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domenica, gennaio 18, 2009

DEPRESSIONE ED ATTACCHI DI PANICO

zar Età: 23 Gentile dottoressa sono una ragazza di 23anni, universitaria quasi alla laurea. sono sempre stata una ragazza molto attiva, dinamica, piena di vita. Purtroppo la scorsa estate sono stata colpita da depressione e attacchi di panico. ho sofferto terribilmente,credevo la mia vita fosse finita. poi mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha prescritto lo..., e lentamente ho ricominciato ad uscire, a studiare, a lavorare, a dormire e mangiare. ma alcuni aspetti a volte si ripresentano per es. crisi di pianto e di nervi. perchè? rimarrò per sempre così? ho paura di diventare omicida, di fare pazzie, di non potermi sposare edi non essere capace di avere figli in futuro.ho cominciato anche la psicoterapia, perchè rivoglio la mia vita, voglio essere normale non una persona pericolosa....lei che ne pensa? io non voglio arrendermi, mi risponda sinceramente.la ringrazio.
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La depressione e gli attacchi di panico non sono disturbi semplici da comprendere e “curabili” nell’immediato. La prima fase (quella che lei ha seguito) solitamente é rappresentata dalla farmacoterapia, di modo che la persona torni a poter condurre una vita nella norma. La seconda fase é quella che lei sta seguendo, quella della psicoterapia, che a differenza dei farmaci ha bisogno di un po’ di tempo, mesi (talvolta anche anni) per portare al benessere, Come lei ben saprà per ottenere dei cambiamenti efficaci e duraturi c’é bisogno di un lavoro a fondo e accurato, che comunque lei ha deciso saggiamente di intraprendere, quindi, non ha altro che da aspettare i frutti di ciò che già sta compiendo.
Dott.ssa Cristina Gugliermetti

1 commento:

Anonimo ha detto...

SOLO CON IL MIO OPUSCOLO POTRETE USCIRE DAL TUNNEL
Grazie a Patrizia Vinti, ex dappista (persona che ha sofferto di
attacchi di panico), che con i suoi “... Faxi vostri” darà un
significativo contributo ad abbattere l’ignoranza ed i tabù che rendono
i disturbi psicopatologici sicuramente sottovalutati e misconosciuti.

La ricerca scientifica ha compiuto e sta compiendo enormi
progressi conoscitivi in questo specifico settore medico, ed una
augurabile sensibilizzazione al problema potrebbe migliorare le
scadenti condizioni di vita di quelle persone sofferenti che evitano il
medico o che non si sono potute giovare di una corretta diagnosi.

Spesse volte infatti il malato si affida a rimedi alternativi
mentre talvolta gli operatori sanitari indugiano perché non si può
diagnosticare una patologia di cui si ha una scarsa conoscenza.

Grazie a Patrizia se molti avranno il suo stesso coraggio per
poter affrontare diagnosticamente il problema ribellandosi ai radicati
luoghi comuni.

Grazie a lei e a tutti gli specialisti che collaborano, se un giorno qualcun altro potrà dire: “Anche io sono un ex”.