogno di aiuto..voglio essere aiutata perchè così non riesco a vivere.Ho 22 anni sono una studentessa univeritaria e vivo a casa dei miei genitori.Sono fidanzata da quasi 2 anni,ma questo mio problema l'ho avuto anche nelle mie storie precedenti; sono gelosa di tutto.
La mia è una ossessione, mi da fastidio se il mio ragazzo parla con un'altra ragazza, mi da fastidio se la bacia sulla guancia per salutarla, mi da fastidio se mangia dal piatto di un'altra, mi da fastidio se ride con un'altra, mi da fastidio se esce da solo ( senza di me), mi da fastidio se mi parla di un'altra, mi da fastidio se fa qualcosa con un'altra...insomma non so se ho dato l'idea...ma mi da fastidio assolutamente tutto.So che questo mio comportamento è sbagliato, ma quando succedono ad esempio le cose che sopra ho elencato, non riesco a "tenermi", è come se ci fosse qualcosa "da dentro" che esplode e devo assolutamente tirarla fuori.Per quanto io cerco di impegnarmi, nel momento del fatto, reagisco sempre nello stesso modo.Nonostante le rassicurazioni del mio ragazzo, che dice di amare solo me, che non ha trovato mai nessuna ragazza come me, che prima di me non aveva mai amato e che lui vuole e desidera me...io non riesco a comportarmi diversamente.Come posso, se non risolvere, almeno cercare di attenuare queste mie terribili reazioni? E perchè reagisco così, anche se so che è sbagliato? Spero che lei possa darmi qualche valido consiglio.La ringrazio anticipatamente.
---------------------------------------------------
eli Età: 54 Sono una persona dolce e sensibile, ma anche molto forte perchè ho resistito alle prove difficili che la vita mi ha fatto incontrare.
Una che mi ha creato tantissimi problemi è stato di innamorarmi di una persona che si drogava. Volendo salvarla mi sono immolata sopportando ogni genere di angherie mettendo in secondo piano anche i figli avuti, lasciando che mi insultasse di fronte a loro, persino qualche violenza fisica, piatti gettati a terra, urla quotidiane, minacce di lasciarci soli e senza un soldo.Ce l'ho fatta a farlo smettere di drogarsi e adesso è uno stimato professionista di cui nessuno sospetterebbe mai i precedenti.Ma io non so più chi sono, perchè ho permesso a lui di impedirmi di vivere come volevo.Adesso non dipende più dalle droghe, ma ha avuto un'amante per anni, dice lui che è un amore solo platonico fatto solo di strette di mano e di vicinanza fisica, lavora con lui. Ho dovuto sopportare che se la vedesse ogni giorno che facesse tardi in ufficio con quella. Non ha voluto saperne di cambiare lavoro come gli avevo chiesto per perdonarlo. Diceva che è difficile trovare un'altra attività Dice che devo essere più elastica in fondo non c'è niente di male ad essere gentile con le colleghe. Per evitare di discutere non dico niente, ma sto molto male sapendo come si diverte. A casa fa sempre il finto stanco e preoccupato del lavoro.
Ha anche grossi problemi sessuali, forse solo con me. Cerco di vendicarmi trovandomi spazi personali e facendo qualcosa che mi piace o spendendo a sua insaputa. Volevo chiedere se veramente sbaglio a non essere moderna come sono le coppie oggigiorno e più elastica mentalmente come lui vorrebbe. Dovrei trovarmi anch'io un altro? Forse dovevo farlo quando ero più giovane Devo dire che l'ho sempre amato tantissimo ed è stato l'uomo della mia vita,non posso fare a meno di lui anche se mi da pochissimo, perchè è un grande egoista.
----------------------------------------------------------------
nanny1777 Età: 32 Da più di un mese frequento un ragazzo più grande di me di 2 anni,metalmente c è una grande intesa a volte ci troviamo a pensare le stesse cose, anke sessualmente è tutto fantastico anche se all'inizio lui nn aveva proprio la voglia di eiaculare ma poi parlandone gli ho fatto capire che quando arrivava era una soddisfazione sia per lui anche per me...ora da un mese a questa parte dopo aver condiviso 10 giorni di vacanze meravigliose sta facendo una sorta di tira e molla va e viene e io sto sempre qui ad aspettarlo,gli ho anche detto che sono stufa di questa situazione e l'ho allontanato piu di una volta ma poi quando ritorna non so dirgli di no ma tutto questo a me fa stare molto ma molto male,l'ultima volta che sono uscita con lui sono ritornata a casa malissimo una sorta di mal d'animo che nn mi permetteva di mangiare perchè mi sentivo male: nauseata,poi talmente stanca che fare due passi per me era quasi impossibile,so che è una perona molto negativa per me ma non riesco astargli lontana mi accompagna tutto il giorno è il mio pensiero fisso...anche se sto cosi male quando lo vedo ho voglia di vederlo....
----------------------------------------------------------
moon89 Età: 20 Salve, sono una ragazza di 20 anni. sono sempre stata un po' cicciottella con una ventina di chiletti in più.. mi sono decisa a mettermi a dieta, anche perchè sono fidanzata con un ragazzo stupendo da 4anni, e vorrei essere ancora più bella per lui, anche se mi dice sempre che per lui sono la più bella del mondo.sembrerebbe tutto ok, però ora ho paura che una volta persi tutti i chili, io possa montarmi la testa (vedendomi magari più bella) e che questa cosa influenzi il mio rapporto con il mio fidanzato! sono molto preoccupata perchè io voglio rimanere semplice e sincera come sono sempre stata, e soprattutto non voglio rischiare di perdere la persona più importante della mia vita per delle stupidaggini! vi prego datemi un parere..
--------------------------------------------------------
Per tutte le problematiche affettive invito a visitare il sito http://www.maldamore.it/index.htm ed a porre i quesiti all'interno del forum http://www.maldamore.it/public/FORUM/
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere

MI TREMA TUTTO IL CORPO

stella82 Età: 27 Salve il mio problema,non lo so neanche io qual'e',e'un problema che ho avuto sin da piccola,da piccola mi sentivo sempre dei nodi alla gola e non riuscivo mai a respirare sentivo di soffocare,andavo in ospedale,mi mettevano delle gocce sotto la lingua e tutto passava.
adesso mi prende con il cuore che batte all'impazzata cosi' di punto in bianco,e dopo mi trema tutto il corpo,specialmente mani, gambe e bocca,non riesco piu'a parlare bene non riesco piu' a camminare,non lo so' questo mi succede.e'vero anche che ultimamente sono successe tante cose,l'anno scorso ho perso due bambini,uno a 6 mesi e uno a tre,poi mia madre e' stata operata a un tumore al colon e uno al seno quest'anno nell'arco di 4 mesi.ho notato che mi si accentua quando ci sono dei problemi.prendo lo xanax al bisogno,ma come faccio ad affrontare tutte le mie paure se cosi' le vogliamo chiamare.all'idea che l'anno prossimo vorrei riprovare ad avere un bambino mi alletta non vedo l'ora ma ho paura che possa succedere di nuovo,poi mi sento cattiva con tutti,rispondo male a tutti,odio il mondo intero.quando parlo con qualcuno ho l'impressione di non essere all'altezza di non riuscire a seguire il filo di un discorso,ho paura di non saper parlare con gli altri,devo prendere la patente non lo faccio perche' ho paura di sbagliare tutto,di non essere capace.scusi dello sfogo la ringrazio ugualmente.

MASTURBAZIONE COMPULSIVA

Trainer Età: 27 In Primis vorrei subito ringraziare questo sito,in quanto mi dà la possibilità di manifestare finalmente ciò che credo di portarmi dentro da sempre. Premetto che solo da poco, attraverso un'accurata ricerca su internt,posso dare un nome alla patologia da cui sono affetto "Masturbazione Compulsiva".
Scrivo soprattutto perchè mi sono rincuorato, leggendo le testimonianze di chi soffre come me di questo problema,che ci sono degli aspetti che ci accomunano,e quindi non sono un "Mostro",come fin'ora pensavo.
Ho 27 anni,ho scoperto la masturbazione a circa 12,ed a causa del mio sovrappeso che mi ha accompagnato fino all'età di 16 anni,ho praticato questa forma di autoerotismo come unica strada per ottenere una sensazione di appagamento sessuale.
In conseguenza al miglioramento dell'aspetto fisico ottenuto grazie a grandi sacrifici alimentari,e la pratica dei più disparati sport agonistici,il mio contatto col mondo femminile è di gran lunga migliorato, approcciando alla mia prima volta all'età di 17 anni.(Data che ho fissato nella mia mente come il giorno in cui sono "DAVVERO" nato).Da quel momento per me riuscire nel sesso è stata un'ambizione piuttosto che un piacere. Ho fatto ancora più sacrifici per modellare il mio corpo al meglio,in modo da avere più occasioni di rapporti sessuali.
Pratico il sesso da dieci anni ormai,ho avuto 84 rapporti,ed il fatto che lo sappia di preciso mi vergogna e mi rattrista, perchè lo appunto in una sorta di diario.Nonostante l'elevata frequenza,non riesco a fare a meno della pratica della masturbazione,che nel suo concetto stesso di astrazione,mi spinge a ricercare persone che possano eseguire performance sempre "diverse",e quando questo non mi soddisfa più, cambio partner,senza grandi difficoltà,in quanto a causa di questo mio problema, il coinvolgimento sentimentale è sempre molto limitato,o spesso inesistente.
Ho grandi difficoltà ad inserirmi nel sociale,perchè vengo visto come una persona cinica e superficiale,non mi apro con nessuno del mio problema perchè ho paura di non essere capito, o peggio, etichettato per quello che assolutamente non sento di essere.Ma la cosa che mi distrugge più di tutte, è che questa forma di deviazione mi porta lontano dal concetto di Amore, di cui ogni essere ha assolutamente bisogno, per dire a se stesso di aver vissuto.
Infinite grazie per l'attenzione.

VIOLENZE E SESSUALITA'

roxana Età: 23 Sono una ragazza di 23 anni, vittima di violenza sessuale quando ne avevo 12... Il mio è un grade dolore che difficilmente riesco a condividere... Adesso sto felicemente da un anno e mezzo con un ragazzo molto innamorato di me...è un rapporto speciale...pensiamo al matrimonio...Siamo in sintonia su tutto, l'unica cosa che mi turba è il non riuscire a far l'amore con lui, o meglio il non riuscire a lasciarmi andare...
quello che mi succede spesso è concentrarmi talmente tanto sulla persona che mi sta tenendo e accarezzando (per non farmi prendere dai ricordi) e non riuscire a godermi pienamente le sensazioni che le ragazze provano normalmente...il mio ragazzo soffre molto ed io qualche volta ho anche finto ai suoi occhi perchè non sopporto la paura che lui mi veda così poco normale...come posso uscire da questo problema?

martedì, settembre 22, 2009

ANSIA GENERALIZZATA

iris Età: 22 Salve, ho 22 anni e sono iscritta al terzo anno di università.
Il mio disagio credo dipenda da vari fattori, in primo luogo l'università dato che mi mancano ancora 8 esami e andrò fuori corso, ma anche dal fatto che non ho più amici e passo tutto il mio tempo con il mio ragazzo o con mia sorella. Non riesco ad uscire da questa situazione, penso sempre al fatto che i miei genitori contano su di me e che stanno spendendo soldi per me mentre io ormai non riesco più a studiare e ad andare avanti, ormai l'ansia mi accompagna in tutti i momenti, persino quando esco a fare una passeggiata, mi vengono sempre crisi di panico, quando esco mi porto dietro di tutto per paura di aver bisogno di qualcosa, ombrello, qualcosa da mangiare, una bottiglia d'acqua, analgesici... insomma vivo nel terrore che possa succedermi qualcosa e non essere preparata. Questo problema credo sia iniziato già quando stavo alle superiori, a un certo punto ho iniziato ad avere il terrore dei compiti in classe e delle interrogazioni nonostante fossi piuttosto brava. Forse questo è dipeso dal fatto ke fino alla scuola media ero la prima della classe e andavo d'accordo con quasi tutti i miei compagni, avevo molti amici, mentre alle superiori detestavo quasi tutti i miei compagni e i miei voti non erano più i più alti dato ke non sono mai stata il tipo che si ammazza di studio fino a notte fonda mentre le mie compagne si. Ciononostante non era un problema così rilevante per me perchè dentro di me pensavo che una volta iniziata l'università avrei trovato nuovi amici e finalmente avrei potuto dimostrare quanto valevo. cosa che invece non è successa perchè da quando ho iniziato l 'università e mi sono fidanzata ho perso il gruppo di amici che frequentavo perchè il mio ragazzo era molto geloso e io non volevo avere problemi con lui.Inoltre la mia migliore amica mi ha voltato le spalle e mi ha dimostrato di nonessere minimamente legata a me visto che è sparita nel nulla da quando ha iniziato a frequantare un'altra ragazza che ha conoscuto all'università. Il primo anno di università è andato piuttosto bene, poi però le cose sonoiniziate a peggiorare, quelle poche amicizie che ho fatto all'università sisono rivelate pessime e le ho abbandonate, con le poche che ho mantenuto non esco mai per motivi di distanza, praticamente è una saltuaria amicizia telefonica ed è solo un'amicizia di interesse sia da parte loro che da partemia che ho paura di restare completamente sola anche se in realtà lo sono già. Il mio ragazzo per starmi vicino si è trasferito nella mia città e abita dasolo ma ha problemi a trovare un buon lavoro anche perchè non è laureato e dapiù di un anno si ritrova a fare il cameriere in un ristorante dove lo sfruttano e lo pagano pochissimo e io mi sento in colpa per questo anche perchèha lasciato la sua famiglia e i suoi amici per stare con me e io non sono in grado di aiutarlo. inoltre proprio per il lavoro che fa non possiamo mai passare un giorno diverso dagli altri magari facendo una gita, non possiamo mai organizzarci una vacanza...insomma io non riesco a capire come superare questo problema, in alcuni momenti ho paura che un pò sia proprio colpa del mioragazzo e della situazione che si è creata da quando sto con lui, del fatto che ho paura per il nostro futuro visto che non ha un lavoro stabile e a voltepenso anche che la differenza di cultura un giorno per me potrà diventare pesante...per quanto riguarda l'università non riesco a concentrarmi nellostudio, non ho nessuno a cui poter chiedere aiuto quando non capisco qualcheargomento e quando devo fare un esame mi sento male nel vero senso della parola, sia fisicamente che mentalmente, mi manca il respiro e ho tremende fitte allo stomaco. Inoltre da alcuni anni ho paura di tutto, del minimorumore, del buio, degli insetti e ho ricominciato a soffrire di vertigini...insomma più vado avanti e più peggioro, quando parlo con le persone che non conosco mi tremano le mani...
Come posso fare? Io non ne posso più, sto davvero male...Mi scuso per la lunghezza della domanda e anche per la pessima grammatica ma inquesto momento sono molto provata...