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domenica, marzo 23, 2008

CHE FARE ?

Arturo Età: 35 Salve mi chiamo Arturo e scrivo per mio fratello. Lui ha 35 anni, gestisce un bar di famiglia è sposato ed ha una figlia. Veniamo al dunque. Lui crede di essere vittima di un complotto contro di lui, non riesce a dormire, accusa in continuazione la ragazza, mia madre (me solo indirettamente), è sempre nervosissimo. Beve anche 15 caffè al giorno, tre pacchetti di sigarette e beve molto alcool.Il "suo caso" è scoppiato due anni fa quando ha minacciato (a me è sembrato molto plateale come cosa) il suicidio. All'epoca non era fidanzato è il suo mio è sembrato un richiamo d'attenzione per me e mia madre. Da quando è fidanzato la sua preda è la ragazza, è gelosissimo, la spia, la segue, l'accusa di tutto e la minaccia di lasciarla ogni giorno e minaccia di farla finita perchè lui ha deluso tutti.Ho provato a convincerlo ad andare da qualche psicologo, per due volte ha preso appuntamento ma poi per varie ragioni ha rifiutato. Continua ad insultare la moglie, rea di chissà quali colpe. Ha sicuramente bisogno di aiuto, ma andare da uno psichiatra senza esserne convinti forse non ha senso. Io non so cosa fare.Che fare?
La sintomatologia che presenta suo fratello necessita, volente o nolente, di un consulto specialistico. Concordo che sarebbe utile che avvenisse con la volontà di suo fratello, ma se ciò non è possibile, dovrete valutare la necessità di valutare un diverso approccio (non solo comprensivo) nei suoi confronti. Saluti

1 commento:

Anonimo ha detto...

che fare? me lo sono chiesto molte volte in questi 4 anni di frequentazione con lui, che ha perso interesse per tutto, che non ha sensi di colpa, che non fa sesso,che i posti affolati gli procurano ansia cosi' come a volte la sera ,il buio,; io l'ho incoraggiato a riprendere una normale attivita' lavorativa e questo almeno ha trovato la forza di farlo,dicendogli che passo dopo passo avrebbe riavuto un andamento piu' normale la sua vita che il lutto della madre sarebbe diventato meno doloroso o perlomeno un dolore sopportabile. ha 45 anni e l'altra sera mi ha detto finalmente lo ha riconosciuto che e' depresso ma ha rifiutato di nuovo un aiuto di un terapeuta. io mi sono allontanata per una mera questione di sopravvivenza... ma la domanda che fare mi assilla