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mercoledì, novembre 01, 2006

LA FINE DI UNA TERAPIA E' SEMPRE UN ABBANDONO?

Max N° di riferimento: 945506444 Età: 30 Ho avuto una bella storia d'amore con una ragazza. Da qualche mese siamo entrati in crisi e adesso ci troviamo nella tristemente famosa fase chiamata "pausa di riflessione". Siamo d'accordo entrambi che il nostro rapporto filava liscio, avevamo i nostri spazi insieme e quelli per noi, c'era complicità, affetto profondo, armonia (non abbiamo praticamente mai litigato!). Ad un certo punto, lei è entrata in un leggero stato depressivo ed ha iniziato una terapia con uno psicologo. Nel giro di pochi mesi tutto è cambiato: da che diceva che non aveva nessun problema con me, ha messo in dubbio il sentimento che prova nei miei confronti. E' possibile che la depressione abbia influito sul nostro rapporto così profondamente? Oppure lo stato depressivo ha in qualche modo celato un malessere esistente e mai dichiarato? In un film di Leconte, "Confidenze troppo intime", ad un certo punto lo psichiatra afferma: <>. E' normale?
E' normale che una terapia metta tutto in discussione. Una relazione, alla fine della terapia, può finire sia con un abbandono che con un legame più stabile e duraturo. Che cosa abbia causato l'abbandono della sua ragazza, ritengo che sia un connubio fra i fattori delineati da lei nell'email. Saluti.

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