MissBurnout
Età: 26
Sono una studentessa di medicina e chirurgia, frequento il sesto anno, da pochi
mesi fuori corso, mi mancano tre esami alla laurea. Sembra quasi fatta, sembra
così vicina la laurea. Eppure non mi sembra più. È sempre stato troppo, davvero
troppo impegnativo per me, al punto da pensare piu volte di abbandonare il
percorso, è almeno dal terzo anno che credo di non essere in grado di sopportare
più questo stress. Lo studio non è un problema, ho sempre pensato di voler solo
studiare medicina, senza pormi davvero il reale problema del l\'esercizio della
professione, demandando ad anni successivi la decisione vera di proseguire in
questo percorso. Il problema ancora non si pone davvero, ma sento di essere
davvero al limite. Non riesco a occuparmi di nulla se non delo studio, non ho
più alcun hobby, interessi o piacevole distrazioni. Studio circa dieci ore al
giorno, ogni giorno, dopo cena sto col mio ragazzo, ma non c\'è più posto per
gli amici. Non partecipo alle feste di laurea, non sono potuta andare Alla
cresima di mio cugino. È un sacrificio che devo fare mi ripetono, \"non
bisogna pensare ai sacrifici adesso, bisogna pensare ai benefici del
futuro\" dice sempre mio nonno, lo ripetono un po\' tutti. Io non lo
accetto, scegliere di vivere ogni giorno è continuare ad accettare tutto
questo, un insieme di rimpianti, di eventi e momenti che non torneranno. La mia
famiglia, economicamente mi sostiene, ma non siamo certamente ricchi, perciò mi
trascino addosso anche la consapevolezza dei sacrifici dei miei genitori. Non
mi è mai stato permesso di lavorare per controbuire. Io devo pensare solo a
studiare. Nella vita non c\'è altro, ed è una vita vuota, con una passione per
la medicina che sta rapidamente scemando. Da due anni ho sviluppato una
condizione a cui non so dare un nome certo, le hanno chiamate \"crisi
epilettiche recidivanti\", poi esclusa l\'epilessia è diventata \"sospetto
disturbo di conversione\" o ancora \"disturbo da panico\" e
\"crisi isteriche\". Ho fatto psicoterapia per un anno e mezzo, non è
stata del tutto efficace, forse non sono stata in grado di fidarmi dello
psicoterapeuta. Sono stanca di avere queste crisi. Fatto sta che ora mi trovo
sola, la mia psicoterapeuta è in maternità e io ho bisogno di un consiglio. Mi
ritrovo a sperare di addormentarmi e non svegliarmi più, ormai da mesi, a
fissare il vuoto davanti a me (abito al sesto piano di un palazzo) o fantastico
su come potrei gettarmi dalla scogliera, vicina a casa mia, o di cadere a terra
in presa a una delle solite crisi isteriche e battere la testa e non svegliarmi
più. Mai più. Non voglio vivere così. Come si può accettare una vita vuota,
fatta solo si studio, esami e ancora studio. Oggi ho dato uno dei
miei ultimi esami e non l\'ho passato per la terza volta. Sono stanca, ma penso
che tutto potrebbe finire quando lo deciderò. Perché allora non l\'ho ancora
fatto?
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