Adriana Età: 14
Ho capito, non so quando di preciso, di essere diversa da tutti gli altri sia coetanei che non.
Quando sono triste, quando non vengo apprezzata, capita o accontentata penso spesso al suicidio. Nel passato o anche pregato dio di farmi morire, in certi istanti ho desiderato la morte più di ogni altra cosa al mondo. Se solo ne avessi il caraggio, avrei fatto finire la mia vita già da un bel pezzo. Perchè?
Per far sentire in colpa tutte quelle persone che mi trattono male. Sono molto sensibile e mi vergogno molto spesso di questo, quindi tendo sempre a rinchiudermi dentro me stessa. Non vengo capita, le persone che ho intorno (come famiglia e amici) non capiscono quanto sia vulnerabile la mia sfera emotiva! Ora che non credo più in dio, cerco di immaginarmi il "non esistere" e non posso, perchè per la mente umana è impossibile immaginare il nulla, infatti il solo fatto di "immaginare" implica che io immagini "qualcosa" e il nulla come entità astratta è inarrivabile come lo è anche l'infinito, così per evitare di diventare pazza posso solo immaginare che il mondo continui a girare senza il mio cuore che batte insieme a tutti gli altri, e non voglio. Il mondo è un posto bello, voglio lottare per esso ma molte volte troppe persone cercono inconsapevolmente di farmi cambiare idea.
Mi sento anche stupida quando penso al suicidio semplicemente perchè so che
sono morte tante persone che avevano tanta voglia di vivere. L'anno scorso in un incidente stradale è morto un mio amico. Ho sentito le urla strazzianti di sua madre dritte nel mio cuore. Tutti noi, suoi amici che lo conescevamo bene e che davanti alla sua tomba urlavamo il suo nome e invano chiedavamo che si risvegliasse anche solo per un secondo; in quelli istanti di disperazione e rabbia ogni atamo che forma il mio corpo ha conosciuto il vero dolore e il pensiero che io possa procurare altro dolore a chi davvero mi vuole bene mi allontana dal suicidio. Ma ho anche il dubbio che non ci siamo molte persone che mi voglione bene, sono sicura di poche ma neanche. Io ho voglia di vivere..Voglio però vivere bene! Ho paura, tanta paura che un giorno mi stancherò di tutto ciò. Ora come ora non voglio stancarmi di vivere perchè sono sicura che un giorno troverò pace e vivrò bene... Ma se questo giorno non
arriverà mai? Cosa farò a quel punto?
E se Giacomo Leopardi con la "teoria del piacere" avesse ragione? Lui sosteneva che l'uomo nella sua vita tende sempre a ricercare un piacere infinito, come soddisfazione di un desiderio illimitato. Questo desiderio viene
cercato soprattutto grazie alla facoltà immaginativa dell'uomo, che può concepire le cose che non sono reali. Poiché grazie alla facoltà immaginativa l'uomo può figurarsi piaceri inesistenti, e figurarseli come infiniti in numero, durata ed estensione. La natura fornisce tale facoltà all'uomo come strumento per giungere non alla verità, ma ad un'illusoria felicità.
Fino ad adesso ho solo provato una felicità finta, immaginando gli amici che potrei avere, il posto in cui potrei vivere ecc...ecc..
Spero solo che la voglia di vivere non mi passi mai, qualsiasi cosa mi succeda.
Grazie.
1 commento:
ciao Adriana, ho letto la tua testimonianza e non ho potuto fare a meno di commentarla...io ho 19 anni, e alla tua età avevo le tue stesse paure, provavo il tuo stesso dolore. Non posso dirti che un giorno tutto svanirà, ma posso dirti che imparerai a vivere nel mondo che ora ti addolora tanto. Un giorno avrai la fortuna di incontrare una persona di cui potrai fidarti, magari, e allora non ti sentirai più sola nell'affrontare le difficoltà della vita. Sei una persona molto forte in realtà, ma non lo sai..devi solo crederci di più, te lo dico per esperienza. Visto che hai citato Leopardi, sai che lui poi arriverà a ribaltare completamente le sue affermazioni col "pessimismo cosmico"? Alla fine della sua vita affermerà che in realtà le illusioni danneggiano l'uomo, perchè creano un piacere non reale e impediscono all'uomo di vivere nella realtà. L'uomo deve allontanarsi dall'illusione, osservare la realtà, accettarla, e imparare a convivere con il dolore di tutti i giorni..e sai cosa lo salverà da questo dolore? La solidarietà, il rapporto con gli altri uomini! Non sono idee molto dissimili da quelle de "la politica" di Aristotele.
Non avere fretta, prenditi il tuo tempo, impara ad apprezzare le tue doti, trova qualcosa che ti fa stare bene e poi conosci persone nuove...e quando arriverà quella giusta lo capirai, fidati.
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