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sabato, febbraio 20, 2010

COME AIUTARE UN'AUTOLESIONISTA ?

Dottor cavaliere, buongiorno. sono la mamma di un ragazzo di 17 anni che qualche giorno fa mi ha raccontato di un suo amico che spesso si procura tagli sulle braccia.
lui ed altri amici di questo ragazzo lo hanno scoperto vedendoglielo fare.
turbata dal racconto ho effettuato una ricerca in internet utilizzando le parole chieve "tagli braccia" e sono venuta a conoscenza della esistenza di questa forma di autolesionismo.
sono profondamente turbata e preoccupata per questa situazione, e mi sento responsabile, essendo stata messa al corrente della vicenda, della incolumità del detto ragazzo. onestamente non so come comportarmi.
il ragazzo in questione ha amici solidali. la sera in cui ho saputo della situazione, mio figlio ed altri si stavano recando a casa sua perchè "aveva ricevuto una brutta pagella ed era in crisi". la qual cosa di per sè mi è sembrata positiva.
questa mattina ho suggerito a mio figlio di approfondire personalmente l'argomento, avendo pensato che data la giovane età (parliamo di 16-17 anni) questi ragazzi potrebbero avere bisogno -per potere essere magari meglio di supporto- di comprendere le ragioni generali più profonde di questa modalità di agire, pur essendo tutti bravi ragazzi, sensibili e generosi.
non conosco personalmente la famiglia del ragazzo. so che il ragazzo è stato adottato ma non saprei dire nè a quale età nè che tipo di rapporto abbia con i genitori.
vorrei essere consigliata da lei circa il come mi dovrei comportare io personalmente nella situazione detta. mi chiedo se devo in qualche maniera intervenire, cercando assolutamente di non peggiorare la situazione o di non aggiungere danni al danno, o se da solo e come il gruppo dei pari possa e debba agire nel contesto.
da ragazza ho avuto disturbi del comportamento alimentare (una breve fase di anoressia evolutai una più lunga fase di bulimia) ragione per la quale empatizzo il disagio profondo che può stare vivendo questo giovanissimo nonchè la difficoltà della situazione.
spero sinceramente in una sua risposta dottore, e la ringrazio per la disponibilità all'ascolto.
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Gentile Patrizia,
in questi casi bisogna muoversi con estrema discrezione, cosà che lei già sta attuando.
Le consiglio di continuare a monitorare il disagio del ragazzo attraverso il gruppo dei pari, per poi decidere se contattare o meno i genitori, da fare solo in presenza di un peggioramemto.
Cordiali saluti
Dott. Roberto Cavaliere

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