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sabato, agosto 12, 2006

SENSO DI ABBANDONO

Veronica N° di riferimento: 605934137 Età: 32 Vivo una situazione difficile. Adottata all'età di 3 anni e mezzo da una famiglia dove la mamma adottiva aveva avuto pregressi disturbi sul sistema nervoso con forme di esaurimento e cure di sonno praticate, poi somministrazione di gocce e pasticche. Mio padre, esonerato dal militare, con un lavoro e una casa postigli sul piatto d'argento come si suol dire. I miei nonni adottivi molto teneri verso di me che hanno cercato di compensare il poco interesse della mamma adottiva nei miei confronti non per sua scelta ma per iproblemi che ha dipendenti da una carenza affettiva con la figura paterna che non l'ha aiutata a costruire e realizzare la propria vita, bensì fatta di schemi e di paure irrisolte. Mi sono trovata a 22 anni con la scelta di andare via di casa e farmi suora, dopo un percorso di 7 anni, ho lasciato il convento con la maturità di chi vi entra cosciente di aver imparato delle cose che nel mondo di "casa" chiuso, obbligato, ristretto, soffocante, opprimente,vincolante, non permissivo, non avevo dunque potuto imparare. Mi erano infatti x il tempo della vita dai 3 anni e mezzo ai 22 anni proibito avere amici,uscire da sola... e cose del genere. Anche la vita fuori è stata un dramma.PAURE, PAURE E PAURE. Ho una forma grave di agarofobia mi è impossibile sostenere il contatto con gli spazi ampi. Per me quello che mi circonda è ungrande vuoto a partire da ciò che sta fuori a ciò che io considero un appoggio.Non mi sono data per vinta e ho continuato lo stesso nonostante i miei problemi. Ho ritrovato la famiglia di origine dove sono la 7 di 11 figli, della quale 4 abbandonati compresa me... me a due anni in un ospedale e lo ricordo ancora, portata da li in orfanotrofio.. e catturata dalle mani di un uomo che non ricordo per soddisfare il suo ego sessuale nelle forme che non ricordo.. se non come sensazioni e luoghi di memorie che ho. Mi sono sposata con il fratello della moglie del mio fratello naturale. 1 anno di matrimonio. Rotto per sue bugie e per una non soddisfazione sessuale reciproca perchè in lui non vi era un vero e proprio interesse per me. Io volevo costruire e realizzare la famiglia dei miei sogni. Lui no. Io volevo risparmiare per permetterci una sicurezza dopo, lui era sempre a far debiti. E mio padre doveva pagare i debiti suoi irrisolti per amore di me. Ho proseguito volendo cominciare una vita più dentro il mondo dell'informatica e quindi ho inviato un cv. di candidatura per un corso fse lombardia, sono stata accettata alla frequenza al corso e sono partita per milano, andando in vitto e alloggio trovato su internet presso una signora anziana. Situazionea bitativa che ho perso in conseguenza del figlio di questa che dopo 1 mese perchè non volevo andare a letto con lui mi manda via sostenendo che non ero utile a sua madre...Di li hostelli e condivisioni, rischi e pericoli. Senso di smarrimento e solitudine. Che ha aumentato il mio senso di paura verso tutto ciò che mi circonda, ma non mi ha portato che un miglioramento nella mia relazione con gli altri. Se prima era difficile per me entrare in un atteggiamento di feeleng con l'altro adesso.. sono in una situazione di empatia. Lavori diversi, mesi di corso, un profitto non continuo ma anche una risposta verso le esigenze del corso non costruite perchè spesso perdevo casa, a giorni alterni fra casa e lavoro... non avevo la testa a studiare. Non avevo ancora trasferito il mio pc amato di casa mia. La casa che avevo affittato un pò prima di sposarmi dove ho vissuto da sola per un pò e con grande gioia separata dal convento... e dai genitori... libertà e autonomia completa. Economicamente non mi hanno abbandonata. Quindi mi sono sentita in un certo senso spalleggiata.Una storia d'amore che mi ha fatto andare fino a milano e accettare la sfida di un corso, la sfida di cercarmi il tetto, il lavoro... tutto... e lui che di me non aveva interesse e ogni tanto mi dava la soddisfazione sessuale che cercavo. Non era amore il suo. Io invece avrei dato l'anima come avrei fatto questo per il marito, per i miei nipotini, cresciuti x due anni da me senza un grazie ...ho maturato, quindi dentro a queste disavventure, crescendo nell'idea che gli altri infondo sono egoisti e sono anche umanitari... fino a dove si voglia. Ho cacciato questo secondo amore dalla casa nuova in affitto che mi son presa a forza di litigi con mio padre perchè ormai la casa della sicilia dovevo lasciarla e quindi volevo recuperare i miei mobili i miei affetti più cari...legati appunto anche ai nonni miei carissimi. Sono riuscita ad affittare la casa in prov. di pavia e continuare a mantenere le relazioni di lavoro a milano perchè cacciando il secondo amore della mia vita, scoprendo che in realtà aveva come obiettivo sessuale la seconda segretaria e che questa mi aveva sbattuto in faccia davanti a lui la verità della loro storia... negandolo solo qualche mese prima quando avevo io appena qualche sospetto... mi son trovata a dovermi cercare nuovamente lavoro e guardarmi in giro... senza pace,ma almeno con il tetto in testa ho dovuto però chiedere al padrone di casa di pazientare perchè non potevo pagare subito l'affitto giacchè non avevo avuto da 3 mesi il mio regolare stipendio.Adesso i problemi sono tripli devo finire di saldare i miei debiti devo finire di pagare il condominio e mi sento dire da mio padre che da gennaio l'azienda dove lui lavora chiuderà e che da quel momento non mi potrà aiutare.Tutte le telefonate sono queste: cercati la sistemazione che ti devi trovareperchè io da gennaio non potrò più aiutarti. Mamma però l'ha messa al sicuro dice che oggi e domani quando lui non ci sarà lei sarà tranquilla economicamente. Adesso... io mi sento nuovamente abbandonata.Il mio sfogo ultimo lo avuto con mio nonno che oggi conta l'età di 83 anni e che mi ha assicurato che fino a quando lui ci sarà provvederà a me. Che mi vuole bene e pensa a me e al mio miglior bene. Mio padre, quindi adesso è il problema più importante per me. Mi cerco illavoro ogni giorno e l'ho sempre fatto.. vivo del poco che mi passano i genitori, e quando lavoro non voglio dipendere da loro invece.Mi chiedo: ma io soffro per salute di agarofobia, ho problemi evidenti in sensomotorio, ho problemi di pressione, sono ipoglicemica... ma cosa posso ottenere io dalla legge per tutti questi miei disagi? Se a gennaio dovessi aver bisogno di trovarmi ancora un lavoro perchè non lo trovo nel frattempo? Chi mai provvederà a me? Nemmeno il nonno è eterno... non si può dire: adotto un figlio e fra 30 anni se la sbriga da se. Io lo trovo da persona insensibile ed egoista. Il peso delle responsabilità non può cadere così. Vero è che io mi devo dar da fare e l'ho sempre fatto.. salute permettendo e permettendomi anche delle giornate in cui sto a casa solo a riposare, ma anche questo non è per cattiveria da parte mia, ci sono momenti in cui ho solo bisogno di dormire per recuperare le energie perse. Anche io sono una persona che ha dei sentimenti, anche io sono una persona che soffre.. e mio padre non ha mai accettato che io sia andata via di casa, non capendo chel ui che era "normale" doveva contrastare la malattia della mamma spingendola ad una vita sociale che l'avrebbe sicuramente liberata delle mille"ossessioni" che oggi si ritrova e dei mille handicap che ha... e domani partono per le terme... giù in sicilia stesso. E io??? Che sarà di me?Vero che devo costruirmi io.. ma è anche vero che un figlio io non lo abbandonerei mai. E' il senso di abbandono che porta chiunque al suicidio. O sbaglio?????? Non parliamo di codardaggine perchè se volevo essere già codarda non avrei superato e accettato le mille sfide della vita... ed avere disagi come i miei e stare in mezzo al mondo è un avventura senza fine!Grazie per i consigli che mi darà.Cordiali saluti veronica
Veronica lei è tutt'altro che codarda. Anzi lei è forte, perchè ad ogni abbandono ha trovato la forza di anadare avanti. Mi risponderà che è stanca di essere abbandonata e di soffrire. La invito allora a leggere questa testimonianza http://www.maldamore.it/storia_di_una_donna.htm che vale più di mille risposte e consigli. Saluti

1 commento:

Anonimo ha detto...

credo che non ci siano colpe da scontare ma e che un giorno ti svegli e tutto ha un aspetto terribile il cuore sembra stritolato da una misteriosa forza la mente sembra scoppiare dai pensieri che ti si affollano allora pensi alla tua esistenza ma trovi un vuoto sordo cosi cominci a sopravvivere e per quanto tutti siano cosi attenti ai tuoi cambiamenti non si rendono conto dei tuoi urli e allora ti rassegni ti guardi e non trovi nessun motivo valido per continuare a sopravvivere ti riporti a fatica nella realta vai avanti e ogni sforzo per far sentire il tuo urlo e vano i giorni passano sempre uguali piatti senza emozioni l'unica liberta diventa il pianto silenzioso e solitario oggi che faccio?soffro come ieri come oggi e domani? chissà magari cambia qualcosa la non esistenza è peggio dell'esistenza? forse dovrei chiedere perdono a tante persone ma non voglio farlo non voglio che gli altri pensino di essere in qualche modo responsabili la vita è cosi c'è chi arriva e c'è chi parte