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mercoledì, marzo 07, 2007

AUTOLESIONISMO

..Salve.Mi chiamo Elena.Sono una ragazza di 18 anni,vivo in un paese di una provincia del nord-Italia.Sono all'ultimo anno del liceo socio psico pedagogico,e a scuola ho un rendimento abbastanza soddisfacente.La mia vita è divisa fra danza,scuola,e quando il tempo c'è amici.Sto scrivendo perchè sto riattraversando un periodo non proprio bello della mia"vita".Non so a cosa sia dovuto..è la 3 volta che mi capita nel giro di pochi anni.La prima volta che mi sono sentita in queste condizioni è stato all'inizio della 2 superiore,in seguito ad un incidente di un mio amico,ho cominciato a domandarmi se vivere avesse veramente un senso.Non trovavo risposte e questo mi struggeva abbastanza.Poi,verso la fine dell'anno stesso è pasato tutto.L'anno scorso mi è ricapitata quella che io chiamo la mia crisi,,in seguito ad una gita scolastica che per me è stata stupenda,è cambiato qualcosa.Tornata da Napoli ho mollato il mio ragazzo e ho scombussolato la mia vita:ho ripreso a fumare,ho cominciato a fregarmene di tutto,tutti mi dicevano che io ero cambiata e più me lo dicevano,più io mi comportavo da stronza(scusate il termine).Ciò è inziato tutto verso inzio aprile ed si è attenuato quando è finita la scuola e sono andata al mare,cioè a fine giugno.In questo periodo avevo pensato spesso al suicidio e avevo cominciato ad esprimere la mia tabbia facendomi dei graffi sulle braccia.In seguito,questa estate ho conosciuto un ragazzo col quale ho avuto una storia durata 5 mesi..con lui andava bene(o almeno fino ai 3 mesi)..mi sentivo felice e finalmente potevo riversare il mio amore su qualcuno,e sembrava per di più che questo qualcuno contraccambiasse.Ma anche allora c'era qualcosa che non andava..ogni volta che litigavamo,ogni volta che io soffrivo dei miei complessi d'inferiorità nei confronti della sua migliore amica,ogni volta che c'era qualcosa che non andava io mi tagliavo.Ho trovato delle lamette qui in casa,ed ho inziato a tagliarmi.Su tutte le braccia ed infine sui polsi.Ora è da qualche tempo che non mi taglio più,anche se ho una voglia matta di farlo..solo che mia madre se n' accorta delle cicatrici e no nvoglio che creda che io sia pazza.Solo che in questo periodo sto vivendo una situazione d'ambiguità e di stress,e sono ricaduta in crisi.Mi sento divisa a metà:una parte di me buona e una cattiva,autodistruttiva.E questa trionfa sempre.Spesso penso che se mi uccidessi darebbe meglio..riempirei con la mia morte un vuoto che sento dentro.Questo mio senso di essere sbagliata e di non andare bene.Mangio in modo spropositato ultimamente,ho sempre fame.Non ho voglia di studiare,di uscire.Non riesco a vivere bene neanche con le altre persone.. Cosa posso fare er migliorare?e per cacciare una volta per tutte quella parte autolesionista che spesso,indipendentemente dalle situazioni,torna a farsi sentire? grazie.

Il tuo, come da tua stessa autodiagnosi, è un comportamento autolesionistico. Per autolesionismo s'intende il tentativo di causare intenzionalmente un danno al proprio corpo, lesionandosi in modo di solito abbastanza grave da provocare danni ai tessuti o agli organi. Vari possono essere i motivi che ti possono avere indotto a questo comportamento. - Per scaricare lo stress: autolesionarsi ed il dolore fisico correlato placano lo stress. Tutto il disagio interiore che non si è in grado di gestire viene tramutato in sofferenza fisica, quindi più facilmente gestibile e più reale della sofferenza emozionale che è impalpabile. Per un po' ci si occupa solo del dolore fisico, distogliendosi temporaneamente da quello interiore
Per mostrare agli altri che si sta davvero soffrendo, offrendo loro qualcosa di concreto e di comunementeaccettato come "dolore". Così si esiste agli occhi degli altri. Le cicatrici sulla pelle rendono visibile esteriormente la sofferenza che si ha dentro, è un modo per comunicare agli altri il proprio dolore .I comportamenti autolesivi sono una richiesta di aiuto.
- Ci si sente talmente morti dentro, talmente apatici dal ricercare nella sofferenza fisica una prova che si è ancora vivi.Non si è in legame con il proprio corpo e il dolore fisico è l'unico modo che si ha per sentire di esistere, per percepire il proprio corpo.
- Come sostituto di un desiderio di suicidio.
- Per punirsi di proprie azioni o sensi di colpa .
- Io amo riassumere le possibili cause di un comportamento autolesionista in questa frase: "Si preferisce provare un dolore fisico per non provare un più profondo e doloroso dolore interiore"
Indicazioni utili: - Non isolarti ma fai presente la problematica ad una persona a te significativa al fine che possa diventare un "sos" nei momenti di crisi acuta. - Nel momento in cui si manifesta la crisi acuta svolgi un'attivita "lesionistica" rivolta ad un oggetto esterno, quale "picchiare" un oggetto morbido al fine di "scaricare" la rabbia. - Esci immediatamente di casa . - Nei momenti non di crisi acuta pratica un'attività fisica che "svuota" in qualche maniera della rabbia accumulata.- Esprimere la propria rabbia anche attraverso qualche forma artistica, come dipingere e disegnare ad esempio. Ma soprattutto non devi vergognarti di ammettere di esserti volutamente ferita, per timore di non essere capita, di essere giudicata negativamente o di essere considerati pazza. Invece non c'è motivo di cui vergognarti, sia perché gli autolesionisti non sono pazzi, sia perché tale fenomeno è più comune di quanto si creda, in forma più o meno patologica . Se la buonavolontà personale di combattere il tuo autolesionismo non produce significativi miglioramenti devi chiedere, senza esitazione, timore e vergogna, aiuto ad un'esperto. Saluti

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