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giovedì, novembre 13, 2008

DEPRESSIONE DOPO IVG 2

monica Età: 25 Salve dott.ssa, sono la Monica della "depressione dopo IVG". Volevo ringraziarLa della risposta e se possibile, chiederLe un ulteriore parere. Le ho parlato molto brevemente dei miei insuccessi universitari: dopo quel fatidico IVG, ho cercato di andare avanti, ho fatto concretamente solo due esami però nel frattempo ho continuato a seguire i corsi degli anni successivi, più volte mi sono cementata nello studio delle altre materie ma alla fine nn sn mai riuscita a presentarmi all'appello e nn perchè non avessi studiato realmente ma perchè credevo io di nn essere pronta e nn ho mai avuto il coraggio di rischiare. Per esempio ho studiato più volte anatomia, l'anno scorso l'ho fatto insieme ad una mia collega, mi ero anche segnata all'appello poi nn ce l'ho fatta e nn ci sn andata. la mia collega invece ci è andata e ha preso 30. lei mi ha detto che ascoltandomi la materiala sapevo e anche bene eppure nn ho avuto fiducia nè in nelle sue parole nè in me stessa. ora mi chiedo se a 25 anni è tardi per proseguire gli studi di medicina o è meglio cambiare strada. il mio sogno oggi è ancora quello di diventare medico ma il problema è d nn sentirmi più all'altezza e nn solo di fare il medico ma di fare qualsiasi altra cosa in qualsiasi altro campo. Un tempo avevo così tanti progetti o meglio idee chiare sul mio futuro: divebtare un bravo medico,avere una carriera brillante, una famiglia entro i 30-35 anni visto che il mio ragazzo oggi ne ha già 30.ora mi riterovo spiazzata perkè nienteè come quello che avevo previsto e sperato.nn sn preoccupata solo per me mami sento responsabile anche della felicità del mio ragazzo(che tra l\'altroè all\'oscuro di qst mia situazione universitaria):lui lavora ha già 30 anniquindi volendo tra qualche tempo potrà farsi una famiglia ma per colpa miadovrà rinunciare a tt qst almeno per un bel pò di tewmpo (se nn scapperà prima);in più è una persona stupenda che si merita il meglio della vita e ttla felicità possibile:lavora con un enorme spirito di sacrificio,ogni giornocostruisce un mattoncino per il suo futuro,è sicuro determinato con unagrande abnegazione per tt qll che fa ha tantissimi solidi principi e proprioper qst dovrebbe avere accano una persona che sappia renderlo felice che siasicura determinata forte una vera e propria donna.scrivendo qst cose mi faccio pena da sola perchè mai avrei pensato un giornodi piangermi addosso così di farmi pena per la persona orribile che oggi sono.Nn so più chi sono nn so più cosa voglio nn ho obiettivi nn vedo più ilmio futuro e in realtà nemmeno il presente.nn sn soddistatta e fiera di mestessa eppur sapendo qst,nn ho energia per reagire anzichè risaliresprofondo sempre di più in qst agonia di tristezza infelicità paura di vivere la vita.qst ultimi 4anni è come se nn avessi vissuti.4 anni nn snpochi eppure per me è come se nn fosse passato nemmeno un giorno,è come sela mia vita si fosse congelata al 2004.f orse perkè dentro di me spererei che fosse così.vorrei tanto che qualcuno mi illuminasse la strada per capire cosa fare del mio presente e quindi del mio futuro.secondo lei cosa debbo fare? è troppo tardi per continuare i miei studi?le faccio qst domanda perchè nn ho alcuna alternativa.nn so veramente nulla di qll che voglio fare.

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Cara Monica, la tua lettera é davvero piena di dolore e risentimento verso te stessa. Come se tu non potessi permetterti di essere quello che sei, come se tu dovessi per forza essere quello che avevi progettato di essere. Però lo sai anche tu, non sempre (anzi, in verità molto raramente) si riesce ad essere quello che noi vorremmo. In psicologia si parla di Ideale dell’Io. E proprio di un ideale si tratta. Noi ce ne creiamo uno e poi cerchiamo di avvicinarci il più possibile, riaggiustando spesso il tiro e adeguandoci alle circostanze che si frappongono. Tu avevi un ideale molto ambizioso. Essere un buon medico, una buona moglie e madre di famiglia, una donna forte. E nella mail precedente parlavi anche della “figlia-perfetta”. Spero che tu ti accorga che non sono cose da poco. Prevedono tutte un impegno, una costanza e determinazione difficili da raggiungere e il fatto che tu non stia assecondando il tuo ideale ti mette semplicemente di fronte alla tua umanità. Dici che ti senti responsabile della felicità futura del tuo ragazzo. Monica, l’unico responsabile della sua felicità é lui stesso. Tu puoi solamente fornirgli gli elementi per operare le sue scelte (quindi raccontargli i fatti come stanno), ma non dipende da te la sua felicità. Potresti iniziare a riconoscere agli altri il loro ruolo negli eventi e nel corso delle cose. E potresti iniziare a parlare di tutta questa mole di segreti e mezze verità (se ho capito bene nemmeno il tuo ragazzo sa della tua situazione scolastica). Per farlo dovrai finalmente affrontare i tuoi fallimenti (tutti ne abbiamo) e forse, dovrai deludere le aspettative di qualcuno. Ho l’impressione che tu non riesca però prima di tutto a deludere le tue stesse aspettative e che sia questo il motivo per cui non ti confidi con nessuno. Parlarne sarebbe ammettere la realtà dei fatti. Mi domandi se puoi proseguire i tuoi studi. La mia risposta é che ci sono delle priorità. Prima é opportuno che tu metta ordine nella tua vita, che riallacci i rapporti (con la dovuta sincerità) con le persone a te care e che ti chiarisca su quello che vuoi veramente, poi potrai riaggiustare il tiro delle tue ambizioni, proseguire i tuoi studi o decidere di cambiare strada. Hai tutte le potenzialità per fare quello che desideri. Sempre che quello che tu desideri sia raggiungibile da un essere umano e non sia un ideale così difficilmente raggiungibile. E' vero che ci sono persone che sembrano raggiungere tutto quello che tu hai descritto, ma se poi quando li si guarda da vicino, qualche magagna (un amore infelice, una salute poco stabile, una famiglia problematica) ce l'hanno tutti.

Dott.ssa Cristina Gugliermetti

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Monica,
la risposta della psicologa è quantomeno esatta.Occorre Tempo,tanto ma tanto tempo. Non aver fretta di ritornare nel mondo: ti accorgerai che non riuscirai ad affrontarlo come prima. E con questo non voglio esserti di intralcio ma solo dirti che anche io ho fatto una ivg circa tre anni fa e stupidamente, ingenutamente, allora avevo 18 anni credevo , che la mia vita dovesse andare avanti tranquilla e "normale" come prima.Invece, il cuore sembrava incallito, le sensnazioni diluite nell'acqua ragia e la felicità figurarsi! La prima a sparire. Sembra che con l'aborto si siano portati via anche la nostra anima. Io nel tentativo di avere una vita normale, perchè i miei non ne erano a conoscenza, ho intrapreso due facoltà sbagliate, soldi e fatiche buttati e ulteriori sensi di colpa. Inoltre a me capita che tutto rimane impresso nell'anima , anche le cavolate. del tipo, se un prof mi bocciava, giu con la depressione e poi cambiavo facoltà. Volevo chiudere , non riuscivo neppure a tornare nell'edificio. Niente . E la cosa è ricapitata. E la cosa bella è che prima la mia vita non era così! Avevo ricevuto gia calci nel sedere, offese e quant'altro, ma superavo e soprattutto nulla mi toglieva il sonno .Adesso dormo con mia madre e sogno cose indicibili. Passo da stati in cui sento di spaccare il mondo a momenti in cui sento che la mia vita sia sempre stata ferma, immobile. Ma ci vuole tempo e speranza. Soprattutto pazienza perchè mai come in questo momento ti accorgerai che il corpo e il cuore hanno tempi di ripresa notevolmente piu lunghi rispetto alla mente. Non so se si tratta di senso di colpa, di autoperdonarsi, io penso che sia solo un dolore forte che non debba essere capito per forza. Un dolore che passerà, ma che avrà bisogno di molta convalescenza. Cercare di scendere dal letto co le ossa rotte non farà altro che peggiorare le cose,credimi. Chiunque tu sia, anche se non ti conosco io ti sono vicina.