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mercoledì, luglio 18, 2012

SONO PRIGIONIERO DEI MIEI PENSIERI

Roberto Età: 18
Salve e grazie per la possibilità conferitami tramite questo servizio. Mi chiamo Roberto e sono un ragazzo di appena 18 anni. Da diversi anni mi sento "prigioniero" dei miei pensieri, di vario genere, che spesso occupano gran parte della mia giornata. In poche parole penso troppo. Non credo sia un male o addirittura un problema, so solo che ho quasi il bisogno di pensare costantemente a qualcosa, immaginare situazioni, vagliare variabili al fine di ipotizzare un determinato raggiungimento, per lo più in chiave sociale. Cercherò di chiarire con un esempio: So che oggi avrò una discussione con amico (anche banale, o almeno per me), di conseguenza per ore immagino come tale discussione possa iniziare, svilupparsi e cosa potrei dire per "avere la meglio". Capisco che magari ciò può riguardare la norma, se non fosse per il fatto che succede praticamente sempre, ogni istante della giornata faccio pensieri di questa natura, anche quando vado a dormire. Facile immaginare come non dorma appunto per portare a termine tali "ipotesi". La cosa buffa sta nel fatto che so a priori che nel 95% dei casi, la discussione (o qualunque cosa pensi) immaginata non andrà in quel determinato modo "ipotizzato". Sono quindi a conoscenza dell'inutilità dei miei pensieri. Ciò mi porta anche a parlare da solo, quasi come se fosse uno sfogo, nonostante il fatto che comunque costantemente mi sfoghi realmente con miei conoscenti. Non ho problemi di natura sociale, ho un buon numero di amici e credo di non avere problemi neanche con l'altro sesso (eccezion fatta per il timore di cadere in situazioni di Ansia da prestazione (cosa capitatami a 14 anni)). In famiglia le cose non sono perfette, i miei sono divorziati e convivo con il compagno di mia madre verso il quale non scorre buon sangue, anche se ammetto che poco mi interessa. Certo, se mio padre vivesse con noi forse sarebbe meglio, ma comunque non ne faccio un dramma, mi sono abituato alla situazione e non credo sia la causa. Sin da ragazzino sono stato "vittima" di coetanei poco inclini ad accettarmi e propensi invece a rendermi la vita un inferno. Solo all'età di 15 anni ho capito che anche io ero "un pari". Ciò, forse, determinarono i miei timori a socializzare che mi hanno afflitto fino all'età di 16 anni, timori ovviati col passare del tempo e con le esperienze.
Questa mia ossessione al Pensare mi fa sentire diverso, come se fossi affetto da una qualche malattia. Anche perchè se ne provo a parlare con amici (sperando di ricevere risposte del tipo "Succede anche a me") capisco di essere un caso a parte. Dico caso "a parte" perchè comunque sono cosciente del fatto che sono ancora un adolescente, che c'è ancora molta confusione e che col tempo tale confusione svanirà, delineando quindi la personalità della Persona che sarò. Ragiono così da quando avevo 15 anni e il tempo non mi ha mai (per ora) smentito.
Una volta pensai di discuterne col mio medico. Ore prima della visita, immaginai di parlargli e provai ad ipotizzare le sue risposte. Questo per diverse ore, alla fine non gli dissi nulla in merito. Sarà che si tratti di "insicurezza", fatto sta che spesso senza che me ne accorga, mi ritrovo a Pensare, quasi come se fosse una dipendenza.
Chiedo venia per le numerose righe, ma credo che sia il minimo per dare almeno un'idea della mia situazione. Ringrazio per l'attenzione, cordiali saluti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Roberto, io sono Alex. Posso dirti che non sei l'unico a cui succede, anche io sono un prigioniero dei miei pensieri, costantemente. Ho 20 anni e da quando ho memoria mi sono sempre scontrato con i miei pensieri, di vario tipo, la cosa che però mi preoccupa di più è il fatto che mi succede anche quando sono insieme ad altre persone, portandomi cosi ad un isolamento dentro me stesso e nei miei pensieri, è come se mi staccassi dalla realtà..e non riesco a smettere di pensare inutilmente e concentrarmi sul "presente" quindi sul momento che sto vivendo. tra l'altro nel ultimo tempo ho grandi perdite di memoria, ricordi, piccole cose di tutti i giorni, nomi, appuntamenti, TUTTO... non so se il fatto di non ricordare mi spinge a chiudermi dentro me stesso, ma so solo che non so come uscirne perché questi pensieri mi stanno rovinando l'esistenza ed il mio rapporto con le persone care e non solo, la mia vita sociale sta subendo grossi cambiamenti per colpa di questo isolamento che mi sta portando ad essere anche paranoico, perché come hai detto tu penso a cosa e come reagiranno gli altri al mio modo di fare, mettendomi nei loro panni e nel modo in cui Io credo che loro stianno pensando, ovviamente la mia idea del loro pensiero e per la maggior parte delle volte sbagliata, di conseguenza io agisco in base a come credo sia meglio, SBAGLIANDO! in realtà credo di essermi perso l'IO, me stesso e quello che valgo, stando ai comodi degli altri e ai comodi del mio pensiero degli altri!!