manuel74 Età: 35
Salve, cercherò di raccontare la mia storia anche se è un po' articolata. Spero di farmi capire...
Dà un paio d'anni conosco una ragazza, c'è stata sempre una certa complicità ma non mi sono mai spinto altre nella conoscenza..ma da un paio di mesi ci siamo visti (da soli) parecchie volte, attrazione,passione,complicità, sorrisi e desiderio di sfuggire dalla realtà...
la realtà è che lei ha un fidanzato da 11 anni, convivono da 5 e da 3 il loro è un rapporto fratello/sorella.
mi spiego meglio, quando si sono conosciuti lei stava uscendo dà una sofferta relazione, aveva cambiato città,lavoro, questo ragazzo e la sua famiglia le sono stati d'aiuto per superare le sue sofferenze.dopo un po' di anni, lei ha ritrovato se stessa , la salute e la voglia di vivere....a quel punto si è resa conto di non amare piu questo ragazzo o di non averlo mai amato..
da 3 anni vivono come fratello e sorella, ma lui non vuole lasciarla, dice che ha bisogno di lei etc.etc (Lei è stata la sua prima e unica ragazza)
Le ho detto perchè non è lei a lasciarlo, ma non ne ha il coraggio o la forza.
ha paura di farlo soffrire, e acnhe la famiglia di lui fà pressioni in tal senso.Le ho chiesto se rimane con lui solo per compassione ..mi ha risposto di si.
ora le mie domande, qual'è la soluzione? come mai un uomo accetta questa situazione di dipendenza affettiva(anche umiliante)? certo Lei dovrebbe avere coraggio e lasciarlo e non aspettare che sia lui ha farlo. Ma lei ha paura di "ricominciare" da capo.. ma ha il suo lavoro qu dovrebbe allontanarsi ancora una volta da una realtà che la fà soffrire.spero di essere stato chiaro, grazie per l'eventuale e competente risposta
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ele Età: 28
Buongiorno, ho un problema e non so propio come fare , da quasi 4 mesi esco con un ragazzo che ha un anno in piu di me. stiamo bene ci vogliamo bene ma ho un problema per il mio ragazzo sono la sua prima donna.. non hA MAI AFFRONTATO il discorso ma quando vorrei stare da sola con lui , ecco che inizia ad avitare e dire che e stanco che vuole andare a casa , io premetto che aBITO DA SOLA l'ho invitato a dormire a casa ma nulla quindi presumo lui non abbia mai avuto rapporti sessuali come faccio a superare tutto cio ???
grazie
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ela Età: 23
Gentile Dott. Cavaliere
Sono una studentessa universitaria, piena di interessi e di idee, mi cimento in moltissime attività da quelle fisiche sportive, alla pittura, ai viaggi, la lettura, la politica. etc. poco meno di un anno fa ho conosciuto il mio attuale ragazzo, più giovane di me di un paio d'anni. E' un buon ragazzo, l'ho sentito fin da subito, ma mi sono accorta di quanto l'ambiente esterno lo influenzi: le mode, gli amici.. un modo di vivere che è in contrasto con quello che prova. Io sono una ragazza dalla chiacchiera facile, sono molto intrattenitrice ma soprattutto riflessiva. Nel mio dialogo con lui ho sempre cercato di scavare a fondo e capire se lui fosse veramente superficiale come voleva dimostrare o se là sotto in realtà ci fosse ben altro. Lui con il passare del tempo si è aperto sempre più in confidenze inerenti la sua famiglia totalmente disfunzionale. Forse un classico per le famiglie qui del nord, ma io provenendo da una famiglia multiculturale di una certa istruzione la vedo per quello che è: il padre è il tipico "workaholic" ha una sua attività nella quale spende la maggior parte del tempo, ha trascurato moltissimo il figlio, mentre ha favorito molto la sorella. la madre ha sofferto per moltissimi anni di depressione, ha rapporto altamente conflittuale con la figlia, e col figlio ha un rapporto un pò morboso sotto certi aspetti, ma lo ha totalmente trascurato quando era piccolo nei suoi bisogni sia primari che secondari.
Questo ragazzo è cresciuto un po in balia di se stesso e un po sotto l'ala della sorella che è per lui molto importante. La sorella è stata in terapia per un certo periodo e anche lei ha notato che il fratello vive un diasgio. Io aggiungerei molto profondo: prova molta invidia per chi ha più di lui, ma non un'invidia perfida, ma di chi davvero si sente di esser stato privato dell'affetto e delle attenzioni. E' un bel ragazzo, un po narcisista ma in realtà non credo si accetti per quello che è, la sua è una continua lotta per essere più bello, socialmente accettabile: ha fatto grandi sacrifici per avere una bellissima macchina, quando capita che qualche suo amico abbia ottenuto con piu facilità una macchina ancora più bella si strugge. Si guarda allo specchio e dice "cosa posso migliorare di me?" io glie l'ho detto che quello che dovrebbe cambiare è il suo atteggiamento verso la vita, ritrovare la passione in qualcosa, qualche attività.. cerco di dargli molti stimoli, di incuriosirlo ma sembra che fino ad ora l'unica cosa che abbia migliorato è l'aprirsi con me e raccontarmi quello che sente, che prova.. il che sicuramente lo ha aiutato. Sento che vuole dare una svolta alla sua vita, ma lui parla sempre di se come se fosse troppo tardi, ormai ha fatto delle scelte sbagliate e non si torna più in dietro etc. credo che questa sensazione di fine imminente di impossibilità di redenzione glie l'abbia attaccata la madre, e il sentirsi incapace (da li il voler dimostrare di essere capaci in tutto, o che potenzialmente lui sa fare tutto) il padre che lo sminuisce spesso e volentieri di non essere capace a fare nulla. Ha un lavoro stabile, una paga bassa ma nonostante ciò si sente insoddisfatto. Gli ho consigliato di studiare, prendere la maturità.. magari ottenere un risultato così potrebbe aiutarlo sotto l'aspetto dell'autostima etc.
Non lo so, in lui mi spaventa questa mancanza di interessi, che non siano il temporaneo palliativo come un videogioco e un pochetto di musica. E non è la mancanza di attività, non voglio assolutamente renderlo un mostro iperattivo come me, ma semplicemente vedere che la mattina si sveglia perchè ha un motivo per farlo. mi ha molto spaventata una frase, detta davvero seriamente: che io sono la cosa più importante che ha, che senza di me un ponte non glie lo toglierebbe nessuno. Io lo amo moltissimo, vedo in lui un potenziale ENORME, e una persona dal cuore grande e buono. Ma la vita può essere imprevedibile: la mia vita è costellata di disgrazie familiari, e così sentendo quelle parole penso che se dovesse succedere qualcosa a me, lui cosa farebbe? si butterebbe giù da un ponte? cadrebbe in depressione? il pensiero di ciò mi fa stare davvero male. Mi fa male vederlo così insoddisfatto di quello che ha e di quello che non ha. Secondo lei come posso aiutarlo? devo aiutarlo? o forse mi sto comportando come una madre che non ha e rischio di creare un rapporto di dipendenza in cui io penso per lui e lui non può fare a meno di me? voglio vederlo camminare con le sue gambe, non per me, per lui.
La ringrazio moltissimo, colgo l'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti
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antonella Età: 48
Separazione dal coniuge dopo trent'anni di matrimonio.L'ho sempre perdonato, mi tradisce dopo tre anni di matrimonio e lo perdono. L'anno scorso mi confessa che tutti i nostri risparmi di trent'anni non ci sono piu'. Ha pagato una multa grossa ma non mi da nessun resoconto di ricevuta. In seguito mi confessa di aver giocato ai cavalli.E' sempre stato bugiardo la sua infanzia è terribile.Figlio di separati con una mamma che si prostituisce per soldi. Vive l'infanzia in collegio e a 16 anni si arruola in marina. La mia storia con lui inizia da quando io avevo 13 anni, mi innamoro e lui entra nella mia famiglia. E' accolto bene ed io aspetto un figlio da lui all'eta' di 16 anni. Papa' mi regala l'appartamento e lui lavora come militare . Non ci manca nulla . Lui non è mai presente nella nostra vita familiare dice di lavorare sempre e mi lascia spesso sola. Dopo tre anni di matrimonio mi lascia per pochi mesi perchè si innamorara di una donna. Ritorna a casa dopo un mese viene perdonato e riaccettato dai miei genitori. Il nostro matrimonio prosegue diciamo tranquillamente per ben vent'anni . Lui sempre assente dice che lavora ed io serena a crescere i miei figli
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fabio Età: 42
Salve Dottore, mi chiamo Fabio e ho un problema con mia moglie. Fidanzati da 7 anni e sposati da 5 con 2 figli piccoli ci siamo amati,dimostrandolo in modi diversi (io più romantico lei più d'atteggiamento) senza mai avere una flessione. Ora circa 1 mese fa, sentendola distante, ho richiesto più attenzioni e lei mi ha risposto che avendo passato con me circa un anno di difficoltà legate al mio lavoro (ma che non avrei mai creduto potesse influire cosi tanto nel menàge visto che nonostante alcuni momenti di amarezza da parte mia non ho mai smesso di dimostrarle amore) e che ora si sente bloccata..Premettendo che mia moglie è figlia unica di madre vedova con un carattere opprimente vs la figlia e che io probabilmente ho contribuito a questa oppressione con le mie, non ossessive sottolineo,richieste d'aiuto ,, ho pensato che forse si stia ribellando ad uno status di mamma,moglie figlia facendo di me però l'unico bersaglio. Voglio ripeterlo, per non creare dubbi, che sono stato sempre presente e premuroso anche nei momenti più duri legati al mio lavoro.tra l'altro quando io cerco di parlarle (mai litigando lo giuro, sempre con toni pacati e commossi..) lei non riesce ad esprimersi ma questo è sempre stato cosi anche quando andava tutto bene. L'ho già detto io sono più per le cose eclatanti, io le comunico cosa provo, lei me lo trasmette e ci è sempre riuscita. Inoltre non credo, (ma chi lo può dire realmente?) che lei sia attratta da un' altra persona ma se cosi fosse vorrei provare comunque a salvare il mio matrimonio. Aggiungo che lei a casa è serena (sembra,ma non ha mai finto e non vedo perchè una persona debba cambiare cosi nettamente), mi chiama, a volte,amore, fa battute che prevedono un futuro..ma non è come prima.
Mi aiuti la prego ad acquisire un atteggiamento positivo per poterla riconquistare perchè mi sto lacerando e non voglio che i bambini ne soffrano.
Grazie anticipatamente
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