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sabato, aprile 01, 2006

CAMBIARE ?

N° di riferimento: 630497229 Età: 28 Gentile Dottore,innanzitutto grazie, mille volte grazie di aver creato uno spazio virtuale cosìrasserenante e pieno di buoni consigli e parole di speranza. Credo che inquesto modo Lei stia aiutando migliaia di persone. Una di quelle sono io.La mia storia è simile e al tempo stesso diversa da tante altre che ho letto inquesti giorni sul Suo sito. Ho quasi 28 anni, sono sempre stata una personaindipendente e dinamica, con uno spirito pioniere, intelligente e sensibile,fiduciosa nel futuro nonostante un\'esperienza (la prima!!) d\'amore davverotraumatica, durata 3 anni, con una persona disturbata che mi ha ferito molto,in maniera forse indelebile.Due anni e mezzo fa, dopo un paio di altre esperienze, conosco per caso unragazzo, nasce un bel sentimento e iniziamo a frequentarci pur vivendo in duePaesi diversi. Nel bel mezzo di questo splendido periodo di vulnerabilità ed\'innamoramento quasi idilliaco, lui mi confessa di avermi tradito una volta,anche se solo a livello di qualche bacio e con una persona che in realtà nongli piace e l\'avrebbe solo \"sedotto\" (erano in casa di lui, ma vabbè...).Sto malissimo per giorni, smetto di mangiare e passo le mie giornate piangendo.Nonostante i consigli (saggi?) di amici e amiche varie che mi suggeriscono dilasciarlo, decido comunque di \"passare oltre\" e di cercarmi addirittura unlavoro nella sua città per tentare il tutto per tutto e vedere come vaeliminando i km che ci separano. Andiamo a vivere subito insieme... ed è subitotragedia! Mi rendo conto che non ho mai davvero perdonato e superato quel\"piccolo\" tradimento iniziale e che utilizzo ogni occasione utile per tirarloin ballo e, forse neanche tanto inconsciamente, ferirlo con le mie parole ed imiei gesti, come lui ha fatto con me in un momento in cui io ero tanto fragile.Con lui sono diversa da come sono ed ero di solito, divento facilmente musona,nervosa, intollerante, possessiva e gelosa ai limiti della patologia. Arrivo acontrollargli il telefonino e la posta elettronica, quello che ha in tasca egli appunti che prende al lavoro. Sono gelosa delle sue amiche, delle excoinquiline, delle colleghe, pretendo di sapere sempre dov\'è e cosa fa. Mi dàfastidio se, anziché stare con me, scrive al computer, parla per telefono ogioca a tennis con qualcuno che non sia io. Vedo in ogni donna, per quantobrutta ed insignificante, una potenziale rivale, e sono gelosa a volte anchedegli uomini che frequenta, della complicità che instaura con loro. Adaggravare il tutto, il fatto che lui è, per sua natura, molto espansivo edaffettuoso con amici ed amiche, sicuramente molto più di me, e questo mi faletteralmente salire il sangue alla testa. Quando sono gelosa provo una scossaadrenalinica che è come una scarica elettrica, inizio a tremare tutta e possofare o dire cose che nei momenti di lucidità non mi passerebbero neanche perl\'anticamera del cervello. E la cosa peggiore è che, se qualcuno mi chiede selo amo, non riesco neanche a dirlo con certezza!!!! E che a volte hol\'impressione di gioire intimamente delle sue sofferenze, di provare piacerequando a lui le cose vanno male (sul lavoro, se si ammala, etc.)Imputo questa grave situazione di malessere, mio e della coppia, al fatto di essere molto \"dipendente\" da lui, dalle sue scelte, le già consolidate amicizie, da una città ed un Paese che non sono i miei, da un lavoro che non miesalta ma che mi dà la possibilità di vivere insieme a lui. Ma che vita èquesta, se soffro io come un cane e, ovviamente, col mio comportamento facciosoffrire anche lui? Stiamo attraversando una grande crisi ed un periodo diriflessione, viviamo da separati nella stessa casa (che tristezza!!) e la cosami dà molta angoscia ed inquietudine perché non so cosa gli passa per la testa.Mi ha chiesto un mese di tempo per rifletterci su, parlarne coi suoi amici,stare da solo, etc etc. Sono praticamente sicura che a Maggio deciderà dirompere per sempre e allora ne sarò devastata, come d\'altronde lo sono giàora. Credo che tornerò a casa mia e lì, insieme alla mia famiglia ed ai miei amici, proverò a farmene una ragione e ad andare avanti. Ma anche se lui midovesse proporre di fare un ultimo, estremo tentativo in nome dell\'amore chefu, non saprei umanamente come fare perché le cose cambino. Dovremmo cambiare noi, guardarci con occhi nuovi e cancellare le centinaia di ferite grandi epiccole che ci siamo inflitti a vicenda in questi 18 mesi di convivenza. E non so se questo sia possibile. E, soprattutto, non so se potrò davvero cambiare io e tornare a sentirmi forte e sicura di me come lo ero un tempo. La prego, mi aiuti.
Mai dire mai, anche in situazioni difficili come la sua. Ma allo stesso tempo bisogna essere motivati, determinati e pazienti nel perseguire il cambiamento. I cambiamenti, quando coinvolgono, noi stessi sono sempre dolorosi, e si preferisce cambiare l'altro o fuggire. Ma un piccolo cambiamento, se siamo disposti a farlo noi, và anche chiesto all'altro. L'amore è anche reciprocità, in tutte le situazioni e momenti. Solo con queste necessarie premesse può recuperare la sua relazione e ridiventare forte. Cordiali saluti.

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