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giovedì, aprile 23, 2009

QUESTO E' IL TRATTAMENTO SUBITO IN OSPEDALE

Silvia Età: 33 Buongiorno. La mia richiesta è un po' inusuale, ma ilmezzo informatico mi mette più a mio agio.Due anni fa fui ricoverata in un reparto di neurologia con dolori molto fortiinterscapolari, febbre, dolori a scossa seguiti da perdita della sensibilità a un braccio e una gamba. In seguito i sintomi sono peggiorati con ipo-anestesiadiffusa soprattutto agli arti inferiori, addome, regione perineale e latoesterno delle braccia e delle mani, impossibilità a svuotare la vescica, incontinenza urinaria da sovra riempimento vescicale e incontinenza fecale.Durante il ricovero non mi vennero fatti esami diagnostici approfonditi e fuidi fatto abbandonata in un letto con i miei dolori e le mie disabilità. I dolori erano insopportabili pertanto ogni tanto richiedevo antidolorifici, che mi davano lieve sollievo ma non risoluzione completa del dolore. Dopo un mese e mezzo di ricovero non mi avevano ancora fatto una diagnosi e hodeciso di dimettermi, sia per avere una diagnosi certa, sia per fareriabilitazione, sia perché ero letteralmente provata dai trattamenti disumanisubiti.Questi consistevano nell'essere lasciata ore e ore col pannolone bagnato esporco, senza che nessuno giungesse se suonavo il campanello di chiamata,strattonamenti le poche volte che si degnavano di cambiarmi e lavarmi (cosa cheavveniva peraltro con la porta della stanza aperta sul corridoio), durantel\'igiene intima due infermieri spesso allungavano un po' troppo le mani e abusi farmacologici. Premetto che in occasione di un precedente interventochirurgico mi era stato comunicato dall\'anestesista una mia reazione paradossaal midazolam preoperatorio con agitazione motoria estrema, per cui mi è statoconsigliato di non assumere benzodiazepine, cosa che comunicai durantel\'anamnesi. Anche durante questo ricovero ero estremamente agitata, litigavocon tutti, anche con i familiari e le amicizie più strette, molti mi vedevanodiversa ma si attribuiva alla mia malattia questa reazione comportamentale,sono arrivata a perdere delle amicizie che duravano dall\'infanzia. In realtàquando ho richiesto le cartelle cliniche ho scoperto che mi venivanosomministrate benzodiazepine ad elevato dosaggio a mia insaputa, in particolareEN 5 mg ev due volte al giorno per più di un mese(dosaggio superiore alla dosemassima quotidiana per il mio peso, circa 43 Kg), facendolo passare per terapiaantidolorifica o altri farmaci. Tutto questo è scritto in cartella("somministrata 1 f. EN in 100 cc SF, alla pz è stato riferito di aversomministrato contramal\", ecc). Sulla lettera di dimissione non è stata fattamenzione di queste terapie (diagnosi di disturbo fittizio), pertanto durante unsuccessivo periodo di riabilitazione nei giorni successivi alla mia dimissioneho avuto crisi di astinenza marcate (convulsioni fortunatamente prevenute daconcomitante terapia con gabapentin per il dolore, terapia iniziata inriabilitazione con estremo beneficio sul dolore), con agitazione, crisi ditachicardia e sudorazione, risvegli improvvisi notturni con insonnia, senso dimalessere e vertigine, estrema ansia (in una relazione il neuropsichiatra dell'istituto, consultato per questi miei sintomi, non rileva alterazionipsichiatriche e ipotizza sintomi da crisi di astinenza non sostenuti però daanamnesi di assunzione di sostanze psicoattive).Successivamente ho eseguito altri accertamenti che hanno rilevato una mielitedi tipo parainfettivo con gravi disabilità permanenti, deficit motorio connecessità di utilizzo di bastoni canadesi per la marcia, deficit dell'equilibrio, intestino e vescica neurologici con necessità di autocateterismi plurigiornalieri(il neurologo che attualmente mi segue affermache se fosse stata effettuata terapia tempestiva attualmente avrei avuto unaremissione dei sintomi).Sicuramente la mia vita è cambiata a causa della malattia, però se penso aquanto successo la cosa che più stimola la mia rabbia non è essere disabile mail trattamento ricevuto durante la degenza. Per la disabilità sto accettando lelimitazioni che ho ma ogni volta che ripenso alla degenza mi sento ingannata,non compresa, non curata, non considerata una persona. Sono cosciente che gliabusi sessuali non siano dimostrabili, soprattutto per il fatto che ero sotto l'azione di sostanze psicoattive e quindi meno attendibile, però l'abuso farmacologico con la somministrazione di farmaci a mia insaputa e con l'inganno è dimostrabile dalle cartelle cliniche. E' considerabile abuso osono solo io che lo percepisco come tale?esiste qualche legge che mi tutela inmodo che non possa essere fatto ad altri quello che è stato fatto a me? A chi mipotrei rivolgere?Di tutto quello che è successo non riesco a parlarne, se ci penso piango. Della mielite e dei deficit attuali invece ne parlo senza problemi e trovo che miaiuti molto. Sarebbe consigliabile cercare un aiuto (psicoterapia?di che tipo?)per la parte del ricovero, per tentare di elaborarla?Io credo di aver bisognodi aiuto, ma non so a chi chiederlo.Ringrazio fin da ora.
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Le consiglio di rivolgersi al Tribunale dei Diritti del Malato di cui troverà i recapiti al seguente link:http://www.cittadinanzattiva.it/tribunale-diritti-malato.html
Saluti.
Dott. Roberto Cavaliere

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie. E sarebbe utile trovare anche un aiuto psicologico, ne ho bisogno?