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mercoledì, luglio 05, 2006

NON SONO ASCOLTATA

Stefania N° di riferimento: 979234594 Età: 20 Buon giorno, scrivo per un consiglio su una questione familiare, sono fiduciosa, so che mi risponderete! Vivo con una sorella più molto più grande di me, genitori e nonni, in più ho altre due sorelle che non vivono con me perché già sposate. Non so da dove deriva il mio malessere ma mi sento oppressa a vivere a casa mia. Ho rinunciato ad andare all’università proprio per “non dipendere” ancora dalla mia famiglia e per risparmiare per andare via al più presto da casa col mio fidanzato. Lui sa di questa mia situazione, mi sta vicino ma non sa cosa fare per aiutarmi. Non mi manca nulla, non mi è mai mancato nulla, (a livellodi comodità) di questo non mi lamento e non mi sono mai lamentata, ma loro mi”rinfacciano” sempre questo fatto come se io fossi la privilegiata e non sapessi apprezzarlo. Sento che mi ritengono egoista e viziata ma se mi conoscessero davvero capirebbero che non sono così, se parlassero di me col mio fidanzato, con le mie amiche, capirebbero che l’idea che hanno di me è sbagliata. Non mi sembra capiscano la mia stanchezza magari lavorativa perché mi sento dire che loro lavorano di più, la mia stanchezza fisica (ho avuto seri problemi di salute ultimamente che durano da 6 mesi) perché loro sono più stanchi, magari le piccole delusioni che magari si possono ricevere dalle persone perché o è colpa mia o la vita è così e bisogna lasciar perdere. Ho rinunciato a parlare perché girano sempre la frittata su di loro, prendono i miei racconti o sfoghi come lamentele sempre…perché non capiscono che ho solo bisogno di ascolto, affetto, di una pacca sulla spalla e di una parola di conforto o incoraggiamento? Perché? Più volte ho detto che le cose materiali mi interessano poco, non è questo di cui ho bisogno, che non mi è mancato mai nulla, che apprezzo tutto quello che mi hanno dato… Devo sempre capire che gli altri possono avere i loro problemi, la loro giornata storta, le loro delusioni perciò devo sopportare e passarci sopra ma loro non mi sembra facciano lo stesso con me. Molte volte in questo ultimo periodo ci sono litigi dovuti anche dalla mia stanchezza fisica, a ogni piccola cosa non perdono occasione a farmi sentire uno schifo. Gliel’ho fatto presente ma non serve a nulla. La cosa che più mi fa star male sono le parole di “rabbia e disprezzo” (sono parole grosse ma non so come descriverle) di mio papà, lo stimo e lo ammiro tanto, in qualche occasione gliel’ho pure detto e cercato di farglielo capire ma non c’è stato nessun risultato. Poi con mia sorella c’è un assoluto rapporto conflittuale e sembra che lei faccia di tutto per mettermi contro mio papà, per essere la migliore ai suoi occhi, ma quando lui non c’è non perde occasione per criticarlo. Con mia mamma non c’è per niente un bel rapporto, lei ha perso la sua mamma giovane perciò “non è che sappia molto fare la mamma” ma non le faccio una colpa,assolutamente, è una persona fredda, ma non cattiva, basta saper prenderla dal verso giusto.Non so cosa fare per migliorare questa situazione o come prenderla per vivere almeno serenamente. Spero di essere stata esauriente nel descrivere la situazione un po’ complicata da far capire a una persona esterna, per ricevere una risposta che possa in qualche modo aiutarmi. Grazie infinite, confido veramente in una risposta.
Stefania, provi ad attuare un capovolgimento di fronte. Invece di ostinarsi a farsi ascoltare da loro, provi lei ad ascoltarli. Anche se le costa sacrificio, provi a chiedere loro come si sentono, quali sono i loro problemi, le loro sofferenze. Questo "capovolgimento relazionale" sorprenderà i suoi familiari, abituati a sentirla lamentarsi e non a lamentarsi loro con lei. Vedrà che, successivamente, incominceranno ad ascoltarla e le dedicheranno l'attenzione che lei merita.A volte "entrare" nel punto di vista dell'altro, è la migliore delle comunicazioni. Cordiali saluti.

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