CALIMERO
Età: 37
Sono un professionista ho un buon lavoro che fino a poco tempo fa mi dava soddisfazione e una vita famigliare e sentimentale serena. Da quindici giorni sono caduto in una stato di apatia, ansia, mancanza di volontà e disinteresse per qualsiasi attività. Ho poco appetito e sono assalito dall'ansia, da pensieri negativi e non provo più piacere per nulla. Faccio fatica a svolgere il mio lavoro per il quale non provo più alcuno stimolo e il rapporto con la mia fidanziata è diventato del tutto indifferente non provo più nessun sentimento, le voglio bene ma mi sento solo in colpa perchè il mio comportamento la fa soffrire. Non è la prima crisi che attraverso la prima è stata quattro anni fa in concomitanza al problema di alcolismo di mio fratello che ora è in comunità di recupero. La dipendenza di mio fratello è stato un duro colpo che mi ha fatto sentire tremendamente responsabile e che ha cambiato la mia vita rendendomi una persona più debole che ha difficoltà ad affrontare i problemi. Poi due anni fa è successa la stessa cosa mi sono chiuso in me stesso ho lasciato la mia fidanziata e ho pensato di risolvere il problema da solo e così è stato ma ora ci siamo di nuovo. La mia vita era tornata ad essere felice stavo comprando casa con la mia fidanziata (la quale mi ha pedonato ed è tornata con me) e progettando un futuro con lei con il matrimonio, la famiglia ma ora non so più cosa voglio, non mi interssa più nulla, voglio solo chiudermi in casa e aspettare che tutto passi. Non ho nemmeno il coraggio andare a trovare la mia fidanzata perchè con lei non riesco a mentire come con gli altri, sono me stesso cupo, triste, demotivato e privo di qualsiasi sentimento positivo. Non so che fare non sono malato e non voglio rivolgermi ad un medico ma c'è una soluzione al mio stato che mi eviti di ricadere in questo baratro periodicamente. Mi sembra di non avere speranze, la prego dottore mi dia un consiglio.
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