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giovedì, gennaio 28, 2010

VORREI VIVERE NELLA NORMALITA'

sfortunato Età: 45
Salve, mi sono imbattuto per caso nel vostro sito mi sono detto ci provo perchè no mi chiamo….il nome più giusto è (sfortunato) e ho 45 anni. La mia e' una storia difficile e Lei è forse il mio primo passo per un tentativo di liberazione. A l’età di 9 anni ho subito un abuso sessuale che a distrutto la mia vita per giunta ho avuto due genitori mio padre padrone mia madre …be penso che ho subito violenza fisica che ha contribuito alla mia morte interiore mi ha maltrattato come una bestia botte senza motivo schiaffi senza motivo o forse il motivo l’aveva lei preciso che ho anche altri due fratelli lei è stata solo cosi con me … cmq con la crescita molte cose si sono fermate a quel pomeriggio del aprile 1975 mentre mi recavo al catechismo un uomo sconosciuto con inganno mi ha portato in un posto isolato e mi ha violentato sessualmente io all’ inizio non capivo cosa mi era successo forse ero sconvolto ma ho fatto finta di nulla forse per troppa vergogna la stessa che provo oggi con tutte le cause che hanno portato la mia grande sofferenza un grande vuoto che mi fa così male ma cosi male che certe volte ho cercato di togliermi la vita ma in quello forse sono un po codardo. La mia situazione nell’adolescenza si è complicata al livello psichico sono rimasto un bambino che non ha vissuto la sua normale esistenza la scuola non l’ho finita perche ho
grosse difficoltà di apprendimento pensi che non riesco a imparare nulla ma dico proprio nulla ho il cervello chiuso neanche una riga ….che umiliazione ….proprio a me io che non ho mai fatto male a nessuno e mai potrei farlo.Al livello sessuale mi sono ritrovato con una masturbazione compulsiva nella crescita ho avuto fidanzate ma ho anche avuto rapporti omossesuale esclusivamente con ragazzi consenzienti ma ogni volta che andavo con loro dopo mi facevo schifo sbattevo la testa al muro con la promessa di non cadere più in tentazione con il passare del tempo ho cercao nella psicanalisi molte mie risposte soprattutto quelle che mi facevano più male ma anche dopo che ho trovato le risposte entravo in una forte depressione , ansia . Come posso
liberarmi da questo peso che e cosi pesante un tunel senza via di uscita nero
freddo come le mie giornate che più tosto che viverle le perdo xk ormai sono
passate non riesco a vivere il presente x me anche in questo frangete e passato mi viene da piangere non riesco ad essere una persona normale non sono mai stato felice tutte le persone che ci hanno provato hanno trovato un muro talmente alto che impossibile il mio cuore riesca a vedere la luce forse l’unica luce che vorrebbe vedere e la M O R T E mentre una piccolissima parte di me e assetata di verità di risposte anche se quelle l’ho capite ma non le
voglio accettare .!!.. Vorrei davvero tanto.vivere quel poco che mi rimane nella normalità. Datemi un consiglio. Ne ho disperato bisogno. Soffro molto,
grazie.

IL DOLORE DELLA MORTE DI UN PADRE

sole Età: 42
caro Dottore, meno di un mese fa è morto mio marito, il mio grande amore,una famiglia bellissima, ci amavamo tantissimo,se nè andato all'improvviso per un'aneurisma all'aorta addominale, lasciando me e i miei
figli di 16 e 12 anni, nella disperazione piu' totale. Quella sera, eravamo in casa io e mio figlio, abbiamo chiamato l'ambulanza, una corsa contro il tempo, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare, mia figlia quella sera non era in casa, ed è toccato a me dirle la mattina cosa era successo,ha pianto
disperatamente per un po' ma subito dopo è come se si fosse messa una corazza di protezione, non ha voluto partecipare al funerale di suo padre, sta
conducendo una vita forse troppo normale, va a scuola, esce con le sue
compagne, va al cinema, e cerca di darmi forza e aiuto, ma non piange piu',
anzi se vede me piangere, lo fa anche lei, ma sembra molto dispiaciuta per me. cosa devo fare, è normale che reagisca cosi', con il tempo potrebbe avere un crollo? La prego mi aiuti, Premetto lei amava moltissimo il suo papà.
Grazie
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Quando un dolore è troppo forte si preferisce rimuoverlo, far finta che non ci sia. Ma prima o poi bisogna fare i conti col proprio dolore. Può solo invitare sua figlia a parlare di quello che prova affinchè il dolore non esca d'improvviso in maniera devastante.
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere


IO STO MALE SUL SERIO

Daca Età: 19
Salve...non avevo mai pensato di scrivere ad uno psicologo online però sono contenta di aver avuto questa possibilità perchè sento l'esigenza di parlare con qualcuno dato che finora non l'ho mai fatto... Innanzitutto vorrei parlarle della mia situazione familiare. Quando io ero piccolina ero molto legata a mio padre, non riuscivo a stare neanche un secondo insieme a lui, stavamo sempre insieme...facevamo addirittura la doccia insieme. Crescendo il nostro rapporto è decisamente cambiato. Io penso che sia successo verso gli 11-12 anni..mio padre non è riuscito a capire che era un momento della mia vita in cui era normale che mi sarei allontata da lui per pensare a tutti i "problemi" che caratterizzano quell'età...e da quel momento ha cominciato ad allontanarsi sempre di più, ed io di conseguenza..fino ad oggi che mi disprezza continuamente...con offese che prima forse mi facevano stare male, oggi di meno. Ricordo che a volte mi capitava di desiderare fortemente di poterlo abbracciare ma non ci riuscivo proprio, anzi gli rispondevo ancora più male. Adesso questo desiderio è totalmente scomparso nella mia mente, quando a volte succede che lui mi chiede un bacio..quando ad esempio ci rivediamo dopo tanto tempo, mi da proprio fastidio, in quel momento preferirei morire piuttosto che darglielo. Adesso da qualche settimana mi sono trasferita a casa di mia zia e sto benissimo senza vedere i miei genitori, quando capita che ci rivediamo non vedo l'ora di andarmenee tornare a casa di mia zia che tra l'altro non c'è quasi mai a casa perchè parte spesso, per stare da sola. Ritornando a parlare del mio passato, poi a 14 anni mi sono fidanzata con un uomo di 18 anni più grande di me che per me è stato davvero tutto...col passare degli anni ho capito però che il mio non era vero amore, quell'amore di cui tutti parlavano e che vedevo tra le mie amiche con i ragazzi della nostra stessa età..il mio era un amore diverso..forse un sentimento ancora più forte non so...ma sicuramente diverso. Per me questa persona era diventata tutto quanto...non riuscivo neanche a dialogare in tranquillità con altre persone perchè sentivo come se non ero capace di farlo, che ero stupida e mi poteva amare e voler bene solo lui, che mi proteggeva da tutto il resto del mondo che era uno schifo. Mi sono resa conto di non essere innamorata come tutte le altre perchè ad un certo punto della nostra storia io ho cominciato a desiderare tanto di poter frequentare un ragazzo della mia stessa età che frequentava la mia stessa scuola che conoscevo dal primo anno e a cui piacevo da sempre...ma nonostante lo volessi davvero non riuscivo a staccarmi dal mio fidanzato...sentivo come se le due persone facessero parte di due situazioni diverse, come se lui fosse una persona che faceva parte ella mia vita da sempre, come un parente...e invece l'altro ragazzo uno con cui potevo
vedermi senza dovermi per forza allontanare da lui. Dopo 5 anni in cui avevo
sempre pensato che non ce l'avrei mai fatta da 2 mesi l'ho lasciato e mi sono messa con questo ragazzo della mia stessa età...e con lui sto benissimo...sto provando emozioni diverse, che pensavo neanche esistessero. Eppure a parte lui non sono felice. L'anno scorso non sono stata ammessa agli esami di maturità e sto frequentando di nuovo l'ultimo anno. pensavo che quest'anno sarebbe stato una passegiata e che non faceva niente aver perso un anno di università. A giugno scorso appena l'ho saputo mi ricordo addirittura che la prima cosa a cui ho pensato è stato il fatto che ero quasi felice di non essere stata ammessa perchè non avrei dovuto fare gli esami dopo qualche settimana. Adesso è una tragedia. Nella nuova classe non riesco neanche a parlare, se qualche professore si rivolge a me per chiedermi qualcosa divento subito rossa e per questo non ho ancora fatto neanche un'interrogazione...ma solo un mare di assenze. Non ho amicizie sincere ma solo di facciata, e di delusione ne ho avute tantissime. Mi sento una vera fallita. Non c'è una cosa in cui riesco bene. Non ho preso neanche la patente perchè ho paura di fare gli esami. Mi vergogno della cose più stupide e banali e non di altre che invece farebbero vergognare tutti. Sono davvero strana..e mi sento diversa da quasi tutte le persone che incontro. Sono una persona molto sensibile infatti spesso mi capita di stare malissimo per qualche parola o frase cattiva che sento nei miei confronti o in quelli di altre persone...ma faccio sempre finta di niente. Io sono la classica ragazza che nessuno si aspetterebbe mai che stia qui a scrivere queste parole. Credono tutti che io sia una ragazza piena di vita, spensierata e di quelle persone a cui non importa di niente e di nessuno ma continuano per la loro strada sicure di sè...invece mi faccio mille problemi e ho mille complessi di ogni tipo...e sinceramente io tutta questa voglia di vivere che credono non ce l'ho affatto....è da quando ero più piccola che penso che preferirei morire o non essere mai nata..ho pensato tante volte al suicidio..ma tutte le volte che ci ho provato non ho mai avuto il "coraggio" (se così si può chiamare) di farlo...sto male sul serio. Spesso mi chiedo se forse esagero, oppure cerco sempre di pensare che c'è gente che sta peggio di me, che anche gli altri miei coetanei fanno li stessi pensieri, ecc...però poi puntualmente mi rendo conto che non è così...io sto male sul serio



PAURA DI ENTRARE NELLE CHIESE

babsy Età: 32
Salve, sono una ragazza 32. mi è più difficile presentarmi che raccontarvi il mio problema. direi che sia in famiglia che nel lavoro va tutto bene. Il mio problema è dovuto a una paura impossible da superare nell\'entrare nelle chiese alte e nel trovarmi davanti o a lato di pareti rocciose, muri alti, fabbriche illuminati la notte. inizio a sentire una pressione forte al petto e le mie gambe si bloccano.
quando vado in qualche paese mi piace molto visitare le chiese, ma ho bisogno di dare la mano alla persona che è con me (e la stringo forte forte), non riesco ad alzare lo sguardo per almeno cinque minuti e se mi trovo davanti un oggetto che sia una statua, una carrozza (Monaco), un'altare non ben illuminati stringo ancora di più la presa e con dolori a tutti i muscoli del corpo e occhi bassi riesco terrorizzata a guardarla. Mi piace molto e sono desiderosa di visitar le chiese dei paesei che visitiamo, ma nell\'arrivare al portone d'entrata come faccio per tirarlo è come se avessi tutti i muscoli indolenziti.
solo in una chiesa a Merano che era bassa e ben illuminata, sono riuscita a lasciar la mano del miocompagno. Ho provato la settimana scorsa a entrate da sola in una chiesa con il mio compagno a 10 mt. dovevo spingere il portone, ma era pesante le gambe quasi non mi reggevano. l'ho aperto forse 10 cm e anche ora a pensarci mi vengono i brividi. nel vedere le colonne credo o non so cosa panico totale. ho dovuto indietreggiare per riuscire a prender aria.
Comunque non c\'era problema fin qui, basta non entrare nelle chiese da sola...
il problema che mi ha fatto decidere di chiedervi un consiglio è che due sere fa quasi esco di strada con la macchina perchè non avevo la forza di frenare, per fortuna andavo davvero piano e son riuscita a riprendermi. mi era già successo che quando ero alla giuda se mi capitava di passare di notte vicino a qualcosa di illuminato come grandi capannoni,chiese, dighe, centrali temiche, pareti di montagne illuminate dalla luna, mi si ghiacciava il sangue. se ero in compagnia ne parlavo e stavo meglio, da sola mi impegnavo a guardare solo le corsie, ma sudavo freddo.
Ritornando a due sere fa, nel percorrere una strada dopo una curva alzando gli occhi dalla strada ho visto la parete della montagna illuminata dalla luna...mi si mollano tutti i muscoli, non riesco a comandare le gambe o le braccia (tipo quando si sta sedute male e si vuol spostar la gamba ma non si riesce)e questo è durato parecchi secondi (e in auto già uno può essere troppo).
spero di essere stata chiara. ah non ho paura di stare da sola al buio. mi è successo più volte di camminare per strade buie la notte da sola e anche per motivi di lavoro spesso mi capita di girare nei residence entrando in stranze buie a controllare caldaie. pensandoci adesso credo che se dovessi entrare a
Gardaland di notte con i giochi illuminati dalla luna ci morirei... ma cosa sarà????
grazie mille

venerdì, gennaio 08, 2010

NON SOPPORTO LA MIA PELLE

marcella
Età: 28
Sono una ragazza di 28 anni, ho un grande problèma che non riesco a afrontare .da bambina non sopporto la mia pelle e mi da dei complessi non la mostro mai mi nascondo. le braccia sopratutto le bracia non riesco a mostrarle,e nessuno mi puo toccare la pelle.vivere con questo problèma e difficile non sono mai adanta dal dottore,peggio da nessun dottore solo all idéa di mostrare la mia pelle non c'è la faccio anche se ne avrei bisogno di andare ci sono cosè che non vanno nella mia salute lo sento ma non c'è la faccio.e poi nessun ragazzo e ovvio stesso problèma. arriva l'esta te mi viene voglia di morrire. nelle mie braccia da bambina mi grattavo molto ho comminciato dalle gambe per arrivare nelle braccia ancora adesso lo faccio peggio mi sono anche tagliata la pelle per cambiare un po.da qualche anno sono caduta in dépressione per altri motivi che poi la malatia mi ha portato ad andare dal psicologo e li mi sono trovata in un mondo che non conoscevo e a prendere conscienza che il mio modo di fare non era justo quello che credevo normale non lo era piu ma nessuno me la mai detto .certo mi nascondevo ma non piu di tanto ogni tanto una sgridata dei miei genitori ma non capivo perche.adesso ancora mi trovo con questo problema e piu vado in avanti e peggio e solo che adesso so que c'è un problèma e prima no. ho rischiato di morrire perche non volevo andare dal dottore mi hanno obligata.adesso la mia situazione e zero assoluto non ho un compagno niente ambizione. mia voglia e di morrire anche se loto contro ma non.se guardo il mio passato non e stato rosa e fiori ci sono stati tanti traumi che ora so che non erano normali.con il mio psicologo non parlo tanto ma con nessuno poi ,nessuno sa quello che faccio a la mia pelle ma propio nessuno a parte lo psi finalmente sono riuscita dirglelo .
se no non parlo per me parlare mi viene molto difficile e come mostrare la mia pelle e dura e non c'è la faccio .ma che cosa ho?
vi ringrazio per avere dato dello spazio a mio sfogo
baci con affetto

PENSO AL SUICIDIO

marco
Età: 22
Salve, non credo solo di essere depresso ma di avere seri problemi psicologici legati ad un deviato impatto con la realtà.
Innanzitutto vivo una condizione familiare assurda. Mio padre è una persona patriarcale con il quale non si può ragionare e mio fratello a tratti ragiona con uno psicopatico. Per le violenze mentali ( e fisiche un tempo ) che mio padre spesso ha dimostrato nei miei confronti e in quelli di mia madre e per il modo pessimo in cui mi tratta ( e tratta anche gli altri ) mio fratello ho deciso di eliminare ogni sorta di contatto con loro riducendo la conversazione quotidiana al  " buongiorno , we , ciao ".
Abbiamo sempre passato ogni festività da soli perchè mio padre odia i parenti di mia madre e quando volevo andarli a trovare si litigava perchè  " temeva gli si potessero rubare i figli " . Non so proprio cosa significa essere legato ad un parente.
Non solo. Non riesco ad avere un rapporto durevole in amicizia ( in amore a quanto pare si , sono 5 anni all'incirca ) in quanto ritengo che le persone che ho conosciuto abbiamo dei difetti che sono incompatibili con la mia persona ( cattiveria , egocentrismo , rabbia repressa ).. anche la mia ragazza conosce queste persone e , dopo che le spiego , vede ciò che vedo io. Malgrado questo sento che ogni tipo di rapporto nella mia vita sicuramente andrà in frantumi.
Non ho aspettative nella vita. Studio alla facoltà di ingegneria , mi mancano 2 esami ma la sto facendo per avere un lavoro e basta. non provo minimamente passione per questo tipo di facoltà ne tantomeno per le altre. Una volta ho insegnato a scuola e il dare qualcosa a qualcuno , aldilà della " conoscenza " se cosi la vogliamo chiamare , mi ha reso per un attimo felice.
Mi rendo conto di tutte le realtà allucinanti in cui viviamo : società erotizzata , allevamenti intensivi , violenze su popolazioni minori e soffro inevitabilmente per queste cose ( per rimediare sono diventato vegano , ho fatto un pò di volontariato e quando avrò tempo ne farò in più).  Penso tante volte al suicidio perchè la mia è sofferenza repressa riparata da un sorriso occasionale.
Non voglio rivolgermi ad uno psicologo..e questo mi sembra l'unico metodo.
E' un processo che al momento ritengo irreversibile quello che si è innescato nella mia testa.
Aiutatemi..finche si è in tempo...

DEPRESSIONE CICLICA ?

CALIMERO
Età: 37
Sono un professionista ho un buon lavoro che fino a poco tempo fa mi dava soddisfazione e una vita famigliare e sentimentale serena. Da quindici giorni sono caduto in una stato di apatia, ansia, mancanza di volontà e disinteresse per qualsiasi attività. Ho poco appetito e sono assalito dall'ansia, da pensieri negativi e non provo più piacere per nulla. Faccio fatica a svolgere il mio lavoro per il quale non provo più alcuno stimolo e il rapporto con la mia fidanziata è diventato del tutto indifferente non provo più nessun sentimento, le voglio bene ma mi sento solo in colpa perchè il mio comportamento la fa soffrire. Non è la prima crisi che attraverso la prima è stata quattro anni fa in concomitanza al problema di alcolismo di mio fratello che ora è in comunità di recupero. La dipendenza di mio fratello è stato un duro colpo che mi ha fatto sentire tremendamente responsabile e che ha cambiato la mia vita rendendomi una persona più debole che ha difficoltà ad affrontare i problemi. Poi due anni fa è successa la stessa cosa mi sono chiuso in me stesso ho lasciato la mia fidanziata e ho pensato di risolvere il problema da solo e così è stato ma ora ci siamo di nuovo. La mia vita era tornata ad essere felice stavo comprando casa con la mia fidanziata (la quale mi ha pedonato ed è tornata con me) e progettando un futuro con lei con il matrimonio, la famiglia ma ora non so più cosa voglio, non mi interssa più nulla, voglio solo chiudermi in casa e aspettare che tutto passi. Non ho nemmeno il coraggio andare a trovare la mia fidanzata perchè con lei non riesco a mentire come con gli altri, sono me stesso cupo, triste, demotivato e privo di qualsiasi sentimento positivo. Non so che fare non sono malato e non voglio rivolgermi ad un medico ma c'è una soluzione al mio stato che mi eviti di ricadere in questo baratro periodicamente. Mi sembra di non avere speranze, la prego dottore mi dia un consiglio.

OSSESSIONI

kissy Età: 21
salve, sono una ragazza di 21 anni frequento il secondo anno di scienze del servizio sociale e lavoro part-time come segretaria in una scuola di danza frequentata principalmente da bambine di 5/7 anni, la mia situazione familiare è strana, 10 anni fa ci siamo trasferiti da una metropoli del sud in un piccolo paesino del nord, la lontananza dai miei nonni mi fa soffrire tuttoggi loro sono stati dei genitori per me e le mie zie delle sorelle. ho due fratelli più piccoli, T. di due anni più piccolo è diventato strafottente da quando ha iniziato a lavorare, o è lì o è fuori, in casa nn c'è mai e quando c'è nn fa altro che litigare con tutti e lamentarsi per ogni cosa, non da mai una mano e pretende che tutto sia come detta lui; F. più piccolo di 10 anni sta crescendo imitando T. sgarbato e prepotente, lo imita,ma contemporaneamente lo critica. mio padre lavora ed è un bravo padre, mia madre è una casalinga che non si occupa della casa, fuma, si scaccola, si gratta la testa, si infila le dita in bocca, sgrezza e maleducata, sta tutto il giorno davanti la tv e continua a lamentarsi anche lei che niente è mai in ordine o pulito ecc. in casa mi tocca fare sempre qualcosa, pulire, cucinare, riordinare, più di quello che dovrei, e naturalmente niente è fatto nel modo giusto! per fare un esempio se mi sveglio alle 5 x andare in università e di corsa vado a lavoro senza avere il tempo di fermarmi x un caffè e torno a casa alle 20.30 stanca morta è possibile che mi tocchi cucinare e poi riordinare e pulire. parlare con loro è una missione, appena apro bocca mi dicono che faccio solo polemiche. la disparità di trattamento fra me e mio fratello è molto forte eppure loro si credono dei genitori perfetti. sentimentalemente parlando ho una bella relazione con un ragazzo di 25 anni da 2, stiamo bene anche se la sua famiglia, in particolare il padre non vuole conoscermi, anche la sua è una strana famiglia. suo padre è rimasto vedovo quando lui aveva 4 anni dopo poco si è risposato ed ha avuto un altro figlio, questo matrimonio non è comunque basato sull'amore, ma sulla necessità da un lato di una madre e dall'altro dei soldi... il padre comunque rimane del suo parere nonostante i difficili scontri e nn mi vuole conoscere, questa per me è un ossessione che mi tormenta da troppo ormai e la mia pazienza si sta esaurendo. sono continuamente ossessionata dall'idea del matrimonio che mi perseguita, vorrei mettere su famiglia per avere finalmente una mia casa. il problema è che perdo di vista l'università, nn riesco a studiare. il primo esame dell'anno è stato panico, davanti al professore ho avuto un blocco, non ricordavo più niente, nonostante uno studio di bene due mesi. alla fine nonostante le poche e tremanti parole sconesse,frequentando ed essendo sempre in prima fila e con una media alta, il professore mi ha regalato un 26 che nn meritavo assolutamente. sono ossessionata anche dall'avere dei problemi di salute, che spesso si svelano veri e mi sento soddisfatta quando mi si dice che avevo ragione. ma il mio grosso problema è l'apatia, non riesco a volere bene a nessuno, ho dei dubbi anche sui sentimenti verso il mio fidanzato , mi sento spesso apatica, ma soprattutto nn riesco a lasciarmi andare, in compagnia come nel sesso, tanto che non ho ancora avuto un orgasmo. ogni suo suggerimento sarà prezioso
grazie

FOBIE

Marika Età: 30
Buongiorno, è la mia preoccupazione che mi spinge a chiedere un aiuto.
Tutto iniziò quando avevo circa 16 anni, durante una cena di classe un'amica cominciò a raccontare di aver avuto un incidente stradale, e di essersi ferita con dei vetri ad un braccio: durante il racconto io mi sono accasciata sulla mia sedia e sono svenuta. Svenivo a volte anche sul tram che mi portava a scuola, quando era affollato. Svenivo sempre per fare prelievi di sangue. Da quanto mi ricordo è partito tutto da questi avvenimenti, da allora ho cominciato a pensarci sempre, e quando ci penso mi prende un'ansia tale da arrivarmi il cuore in gola, e svengo.
Avevo sempre desiderato avere un figlio, e tre anni e mezzo fa sono rimasta incinta. E' stato un morire per fare tutti quei prelievi di sangue, e ringraziando che sia andato tutto bene (nel senso che non ho dovuto fare nè amniocentesi nè villocentesi) ho portato a termine la mia gravidanza ed ho avuto un bellissimo bimbo.
Devo dire che un pò queste mie fobie con la gravidanza si erano leggermente pacate. Ora sono di nuovo terrorizzata e mi accorgo che più passa il tempo, e più ci penso, e più ci penso e più si aggrava: svengo quando qualcuno mi parla di tagli o sangue...ma solo per parlarne! Non sono riuscita ad andare a far visita a mia sorella in ospedale dopo un parto con taglio cesareo per la fobia che si parlasse di taglio e di dolore. Sono svenuta sul lavoro perchè il mio titolare mi parlò di un operaio che sul lavoro si ferì con una macchina. Da allora ogni volta che sento un rumore strano dalla falegnameria mi prende il batticuore e mi devo stendere per non svenire...
Sono tanti gli avvenimenti che ad elencarli tutti non basterebbe un papiro...
Mi vergogno a parlarne, mio marito non capisce la mia situazione, dice che non ho niente e che devo solo stare tranquilla. Ma sono arrivata al punto di evitare anche di stare in compagnia per paura che si parli di qualcosa o che succeda qualcosa che io non potrei sopportare!
Sono terrorizzata dal fatto che mio figlio possa farsi male, perchè io non potrei aiutarlo!
Cosa devo fare? Potrò mai guarire?
Vi prego aiutatemi.

NON MI COINVOLGE NELLE SUE FANTASIE SESSUALI

Elena Età: 44
Buongiorno, mi chiamo Elena ed ho 44 anni. Sono sposata da circa 14 anni. Durante questi anni l'unico problema nel nostro rapporto è stato il sesso, ciò è, io ho sempre avuto più voglia di fare l'amore di lui.
All\'inizio pensavo che era lo stress, le preoccupazioni per il lavoro... Ne parlavo con lui, le chiedevo se non lo eccitavo, e le risposte erano sempre le stesse: "non ti preoccupare, va tutto bene, tu mi piaci da morire, ma sono stanco...". Poi ho capito che lui non aveva bisogno di avere molti rapporti.
Mi sono adeguata perchè penso che nella vita ci sono molte cose, oltre al sesso, che fanno parte della vita di coppia. Al secondo anno di matrimonio scopro che sta avendo una storia con una ragazza. Ne parlo con lui, le spiego che se è solo sesso, se è stata solo un'avventura e non ha sentimenti per lei, è una cosa che posso capire e dimenticare. Lui conferma, mi dice che ama solo me... ed il nostro rapporto continua. Eravamo una coppia felice con molti amici che ci vogliono bene. Tutti dicono che siamo la coppia perfetta ma... Già da 1 anno non avevamo più rapporti, attribuivo il tutto alle disgrazie che erano capitate in famiglia e lo avevano colpito in maniera pesante, ne parlavo con lui e mi diceva che era proprio così e che ci stava lavorando per tornare alla normalità. Mi sono resa disponibile ad andare ad uno psicologo di famiglia con lui o separatamente se questo lo faceva sentire in imbarazzo. Niente da fare... voleva tempo...
6 mesi fa mi crolla il mondo adosso quando scopro uno scambio di corrispondenza con una ragazza carinissima che conosco. Ho capito che era cotto di lei....
Questa volta sono stata dura con lui. L'ho invitato ad andar via di casa ed a riflettere su quello che voleva dalla vita. Io sono sparita per 1 settimana ed al mio ritorno lui era di nuovo a casa, chiedendomi scuse e dicendomi, ancora una volta, che lui voleva vivere solo con me, que non era mai successo niente, aveva solo una cotta per una persona che sembra non gli corrispondesse.... strano... dopo aver letto la corrispondenza sù di tono tra di loro. A questo punto ho messo delle condizioni, una di loro era che doveva andare ad uno
psicolo per farsi aiutare. Ancora una volta mi sono resa disponibile anch'io ad andare dallo psicologo. Inizia i suoi incontri che per motivi di lavoro, dopo 1 mese e mezzo, lascia perdere. Scoprì inoltre che negli ultimi sei o sette messi guardava film porno almeno 15/20 volte al mese... senza di me, di nascosto... e con me nell'altra camera... Un giorno persino l'ho trovato che si masturbava davanti ad uno di questi film. Gli ho chiesto se è che non gli piaceva avere rapporti con me, dove sbagliavo... Le risposte sono che con me va tutto bene ma che gli piace guardare questi film, che lo vede come una cosa normale. Io sono una persona molto aperta e non ho mai avuto inconveniente a fantasticare o usare alternative che arichiscano i rapporti sessuali ma lui forse si è sentito in imbarazzo... Adesso sono preoccupata veramente. Sto mettendo in dubbio tutto quello che abbiamo costruito insieme in 14 anni... forse non abbiamo costruito proprio nulla... Voglio un bene dell'anima a questo uomo. Sono disponibile a fare qualsiasi cosa per salvare il nostro matrimonio. Ma oggi, ho bisogno pure io di aiuto. Voglio che lui abbia i suoi momenti di intimità, è lecito, ma... è normale che una persona si masturbi davanti a film porno 15/20 volte al mese quando nella stanza accanto si trova sua moglie, carina e disponibile ??? Perchè non mi coinvolge in queste sue fantasie??? Lo farei più che volentieri...e lui lo sa. Posso capire se io non ci fosse... a volte siamo lontani per lavoro ma mai più di 2/3 giorni... Mi può aiutare per favore? Queste sue uscite sono normali??? Grazie !