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sabato, ottobre 07, 2006

QUESITI "AFFETTIVI"

Mario N° di riferimento: 677909594 Età: 27 Buongiorno sono ragazzo di 27 e vorrei chiedere gentilmente il parere dell' esperto riguardo ad una problematica direi a carattere sociale inerente l'amore. Sono single ed ho avuto poche storie d'amore, ma molto intense. Sono un tipo molto sentimentale ma mi sto accorgendo come stia cambiando il modo di pensare delle ragazze. E' molto più facile trovare una ragazza per una serata che per una storia seria. Anzi per assurdo se conosci una ragazza e provi ad essere un pochino piùprofondo rischi di stancarla e di annoiarla……….E poi quanti tradimenti, quanti intrecci e tresche amorose si nascondono dietro ogni persona anche quella più riservata e moralmente più rigorosa. In realtà mi sono trovato in situazioni in cui le emozioni prendono il sopravvento sovrastano la ragione e danno spazio a quelloche poi chiamiamo tradimento.Ma Professore le chiedo, perchè non si può mai stare tranquilli con unaragazza? Perché corrono dietro alle passioni e non sanno resistere alletentazioni? Perché sono così vulnerabili? Non capisco!!!!!!! Se in un rapporto sei troppo apprensivo rischi di cadere nella monotonia, se dai troppa sicurezza alla amata, lei rende scontato il fatto che tu ci sarai sempre e comunque…..seti mostri duro e deciso rischi che corrano dietro ad un tenero amante…..ma allora come ci dobbiamo comportare per vivereuna storia d’amore senza paura del futuro? Cosa ha reso le ragazze cosìfragili?Grazie ancora Professore per il tempo prezioso che mi sta dedicando.
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mic N° di riferimento: 787535601 Età: 22 Ho deciso di chiedervi aiuto perché da un po' di tempo sento di star male. Sto insieme ad un ragazzo da più di 6 anni e con lui ho un rapporto bellissimo. Purtroppo però anche nella nostra storia ci sono dei problemi, causati da un'altra persona: sua madre. Infatti i suoi genitori si sono separati quando lui aveva 7 anni e da allora vive solo con la madre. Ma a mio avviso questo loro rapporto è un po' troppo morboso. Siccome lei soffre di ansia, vuole che tutto quello che le gira intorno venga fatto secondo i suoi criteri. Questo significa che cerca in tutti i modi di controllare la vita del figlio perché un minimo imprevisto la fa agitare. Lui sta sempre con ilcellulare in mano perché se per caso non risponde succede un finimondo. Una volta ha avuto anche il coraggio di metterlo vicino al letto mentre facevamo l'amore, perché se squillava poi non lo sentiva!! All'inizio pensavo che questi problemi fossero dovuti al fatto che eravamo dei ragazzini, ma adesso abbiamo più di 22 anni e la situazione peggiora di giorno in giorno. Se usciamola sera, lei lo chiama almeno una volta per chiedergli dove sta,e se facciamopiù tardi di mezzanotte diventa una belva, perché lei il giorno dopo deveandare al lavoro e non può aspettare in piedi fino a tardi. Io non so cosafare. Non abbiamo più amici per uscire il sabato sera perché (giustamente)tutti si ritirano più tardi di noi e siamo costretti da qualche anno ad usciresempre da soli. Sembriamo una coppia di pensionati. Io sto molto male e non riesco neanche più a studiare, perchè ho sempre la mente piena di pensieri. Seprovo a parlare con lui, sembra di parlare ad un extraterrestre perché è comese facessi delle pretese assurde, quando invece gli sto chiedendo solo un po dinormalità, di essere come tutti i ragazzi della nostra età. Chiedo troppo?Forse sono io il problema? Scusate il mio sfogo, ma non ce la faccio più.Vi prego, aiutatemi! Sono veramente disperata e non so con chi altro parlarne.
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Diego N° di riferimento: 317285447 Età: 23 Caro Psicologo,mi chiamo Diego, ho 23 anni, sono un ragazzo apparentemente senza problemi, sono abbastanza attraente, laureato, ottime condizioni economiche, molti amici. Tuttavia la mia vita è profondamente infelice. Ho un padre piuttosto anziano che mi vuole molto bene, ma scontroso e duro, che fatica a trasmettere i suoi sentimenti, cerca infatti di accontentarmi tramite il denaro. Mia madre mi vuole molto bene anche lei ma ho un rapporto conflittuale con lei, non provo amore nei suoi confronti, anzi a volte la disprezzo. Non è sempre stato così,quando ero più piccolo le volevo molto bene. Lei è stata sempre molto oprressiva e protettiva nei miei confronti, anche essendo figlio unico. Forsele può essere utile sapere che quando avevo 7-9 anni lei soffriva di attacchi di panico.Ora arriviamo a me: nel settembre 2003 ho conosciuto una ragazza in università,si chiama Federica, ci siamo messi insieme e io me ne sono perdutamente innamorato, anceh lei si è innamorata di me e abbiamo cominciato una magnifica storia, davvero intensissima; infatti abbiamo vissuto praticamente insieme sinoa giugno 2004, quando ci siamo lasciati. Ci amavamo moltissimo, un\'amore puroe profondo che mi ha portato alla rovina...infatti ci siamo lasciatiapparentemente in modo inspiegabile, lei un giorno si è alzata dicendomi chenon mi amava più ed è finita. Io però ammetto di essere stato possessivo versola fine del rapporto, ero morbosamente infastidito dal fatto che lei avesseavuto rapporti cona ltri prima di me. Voglio sottolineare che mi ritengo unapersona molto profonda, che amplifica le sensazioni e i sentimenti, a volte esagerando. In realtà la storia non finisce qua perchè, in un modo o nell\'altro abbiamocontinuato a vederci, tra odio e amore (più da parte mie) per molto tempo, iosono stato con altre ragazza e lei con altrei ma alla fine ci siamo sempre\"ritrovati\"(anche con vari rapporti sessuali). Io ho sofferto moltissimo,credevo di essere depresso fino a quando ho avuto (marzo 2005-settembre2005) unrapporto con un altra ragazza a cui ero discretamente legato, dopo sono statoun po\' meglio, tanto che io e Federica abbiamo avuto un rapporto di\"amicizia\" abbastanza tranquillo, con alcuni tentativi di riprovare a stareinsieme.Ora, dopo aver passato un\'ennesimo weekend (1-2-3 Settembre insieme in cuic\'era tensione che si è risolta con una forte discussione, lei mi ha detto cheio probabilmente ho un problema e nopn riesco ad ammettere di essere ancorainnamorato di lei, o perlomeno di avere un\'ossessione nei suoi confronti e divolerla in qualche modo solo per me, anceh accontentandomi di pochi momentipassati insieme.Io credo che abbia pienamente ragione.In questi due anni e mezzo tra mille peripezie ho sempre in fondo desideratoquesta ragazza, non so se quando la consideravo un\'amica, seppur speciale, inrealtà volessi davvero la sua amicizia. Personalmente la ritengo senza alcundubbio la persona più improtante della mia vita, il fatto di stare lontano dalei mi addolora, mi sento triset pur sapendo che nella mia vita lei ci saràsempre perchè siamo immensamente importanti uno nei confronti dell'altra.Troppi aspetti della mia vita sono legati a lei, certe cose le faccio solo perpoterla fare felice e rimpiango sempre il passato dicendo "non ci sarà nessuno come lei". un ultimo aspetto: ho notato che quando sto male in qualche modo mi piace stare in quella condizione, che vorrei finisse il dolore ma in realtà non faccio niente per eliminarlo.Ora io so di avere un problema, forse un'ossessione che all'inizio era una nevrosi, ma non so cosa fare. Vorrei andare in analisi ma non so se davvero posso trovare una via d'uscita o solo un paliativo.Spero che queste poche parole servano a lei per darmi almeno un consiglio. La ringrazio anticipatamente per la risposta.Saluti
Mi scuso con chi mi ha inviato le suddette richieste di consulenze se ho "unito" quest'ultime in un solo post. Purtroppo per ragioni di tempo non mi è possibile fare altrimenti. Le suddette richieste riguardano problematiche sentimentali, relazionale e di coppia che sono trattate nel sito www.maldamore.it . Inoltre nel suddetto sito è presente anche un forum (http://www.maldamore.it/public/forum/) dove si puiò richiedere indicazione e sostegno per le tematiche suesposte. Rimando, anche se me ne dispiace, a porre gli stessi quesiti nel sito e forum suindicati. Cordiali saluti.

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