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martedì, gennaio 11, 2011

AUTOLESIONISMO PER UN RIFIUTO

Sarah Età: 20
Io e L. frequentavamo la stessa spiaggia.
Io sapevo tutto di lui. Lo guardavo, lo ammiravo. Mi piaceva davvero.
Domandai ad un amico comune di presentarci.
Lui rifiutò
Non voleva nemmeno sapere come mi chiamassi.
Non mi voleva, ma certo, ero grassa. Ero una stupida ragazzina grassa. Chi vorrebbe mai conoscere una ragazzina in costume grassa.
Tornai a casa e mi buttai sul letto a piangere.
Ero stata umiliata. Davanti a tutti. Ad amici. Ai genitori.
E il motivo era così evidente. Il mio corpo mi allontanava da tutti.
Così presi le pinzette per le sopracciglia e inizia a rigarmi il braccio. Non erano tagli. Erano più che altro ferite.
Non sapevo cosa stessi facendo. Ma farlo mi faceva stare meglio.
Sono passati quasi 5 anni da quell'estate. Adesso quelle ferite sono diventate tagli. Tagli profondi. E quei tagli ogni volta diventano cicatrici. Il sangue è la mia unica soluzione per riuscire a calmarmi, per smettere di piangere, per
soffocare quelle crisi.
E' autolesionismo? Non lo so. Perchè è questa la soluzione dei miei problemi?
Non lo so.
Sono in questo vortice e non posso uscire.
L'unica cosa certa è che per calmare le mie crisi devo prendere quella lametta, incidere la mia pelle e vedere il sangue sgorgare lungo il mio braccio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao sarah
visto che già da 5 anni che pratichi dei comportamenti di autolesionismo penso che dovresti rivolgerti a qualche esperto. Posso consigliarti un sito dedicato ai giovani autolesionisti, dove magari potrai chiedere maggiori informazioni agli esperti e partecipare a degli incontri in chat tra giovani.
il sito è www.sibric.it
spero possa tornarti utile

un abbraccio

CcC