Fabiola Età: 24
Salve, mi chiamo Fabiana, ho 24 anni,ho una sorella che compie 18 anni a Febbraio, una madre casalinga di 45 anni e un padre operaio di 51 anni. Premetto che il rapporto tra i miei genitori forse non è corretto neanche chiamarlo rapporto perchè tutto sono tranne che una coppia di sposi.
Oltre ai continui litigi, inesistente dialogo, inesistenti uscite insieme non hanno neanche più intimità e questo me l'ha confermato mio padre. Si, il problema è proprio lui, o meglio, il malato è lui. Mi ha confessato di avere dipendenza da gioco, dalle slot machine precisamente. Ha iniziato ad andare in una sala giochi quando litigava con mia madre, poi quando non sapeva che fare, poi non ha potuto più farne a meno. Spariva da casa per ore e si alzava nel bel mezzo della notte; mi ha detto che sentiva delle voci nella testa che gli dicevano di andare e che avvertiva una forza che lo spingeva ad andare anche quando non voleva. E' arrivato anche a fare pensieri alquanto pericolosi a se stesso, suicidio.
Oggi ha speso tutti i risparmi che avevamo ad insaputa di mia madre e di tutta la famiglia, in più si è indebitato con tre finanziarie diverse per un totale
di 6000 euro.
Sono davvero preoccupata, voglio aiutarlo e voglio trovare il modo migliore. Ho
saputo tutto ieri e ogni minima ora mi sento inutile se non sto a pensare ad una soluzione.
Mia madre saprà tutto a momenti perchè ho consigliato a mio padre di parlarne ma lei ha un carattere molto particolare, è tra l\'isterica e la nevrotica, non capirà che la cosa più importante è aiutarlo ma tenderà a punirlo e lo caccerà di casa come ha fatto altre volte. E io temo che questo possa solo peggioare tutto. Ho bisogno di un consiglio professionale su come comportarmi per aiutare mio padre. Se ci sono centri gratuiti, ritrovi e soprattutto se questo c è nella mia città. Sono di Taranto.
Spero in una vostra risposta.
Grazie tante.
Fabiola
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curiosa Età: 24
Salve.Le spiego in breve la situazione.
Ho un famigliare di 60anni,ora pensionato, che non ha mai avuto vizi oltre alle
sigarette. Da alcuni anni è affetto da dipendenza da videopoker. Fino ad ora
non ha mai ammesso di avere questo problema. Non vivendo con lui nessuno dei figli la situazione non era chiara. Ci fu solo un episodio in cui è tornato a casa con soli 100€ nel giorno successivo della paga a lavoro. Nel periodo lavorava in una città diversa da quella della famiglia,per cui il giorno in questione ha affrontato un viaggio dal nord al sud dell\'Italia,arrivando a casa con oltre 10 ore di ritardo rispetto all'orario in cui sarebbe dovuto arrivare. Come motivazione alla perdita del denaro aveva detto di essere stato derubato del portafogli. L\'episodio è passato senza il peso che col senno di poi avrebbe dovuto avere. Un compaesano aveva riferito che il famigliare in questione era un giocatore di video poker,ma essendo lo stesso un videopoker-dipendente non gli si è dato retta. In fondo nel periodo successivo ci fu un solo episodio in cui i conti non tornavano sulla paga.anche questa volta giustificata con tasse ecc.. Qualche giorno fa abbiamo trovato il mio famigliare mentre giocava ai videopoker e stava giocandosi tutti i soldi della pensione. C'è stata una grande discussione in famiglia e durante la discussione il soggetto ha ammesso di avere questo problema da anni e che fino ad ora lo aveva tenuto quasi sotto controllo in quanto era quasi sempre occupato per lavoro,ma ora che è in pensione di sentirsi vittima dell'impulso di giocare. Ora sostiene che il riconoscere il problema come tale,per la vergogna che prova nei confronti di moglie e figli che l'hanno sorpreso mentre era al videopoker e al sentirsi in colpa per aver giocato per tutto questo tempo, al chiedergli se ritiene di aver bisogno di aiuto ha risposto di volerlo.
Secondo lei è un passo importante l'ammissione? O è solo un "depistaggio"
mentre trova degli stratagemmi per poter giocare ancora dopo che si saranno
calmate le acque?
Cosa dovrebbe fare la famiglia,quali accortezze seguire?E quale aiuto sarebbe
più consono per portarlo alla reale guarigione?A chi rivolgersi?
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Nei casi di dipendenza dal gioco di un familiare sono necessari due passaggi:
1) atteggiamento fermo e deciso da parte dei familiari con controllo delle somme di denaro a disposizione del giocatore.
2) indirizzare quest'ultimo verso un gruppo d'auto-aiuto presente in quasi tutte le città italiane (vedi: http://www.giocatorianonimi.org/ - http://www.cestep.it/centriaiuto_GamAnon_frame.htm - http://www.sosazzardo.it/)
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