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martedì, luglio 08, 2008

SONO CADUTA NELL'AUTOLESIONISMO

Giulia Età: 16 Salve, Ho 16 anni e sono ormai consapevole di essere autolesionista.Ho paura,paura di me stessa.Ormai sono passati circa tre mesi, credo, forse anche 4 o 5... non ricordo con esattezza... Era un periodo abbastanza difficile per me, troppi problemi, in famiglia, la salute, violenze che ho subito in passato, molestie e situazioni non molto gradevoli.. tante cose che io riuscivo a mettere in un angolo della mia mente trascurandole totalmente. All'apparenza nessuno penserebbe mai che io soffra di problemi di questo genere, "una ragazza perfetta" mi dicono e continuo tutt'ora a sentirmi dire, allegra vivace con voglia di fare e sempre entusiasta, questa era la mia maschera perfetta... è la mia maschera perfetta...che ormai da qualche tempo ha iniziato a crollare... da qualche giorno. Quella notte.. prima di addormentarmi.. ho pensato.Per la prima volta nella mia vita ho incominciato a tirare fuori da quell'angolino del mio incoscio un problema, poi un altro... poi un altro ancora.. e ancora.. e ancora. Ero sola a casa. Le lacrime scendevano da sole...poi si trasformavano in pianto, urla, lamenti... poi sfocatamente vidi quella lametta...il suo luccichio.. e dopo quello solo più il rosso del mio sangue.Tremavo... avevo veramente paura.. però stavo incredibilmente bene, mi sentivo svuotata, libera.Il primo taglio me l'ero procurato quasi incosciamente.. ma dopo.. non riuscivo più a fermarmi.. osservavo il sangue scendere dal mio polso..e sorridevo, compiaciuta. Quella sensazione... mi faceva stare bene. Dopo essermi tagliata ripetutamente sul polso provavo ancora più soddisfazione nel bendarmi.. Alcuni miei amici vennero a sapere di questo mio problema "smettila!" "ti fai solo del male" "ti prego non farlo mai più"....Per qualche tempo smisi, ma il solo vedere il mio polso senza quelle ferite mi infastidiva, stavo male...e quei problemi continuavano ad assillarmi, tormentarmi.... Adesso la notte piango.. piango..e poi nuovamente..ricado. Se non ho le lamette, le forbici o altro sottomano non importa, mi graffio, mi mordo... tutto pur di sforgarmi su me stessa...non riesco più a trattenermi ed ho molta paura per questo motivo, il mio braccio si sta riempiendo di cicatrici ben visibili. Sono consapevole di autolesionarmi per sfogarmi, e so che non è il modo giusto. Dentro di me non penso di essere pazza, malata, so che sono tante le persone come me; prima che io iniziassi a tagliarmi mai avrei pensato di poter "cadere" anche io. Devo anche dire che dopo queste esperienze sono cambiata, ad esempio tendo adallontanare tutte le persone che mi vogliono bene e ho continui sbalzi d umore ai quali però non reagisco mai. Sono confusa e non so bene quale sia la cosa giusta da fare ma intanto il tempo passa e le mie notti si tingono di rosso.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

piccola....devi reagire,affronta questa tua paura.
un bacio

Anonimo ha detto...

cara, so che è difficile ma ci sono persone che ti vogliono bene.. accetta che si prendino cura di te..ti possono aiutare davvero!!
ricorda che non sei sola! pur non conoscendoti ti sono vicina..
un abbraccio fortissimo..

Elena ha detto...

Mi disp..e ti capisco..anch'io dai 15 ai 17 anni mi tagliavo...mi sembrava un modo per sfogarmi..non dico di risolvere i problemi ma dopo che l'avevo fatto mi sentivo meglio..mi odiavo proprio..e ora non sono tanto migliorata..non ho mai avuto stima di mè stessa e spero un giorno d'averla..ti posso solo dire che con il tempo passerà..forse ci impiegherai più del dovuto..pensa a me.. più di due anni..poi capirai che con l'autolesionismo non risolvi i tuoi problemi..

Anonimo ha detto...

da bambina ero tricotiollame (mi strappavo peli e capelli convulsamente) la mania è scomparsa-così mi hanno detto- quando avevo 6 anni. A 13 anni ho iniziato a soffrire di problemi alimentari.A 18 anni, ingrassata come non mai(pesavo 98 kg e sono alta 165 kg) ho iniziato ad autolesionarmi. Mi faceva stare bene e mi permetteva di non dare retta al cibo, di sfogarmi."Loro" (i ragazzi sbagliati, mia madre, lamia vita) mi facevano male? Io sorridevo, perchp dentro di me sapevo che a casa tutto quel dolore sarebbe passato dietro la linea d'argento di una lama.E tutto il loro inutile mondo si sarebbe tinto di rosso.Lentamente la ferita si apriva,si colorava e loro non c'erao più. A 21 anni mi sono tagliata più profondamente del solito. Ho rotto diversi vasi sanguigni e una vena. Qualcuno dei miei psicologi l'ha chiamato suicidio involontario.Fatto sta che mi hanno trovata riversa sul pavimento in una pozzamagenta. Il sangue mi aveva dato la vita e se la stava portando via. All'improvviso a tutti fu chiaro il perchè del mio sorriso, della mia affabilità, del mio buonumore così idiota...all'improvviso si accorsero che avevo un problema. Inconsciamente, era questo che volevo. Che si fermassero a vedere le mie piccole, tenere, morbide cicatrici.Che capissero. E' passato un anno e la lama non è più scivolata. A volte ritornano i mostri. Accendo una sigaretta, lo stero a palla,e guardo fuori dalla finestra. Mi stavo perdendo. Voglio vievere, anche se fa male.Sam