Marco Età: 43
Buongiorno e grazie per il lavoro che svolge.
Sono un uomo di 43 anni, ricercatore universitario, separato da più di un anno e mezzo, che vive, da 9 mesi, una storia molto complessa con una ragazza molto più giovane di me, lei infatti ha 25 anni. La nostra relazione è nata sul piano di una attrazione intellettuale molto forte che lei ha avuto nei miei confronti (ero stato suo docente e lei aveva provato già questa attrazione per me, cosa che mi ha rivelato dopo che la nostra vicenda è cominciata). Solo dopo la nostra conoscenza, al di fuori dei ruoli accademici, abbiamo scoperto una magnifica attrazione anche fisica. Per mesi la relazione è stata tranquilla, per quello che mi riguardava, nel senso che stavo bene con lei, la scoprivo simpatica, dolce e affine su tanti versanti e scoprivamo la nostra intesa sessuale come qualcosa di realmente eccezionale, cosa che è rimasta così sempre, senza mai un attimo di tregua. Lei era fidanzata, ma questo sino ad un certo punto non era un problema per me, mentre lo fu sin dall\'inizio per lei, dato che teneva molto al suo fidanzato con cui era cresciuta insieme e con cui c\'era un rapporto quasi di simbiosi nonostante le ampie insoddisfazioni che lei mi rivelava via via nel tempo. Aveva paura di ferirlo e questo ha fatto sì che i primi 5 mesi della nostra vicenda siano stati accompagnati da continui tira e molla da parte sua e tentativi di fuga, cosa che io rispettavo, perchè le volevo un gran bene e non volevo rovinarle la vita. Ma ogni volta lei fuggiva e poi ritornava sentendo fortissima la mia mancanza. Da un certo momento in poi io mi sono accorto però che mi stavo innamorando di lei. Dopo un lungo travaglio lei ha lasciato il suo fidanzato ma questo non ha dato una svolta alla nostra relazione, sia perchè lei aveva paura della nostra differenza di età (non per lei, a suo dire, ma per gli altri, genitori amici e via dicendo), sia perchè non riusciva a immaginare quale potesse essere il nostro futuro, sia perchè l\'idea che il suo ex - con cui hanno mantenuto un rapporto di amicizia importante, quasi di fratellanza - potesse venire a saperlo, e magari capire del tradimento, la terrorizzava. Così la nostra relazione è rimasta sempre clandestina, vissuta nel chiuso del me e del lei e basta. Aggiungo che spesso lei mi ha raccontato bugie, che per mesi mi ha ripetuto di essere solo \"mia\", mentre in realtà tutte le volte che tornava, durante le sue crisi o fughe, dal suo ex, faceva l\'amore con lui, tradendo ciò che mi diceva, anche se ha sempre aggiunto che nel far l\'amore con lui non c\'era nè con la testa nè col corpo, ed io le credo, le ho sempre creduto. Io ho sempre superato tutto, sostenendola e pensando che le sue erano debolezze anche dovute all\'età. Anche se la nostra relazione rimaneva clandestina, avevamo trovato un certo equilibrio nel viverla, soddisfacente abbastanza per entrambi, per quanto sia io che lei manifestassimo spesso la nostra insoddisfazione per non poterla vivere pienamente, ovviamente in modi diversi, lei per le sue paure io perchè non avevo invece nessuna paura. Poche settimane fa è però successo che, in un pomeriggio in cui lei era a casa mia, mentre io ero ad una riunione, lei guardava le nostre fotografie sul mio portatile e cercando altre fotografie si è imbattuta nelle cronologie di msn in cui erano conservate alcune mie chat erotiche vecchie e recenti. Premetto che molti anni fa, intorno ai 35 anni, dopo la fine del rapporto più importante della mia vita, durato ben 17 anni, mi imbattei casualmente nelle chat e cominciai a praticarle incontrando anche qualche donna. Scoprii un lato della mia sessualità che non conoscevo e andai sino in fondo portando avanti il limite sempre di più per capire dove potesse arrivare. In precedenza la mia storia sessuale era stata molto difficile. Il mio primo rapporto sessuale completo lo ebbi, con la mia ex con cui ero stato 17 anni, all\'età di 31 anni, e cioè ben 13 anni dopo che stavo insieme con questa ragazza, per paure sia mie che sue. Probabilmente la scoperta così tarda della sessualità vissuta in modo completo e una storia di sesso molto intensa dopo la fine di quel mio lungo rapporto, hanno inciso molto su di me e sulle mie fantasie vissute in chat successivamente. Non credo, ma anche su questo vorrei un vostro parere, di aver mai svluppato una dipendenza dalle chat, anche perchè spesso erano vissute in modo strumentale, le frequenze non sono mai state regolari e spesso, per periodi anche lunghi, non le frequentavo più. La cosa che mi sconvolge è questa. Perchè ho continuato a frequentarle, anche se non assiduamente, pure mentre vivevo la mia attuale storia totalmente appagante non solo dal punto di vista sessuale? Io ho sempre pensato che ci fosse un mix di abitudine, solitudine (data la precarietà di questa relazione in cui non sapevo mai se l\'indomani la mia lei ci sarebbe stata ancora), paure legate al sesso, che forse nel mio immaginario vedo come sporco, per cui certe fantasie le spostavo sulle chat senza essere capace di viverle totalmente con la mia compagna. Inoltre, dopo la scoperta di queste chat da parte della mia compagna, si è generata una importante frattura fra me e lei. Lei dice che ha provato schifo per me, che non immaginava che io potessi essere così squallido, scendere così in basso, dato che lei in me vedeva l\'uomo perfetto, capace di affrontare tutto sempre con sicurezza. Ora sente come se in me ci fosse un\'altra persona, che non cancella quella stupenda che lei conosce e riconosce ancora, ma che ha preso il sopravvento rispetto all\'idea di poter continuare la storia con me. Infine, lei avverte anche altre cose. Si chiede come è possibile che io abbia sminuito lei e la nostra storia attraverso l\'uso delle chat, nel senso che mi chiede: come potevi scrivermi poesie stupende come quelle che mi hai scritto e poi entrare in quelle chat dal linguaggio osceno? come potevi chiamarmi, per es., \"piccola\" e poi magari usare quel vezzeggiativo che io credevo solo mio anche nelle chat con donne sconosciute? come potevi, dopo che avevamo fatto insieme del sesso stupendo, entrare in quelle chat sminuendo il nostro sesso come se io fossi niente altro che un corpo femminile come tanti altri? Nel senso che secondo lei io ora sono ai suoi occhi un uomo per cui un corpo vale l\'altro, nonostante la bellezza del sesso che c\'era con lei e di cui io sono totalmente sicuro che ne ero appagato. Premetto che io ritengo tutti i suoi dubbi legittimi e che però non so come risponderle, nel senso che io stesso non capisco perchè continuavo a usare ogni tanto le chat nonostante un rapporto che ritenevo appagante e su cui investivo molto, moltissimo. Come posso farle superare questa cosa che sta portando ad una rottura fra di noi? Come posso farle capire che tutto fra di noi era assolutamente vero e non è stato mai sminuito dalle chat che ho frequentato anche parallelalmente alla nostra storia? Tenete anche presente che immediatamente ho chiuso tutti i miei account, cancellato le cronologie le foto e altro perchè non mi interessano realmente, non ne sento alcun bisogno e da tre settimane, da quando cioè è successo tutto, non ho mai provato il desiderio di tornarvi nonostante la situazione di infelicità che sto vivendo. Io ho cercato di tranquillizzarla dicendole che capisco che lei, insieme a rabbia delusione e schifo, prova anche molta molta paura e tanta sfiducia. Magari si chiede: chi ho davanti? Dr. Jekill o Mr. Hide? Con chi sono stata? Chi è veramente questa persona? Se è già ricaduta una volta in questa cosa, potrà ricadervi? Io la capisco, capisco questa paura. Ma cerco di farle capire che non è mai stato un problema, che era una cosa che conoscevo e controllavo, che non ci minacciava. Se ho chiuso tutto subito e senza problemi, mettendomi in discussione e non negando nulla, forse potremmo ridimensionare il tutto e parlarne. Ho cercato di farle capire che l\'uomo che ti ama, che ti adora, che ti vuol bene, che ti protegge, che ti desidera supera di gran lunga quella parte oscura che tutti abbiamo e che io non ho saputo controllare evidentemente. Che l\'uomo cui lei vuoi bene, cui si è affidata, da cui si sentiva amata e protetta, desiderata e rispettata è sempre qui ed è più grande di quell\'uomo che temi, di cui non resta più nulla. Le ho chiesto di darmi fiducia, di far passare la rabbia e parlarne insieme. Ma lei dice che prova solo rabbia e delusione e non vuole saperne più nulla, mi ha chiesto di lasciarla andare, di vivermi il mio dolore mentre lei si vive il suo. Ci sentiamo ogni tanto per telefono, qualche volta ci vediamo, ma lei sembra molto rigida. Cosa posso fare? In questi 9 mesi abbiamo scoperto affinità e intese che ci hanno letteralmente sconvolto, tanto che lei mi sentiva come una persona stupenda, come l\'uomo che aveva tutto ciò che da un uomo si potesse desiderare e sognava che io potessi essere l\'uomo della sua vita (ha anche immaginato di poter aver figli con me). Io a poco a poco ho cominciato a pensare le stesse cose di lei e ho cominciato a credere che potesse essere la donna della mia vita o comunque una persona con cui poter fare veramente un grande e importante percorso. Vorrei sapere come posso farla ricredere. Io mi sento assolutamente convinto di quello che provo e non riesco a vedere nulla di minaccioso in ciò che ho fatto per quanto comprenda i danni alla sua sensibilità. Il fatto che io non gliene abbia parlato, se non per le mie vicende passate, credo dipenda da vergogna e forse anche dal fatto che, non essendo la nostra una relazione vera, piena e stabile, è come se ritenessi tutto questo una parte privata, mia, che non la coinvolgeva. Sono sincero, non so se glielo avrei mai confessato, ma data la frequenza ormai rada delle chat penso anche che sarebbe finita a poco a poco questa mia strana abitudine. Cosa mi consigliate di fare? Grazie ancora per l\'aiuto che potrà fornirmi
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