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martedì, dicembre 01, 2009

SONO RIGIDA ?

Elena Età: 33
Salve, cerco di essere più breve possibile: ho vissuto fino all'età di 11 anni con i miei nonni paterni, insieme ad altri 3 miei cugini lasciati lì dallo zio. Sono cresciuta senza particolari problemi. Quando avevo 11 anni appunto mi sono trasferita sotto mia richiesta dai miei genitori (che credevo all'estero per lavoro ed ai quali volevo molto bene) scoprendo
che erano due tossicodopendenti. Loro mi trattarono da subito come se fossi un peso, non si prendevano cura di me anzi mi abbandonarono a me stessa, peggio mio padre (di cui vevo molta stima) mi diceva sempre che io avevo un mio io personale al quale dovevo fare riferimento , non dipendere da altri ma dovevo rifarmi al mio io sempre, questo suo maldestro tentativo di farmi fare affidamento su me credo si sia rivelato un arma a doppio taglio in quanto ha instaurato in me la convinzione che la responsabilità di come andava la mia vita era del mio modo di essere. A quell'età si sà a scuola i bambini sono cinici e cattivi, io ero il loro bersaglio in quanto andavo vestita malissimo e senza neanche uno zaino, fuori lo stesso nel gruppo di 'amici' ero la vittima designata ad ogni umiliazione. da quel momento all'inizio ho reagito psicologicamente, cercando di farmi forza, di pensare che se io mi volevo bene e mi facevo forza piano piano sarebbe passato tutto, ma il persistere di quella
situazione io sola contro tutti a un certo punto mi ha fatto sentire sbagliata, quindi ho reagito contro me stessa cioè dissociandomi da quella situazione di disagio e ambendo a diventare un'altra persone , come coloro che mi facevano soffrire.
sono passati più di 20 anni da allora, oggi sono una donna 'affermata' ho il mio lavoro, mio marito che mi ama e che amo, la mia indipendenza, posso dire di avercela fatta rispetto al passato, avendo usato questa difesa per molti anni è come sempre se mi mancasse qualcosa, e credo che sia la parte emotiva della mia vita, sono cresciuta con questa rigidità che mi faceva andare avanti sempe rifiutando quel passato, quella me che soffriva in quel modo, come se tutto partisse sempre da lì, come se il mio stare bene dipendesse sempre dal continuare anegare quella me nel passato. questo mi fà stare molto male.
sono andata 6anni in analisi con scarsi risultati, credo di anon aver trovato la persona giusta. recentemente, ho molto riflettuto sul fatto che in quel passato ero solo una vittima da difendere, non da rinnegare, in quanto ero solo incastrata in un ruolo che mi era stato cucito da altri, non c'enta con me il mio modo di essere un mio sbaglio, nulla di tutto ciò. questo mi ha fatto stare meglio. ma le paure ed insicurezze del fallimento mi tirano verso la vecchia strada della difesa contro me stessa a favore della rigidità. vi chiedo un aiuto in ginocchio per non perdere anni di sacrificio che mi hanno portato qui.
se credete opportuno consulenza on-line la farò volentieri. Grazie per la
disponibilità saluti cordiali Elena

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