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giovedì, marzo 16, 2006

I SUOI NON VOGLIONO

N° di riferimento: 469375772 Età: 24 caro dottore,le scrivo per chiederle consiglio riguardo ad un piccolo grossissimo problema che sta rendendo la relazione con il mio ragazzo un tormento: i suoi(naturalmente sopratutto la madre che non sopporta più neppure di vedermi).Sono, penso io (perchè altrimenti l'astio fortissimo nei miei confronti non si spiegherebbe davvero), morbosamente gelosi del figlio, per la qual cosa ogni volta che sanno che lui sta con me è un'inferno.Questo atteggiamento a quanto ho capito non è iniziato con me, ma esisteva già prima nei riguardi di tutto e tutti...il chè gli aveva creato anche un forte senso di isolamento e solitudine molto spesso.Liti su liti, divieti assurdi,niente soldi, niente auto(lui sta ancorastudiando e ha un piccolo lavoro), io non posso andare da lui, difficoltà create apposta che in realtà non avrebbero motivo di esserci, qualsiasi cosa lui faccia o non faccia è colpa mia, della mia cattiva influenza(cose che non dico solo x esperienza e impressioni mie..a cui, tra l'altro faticavo a credere, ma anche perche me le racconta e ammette lui stesso) poi a volte x giorni interi lui diventa freddo e distaccato..allora io penso che magari tutti questi scontri lo mettono davvero in confusione riguardo a me..tutto questo è assurdo e non ha il benchè minimo senso perchè noi ci vogliamo bene davvero e siamo innamorati, ma ho seriamente paura che se il martirio continua prima o poi lui crollerà..o io crollerò...oppure comunque questa cosa creerà ostilità tra di noi..o tra lui e la mia famiglia a lungo andare forse(quando si accorgeranno del loro atteggiamento nei miei confronti).. e se..dovessimo "portare la nostra relazione ad un livello superiore"..che cosa succederebbe? Nonostante io abbia una famiglia numerosa e calorosa il chè mi faceva desiderare fortissimamente di avere un bel rapporto con i soui..mi rendo conto che forse non è proprio possibile, per quanto amabile e paziente possa cercare di essere con loro.; ma spero ci sia una soluzione per vivere serenamente almeno. che comportamento dovrei adottare con loro?Dovrei allontanarmi completamente? Insistere e prima o poi impareranno a volermibene? Essere più cattiva di loro?...e con lui..?se iniziasse a farsi soggezionare dai suoi? non avesse la forza di "ribellarsi" alle loro decisioni prese per lui, e a quelli che sono pur sempre i suoi genitori, per paura dinegargli la sua...ehm...non so come spiegarmi..fedeltà?xkè infondo tutti abbiamo un sentimento di fedeltà verso i nostri genitori...e loro lo mettono purtroppo difronte ad una qualche sorta di pazzesca scelta. devo essere distaccata forse anche con lui?..e fargli capire che io non lo obligo: se mivuole deve seguirmi ed è una scelta sua..devo cercarlo io..dimostrargli che ilmio amore è sincero?che quello che dicono i suoi non sono cose reali?non devofare niente..?Che si fa in queste situazioni ?Le chiedo consiglio..perchè sicuramente lei si intende più di me dei meandri contorti della mente della gente..io non so proprio che cosa fare o che atteggiamento sia meglio tenere..quali fili bisogna toccare per..disinnescare la bomba prima che esploda.La ringrazio cordialmente.
Innanzitutto dovresti cercare d'indagare quali motivazioni danno al figlio per tenerlo lontano da te. Tu sospetti la gelosia, ma anche se fosse, loro addurrebbero sicuramente qualche altro motivo d'opposizione. Una volta appurato ciò ne discuterai, in maniera per lo più serena col tuo lui, senza creare contrapposizioni con la sua famiglia. Anzi la "tattica" vincente è anche quella di riconoscere le ragioni dell'avversario e il cercare di andare incontro a queste ragioni. Vedrai che cambiando strategia qualche risultato lo otterrai sicuramente. e dimostrerai sopratutto a lui che cosa significa amare veramente. Ti riporto anche un bel brano di Ghandi
"Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli: "Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?" "Gridano perchè perdono la calma" rispose uno di loro. "Ma perchè gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore. "Bene, gridiamo perchè desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore. Allora egli esclamò: " Voi sapete perchè si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perchè? Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano." Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare." (Mahatma Gandhi)"
Caro dottore parlando con il mio ragazzo l\'atmosfera si è fatta un po\' più rilassata....tra di noi...:lui mi ha detto che loro non riescono a sopportarmi perchè in pratica con me perdono il controllo che avevano su di lui, perchè non contrasto, ma spesso lo appoggio in quello che vuole fare...perchè parla con me più di come abbia mai fatto con loro (a parte il fatto che io questo dialogo me lo sono faticosamente cercata e continuo a farlo, perchè lui, pur essendo sincero ed è uno che si mette in gioco, è anche una persona non molto abituata ad aprirsi, o a confrontarsi o confidarsi, per quando riguarda sè stesso, e per me non è stato e non è davvero facile a volte).Naturalmente tutte queste motivazioni sono mascherate da alibi, mi dice lui.Che sono una stramba e rimbambita quanto lui, che non correggo i suoi difettima li accentuo e con me sarà un fallito, che gli faccio consumare troppi soldiin benzina (io da lui non posso andare perchè non vogliono), che gli faccioscordare che vive da un\'altra parte e lo faccio tornare tardi(semplicementelui abita a mezz\'ora da me..lavora tutta la settimana fino a tardi e se ungiorno stiamo insieme non è che va via subito..perchè insiste lui di restare),che io ho il diabete e con me avrà una vita difficile, che è pericoloso se avremo dei bambini, che per colpa mia non studia più (ma lo hanno obligato loroa smettere di andare all\'università, perchè era \"vecchi\" e doveva mantenersi invece di perdere tempo lì che tanto non riusciva a fare nulla e perdeva solotempo...io, davvero, ero disposta anche ad impiegare i miei risparmi perchè potesse realizzare i suoi sogni e pagargli la prima tassa d\'iscrizione...ionon capisco perchè dicano queste cose..).Insomma...va avanti così..non è che lui non mi difenda o mi tenga nascostequeste cose, o le prenda per buone, ma io ho paura che avendo questo stress tutte le volte che ci vediamo, a dover sentire e sopportare sempre tutte queste cose a volte mi veda come...\"un problema\"..e se iniziasse a vedermi così sempre più...sarebbe un grosso problema!Si immagini: e se quest\'estate volessimo andare via una settimanainsieme?...poi ci asrebbe un periodo in cui dovrebbe pagare un prezzo x questa\"fuga\"..e poi...io davvero...vorrei tanto avere un bel rapporto con loro..vorrei andarea fare shopping con mia \"suocera\"..preparare il pranzo di Natale con lei emia madre..aiutare suo padre a pulire il giardino..mi addolora molto e tantopiù che in questo modo sembra che la sua famiglia sia esclusa da ogni gioco eci sia solo la mia.A volte temo che lo possa addolorare e fargli avere rancore..un po\' di invidiacontro la mia famiglia per il fatto che ci siano solo i miei a scherzare connoi, a cena con noi, che ci invitino a passare magari un weekend con loro...maio non ho intenzione di dover escludere i miei, nè la mia famiglia dalla miavita a causa di questa situazione che, per altro, proprio non vorrei e non mipiace...In conclusione, anche se nè abbiamo parlato di nuovo e io, diversamente dallealtre volte, gli ho detto apertamente le mie paure(che si faccia coinvolgere,che possa vedermi come un problema etc., etc.), chiarendo che io non sonoostile nei loro confronti e che mi piacerebbe comunque poter avvicinarmi aloro, di cercare di non oppormi a loro e di fargli capire che le sue decisionie comportamenti sono solo suoi..che lui è una persona adulta separata da meanche se stiamo insieme.. e tra noi la tensione è molto diminuita, perora..nonostante questo, secondo me questa tensione che gli deve venireriversata cosi tanto addosso \"per colpa mia\" è deleteria, distruttiva e molto molto pericolosa..è come una logorante guerra di trincea e a me non piace...per niente..Se si potesse fare qualcosa...per lui soprattutto...le sarei molto , davvero molto grata.
Tu non hai niente da rimproverarti, ma hai timore che i suoi riescono, col tempo, a "dissuaderlo" dall'amarti. Non preoccuparti, ho visto amori, superare barriere molto più grandi di quelle dell'opposizione dei genitori. Anzi ha volte le difficoltà, le ostilità, rinforzano un rapporto piuttosto che indebolirlo. Per lui potrebbe anche essere l'occasione per acquistare una maggiore autonomia dai suoi. Saluti.

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