Pagine

martedì, luglio 25, 2006

HO BISOGNO D'AIUTO

Paola N° di riferimento: 153313107 Età: 22 Buon giorno.Mi riesce difficile anche scrivere, perche 'mi vien subito da piangere. Sono una persona molto seria per la mia eta' e lo son sempre stata,questo per me e' insopportabile.La mia familia ha sempre sofferto una condizione economica non piacevole, mia madre in maggior modo e anche mia sorella,da quando io ricordo hanno sempre sofferto di depressione ed e' per questo che io ho sempre cercato di essere diversa.Mio fratello al quale sono affezionata in modo particolare,ha un carattere molto chiuso, so piu' cose di estranei che di lui, puo' essere che sia perche' ha sempre vissuto lontano.Cmq,tornando a me,questi ultimi 3 anni per me sono stati un inferno:mi son lasciata coinvolgere da mio pàdre in un affare che ci ha fatto perdere gli ultimi spiccioli rimasti,e per me anche la possibilita' di pagare l'universita', per l'ennesima volta.Nel lavoro sono sempre andata bene, forse l'unico problema e' la lentezza in tutto,e la bassa retribuzione. da un po'di tempo ho iniziato a notare un certo coinvolgimento con l'alcool, non riesco a dire di no,o a smettere quando devo,anche se puo' capitare solo una volta mese(non sempre pero'). Nel periodo in cui sono stata piu' coinvolta dall'alcool,ho avuto seri problemi col mio ragazzo,perche' come si sa le reazioni sono amplificata,o meglio peggiorate.La relazione con lui era morta per me in quel periodo,anche perche' non mi curavo piu': sopracciglia cresciute,in un anno sono ingrassata di 15/20 kg,non uscivo piu', cosa assurdaper quanto invece mi piace farlo.Cmq,potrei continuare cosi all'infinito,pero' ho bisogno di un aiuto ora,sto troppo male,ora non mi và nemmeno di mangiare.Ieri non ho toccato cibo e ora nemmeno
Si, hai bisogno d'aiuto. E come sei riuscita a scrivere questa significativa email, a cui spero qualcuno lasci un commento, t'invito a chiedere aiuto ad una delle persone più significative per tè. Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi che non possiamo farcela da soli, ma abbiamo bisogno di sostegno. Ti allego una storia su cui riflettere:
" L'AMICIZIA Un giorno, ero un ragazzino delle superiori, vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola. Il suo nome era Tom e sembrava stesse portando tutti i suoi libri. Dissi tra me e me:"perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì? deve essere un ragazzo strano." Ho scrollato le spalle e mi sono incamminato. Mentre stavo camminando vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro a Tom . Gli corsero addosso facendo cadere tutti i suoi libri e lo spinsero facendolo cadere nel fango ed isuoi occhiali volarono via, e li vidi cadere nell'erba un paio di metri più in la. Lui guardò in su' e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi. Mi rapì il cuore! Così mi incamminai verso di lui mentre lui stava cercando i suoi occhiali e vidi una lacrima nei suoi occhi. Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli: quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere. Tom mi guardò e disse:grazie! C'era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine.Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove viveva. Scoprii che viveva vicino a me così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima, lui mi spiegò che prima andava in una scuola privata. Prima di allora non sarei mai andato in giro con un ragazzo che frequentava le scuole private.Parlammo per tutta la strada e io lo aiutai a portare alcuni libri. Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato così gli chiesi se gli andava di giocare a football con i miei amici e lui disse di si. Andammo in giro tutto il week end e più lo conoscevo più Tom mi piaceva così come piaceva ai miei amici. Arrivò il lunedì mattina ed ecco Tom con tutta la pila dei libri ancora. Lo fermai e gli dissi: ragazzo finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno! Egli rise e mi passo la metà dei libri.
Nei successivi quattro anni io e Tom diventammo amici per la pelle. Una volta adolescenti cominciammo a pensare al college, Tom decise per Columbia Universitye io per Georgetown. Sapevo che saremmo sempre stati amici e che la distanza non sarebbe stata un problema per noi. Tom sarebbe diventato un dottore mentre io mi sarei occupato di scuole di football. Tom era il primo della nostra classe e io l'ho sempre preso in giro per essere un secchione.Tom doveva preparare un discorso per il diploma. Io fui molto felice di non essere al suo posto sul podio a parlare. Il giorno dei diplomi vidi Tom, aveva un'ottimo aspetto. Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole superiori. Si era un po' riempito nell'aspetto e stava molto bene con gli occhiali. Aveva qualcosa in più e tutte le ragazze lo amavano. Ragazzi, qualche volta ero un pò geloso! Oggi era uno di quei giorni, vidi che era un po' nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi: "hei, ragazzo te la caverai alla grande!" Mi guardò con uno di quegli sguardi (quelli pieni di gratitudine) e sorrise mentre mi disse: "grazie".
Iniziò il suo discorso schiarendosi la voce: "nel giorno del diploma si usa ringraziare coloro che ci hanno aiutato a farcela in questi anni duri. I genitori, gli insegnanti, gli allenatori ma più di tutti i tuoi amici. Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi potete fare. Voglio raccontarvi una storia". Guardai il mio amico Tomincredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro. Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il week end. Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola,così che la madre non avesse dovuto farlo dopo, e di come si stava portando a casa tutte le sue cose. Tom mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso. "ringraziando il cielo fui salvato, il mio amico mi salvò dal fare quel terribile gesto". Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole. Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano, lo stesso sorriso pieno di gratitudine. Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento."


Nessun commento: