Giuseppe Età: 19
Fin da piccolo ho
avuto una sensibilità più acuta rispetto agli altri, in alcuni casi mi ha portato anche ad
isolarmi.
Crescendo però mi sono sempre di più distaccato dagli altri,
per paura di non
esser accettato.
Oggi vedo me come una persona con disturbo evitante di
personalità.
La mia famiglia cerca sempre di supportarmi, ma io
preferisco tenermi tutto
dentro.
Sono fidanzato da oltre 3 anni, lei mi ha sempre sostenuto
nei momenti di
abbattimento nonostante i miei rifiuti.
Con la mia fidanzata mi vedo quasi sempre a casa mia, io so
che lei vorrebbe
far altro, ma la mia stanza ormai sta diventando per me
l'unico posto dove mi
sento sicuro.
Lei tutto ciò non me lo fa mai pesare, però a me pesa
tantissimo e sento che
sto negando a lei, oltre che a me, i suoi 19 anni.
Uscire di casa con lei o con amici si fa sempre più
difficile, si è creata una
situazione di rifiuto fisico oltre che psicologico, mi
capita di non sentirmi
bene quando sto lontano da casa e ciò mi costringe a
tornarci.
A peggiorare la situazione ci pensò un uomo più grande di
me, che mi fece
sentire per la prima volta unico, in lui vidi per la prima
volta l'amico che
desideravo.
Mi violento psicologicamente, creando enormi paure in me e
alla fine mi giro le
spalle, questo mi ha distrutto enormemente, inizio a far
parte addirittura dei
miei incubi la notte.
Ad oggi mi ritrovo a sentirmi quasi sempre come uno
straccio, cerco rifugio nel
mondo virtuale, ma ciò non mi aiuta.
Ho paura di crescere e di affrontare la società, ed
inevitabilmente penso al
suicidio come unica soluzione o scappatoia.
LA INVITO A LEGGERE IL SEGUENTE ARTICOLO: http://www.iltuopsicologo.it/personalita_evitante.htm
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