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lunedì, agosto 03, 2009

TESTIMONIANZE SULLA DIPENDENZA AFFETTIVA

NADIA Età: 33 Salve a tutti, ho 33 anni e credo di avere un problema di dipendenza affettiva. Ho perso mio padre dopo una lunga malattia a 16 anni, non è mai stato un padre affettuoso come nemmeno mia mamma lo è stata. Ho avuto diversi uomini nella mia vita, alcuni che mi hanno amata molto, mi hanno dato quella sicurezza che cercavo e non so come misteriosamente li lasciavo sempre io.Dopo un rapporto di tre anni finito con un tradimento e per la prima volta sono stata lasciata, sono caduta nel baratro della disperazione. In me tutto è cambiato, sono emerse insicurezze, paure, la mia autostima è crollata. Dopo quasi 1 anno da quell'evento ho conosciuto un ragazzo in una chat, ci siamo incontrati e fidanzati. E' iniziato così il mio calvario, lui si è mostrato subito freddo e insensibile nei miei confronti, ha scaricato su di me la frustrazione e la rabbia di un suo precedente rapporto finito male. Sapevo che per il mio bene dovevo chiudere ma non ci riuscivo, mi sentivo come se gli dovessi qualcosa, come se dovessi dimostrare a lui e alla sua famiglia di essere meglio della ragazza che lo aveva fatto soffrire tanto. Ho subito umiliazioni, diffidenza, venivo costantemente messa alla prova. Vivevo nell'incertezza più assoluta, perchè alle domande nelle quali chiedevo chiarezza sui sentimenti le uniche risposte erano la sua aggressività verbale e la durezza verso di me. E' andata avanti così per 5 mesi, tra le mie lacrime e il mio bisogno di conferma che diventava sempre più esasperato. Ora sono riuscita a mollare ma non mi sento sicura, sono nel panico totale, nonostante tutto quello che ho passato mi sembra che andare avanti senza di lui sarà impossibile. Temo il suo giudizio, il giudizio degli altri, della sua famiglia, non riesco più a prendere decisioni per il mio bene e a portarle avanti...sempre lo stesso schema che si ripresenta, come quando ero piccola...essere accondiscendente per meritare l'affetto degli altri, chiedere sempre conferme sui loro sentimenti, quelle "maledette" parole che ricerco furiosamente da lui come dai miei genitori, quel "ti amo", "mi manchi" che non arrivano mai e che per me sono diventati una "ragione di stato".Non riesco a dire di no a nessuno, finito questo rapporto corro il rischio di doverne subito iniziare uno nuovo per paura della solitudine, per scacciare la sofferenza, per riempire quel vuoto che mi porto dentro da una vita...
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MARY Età: 28 E' POSSIBILE GUARIRE DA UNA DIPENDENZA AFFETTIVA E OSSESSIONE VERSO UNA PERSONA? CONOSCIUTO UNA PERSONA DA POCO,VISTO SOL 2 VOLTE, PRIMA DI INCONTRARCI CAPISCO IL SUO INTERESSE PER ME. DOPO GLI INCONTRI SENTO CHE NON GLI INTERESSO PIU', COMINCIO A CERCARLO SPESSO, MI ARRABBIO DEL FATTO CHE NN MI CERCA E LO ACCUSO DI TANTE COSE. NON LO SENTO PER QUASI UNA SETTIMANA BEH SINTOMI ASSURDI DOLORE IMMENSO COME SE VIVESSI UN LUTTO, PIANTI, ANGOSCIA, APATIA. UN DOLORE GRANDE INSPIEGABILE. MI RICHIAMA MA POI NON LO SENTO PER 2 SETTIMANE. LO CERCO IO (DI NUOVO I STESSI SINTOMI)MI DICE CHE STA FREQUENTANDO UNA RAGAZZA ED E' MOLTO PRESO, VORREBBE FARE UNA COSA SERIA. APRITI CIELO ALTRI SINTOMI: NAUSEA, VOMITO, ANGOSCIA. OGNI VOLTA CHE PENSO A LUI E CIOE NEI MINIMI PARTICOLARI, LA CERCA TANTO, VUOLE STARE CON LEI, IN OGNI MOMENTO PENSO CHE STANNO INSIEME, BEH MI VIENE NAUSEA E VOMITO. CRISI DI PIANTO E QUASI PANICO,SCENDE LIVELLO DI CONCENTRAZIONE AL LAVORO (FACCIO ERRORI,VORREI SCAPPARE DAL LAVORO,DIVENTO UN PO NERVOSA,LA GENTE MI PARLA MA IO NON ASCOLTO NESSUNO) QUASI NON VIVO PIU',SENZA DI LUI SVANISCE LA MIA QUOTIDIANITA'.CI SONO NELLA VITA PROBLEMI MOLT PIU GRAVI, MA A ME QUESTE SENSAZIONI SPAVENTANO, NON CE LA FACCIO PIU A STARE COSI, C'E QUALCHE RIMEDIO O DEVO EVITARE CONOSCENZE? CON PIU PERSONE MI E'CAPITATO QUESTO.. PIU SI ALLONTANANO PIU COMINCIA TUTTO QUESTO PANDEMONIO NELLA MIA TESTA GRAZIE!
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Maddalena Età: 35 Buongiorno, dopo anni di "inconsapevole" dipendenza verso il prossimo, ora sto cercando di analizzare la mia situazione perchè ho un grosso desiderio di crescere e distaccarmi da questa mia morbosità verso gli altri. In realtà mi rendo conto che quando tengo ad una persona (amici, fidanzato, famigliari) tendo a voler piacere a tutti i costi, e soffro terribilmente quando dall'altra parte non ho un riscontro. Desidero terribilmente non soffrire più quando una persona a cui tengo non è presente, o non si fa sentire. Vorrei non soffrire più quando sento che un sentimento non è ricambiato allo stesso modo (un'amica che non dice "ti voglio bene" non vuol dire che non mi voglia bene... ne sono consapevole, ma ci soffro comunque).Cosa mi consigliate? Ho già provato con la psicoterapia, ma dopo alcuni colloqui non ne sono uscita soddisfatta. Cosa ne pensate del training autogeno? come si può imparare?Grazie
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Invito tutti coloro che presentano una dipendenza o problematica affettiva a porre le domande relative all'inter del forum del sito www.maldamore.it (http://www.maldamore.it/public/FORUM/)
Gazie
Dott. Roberto Cavaliere

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