Iridescent Età: 18
Salve, sono una ragazza di 18 anni. Il mio problema più grande è... me stessa. Sono continuamente soffocata da paure che sono creazione della mia mente: ne sono consapevole ma non riesco a sbloccarmi. Sono invasa da una paura che mi blocca, mi freno da sola.
Premetto che sono una ragazza molto, molto timida: ho difficoltà a rapportarmi con persone nuove, mi sento sempre giudicata e sbagliata, non all' altezza, inadeguata. Però se supero la timidezza riesco a mostrarmi per come sono.
Spesso mi è capitato che persone mi dicessero "la prima volta che ti ho vista, mi stavi antipatica, sembravi una snob. Poi ti ho conosciuta e in realtà sei tutto il contrario". Una di queste persone è diventata la mia migliore amica, una persona assolutamente fondamentale nella mia vita, oggi. E' come se nel rapportarmi alle persone nuove (il primo approccio, la prima impressione) io attraverso il mio comportamento, inconsapevolmente, mostrassi il peggio di me.
Mi auto-pongo dei limiti. Questo della timidezza è un problema che sto imparando piano piano a superare (da circa 7 mesi), lottando contro di me e convincendomi che non c'è nulla di cui aver paura. Cerco di recitare, e di non far capire la mia insicurezza (succede che mi venga il batticuore anche quando sono in fila per prendere il pane, e sta per arrivare il mio turno, per esempio). Talvolta quando mi trovo in una situazione con gente nuova, non faccio il primo passo e perciò passo per l' antipatica di turno, ma il motivo per cui non lo faccio è che non penso che qualcuno sia interessato a conoscermi o a parlare con me, mi sento come trasparente. Ciò ha portato ad un altro problema, che è quello che mi pesa di più e non riesco a superare, per quanto lotti: ho 18 anni non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai baciato, nonostante io venga reputata una bella ragazza. E' un fardello che mi pesa più che altro perché tutti quelli che mi circondano hanno avuto le loro esperienze, e il fatto che io non le abbia avute mi porta a pensare me stessa come 'inferiore': "non posso fare questo, parlare con quell' altro, se non ho mai avuto una storia". Lo so che è una stupidaggine, ma è ciò che il mio cervello è portato a pensare, una chiusura mentale. Forse è perché ho avuto un infanzia splendida, dove non mi è mai mancato niente, ho una madre che mi ama infinitamente e il fatto di fare questo passo rappresenta il distacco da quella fase della mia vita, che ho paura di lasciare. Ma ora la cosa che voglio di più è stare con il ragazzo che amo, da 3 anni. Siamo amici (il nostro rapporto è sempre stato ambiguo fin da quando ci siamo conosciuti:è successo perché lui mi aveva notata e aveva cominciato a scrivermi. Poi siamo diventati amici e da anni c'è questo rapporto strano tra noi, in bilico tra amicizia, affetto, rispetto reciproco, stima e attrazione fisica)andiamo d' accordo e stiamo benissimo insieme, ma questo mio auto bloccarmi mi impedisce di raggiungere ciò che voglio. Abbiamo anche vissuto assieme per 4 giorni, abbiamo fatto una viaggio in Inghilterra per vedere un concerto di musica rock (del nostro gruppo
preferito), un' esperienza fantastica, ma nonostante tutto tra noi non è successo niente. Ora non ci vediamo da 2 mesi perché abitiamo lontano. Io alzo un muro con i ragazzi. Mi sono sentita dire " io ci avrei provato volentieri con te, ma c' era qualcosa in te che, non so, mi respingeva". Per esempio ieri sera ad una festa tre ci hanno provato, e in particolar modo uno: ho rifiutato senza nemmeno pensarci. Perché? Avrei potuto divertirmi un po', ma il fatto di sprecare il primo bacio con una persona che nemmeno conoscevo mi dava fastidio. Il problema è che ho un carattere in fondo forte e coerente, e se voglio una cosa non vado e me la prendo, ma aspetto con infinita pazienza che accada, non scendendo a compromessi. Però è difficile essere così, perché da un lato conseguo il mio obiettivo, ovvero il ragazzo che amo, dall' altro ho perso l' ennesima occasione, ho continuato a tenere il freno, continuerò a pensare "hai 18 anni e non hai ancora baciato nessuno, non puoi permetterti di fare determinate cose".
Io sono forte ma sono umana. Ogni tanto delle piccole cose,delle mancanze, mi distruggono. Ci sto dannatamente male.
Sempre questo ragazzo della festa, con cui ho parlato e fatto conoscenza, mi ha detto "certo che sei complicata, ragazza!" "ma sei seria!". Si sono seria e complicata non riesco a nasconderlo e vorrei non essere così dato che ho 18 anni e vorrei anche SBAGLIARE, ogni tanto. Ma non me lo permetto. Forse il mio problema è questo, prendo tutto troppo sul serio.
2 commenti:
leggendo questa testimonianza, in alcuni punti mi ci rivedevo anch'io....a quell'età ero simile a lei...ora che ne ho 23 di anni mi rendo conto che il tempo mi ha molto peggiorata...quelli che erano semplici limiti caratteriali per me sono diventate difficoltà patologiche..
Anch'io mi ci rivedo, purtroppo... E questo influisce su tutto... poi non ho avuto nemmeno una bella infanzia grazie alla matta che mi ha fatta nascere... e queste cose purtroppo influiscono negativamente su tutto (sullo studio, ecc...) Vorrei superare tutto questo, ma...
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